cronache dal draghijstan

Già prima dell'inizio della guerra Zelensky aveva messo al bando i partiti filorussi e di sinistra (e qui i piddini e Letta dovrebbero farsi non una ma mille domande sul loro appoggio a Zelensky).

Ma quando è scattata l’invasione russa, la SBU, la feroce polizia segreta Ucraina si è resa protagonista di arresti e misteriose scomparse di oppositori politici. Un pó in modalità GESTAPO un pó in modalità "cilena".

Il caso più eclatante è quello dell’arresto di Medvedchuck, che con la sinistra non ha nulla a che fare, essendo un ricchissimo uomo di affari a capo di un blocco di più di 40 parlamentari (numericamente il secondo dell’intero parlamento), erede della coalizione che appoggiava il presidente Janukovich, deposto dal colpo di stato di Maidan.

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A seguito di quest’arresto, con la vittima messa in bella mostra televisiva, il Presidente Volodymyr Zelevsky ha proposto uno scambio di questo con tutti i prigionieri di guerra fatti dalla Russia e dalle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Nella narrativa occidentale "Medvedchuck si sarebbe offerto volontario".

In questo modo, però, è lo stesso regime di Kiev a chiarire che non si tratta soltanto di un conflitto in cui l’Ucraina è aggredita dall’esterno, bensì anche di una guerra interna, in cui la parte russa è vista anche come la parte di tutte le opposizioni, per cui anche i prigionieri delle opposizioni vengono trattati come prigionieri russi.

Tornando alla repressione della sinistra e dei comunisti, si fa ora una rassegna parziale di quanto avvenuto da inizio guerra, secondo le notizie che filtrano dall’Ucraina.

Secondo il canale Telegram “Repression of the left and dissenters in Ukraine“, l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina ha riferito che dal 24 febbraio 2022 al 7 aprile 2022 sono stati registrati 7283 procedimenti penali e un caso definito “principale” connessi all’aggressione della Federazione Russa.

Di questi, 1.653 sono procedimenti penali per “violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina” (articolo 110 del codice penale). La prassi giudiziaria mostra che si tratta principalmente di post sui social network in cui i cittadini esprimono le proprie opinioni. Ad esempio, il blogger di Leopoli Gleb Lyashenko è in arresto dal 30 marzo.

Sono 435 i casi di “alto tradimento” (articolo 111), fra cui il poeta 70enne Yan Taksyur, che ha sostenuto i diritti della Chiesa ortodossa ucraina. Dal 10 marzo è in arresto nel centro di detenzione preventiva Lukyanovsky (Kiev).

Il 20 marzo, la SBU ha arrestato la 66enne attivista per i diritti umani Elena Berezhnaya a Kiev, accusata anche lei di alto tradimento.

Poi ci sono 43 casi di “guerra aggressiva” (articolo 437). In base a questo articolo, ad esempio, è stato accusato un attivista dell’organizzazione di sinistra Livitza, di Dnepropetrovsk, Alexander Matyushenko, il quale non è mai stato un miliziano. Durante l’arresto è stato duramente picchiato dai nazisti di Azov. Dal 3 marzo è detenuto.

Lo stesso giorno, 39 persone sono state arrestate a Dnepropetrovsk con la stessa accusa.

In seguito, gli è stata "concessa" la possibilità di rientrare anch’egli in uno scambio di prigionieri.

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56 casi sono di “sabotaggio”. Uno di questi riguarda il giornalista di Odessa Yuri Tkachev, accusato di possesso di esplosivi, che, secondo lui, gli sono stati piazzati addosso da agenti della SBU. Dal 19 marzo è in arresto. Lo stesso giorno, 17 persone sono state detenute a Odessa per lo stesso motivo.

In questa casistica è rientrata anche l’accusa, a Lutsk, del violinista della Filarmonica regionale Volyn Oleg Smetanin.

Inoltre, Il 7 marzo il giornalista Dmitriy Dzhangirov (membro del partito ”Nuovo Socialismo”), Vasyl Volha (ex leader dell’Unione delle Forze di Sinistra), il giornalista Yury Dudkin e il pubblicista Aleksandr Karevin (che è riuscito a scrivere sul momento sulla sua pagina Facebook: “La SBU sta venendo”), sono stati arrestati a Kiev.

L’11 marzo, l’attivista di sinistra Spartak Golovachev è scomparso a Kharkiv. “La porta è stata sfondata da uomini armati in uniforme ucraina. Addio“, è riuscito a scrivere sui social.

Sempre l’11 marzo, a Odessa, la SBU ha arrestato Elena Vyacheslavova, la figlia di Mikhail Vyacheslavov, ucciso il 2 maggio 2014 nell’incendio della Camera dei sindacati di Odessa.

Anche il luogo in cui si trovano diversi membri dei partiti di sinistra “Nuovo Socialismo” e Derzhava è sconosciuto. Hanno smesso di scrivere qualsiasi cosa sui social media. Potrebbero essere nascosti, ma potrebbero anche essere stati arrestati.

Il 13 marzo, in un villaggio vicino a Odessa, è stata bruciata la casa dell’attivista di sinistra Dmitry Lazarev.

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Il 4 marzo Vladimir Ivanov, attivista di sinistra di Zaporozhye, è scomparso. Non si sa dove si trovi.

Secondo alcuni report da Dnepropetrovsk, il 19 marzo le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in una casa e hanno arrestato Yuriy Bobchenko, presidente del sindacato dei lavoratori del settore metallurgico e dei minatori presso l’impresa ArcelorMittal.

Tutti questi casi fanno seguito a quello dei fratelli Kononovich, anch’essi appartenenti ad un’organizzazione giovanile comunista e scomparsi

Questo è il vero volto dell'Ucraina, volto mai mostrato dai media occidentali, che vi sto svelando un pó alla volta (a differenza di certi pallonari alla Mentana, io prima di scrivere un post devo fare tutte le verifiche del caso)

 

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