lombardia:imprenditore ucciso.l'assassino ha confessato

Il cadavere dell’uomo era stato rinvenuto, la sera del 20 aprile, all’interno della sua abitazione con diversi colpi alla testa. Il primo sopralluogo aveva sin da subito indirizzato le indagini nel ristretto ambito familiare e di amici, considerato che quasi nulla era stato asportato e che le condizioni della casa facevano pensare a un incontro tra la vittima e qualcuno di sua conoscenza. I carabinieri, dopo aver visionato decine di telecamere di videosorveglianza e sentito le versioni di parenti e amici del deceduto, nelle ultime 24 ore avevano posto l’attenzione su “L.” El ., 22enne, che fino a poco tempo fa aveva avuto un rapporto sentimentale con la figlia maggiore della vittima.

Sentito per diverse ore, il giovane si è sempre più contraddetto rispetto ai suoi spostamenti di quel giorno, cosa che ha portato i militari, coordinati dal magistrato incaricato delle indagini, a eseguire una perquisizione al suo posto di lavoro ed all’interno della sua abitazione. Nel corso delle operazioni il giovane è crollato, confessando l’omicidio.tranquilli benpensanti con le VOSTRE leggi,questo assassino a giorni tornaera' libero.....l'avvocato e lo psichiatra,pagati da noi,sono gia' al lavoro

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1 messaggio in questa discussione

perchè l'ha ammazzato??per l'uso di una renault clio!!!!!!!

 

Ha confessato. È stato lui ad uccidere il padre della sua ex: “Abbiamo litigato per la macchina, mi ha insultato e io non ci ho più visto”, è crollato dopo aver tentato di depistare gli inquirenti, come riporta il Corriere della Sera. il presunto assassino è stato fermato ieri all'alba dai carabinieri di Bergamo con l’accusa di omicidio. Si tratta di Luca El Makkaoui, 22 anni, nato a Bergamo da genitori di origini marocchine, incensurato.

Avrebbe aggredito il padre dell'ex fidanzata Federica al culmine dell’ennesima lite che, come ha rivelato il giovane, sarebbe scoppiata per in particolare per l'utilizzo da parte del ventiduenne di un'auto, una Renault Clio, che l’imprenditore aveva comprato e dato alla figlia maggiore e a lui, quando stavano assieme, ma che El Makkaoui aveva continuato a utilizzare anche in seguito, nonostane Anselmo Campa volesse venderla a un conoscente. Attualmente la figlia maggiore si trovava all'estero, dove lavora come animatrice da tre mesi.

Dopo un'iniziale approfondimento sulla pista di un furto degenerato, gli inquirenti si sono concentrati sui familiari di Campa e hanno ricostruito gli spostamenti di El Makkaoui. Interrogato, si è contraddetto e alla fine è crollato, confessando l'omicidio ai carabinieri e al sostituto procuratore Maria Esposito. Ha fatto anche trovare l'arma del delitto, un martello che aveva nascosto in un'area boschiva nei pressi del fiume Oglio e gli abiti, ancora insanguinati, che indossava al momento dell'omicidio. Non solo: recuperati sul luogo di lavoro anche il portafogli di Campa e le chiavi della sua auto.

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