Guerra Russia vs Ucraina


Quando le guerre iniziano non si sa se e quando finiranno. Soprattutto nessuno può dire fino a che punto si estenderanno e con quali esiti. Ma già oggi abbiamo alcune certezze, magari parziali , ma assai significative, su alcune gravi conseguenze, forse letali per la stabilità economica, quindi sociale e politica per l’Europa e per l’Italia. 
La nostra economia dipende per il 46% dal gas Russo il cui costo negli ultimi mesi è aumentato a dismisura provocando già serie difficoltà alle imprese e alle famiglie. Imprese che rischiano di chiudere, con migliaia di licenziamenti e perdita di quote di mercato che mettono a rischio la ripresa, famiglie che non quadrano il loro già precario bilancio.
Gli effetti di una guerra, seppure al di fuori dei nostri confini nazionali, ma ai nostri confini europei, vanificherebbe tutto quanto fatto fin qui per realizzare il PNRR provocando una crisi economica che avrebbe ricadute sociali peggiori di quelle portate dalla pandemia. 
Dunque la prima faccia con la quale, in casa nostra, si presenta la guerra è quella della crisi energetica. Il primo compito di un Paese in pace è quello di garantirsi l’indipendenza. E quella energetica è fondamentale !! Prima del 2019 estraevamo dai nostri giacimenti di gas 21 miliardi di mc l’anno. Poi il governo Giuseppi 1 , su pressione del M5S e con l’approvazione della Lega, ha sospeso le attività estrattive e oggi ne sono rimaste in funzione solo alcune che producono 3,5 miliardi di mc l’anno.  Ci siamo disarmati per seguire un ridicolo senso di tutela dell’ambiente e costretti a comprare energia all’estero, a costi elevati, magari provenienti dalle centrali nucleari che sono prossime ai nostri confini facendo “esultare” idio ti e Cazzari napoletani e non Quanto al gas lo compriamo anche dai nostri vicini oltre l’Adriatico, che lo pompano trivellando obliquamente i giacimenti sotto le acque italiane. Fortunatamente l’idiozia del M5S e dei loro minus habens elettori non riuscirono a fermare la realizzazione del TAP, il gasdotto che ci porta il gas dall’Azerbaigian aggirando il territorio Russo. Per impedire la realizzazione del terminale del TAP in territorio italiano fecero battaglie campali a Melendugno e furibonde campagne elettorali indicando come criminali le forze politiche che si opponevano alla loro scelleratezza. 
Oggi la costa di Melendugno, col terminale in funzione, non ha subito il minimo danno ecologico. Ma oggi , su questa questione,  il M5S e la Lega, o quello che resta di loro, pretendono anche di dare lezioni . I loro esponenti sollecitano l’attività a pieno ritmo del TAP. “Meno male che c’è”, dichiarano. Menomale che sparirete , aggiungo io !! Sparirete come meritate e come meritano chi vi voto’ . La Lega batte la grancassa del caro bollette, chiede scostamenti di bilancio per oltre 10 miliardi di euro. Tutti soldi che pagheremmo comunque in altro modo, spalmati sul debito e che saranno una ulteriore palla al piede nostro e dei nostri figli e nipoti. Il discorso sull’energia è molto complicato  ma una cosa è certa : la condizione per risolverlo è che gli impedimenti aggiuntivi della irresponsabilità politica e sociale vanno rimossi in primo luogo dalla testa di quei poveracci che votando M5S e destra, Lega e non solo, hanno stretto il cappio intorno al collo degli italiani. Una malattia !!  Sai quando si dice di qualcuno che non cambierebbe idea sull'incapace che ha votato neanche se lo prendessero in flagrante a rapinare una banca o ad assassinare una volontaria della Caritas? Sono così, purtroppo. A loro basta vedere Ranucci e Tomasino Montanari , leggere Travaglio ed il Falso Quotidiano con appendice Infosannio  per morire contenti e pecori ( pure di ganza oltre che di moglie , nda).  Altro che suicidio assistito !! Fanno pena !! 

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5 messaggi in questa discussione

Qui è ora di finirla di sperperare denaro pubblico con dei bonus che non servono a nulla , anzi attirano truffe e raggiri in continuazione, bisogna ridurre le tasse, dare più libertà ai cittadini ed all' economia personale i soldi vanno investiti anche in ricerca e sviluppo , ma soprattutto in ricerca , è auspicabile liberaci dalla schiavitù del petrolio , molti pensano alle centrali nucleari ..... ma in caso di guerra le centrali nucleari nel territorio nazionale sono un installazione molto pericolosa .... , le centrali eoliche funzionano solo dove c'è il vento e quelle solari di notte lavorano poco , quindi rimane l'energia geotermica come alternativa possibile 

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Solo per segnalare ai forumisti seri l'ennesima panzana galattica inventata di sana pianta dal FALSARIO pisano per gettare discredito sul governo Conte. Prima del 2019 in Italia non si estraevano affatto 21 miliardi di metri cubi di gas metano. Non si è mai estratta questa quantità! Secondo l'autorevole Statistical Review of World Energy della British Petroleum, il massimo fu toccato nel lontano 1994 con 19,2 miliardi di mc. Poi la produzione nazionale andò declinando per il semplice motivo che le riserve si andavano esaurendo. Nel 2012 con il governo Monti ci fu una piccola ripresa a 8,2 miliardi di mc, dopo il minimo di 7,6 miliardi toccato con la recessione del 2009. Ma con i governi del PD tra il 2013 e il 2017 la produzione scese fino a 5,3  miliardi di mc. Secondo i dati del MISE scese a 4,1 miliardi nel 2020 e a 3,3 miliardi nel 2021, complice anche la pandemia. Non mette conto ripetere che quand'anche riuscissimo a raschiare il barile e a raddoppiare o triplicare la produzione nazionale (operazione che richiederebbe qualche anno, specie per i giacimenti offshore), ciò inciderebbe poco sulla copertura del fabbisogno (oltre 70 miliardi di mc) e ancora meno sui prezzi, come leggiamo qui:

https://www.qualenergia.it/articoli/le-trivelle-sostenibili-del-ministro-cingolani-governo-draghi/

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https://www.globalist.it/culture/2022/02/13/l-amarezza-di-gino-strada-non-siamo-ancora-in-grado-di-concepire-un-mondo-senza-guerra/?fbclid=IwAR2KyVRsSHEGsEzahKgs9cQO-OcC0Z26G93gGb6S7FobMB5CT9c6FAJy980

“La guerra piace solo a chi non la conosce” afferma Strada: “In Italia qualcuno se lo ricorda ancora com’era l’Europa nel dopoguerra. Un continente pieno di persone alla deriva, che si muovevano tra le macerie, senza sapere dove andare, cosa fare. Nessun governo, di nessun colore, dovrebbe essere autorizzato a prendere la decisione di andare in guerra. Si chiede l’opinione dei cittadini per la legge sulla caccia ma non per la caccia all’uomo. Se i cittadini venissero consultati sulla guerra sarebbero tutti contrari. Non ho mai visto una persona che abbia conosciuto la guerra, che l’abbia sperimentata su di sé, sulla sua famiglia, sui suoi amici, sulle sue cose, che la guerra l’apprezzi. Il problema è che la guerra è ancora la prima risposta nel bagaglio dei potenti, dei politici, dei governanti, di chi ha la borsa del denaro in mano. E questo è drammatico, perché abbiamo già visto nella storia come una guerra iniziata come locale, regionale e poi diventata una guerra globale. Abbiamo visto nella storia come una guerra iniziata con armi convenzionali può finire con la bomba atomica. Ancora sono sorpreso che ci sia questa accettazione della guerra come inevitabile”

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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Solo per segnalare ai forumisti seri l'ennesima panzana galattica inventata di sana pianta dal FALSARIO pisano per gettare discredito sul governo Conte. Prima del 2019 in Italia non si estraevano affatto 21 miliardi di metri cubi di gas metano. Non si è mai estratta questa quantità! Secondo l'autorevole Statistical Review of World Energy della British Petroleum, il massimo fu toccato nel lontano 1994 con 19,2 miliardi di mc. Poi la produzione nazionale andò declinando per il semplice motivo che le riserve si andavano esaurendo. Nel 2012 con il governo Monti ci fu una piccola ripresa a 8,2 miliardi di mc, dopo il minimo di 7,6 miliardi toccato con la recessione del 2009. Ma con i governi del PD tra il 2013 e il 2017 la produzione scese fino a 5,3  miliardi di mc. Secondo i dati del MISE scese a 4,1 miliardi nel 2020 e a 3,3 miliardi nel 2021, complice anche la pandemia. Non mette conto ripetere che quand'anche riuscissimo a raschiare il barile e a raddoppiare o triplicare la produzione nazionale (operazione che richiederebbe qualche anno, specie per i giacimenti offshore), ciò inciderebbe poco sulla copertura del fabbisogno (oltre 70 miliardi di mc) e ancora meno sui prezzi, come leggiamo qui:

https://www.qualenergia.it/articoli/le-trivelle-sostenibili-del-ministro-cingolani-governo-draghi/

Come no , Cazzaro !! Come no !! 

Il 22 dicembre, in un’intervista con Il Messaggero, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha criticato le «scelte sbagliate del passato» del nostro Paese per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico. Secondo Cingolani, oggi queste scelte si fanno sentire con il continuo aumento del prezzo del gas, con pesanti ripercussioni sui costi delle bollette.

Più nel dettaglio, il ministro ha dichiarato che oltre vent’anni fa l’Italia produceva 20 miliardi di metri cubi di gas naturale, mentre oggi ne produce solo 4,5 miliardi, consumandone 72 miliardi. Secondo Cingolani, di fatto «importiamo tutto» il gas che consumiamo.

Al di là del giudizio sulle scelte passate, questi dati sono corretti o no? 

Che cosa dicono i dati oggi

Partiamo dai dati più recenti sulla produzione di gas in Italia, che avviene sia con l’estrazione in mezzo al mare sia sulla terraferma.

Secondo le statistiche del Ministero dello Sviluppo economico (qui consultabili), tra gennaio e dicembre 2020 la produzione italiana di gas naturale è stata pari a 4.069 milioni di metri cubi, una cifra un po’ più bassa dei «4,5 miliardi» citati da Cingolani. È vero però che il dato del 2019, anno precedente alla pandemia di Covid-19, era stato di oltre 4,8 miliardi di metri cubi.

Le statistiche del 2021 (qui consultabili) arrivano fino al mese di ottobre e segnano comunque un calo rispetto all’anno scorso. Tra gennaio e ottobre 2021 in Italia sono stati prodotti quasi 2,8 miliardi di metri cubi di gas, contro i quasi 3,5 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. Dunque è molto probabile che nel 2021 la produzione di gas nel nostro Paese si attesterà su livelli inferiori rispetto al 2020.

Sul fronte importazioni di gas, in tutto l’anno scorso erano state pari a circa 66,2 miliardi di metri cubi, in calo del 6,6 per cento rispetto al 2019. Quest’anno invece, tra gennaio e ottobre, le importazioni hanno già fatto segnare un +7,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020.

Nel complesso, se sommiamo la produzione nazionale di gas e le importazioni, nel 2020 il consumo interno di gas in Italia è stato di poco superiore ai 70,2 miliardi di metri cubi, mentre nel 2019 era stato di quasi 75,8 miliardi di metri cubi. Il primo dato è di quasi 2 miliardi più basso rispetto a quello indicato da Cingolani, mentre il secondo è più alto di quasi 3 miliardi.

E vent’anni fa?

Quanto gas produceva l’Italia oltre vent’anni fa? Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo economico, nel 2000 il nostro Paese producevaquasi 16,8 miliardi di metri cubi di gas. Un dato oltre quattro volte più alto di quello del 2020, ma più basso di oltre 3 miliardi di metri cubi rispetto a quanto detto da Cingolani. La produzione di oltre 20 miliardi di metri cubi di gas è stata toccatadall’Italia tra il 1994 e il 1996.

Come mostra il Grafico 1, realizzato da Enerdata (un portale internazionale che raccoglie statistiche nel settore energetico), la produzione italiana di gas è cresciuta dal 1990 fino alla metà degli anni Novanta, per poi calare costantemente, tranne una risalita tra il 2009 e il 2012. Sul fronte dei consumi, invece, quelli di gas del 2000 erano stati sostanzialmente in linea con quelli attuali, dopo essere saliti nei primi anni Duemila, e poi ridiscesi.

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Grafico 1. Produzione di gas in Italia, in metri cubi – Fonte: Enerdata

 

Secondo Roberto Cingolani, nel 2000 l’Italia produceva 20 miliardi di metri cubi di gas, mentre oggi ne produce 4,5 miliardi, a fronte di un consumo pari a 72 miliardi.

Nel 2020 l’Italia ha prodotto circa 4 miliardi di metri cubi di gas, consumandone in totale circa 70 miliardi. Nel 2000 la produzione italiana ammontava a quasi 16,8 miliardi di metri cubi, mentre i consumi erano simili a quelli attuali.

 

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A parte le ridicole scorte ancora immagazzinate nel sottosuolo italiano, c'è qualcuno qui che è in grado di assicurare che:

1) usando il metano estratto nei territori italiani  farà calare il prezzo di vendita?

2) Per quale motivo Eni dovrebbe vendere il proprio prodotto a prezzi inferiori a  quelli di mercato?

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