Virus antivirus breve ripasso di matematica

Virus antivirus breve ripasso di matematica – primo esempio – ipotizziamo il signor Tizio. Ha un incidente o un infortunio: strada, casa, lavoro, tempo libero. Viene ricoverato in ospedale ove ci si accorge che ha il virus diciannove. Nonostante le cure, muore. Ora verrà registrato come morte per infortunio incidente o morte per virus … (domanda). Registrarlo come morte per infortunio incidente le assicurazioni dovrebbero rimborsarlo, ai familiari. Registrarlo come morte per virus, nessun rimborso. Discorso simile se il signor Tizio (quello di prima) rimane invalido o con lesioni di vario tipo – secondo esempio – supponiamo il signor Caio. Attento, scrupoloso, rispettoso delle regole. Esegue le tre dosi del farmaco (chiamato vaccino) ed a seguito di “reazioni avverse” muore o presenta delle limitazioni permanenti. Verrà registrato come conseguenza del farmaco iniettato e quindi rimborsato dei danni subiti … (domanda). Forse (forse) risulta economicamente conveniente registrarlo come causa sua, del suo sistema immunitario … (domanda) – chiedo scusa, alle scuole medie avevo due più in matematica / scienze. Il due era il voto reale, il più per incoraggiarmi a smettere dopo la quarta media ripetuta. Se invece ho pestato qualche persona importante … significa che ho una ottima mira al poligono di tiro. Ora vi saluto, alla domenica mattina, alle nove, aprono il museo della guerra, vado a vederlo.- cordiali saluti da d/b.-  

   

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Super Green Pass obbligatorio al lavoro per over 50: la misura scatta da martedì 15 febbraio
Da martedì 15 febbraio scatta l’obbligo di Super Green Pass nei luoghi di lavoro per gli over 50: chi non esibisce la certificazione verde rafforzata rischia anche la sospensione dal lavoro e il blocco dello stipendio.

Super Green Pass obbligatorio al lavoro per over 50

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QUANTO DICHIARATO DA UN " ADDETTO AI LAVORI "

 

La bomba Matteo Bassetti la sgancia in un’intervista all’Agi: i decessi calcolati per Covid, dice, sono “assolutamente falsati”. Cioè farlocchi. In pratica quando “il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid”.

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Il 13/2/2022 in 19:24 , mariellasikelia ha scritto:

QUANTO DICHIARATO DA UN " ADDETTO AI LAVORI "

La bomba Matteo Bassetti la sgancia in un’intervista all’Agi: i decessi calcolati per Covid, dice, sono “assolutamente falsati”. Cioè farlocchi. In pratica quando “il paziente entra in ospedale per tutt’altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid”.

 

Il 13/2/2022 in 08:40 , dune-buggi ha scritto:

Virus antivirus breve ripasso di matematica – primo esempio – ipotizziamo il signor Tizio. Ha un incidente o un infortunio: strada, casa, lavoro, tempo libero. Viene ricoverato in ospedale ove ci si accorge che ha il virus diciannove. Nonostante le cure, muore. Ora verrà registrato come morte per infortunio incidente o morte per virus … (domanda). Registrarlo come morte per infortunio incidente le assicurazioni dovrebbero rimborsarlo, ai familiari. Registrarlo come morte per virus, nessun rimborso. Discorso simile se il signor Tizio (quello di prima) rimane invalido o con lesioni di vario tipo – secondo esempio – supponiamo il signor Caio. Attento, scrupoloso, rispettoso delle regole. Esegue le tre dosi del farmaco (chiamato vaccino) ed a seguito di “reazioni avverse” muore o presenta delle limitazioni permanenti. Verrà registrato come conseguenza del farmaco iniettato e quindi rimborsato dei danni subiti … (domanda). Forse (forse) risulta economicamente conveniente registrarlo come causa sua, del suo sistema immunitario … (domanda) – chiedo scusa, alle scuole medie avevo due più in matematica / scienze. Il due era il voto reale, il più per incoraggiarmi a smettere dopo la quarta media ripetuta. Se invece ho pestato qualche persona importante … significa che ho una ottima mira al poligono di tiro. Ora vi saluto, alla domenica mattina, alle nove, aprono il museo della guerra, vado a vederlo.- cordiali saluti da d/b.-  

Cara Mariella e caro D/b, questa di Bassetti (e altri) più che una bomba a me pare una bufala.

Esiste uno specifico e rigido protocollo, raccomandato dall'OMS e recepito dal nostro ISS, per la certificazione dei decessi da Covid e il loro conteggio nel bollettino quotidiano. Qui viene spiegato bene:

 https://www.fondoasim.it/decesso-per-covid/

Ci possono essere dei casi ambigui e incerti dove oggettivamente non è chiara la causa determinante del decesso (la medicina non è una scienza esatta) ma, al di fuori di questi rari casi, certificare come decesso da Covid una morte avvenuta per altra causa è un reato di FALSO. Se il prof. Bassetti ha notizia di casi o addirittura di prassi del genere, DEVE immediatamente denunciarli alle autorità sanitarie e alla procura della Repubblica. 

In ogni caso, al di là dei protocolli e delle illazioni di Bassetti, esistono dati statistici oggettivi e consolidati che dimostrano che in Italia (come pure nel resto del mondo), i decessi effettivi da Covid sono di più, sensibilmente di più, e non di meno, di quelli certificati e registrati.

È stato appena pubblicato il rapporto congiunto dell'ISTAT e dell'ISS relativo all'impatto della pandemia sulla mortalità in Italia nel periodo marzo 2020 - gennaio 2022

https://www.istat.it/it/files//2022/03/SINTESI-7-RAPPORTO-ISTAT-ISS-2-MARZO-22.pdf

Nel periodo considerato sono stati registrati circa 145mila decessi da Covid. Ora bisogna sapere che in Italia dagli anni '50 fino al 2019 il tasso di mortalità generale (decessi per tutte le cause divisi per la popolazione) si è mantenuto pressoché costante. Poi si è impennato nel 2020 raggiungendo un valore che non si vedeva dalla seconda guerra mondiale. Nel 2021 è diminuito ma restando sempre ben sopra la media degli anni precedenti. Ora l'ISTAT ha confrontato i decessi totali di marzo-dicembre 2020 con la media dello stesso periodo nei 5 anni precedenti (2015-2019). La stessa cosa ha fatto per il 2021 e per gennaio 2022. In totale risulta un eccesso di mortalità sulla media dei 5 anni pre pandemia pari a circa 178mila decessi. Ma i decessi certificati da Covid sono stati 145mila, quindi ne mancano all'appello circa 33mila. In altri termini molto probabilmente il Covid ha ucciso in Italia almeno 178mila persone in più sulla media generale degli anni precedenti in cui non c'era il virus, e almeno 33mila in più delle vittime del Covid certificate nei bollettini. Dico almeno perché in realtà le vittime effettive da Covid potrebbero essere state perfino più di 178mila, dato che l'uso delle mascherine e le restrizioni alla mobilità hanno fatto diminuire (rispetto alla media pre pandemia) le vittime dell'influenza e quelle degli incidenti stradali. Chi sono i 33mila mancanti all'appello? Probabilmente persone uccise dal Covid in casa o negli ospizi senza ricevere una diagnosi di positività. Questo succedeva soprattutto nei primi mesi della pandemia, quando i tamponi scarseggiavano, ma qualche volta succede ancora oggi. E succede in tutto il mondo, soprattutto nei paesi poveri, ma non solo. Due giorni fa abbiamo superato i 6 milioni di morti nel computo di Worldometer. Questi sono i decessi certificati nel mondo. Ma in molti paesi poveri come l'India spesso si muore senza un certificato medico. Ancora più difficile è avere un tampone. In base alle varie stime sull'eccesso di mortalità i decessi effettivi da Covid nel mondo oggi non sono 6 milioni ma tra 15 e 20 milioni. L'India dichiara poco più di mezzo milioni di morti, quelli effettivi sono stimati tra 3 e quasi 6 milioni. 

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Ciao Fosforo, grazie per la ampia spiegazione. Rimane da precisare che non bisogna fare riferimento al numero di morti per covid come numero totale assoluto. Meglio usare il numero percentuale riferito alla popolazione. Se una nazione ha un numero doppio di abitanti avrà anche un numero doppio di morti, ma il valore percentuale rimane simile. Poi risulta strano che in certe nazioni “povere” e con poche e limitate vaccinazioni o altre cure preventive (preventive) abbiano meno morti delle nazioni ricche con ampie cure sia preventive che curative. Misteri della matematica, delle somme e delle sottrazioni, della medicina che viene ancora considerata una “opinione” a gestione personale, della matematica che dovrebbe essere “quasi” esatta, peccato che presenti numerose falle modificabili in base a come fa comodo.   

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Inviata (modificato)

13 ore fa, dune-buggi ha scritto:

Ciao Fosforo, grazie per la ampia spiegazione. Rimane da precisare che non bisogna fare riferimento al numero di morti per covid come numero totale assoluto. Meglio usare il numero percentuale riferito alla popolazione. Se una nazione ha un numero doppio di abitanti avrà anche un numero doppio di morti, ma il valore percentuale rimane simile. Poi risulta strano che in certe nazioni “povere” e con poche e limitate vaccinazioni o altre cure preventive (preventive) abbiano meno morti delle nazioni ricche con ampie cure sia preventive che curative. Misteri della matematica, delle somme e delle sottrazioni, della medicina che viene ancora considerata una “opinione” a gestione personale, della matematica che dovrebbe essere “quasi” esatta, peccato che presenti numerose falle modificabili in base a come fa comodo.   

Sicuramente il tasso di mortalità, ovvero il rapporto tra i decessi e la popolazione media nel periodo, è un indice molto più significativo del semplice numero di decessi al fine di confrontare gli effetti della pandemia tra i diversi paesi. Tuttavia, nel caso del Covid, anche questo indice ha un serio limite. In effetti, può sembrare molto strano che nei paesi economicamente poveri, nonché arretrati in campo sanitario, il tasso di mortalità sia spesso inferiore o molto inferiore a quello dei paesi ricchi e tecnologicamente avanzati. Ci sono due ragioni alla base di questo apparente paradosso. Come scrivevo, il tasso di mortalità è generalmente sottostimato in tutto il mondo, perché una parte dei decessi da Covid non viene certificata per assenza di diagnosi specifica. Questo avviene anche nei paesi ricchi, ma è logico ritenere che nei paesi poveri lo scostamento tra il tasso reale e quello calcolato con i dati ufficiali sia in genere ben maggiore. Tuttavia è anche vero che in questa pandemia i paesi poveri godono di un oggettivo vantaggio. Questi paesi sono in genere quelli dove si fanno più figli e dove l'aspettativa di vita è più bassa. Per esempio in Italia il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna) è 1,24 (cioè ben sotto la soglia di 2 figli che garantisce il ricambio generazionale) e la speranza di vita alla nascita è 82,4 anni. Sono dati ISTAT 2020, ambedue un po' in calo rispetto al 2019 a causa della pandemia. In Somalia il tasso di fecondità è pari a circa 6 figli per donna e la vita attesa dei neonati è 56 anni e mezzo. L'insieme di questi due fattori fa si che nei paesi poveri la popolazione sia mediamente più giovane o molto più giovane rispetto ai paesi ricchi. Per esempio in Italia l'età mediana della popolazione è 47,3 anni, in Africa è meno di 20 anni (19,7). L'età mediana è quella che divide la metà più anziana della popolazione da quella più giovane, quindi metà della popolazione africana ha meno di 20 anni. Ma sappiamo bene che la letalità del Coronavirus è fortemente influenzata dall'età dei soggetti colpiti. Per es. in Italia, secondo i dati ISS fino al 2021, la letalità (cioè il rapporto tra deceduti e positivi) era inferiore allo 0,1% sotto i 50 anni, saliva allo 0,5% nella fascia 50-59 anni, al 2,2% nella 60-69, al 7,6% nella 70-79,  al 17,8% nella 80-89, e al 26,1% tra gli over 90. Tutti questi valori oggi sono in diminuzione perché siamo vaccinati e perché la variante omicron è molto più contagiosa ma un po' meno letale delle precedenti.  In ogni caso una popolazione giovane, a parità degli altri fattori, resiste senza dubbio molto meglio al Coronavirus di una popolazione anziana. L'Africa oggi ha 1,4 miliardi di abitanti, ma se togliamo il Sudafrica (che ne ha 60 milioni) tutto il resto dell'Africa registra meno decessi dell'Italia dall'inizio della pandemia. Di sicuro i decessi in Africa sono più sottostimati dei nostri ma è ugualmente sicuro che la gioventù protegge gli africani da questo virus (al contrario del virus della Spagnola che uccise milioni di giovani). Noi siamo una delle popolazioni più anziane al mondo (con il Giappone e la Germania) e questo è uno dei motivi per cui abbiamo uno dei tassi di mortalità più alti, almeno in Occidente. Tra i ricchi paesi occidentali solo gli USA stanno peggio di noi in classifica (anche il Belgio secondo Worldometer, ma secondo me viene sovrastimata la nostra popolazione, ormai scesa a 59 milioni). Tuttavia, se al posto del tasso di mortalità sull'intera popolazione considerassimo la mortalità STRATIFICATA, ovvero i tassi di mortalità nelle singole fasce di età della popolazione, scopriremmo che in realtà noi non siamo poi messi così male. Per esempio, il Regno Unito oggi ha un tasso di mortalità un po' più basso del nostro (2,37 per mille contro 2,63 per mille) ma ha una popolazione sensibilmente più giovane (età mediana 40,5 anni). E allora io scommetterei che il nostro tasso di mortalità stratificato sia in realtà più basso di quello del Regno Unito. Ovvero che in tutte le singole fasce di età della popolazione la mortalità in Italia sia più bassa. Di conseguenza, qualunque sia la nostra età, durante la pandemia ci conviene vivere in Italia e non nel Regno Unito. Un 50enne in Italia ha meno probabilità di morire di Covid di un coetaneo del Regno Unito, così pure un 75enne o un 85enne. Qui però una domanda nasce spontanea. Come è possibile che la mortalità degli italiani sia più bassa di quella dei britannici a tutte le età, e nello stesso tempo la mortalità complessiva nella popolazione italiana sia maggiore di quella nella popolazione britannica? Questo è un ottimo esempio del cosiddetto PARADOSSO DI SIMPSON, ben noto agli statistici. In questo caso esso si deve al fatto che sia mortalità sia la popolazione non sono uniformemente distribuite nelle varie fasce di età. In Italia gli strati alti della piramide delle età sono più popolati rispetto a quelli del Regno Unito. Come si vede nelle pagine allegate, la piramide italiana è "più gonfia" verso l'alto rispetto a quella britannica: 

https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-eta-sesso-stato-civile-2021/

https://www.populationpyramid.net/united-kingdom/2020/

Ma la letalità del Covid cresce fortemente proprio negli strati alti della piramide e questo spiega il paradosso. 

Modificato da fosforo311

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