inflazione
LE DOMENICHE A PIEDI
Iniziata da
etrusco1900,
34 messaggi in questa discussione
53 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:forse i più giovani non ricordano o non le hanno mai vissute, ho ritrovato questo vecchio articolo che ne parla https://stradafacendo.tgcom24.it/2013/10/25/domeniche-a-piedi-40-anni-fa-i-primi-blocchi-nel-1973-si-vendevano-piu-auto-di-oggi/#:~:text=E nel 1973 si vendevano più auto,-venerdì%2C 25 ottobre&text=Sono passati 40 anni dalle prime “domeniche a piedi”.&text=Il 2 dicembre del 1973,milioni di litri di carburante.
non c'è niente di nuovo sotto il sole, a quel tempo l'amento improvviso del prezzo del petrolio fece partire la grande inflazione che provocò dopo pochi mesi un rialzo generalizzato dei tassi di interesse, con gente che si trovò a pagare rate di mutuo conteggiate a tassi di interessi vicino al 20 per cento;
in questi giorni è partita la crisi del prezzo del gas che si ripercuote sui trasporti ( visto che tute le merci viaggiano, sia le materie prime, sia i prodotti finiti) e sul sul prezzo finale di tutte le merci
Visti i precedenti del 1973 è facile immaginare quello che accadrà... che ne pensate?
Bei tempi, eravamo giovani di belle speranze.
Sembrava che il petrolio bastasse ancora per 10 anni ed invece siamo ancora qui a riempire i serbatoi con i suoi derivati.
Bisogna ovviamente accelerare il più possibile sulle rinnovabili. Lo Stato deve farsi imprenditore, l'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) deve ridenominarsi in ENER: Ente Nazionale Energie Rinnovabili, bisogna interrompere subito i contributi, i bonus, i sussidi a pioggia (eccetto quelli destinati alla povera gente come il Rdc) che generano inflazione, imporre una pesante patrimoniale ai ricchi, punire in modo spietato gli evasori, e concentrare tutte le risorse pubbliche e private sulla svolta ecologica (e non sulla finzione ecologica di Draghi e Cingolani). Lasciando perdere i palliativi come il quasi esaurito metano nazionale, e le centrali nucleari che in Italia non potrebbero erogare un watt prima del 2035 e che al caro bollette gli fanno un baffo.
Premesso ciò, è chiaro che nell'immediato l'unica risposta seria e plausibile alla crisi energetica è la stessa degli anni '70, ovvero il taglio drastico dei consumi. L'intervento dello Stato, cioè il bonus bollette, è artificiale, non risolve il problema, anzi lo peggiora generando ulteriore inflazione e deficit. Se invece crollano i consumi di energia, per i produttori c'è poco da fare: devono abbassare i prezzi.
Ci sono due problemi.
L'austerità dovrebbe essere concordata a livello europeo per essere efficace sui prezzi, ma l'Europa è in mano ai capitalisti, ai liberisti e ai fanatici del profitto e della crescita. La decrescita della produzione e dei consumi, in primis quelli energetici, sarebbe invece il modo migliore per rifondare il sistema economico in chiave green.
L'altro problema è la resilienza, oggi molto più bassa che negli anni '70. Sia del sistema economico, sia dei cittadini e consumatori. Negli anni '70 l'economia era ancora in buona parte in mano allo Stato, oggi basta un aumento prolungato del prezzo del carburante per far fallire una compagnia aerea o marittima privata. Mentre gli italiani degli anni '70 o avevano visto la guerra, ovvero la fame, la miseria e le candele, o erano figli di chi aveva visto la guerra e dunque non erano viziati, nonostante il boom economico. All'epoca non fu affatto un sacrificio rinunciare all'auto o alla vespa per la bicicletta o il motopiedi. Gli italiani di oggi hanno i piedi stanchi ma soprattutto il cervello stanco. Sono molto pessimista sul futuro.
Modificato da fosforo311mamma ogni qualvolta ci son probab periodi di ristrettezza, rammenta proprio quei tempi: o...biciclette o pedibus calcantibus.
xò ricorda pure un periodo in cui lei ed amici andavano in discoteca alle 19 x uscirne alle 23 riempiendo gli autobus come fosse un'ora di punta e, nonost auto in garage, tanto divertim. invece ricorda un triste natale con strade e negozi senza luci di festa...
1 ora fa, uvabianca111 ha scritto:ricorda un triste natale con strade e negozi senza luci di festa
strade senza luce, ci siamo nuovamente come nel 1973 https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2022/02/10/news/tutte-le-luci-spente-ponti-palazzi-e-monumenti-al-buio-per-protestare-contro-l-energia-alle-stelle-1.41216742 per ora i comuni fanno azioni simboliche , temo che presto queste cose diverranno nuovamente presenti tutte le notti in tutte le città con un lampione acceso uno si e uno no, potremmo essere alle soglie di una guerra termonucleare, eravamo tutti preoccupati dal virus, pensavamo che tutti i problemi del pianeta fossero il virus e non vedevamo quello che politicamente stavano preparando; queste crisi militari sono ovviamente volute, fanno parte di una strategia, mi chiedo se anche il virus , per caso? , non facesse parte di questa strategia.
11 ore fa, etrusco1900 ha scritto:forse i più giovani non ricordano o non le hanno mai vissute, ho ritrovato questo vecchio articolo che ne parla https://stradafacendo.tgcom24.it/2013/10/25/domeniche-a-piedi-40-anni-fa-i-primi-blocchi-nel-1973-si-vendevano-piu-auto-di-oggi/#:~:text=E nel 1973 si vendevano più auto,-venerdì%2C 25 ottobre&text=Sono passati 40 anni dalle prime “domeniche a piedi”.&text=Il 2 dicembre del 1973,milioni di litri di carburante.
non c'è niente di nuovo sotto il sole, a quel tempo l'amento improvviso del prezzo del petrolio fece partire la grande inflazione che provocò dopo pochi mesi un rialzo generalizzato dei tassi di interesse, con gente che si trovò a pagare rate di mutuo conteggiate a tassi di interessi vicino al 20 per cento;
in questi giorni è partita la crisi del prezzo del gas che si ripercuote sui trasporti ( visto che tute le merci viaggiano, sia le materie prime, sia i prodotti finiti) e sul sul prezzo finale di tutte le merci
Visti i precedenti del 1973 è facile immaginare quello che accadrà... che ne pensate?
io ricordo
giornali di allora
foto e città di allora
Quell' anno avevamo ritrovato però, il piacere di dialogare anche con gli sconosciuti e rinforzato le amicizie.
4 ore fa, ahaha.ha ha scritto:Quell' anno avevamo ritrovato però, il piacere di dialogare anche con gli sconosciuti e rinforzato le amicizie.
e l'economia volava
5 ore fa, ahaha.ha ha scritto:Quell' anno avevamo ritrovato però, il piacere di dialogare anche con gli sconosciuti e rinforzato le amicizie.
a sentire i pareri di ki visse quel periodo, pare, tutto somm, ke nn fosse così brutto. kissà se la generaz success e viziata saprebbe apprezzare una libertà sconosciuta...
Il 11/2/2022 in 10:02 , etrusco1900 ha scritto:Visti i precedenti del 1973 è facile immaginare quello che accadrà... che ne pensate?
che allora ancora non c'erano fascisti che capeggiavano i negazionisti come fanno oggi....
Un tempo a mezza notte tutti i locali dovevano chiudere al pubblico. Ristoranti, cinema, discoteche, ed altro. Dopo le nove di sera le insegne dei negozi dovevano essere spente. Ora anche alle tre di notte, a negozio chiuso, luci al massimo. La illuminazione stradale dopo le nove di sera funzionava alternata, un faro si ed uno no. All'estero le luci stradali illuminano verso il basso, in italia si spara luce verso il cielo, con spreco di energia ed inquinamento luminoso.
tema interessante, da riaprire, da proporre anche di mantenere l'ora "artificiale" tutto l'anno.
Austerity di allora ed austerity di oggi – allora avevamo politici capaci – oggi abbiamo opportunisti politici (politici capaci un tempo / opportunisti politici ai tempi attuali).
1 ora fa, dune-buggi ha scritto:Austerity di allora ed austerity di oggi
purtroppo dall'austerity di allora abbiamo imparato poco o niente, fu chiaro a quel tempo come fossimo dipendenti dai paesi arabi che a quel tempo ci fornivano il petrolio, pensavamo di aver risolto stendendo metanodotti e usando il gas nell'industria e nel riscaldamento domestico senza renderci conto che avevamo semplicemente cambiato lo "spacciatore" e al posto di essere dipendenti dai paesi arabi diventavamo dipendenti dalla Russia; leggevo pochi giorni fa la proposta di istallare chilometri quadrati di pannelli solai nei deserti, usare quella corrente elettrica per produrre idrogeno e importare l'idrogeno liquido e usare l'idrogeno per l'industria, le auto e tutto il resto; peccato però che i deserti della terra non ci appartengono, quei deserti appartengono alle nazioni dove questi deserti si trovano e quindi anche nel caso dell'utilizzo dell'idrogeno prodotto nei deserto la nostra dipendenza energetica rimarrebbe e cambieremmo soltanto lo "spacciatore"
2 ore fa, dune-buggi ha scritto:Austerity di allora ed austerity di oggi – allora avevamo politici capaci – oggi abbiamo opportunisti politici (politici capaci un tempo / opportunisti politici ai tempi attuali).
Ciao carissimo D/b, come va? Ti sei imboscato un po', vero? Nel frattempo ho lanciato un paio di discussioni per cercarti. Ci sei mancato.
BEN TORNATO!
3 ore fa, etrusco1900 ha scritto:purtroppo dall'austerity di allora abbiamo imparato poco o niente, fu chiaro a quel tempo come fossimo dipendenti dai paesi arabi che a quel tempo ci fornivano il petrolio, pensavamo di aver risolto stendendo metanodotti e usando il gas nell'industria e nel riscaldamento domestico senza renderci conto che avevamo semplicemente cambiato lo "spacciatore" e al posto di essere dipendenti dai paesi arabi diventavamo dipendenti dalla Russia; leggevo pochi giorni fa la proposta di istallare chilometri quadrati di pannelli solai nei deserti, usare quella corrente elettrica per produrre idrogeno e importare l'idrogeno liquido e usare l'idrogeno per l'industria, le auto e tutto il resto; peccato però che i deserti della terra non ci appartengono, quei deserti appartengono alle nazioni dove questi deserti si trovano e quindi anche nel caso dell'utilizzo dell'idrogeno prodotto nei deserto la nostra dipendenza energetica rimarrebbe e cambieremmo soltanto lo "spacciatore"
Ciao Etrusco, ho fatto tre mesi di sciopero, tenendo rigorosamente spento tutto il sito “virg/ilio”. Ero stufo di vedere pubblicità e polemiche. Fai bene a definite “spacci/atore” il venditore di “energia” sia petrolio, metano, elettricità. Lasciamo i deserti ai deserti, rimane il problema di dove far passare le linee elettriche per trasferire la corrente da loro a noi. Si creano nuove servitù e nuove dipendenze. Meglio piastrellare di pannelli le pensiline delle stazioni, i tetti degli edifici pubblici, o delle aziende e centri commerciali. Ciao a presto da d/b.-
ciao dune, ben tornato.
un vecchio saggio diceva
- quando un popolo non ha ricordi del passato non potrà avere un futuro -
Bentornato D.B. Le tue vignette sono mancate tanto !!
18 minuti fa, mark222220 ha scritto:Bentornato D.B. Le tue vignette sono mancate tanto !!
Austerity eravamo nel dicembre settantatré gennaio settantaquattro – (mi sembra di ricordare) – la benzina a duecento lire, mentre ora aveva raggiunto i due euro (circa quattro mila lire). Gli stipendi e le pensioni di allora erano piccole, ma permettevano di vivere. Le retribuzioni e le pensioni di oggi sono “limitate” e non permettono di vivere. Ovviamente per le persone normali. Tutto diverso per i numerosi “dirigenti” che si aumentano retribuzioni e pensioni ad ogni passo. All'epoca di Dante Giacosa (grande uomo e dirigente) la differenza tra operaio e dirigente era uno a cinque. Ora nel duemila ventidue questa differenza passa ad uno a venti. Gli operai lavorano, producono, rischiano la vita in prima persona. I dirigenti oziano nei loro lussuosi e climatizzati uffici. Il solo rischio che corrono è quello di rovesciarsi il caffè durante la pausa di riposo.
Che bello se fossimo tutti operai, senza più un solo dirigente e senza politici, vero sig AdS?
Crea un account o accedi per commentare
È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio
Inviata
Ciao Etrusco, hai fatto bene a ricordare la vecchia “austerity” della fine settantatre / inizio settantaquattro. Stop alla circolazione auto, riscaldamenti delle case ridotti, merce contingentata nei negozi, illuminazione stradale a luci alternate, ed altro ancora. Per le strade degli originali e buffi mezzi di locomozione artigianali mossi a pedali. Magari tornasse la fantasia, l'improvvisazione, l'artigianato di un tempo, magari nei mesi estivi ove il desiderio di stare all'aperto è maggiore. Per tornare concreti … allora come oggi i ricchi si arricchiranno impoverendo i poveri. Togliere un euro a cento poveri per dare cento euro ad un solo ricco. Come con il vaccino che poi vaccino non è. Dare cento dosi a cento persone per far guadagnare ad un solo ricco cento euro.- Ciao a presto da d/b.-
Condividi questo messaggio
Link al messaggio
Condividi su altri siti