Stellantis – solo i rinci trulliti

Stellantis – solo i rinci trulliti – non sono in grado di accorgersi dei prossimi futuri danni alle industrie italiane. Non solo fiat auto, ma anche agli altri settori fiat collegati. Per prima cosa sono stati chiusi i centri ricerche e sperimentazioni. Questo significa che la prossima tecnologia sarà solo quella francese. E la tecnologia auto francese è di molto più arretrata rispetto a quella italiana. Poi, nel giro di pochi anni, i concessionari fiat italia verranno chiusi e trasferiti all'interno di quelli citroen. Risulta chiaro che venderanno (preferibilmente) i prodotti citroen ed emargineranno i prodotti fiat italia. In caso di riduzioni di personale negli stabilimenti di produzione, questa avverrà (preferibilmente) in quelli dislocati in italia. Cosa dire poi delle piccole e medie industrie che lavorano nel settore auto (auto e collegati) che forniscono i semilavorati o i componenti finiti relativi all'indotto fiat. Spero di avere pestato e frantumato alcuni ossi ai rinci trulliti che ancora sono favorevoli alle maxi fusioni tra aziende. Meglio tanti piccoli che collaborano tra di loro, piuttosto che un solo grande che soffoca i piccoli. - cordiali saluti da d/b –   

 

 

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14 messaggi in questa discussione

Il 26/1/2022 in 06:30 , dune-buggi ha scritto:

Stellantis – solo i rinci trulliti – non sono in grado di accorgersi dei prossimi futuri danni alle industrie italiane. Non solo fiat auto, ma anche agli altri settori fiat collegati. Per prima cosa sono stati chiusi i centri ricerche e sperimentazioni. Questo significa che la prossima tecnologia sarà solo quella francese. E la tecnologia auto francese è di molto più arretrata rispetto a quella italiana. Poi, nel giro di pochi anni, i concessionari fiat italia verranno chiusi e trasferiti all'interno di quelli citroen. Risulta chiaro che venderanno (preferibilmente) i prodotti citroen ed emargineranno i prodotti fiat italia. In caso di riduzioni di personale negli stabilimenti di produzione, questa avverrà (preferibilmente) in quelli dislocati in italia. Cosa dire poi delle piccole e medie industrie che lavorano nel settore auto (auto e collegati) che forniscono i semilavorati o i componenti finiti relativi all'indotto fiat. Spero di avere pestato e frantumato alcuni ossi ai rinci trulliti che ancora sono favorevoli alle maxi fusioni tra aziende. Meglio tanti piccoli che collaborano tra di loro, piuttosto che un solo grande che soffoca i piccoli. - cordiali saluti da d/b –   

 

 

Temo che le cose siano peggiori  di come le descrivi ;  hai letto questo?  https://www.quattromania.it/2022/01/29/stellantis-la-notizia-clamorosa-che-cambia-tutto-il-mercato-dellautomotive/  quando hanno ricevuto il prestito una delle condizioni era la tutela dei lavoratori in Italia, adesso che hanno restituito anticipatamente il prestito garantito dallo stato  questo obbligo non lo hanno più; stanno dicendo che produrre auto in Italia costa più che produrle all'estero, temo che stiano mettendo le mani avanti per chiudere o ridurre gli  stabilimenti che hanno in Italia

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La globalizzazione porta vantaggi e svantaggi. Penso che il governo dovrebbe proteggere la propria industria perché la ricchezza delle persone dipende da quanto è buona l'economia. Quando guardo i brevi video I giochi più popolari trasmessi in streaming su Twitch mi ricordo di aver visto le automobili Fiat. Nostalgia. Temo che saranno popolari solo online.

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Massimo rispetto per il piccolo artigiano, quello che da lavoro ai vicini di casa e produce prodotti di elevata qualità. I grossi industriali (fiat ed altri) sono la vergogna … quando sono in crisi prendono i finanziamenti statali, quando si riprendono portano tutto all'estero. Nel veneto esistevano varie attività nel mondo dell'abbigliamento. Si sono intascate i soldi e sono scappate all'estero. Tutto diverso per il nobile Del Vecchio ed il settore lenti ed occhiali. Le fabbriche all'estero (anche Australia) erano già all'estero. Lui le ha prelevate ed incentivate, ma lavorano per il mercato locale. Non portano via lavoro e produzione ai mercati italiani ed europei. Tutte le piccole e medie aziende nel settore elettrico ed elettronico italiane e tedesche (ma anche europee) sono sparite, mangiate dei mercati asiatici. Nel centro Italia vi erano attività assai importanti nel settore sanità e strumentazione dedicata … sparite, cancellate, mangiate e poi chiuse dagli affamati asiatici.        

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dune, cosa ti aspettavi dagli agnelli? sono decenni che predano l'Italia col sostegno di governi e sindacati.

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Il 31/12/2022 in 12:10 , refusi ha scritto:

dune, cosa ti aspettavi dagli agnelli? sono decenni che predano l'Italia col sostegno di governi e sindacati.

anche cesare romiti ha contribuito molto ad affondare la "fabbrica italiana automobili torino"  - diciamo che è stato proprio lui archibugere ad avviare la fiat alla rovina.-   

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Il 30/1/2022 in 10:17 , etrusco1900 ha scritto:

Temo che le cose siano peggiori  di come le descrivi ;  hai letto questo?  https://www.quattromania.it/2022/01/29/stellantis-la-notizia-clamorosa-che-cambia-tutto-il-mercato-dellautomotive/  quando hanno ricevuto il prestito una delle condizioni era la tutela dei lavoratori in Italia, adesso che hanno restituito anticipatamente il prestito garantito dallo stato  questo obbligo non lo hanno più; stanno dicendo che produrre auto in Italia costa più che produrle all'estero, temo che stiano mettendo le mani avanti per chiudere o ridurre gli  stabilimenti che hanno in Italia

questo commento risale al 2022 e purtroppo si sta rivelando esatto; la crisi della ex Fiat viene da molto lontano quando chi era il proprietario della FIAT dimostrò di non credere più nell'auto e decise di investire i propri soldi  altrove,  decise di  investire nella finanza anziché nell'auto, basti pensare alla SEAT che apparteneva al gruppo FIAT e che passò ai tedeschi visto che la FIAT non voleva investirci, https://it.wikipedia.org/wiki/SEAT#:~:text=SEAT S.A.,-Logo&text=Fondata il 9 maggio 1950,in 77 paesi del mondo.   senza contare le politiche che la FIAT faceva nei confronti dei propri concessionari penalizzati rispetto ai concessionari multimarche, gli attuali azionisti hanno portato la sede legale fuori dall'Italia e non pagano più tasse in Italia salvo chiedere contributi al governo Italiano minacciando di chiudere gli stabilimenti in Italia, contributi magari da dirottare su stabilimenti esteri dove produco auto che poi mandano in Italia, auto acquistate da Italiani  alcuni dei quali ignari di dove sia stata effettivamente  costruita la propria auto, Italiani  patrioti che pensano di comperare un prodotto Italiano dando lavoro a operai  Italiani.....(se molti Italiani preferiscono acquistare auto Tedesche rispetto ad auto ex Fiat un motivo ci sarà)

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