Facciamo finta che tutto vada bene e speriamo in bene

Il titolo di questa discussione è una frase analitica pronunciata stasera dal prof. Andrea Crisanti a 8e1/2. Lilli Gruber gli aveva chiesto un giudizio su Draghi e sulla strategia aperturista del governo, e lui, dopo qualche complimento di circostanza, ha paragonato il nostro premier al britannico Boris Johnson, il quale si affida ai vaccini e alla fortuna e prova a inventarsi, a raccontare e a imporre una normalità che non c'è. E ha sintetizzato la strategia anticovid di questi due improvvisati primi ministri con la suddetta frase.  Crisanti è stato anche interrogato sulla boutade di oggi di un suo collega, il solito Matteo Bassetti, che rimanendo serio propone non solo di lasciare tutto aperto (con 200mila casi e 200 e passa morti al giorno e in crescita), ma di smettere di contare positivi, ricoverati e morti, e di abolire il bollettino epidemico quotidiano, che ormai servirebbe, secondo lui, solo a mettere in ansia le persone. Una proposta a dir poco demenziale, perché i dati epidemici non sono statistica fine a se stessa ma servono, per esempio, a stimare Rt, a prevedere (in senso probabilistico) gli sviluppi futuri, a regolare le restrizioni e le misure profilattiche, le risorse da destinare alla sanità, etc. Per non parlare del fatto che questa è una pandemia e noi, come paese membro dell'OMS, siamo tenuti a registrare e comunicare i nostri dati nel modo più tempestivo e accurato possibile. Ma l'assurda proposta sembra incontrare l'interesse di membri del governo come il sottosegretario alla Salute Costa, e del CTS come il dottor Greco. Si vorrebbe imporre, in nome di un distorto e strumentale principio di libertà, ovvero in nome del mercato, del liberismo e del consumismo, una finta normalità a costo di oscurare il virus e i suoi effetti, e ovviamente di incrementarli. È esattamente quello cui puntava il pazzoide negazionista Trump. Mettere la testa sotto la sabbia, che è la precisa metafora usata da Crisanti sulla proposta di Bassetti, in situazioni del genere può solo peggiorare, e non poco, le cose. Teniamo conto che una precisa legge della virologia dice che più si lascia circolare un virus e più cresce la probabilità di mutazioni imprevedibili. Signori, non sotterriamo la testa e parliamoci chiaro. Rassegnarsi alla circolazione di omicron o di delta è peggio che scherzare col fuoco. E non solo per i decessi conseguenti ai grandi numeri. È verosimile che mai prima d'ora un patogeno così letale abbia circolato così velocemente sul pianeta. Al tempo della Spagnola vivevano sulla Terra meno di un quinto degli abitanti di oggi. E la mobilità e i contatti reciproci erano mediamente molto ma molto inferiori. E allora chi ci dice che non ci stiamo esponendo a RISCHI SENZA PRECEDENTI, non minori di quelli che corriamo continuando a dissotterrare e a bruciare miliardi di tonnellate di carbonio, sepolte da milioni di anni, e andando ad alterare il ciclo naturale del carbonio  con potenziali effetti irreversibili e catastrofici? In breve, chi ci assicura che tra le innumerevoli mutazioni di Sars-Cov2 non possa prima o poi emergere la variante CN? Leggasi il Cigno Nero. 

Il mero pretesto di Bassetti è che tra i ricoverati nei reparti ordinari oggi ci sarebbero molti pazienti (oltre un terzo di quelli riportati nel bollettino) non malati di Covid ma di altro (per es. chi si è rotto un braccio, dice l'infettivologo genovese) e incidentalmente positivi al tampone (cui è sottoposto chiunque entri in un ospedale). FALSO!  Non si possono registrare gli asintomatici nel bollettino del Ministero e dell'ISS, bensì vanno enumerati nell'apposita colonna i "RICOVERATI CON SINTOMI", cioè con i sintomi del Covid-19. Se ci sono errori di registrazione, li si corregga, ma non è una buona ragione per abolire le registrazioni!

CHIARO, PROF. BASSETTI?

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16 messaggi in questa discussione

Sig.fosforo, prima o poi dobbiamo pure morire di qualche cosa.

Se tutti, ma proprio tutti, ci rinchiudessimo in casa per paura del covid, che vita sarebbe? 

No! Preferisco le scelte di questo governo.

 

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9 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Il titolo di questa discussione è una frase analitica pronunciata stasera dal prof. Andrea Crisanti a 8e1/2. Lilli Gruber gli aveva chiesto un giudizio su Draghi e sulla strategia aperturista del governo, e lui, dopo qualche complimento di circostanza, ha paragonato il nostro premier al britannico Boris Johnson, il quale si affida ai vaccini e alla fortuna e prova a inventarsi, a raccontare e a imporre una normalità che non c'è. E ha sintetizzato la strategia anticovid di questi due improvvisati primi ministri con la suddetta frase.  Crisanti è stato anche interrogato sulla boutade di oggi di un suo collega, il solito Matteo Bassetti, che rimanendo serio propone non solo di lasciare tutto aperto (con 200mila casi e 200 e passa morti al giorno e in crescita), ma di smettere di contare positivi, ricoverati e morti, e di abolire il bollettino epidemico quotidiano, che ormai servirebbe, secondo lui, solo a mettere in ansia le persone. Una proposta a dir poco demenziale, perché i dati epidemici non sono statistica fine a se stessa ma servono, per esempio, a stimare Rt, a prevedere (in senso probabilistico) gli sviluppi futuri, a regolare le restrizioni e le misure profilattiche, le risorse da destinare alla sanità, etc. Per non parlare del fatto che questa è una pandemia e noi, come paese membro dell'OMS, siamo tenuti a registrare e comunicare i nostri dati nel modo più tempestivo e accurato possibile. Ma l'assurda proposta sembra incontrare l'interesse di membri del governo come il sottosegretario alla Salute Costa, e del CTS come il dottor Greco. Si vorrebbe imporre, in nome di un distorto e strumentale principio di libertà, ovvero in nome del mercato, del liberismo e del consumismo, una finta normalità a costo di oscurare il virus e i suoi effetti, e ovviamente di incrementarli. È esattamente quello cui puntava il pazzoide negazionista Trump. Mettere la testa sotto la sabbia, che è la precisa metafora usata da Crisanti sulla proposta di Bassetti, in situazioni del genere può solo peggiorare, e non poco, le cose. Teniamo conto che una precisa legge della virologia dice che più si lascia circolare un virus e più cresce la probabilità di mutazioni imprevedibili. Signori, non sotterriamo la testa e parliamoci chiaro. Rassegnarsi alla circolazione di omicron o di delta è peggio che scherzare col fuoco. E non solo per i decessi conseguenti ai grandi numeri. È verosimile che mai prima d'ora un patogeno così letale abbia circolato così velocemente sul pianeta. Al tempo della Spagnola vivevano sulla Terra meno di un quinto degli abitanti di oggi. E la mobilità e i contatti reciproci erano mediamente molto ma molto inferiori. E allora chi ci dice che non ci stiamo esponendo a RISCHI SENZA PRECEDENTI, non minori di quelli che corriamo continuando a dissotterrare e a bruciare miliardi di tonnellate di carbonio, sepolte da milioni di anni, e andando ad alterare il ciclo naturale del carbonio  con potenziali effetti irreversibili e catastrofici? In breve, chi ci assicura che tra le innumerevoli mutazioni di Sars-Cov2 non possa prima o poi emergere la variante CN? Leggasi il Cigno Nero. 

Il mero pretesto di Bassetti è che tra i ricoverati nei reparti ordinari oggi ci sarebbero molti pazienti (oltre un terzo di quelli riportati nel bollettino) non malati di Covid ma di altro (per es. chi si è rotto un braccio, dice l'infettivologo genovese) e incidentalmente positivi al tampone (cui è sottoposto chiunque entri in un ospedale). FALSO!  Non si possono registrare gli asintomatici nel bollettino del Ministero e dell'ISS, bensì vanno enumerati nell'apposita colonna i "RICOVERATI CON SINTOMI", cioè con i sintomi del Covid-19. Se ci sono errori di registrazione, li si corregga, ma non è una buona ragione per abolire le registrazioni!

CHIARO, PROF. BASSETTI?

Urka !! Il Cazzaro di Napoli si incazza di brutto , prende foglio e penna e non gliela manda mica a dire al collega primario del San Martino di Genova . Diciamolo subito : Il Prof Cazzaro fa bene !! Quando tra luminari il dibattito , li scambio di idee scientifiche non può che giovare a tutta la collettività . E vedere che il Primario di Napoli ne canta 4 al Primario di Genova piace . Magari piace un po’ meno al napoletano che sarebbe “costretto “ ad un unico post settimanale invece che al solito post giornaliero. Ovviamente mi sembra giusto riassumere le parole di Bassetti facendo presente che il metodo che Bassetti invoca e’ quello già in essere in tutta Europa e nel mondo civile .   CHIARO , PROF. CAZZARO ?

Boom di contagi, la ‘soluzione’ di Bassetti e Costa: “Basta con la conta giornaliera, così andiamo in lockdown psicologico”

Boom di contagi, la ‘soluzione’ di Bassetti e Costa: “Basta con la conta giornaliera, così andiamo in lockdown psicologico”
Redazione 
11 Gennaio 2022

L’attuale modalità di gestione dell’epidemia di Coronavirus deve cambiare. Parola di Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, che ai microfoni di Radio Cusano Campus chiede al governo di modificare la comunicazione del Ministero della Salute.

Sotto accusa è in particolare la diffusione del bollettino quotidiano e la definizione di contagiato. Secondo Bassetti infatti bisognare dire stop al report giornaliero dei casi perché “siamo rimasti gli unici a farlo e non ha alcun senso, ci fa solo fare brutta figura agli occhi del mondo”.

Ma nel mirino del primario di Malattie infettive del San Martino di Genova c’è l’intero sistema di conteggio dei malati di Covid: “Non si può contare come malato – è la posizione di Bassetti – quello che ha un braccio rotto e un tampone positivo. Continuando a fare tutti questi tamponi immotivati, arriveremo a un punto che avremo talmente tanti positivi e contatti con positivi che l’Italia si fermerà”.

Per Bassetti infatti “non ha senso dire che abbiamo 250mila persone che hanno tampone positivo”. Quello che andrebbe fatto, è la proposta, è di “specificare se sono sintomatici, asintomatici, sono ricoverati, stanno a casa”. Anche perché così, aggiunge ancora, “sono numeri che ci fanno fare brutta figura col resto del mondo, perché sembra che vada tutto male e invece non è così, nella realtà altri Paesi che hanno molti più contagi di noi cercano di gestirli in maniera diversa”.

La preoccupazione di Bassetti è di finire in questo modo “in un lockdown di tipo psicologico e sociale”. Bassetti consiglia dunque “di ascoltare un po’ di più i medici. Oggi questo virus per la maggioranza dei vaccinati dà una forma influenzale. Gli ospedali sono pieni di non vaccinati, che devono vaccinarsi. Nella gestione della pandemia ci vuole un cambio di passo necessario e urgente”.

LA POSIZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO COSTA– Parole apprezzate da un membro del governo, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. L’esponente di Noi con l’Italia spiega all’Ansa di condividere la posizione di Bassetti riguardo “l’inutilità di un report giornaliero dei contagi, perché il numero dei contagi di per sé non dice nulla”.

Per questo Costa ha proposto al ministro della Salute Roberto Speranza “di fare una riflessione sull’attuale sistema di report”, sottolineando come nella situazione attuale “sia necessario soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive“.

LA ‘SPONDA’ DAL CTS – Una sponda alle proposte di Costa e Bassetti arriva anche da Donato Greco l’infettivologo e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts). Ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 Greco infatti definisce “un’ottima idea” quella di “far diventare settimanale il bollettino dei contagi”.

Una proposta che “noi del Cts stiamo discutendo del parlarne col governo”.

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Suvvia, stupida gallina pisana, corra a starnazzare sul lung'Arno.

La stanno aspettando..

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Dicono che aspetteranno . Aspetteranno fino a quando smetteranno di ridere dopo aver letto il tuo commento che non farebbe nemmeno il barbiere del Cazzaro napoletano . Devi scusarmi eh tuttascema , ma chiedo :” ma un commentino almeno almeno un minimo di parvenza di discussione , sei in grado di fornirlo oppure tendi solo e soltanto a far aumentare la già folta schiera di coloro che ti gratificano con idio ta , tuttascema ed Ebe te ??”

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1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Dicono che aspetteranno . Aspetteranno fino a quando smetteranno di ridere dopo aver letto il tuo commento che non farebbe nemmeno il barbiere del Cazzaro napoletano . Devi scusarmi eh tuttascema , ma chiedo :” ma un commentino almeno almeno un minimo di parvenza di discussione , sei in grado di fornirlo oppure tendi solo e soltanto a far aumentare la già folta schiera di coloro che ti gratificano con idio ta , tuttascema ed Ebe te ??”

Dimostri di non essere ebete e ci faccia vedere la monolaurea, stupida gallina pisana.

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Ho capito . Opti per l’allargamento dei “consensi “ a tuo favore . Egoista !! Non ti basta più essere “allargata” dal bocia Nane ?

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4 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Dimostri di non essere ebete e ci faccia vedere la monolaurea, stupida gallina pisana.

 

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Presentaci l’allargatore Nane …ahahahaha

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 Bassetti conferma che non sa quello che dice. Non siamo affatto rimasti gli unici a pubblicare un bollettino Covid giornaliero. Lo fanno quasi tutti i paesi civili del mondo, eccetto la Svezia e alcuni paesi del Terzo Mondo. Ed è la Svezia, non noi, a fare una brutta figura sulla scena mondiale. Poi ci sono la Spagna e altri che non pubblicano dati nei giorni festivi o nei weekend. Se poi Regioni inefficienti, come la Sicilia e la Campania, non riescono praticamente mai a tenere aggiornati i loro dati sui decessi e li comunicano in ritardo, fanno anche'esse una figuraccia. La sintesi settimanale esiste già, ed è il report di monitoraggio del ministero e dell'ISS, ma anche questo viene pubblicato con colpevole ritardo. Un bollettino settimanale non risolve i problemi di registrazione e comunicazione delle Regioni. 

Voglio dire all'egregio Ahaha che anche la vita che facciamo da quasi due anni, inseguendo il virus con il tira e molla delle misure governative, ultimamente molto più molla che tira, non è una vita serena. I cinesi vivono molto meglio di noi. Se ne stanno tappati in casa per qualche settimana, in poche e determinate regioni colpite da focolai (quasi tutti di importazione), ma poi sono liberi per il resto dell'anno e possono andare a scuola, al lavoro o al cinema praticamente con zero probabilità di contagiarsi. Anche paesi occidentali, o dove si vive all'occidentale, come l'Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone, Taiwan, etc. hanno raggiunto punti di equilibrio nella convivenza col virus molto ma molto migliori del nostro. Perché? Perché sono popoli più seri di noi. Noi le regole non le rispettiamo, nemmeno quelle poche che ci vengono prescritte da politici incerti e incapaci. Tanto nessuno o quasi ci controlla. Nella migliore delle ipotesi le "interpretiamo". L'ultima volta (mesi fa) che ho fatto notare a un tizio che la mascherina sotto il naso non lo protegge, mi ha risposto così: è dall'inizio della pandemia che la porto sotto il naso e non mi sono mai contagiato, vuol dire che funziona. Infatti abbiamo superato pure il Messico nel tasso di mortalità. E nell'ultima settimana, eccetto i piccoli Stati come Monaco e Malta, non c'è nessuno in tutta l'Europa Occidentale con una mortalità maggiore della nostra. Un mese fa, per la prima volta in due anni, portai mia moglie al cinema. Era un film che desiderava molto vedere. Primo spettacolo, meno di 20 spettatori in sala. Poi uno a due metri da noi cominciò a tossire con la mascherina abbassata. Magari era sano come un pesce, ma cambiammo posto. Poi cominciò un altro. E allora ce ne andammo a metà del primo tempo. Con questi politici e con questo lassismo potremmo andare avanti così per altri 10 anni e più. Che vita sarebbe? 

Modificato da fosforo311

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

 Bassetti conferma che non sa quello che dice. Non siamo affatto rimasti….

Il forum prenda atto che il Prof Bassetti , primario di virologia del San Martino di Genova , a contatto di ammalati di COVID da 2 anni e per più ore al giorno , e’ un mentecatto che non sa cosa dice mentre lo sa bene , e con grande esperienza maturata al sesto piano senza ascensore di un condominio di Napoli , il Cazzaro napoletano . Complimentoni a chi , fino ad ora , non ha sputato in faccia a questo borioso ed imbelle presuntuoso che vale meno della *** di un parcheggiatore abusivo del Quartiere Sanità . 

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16 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Teniamo conto che una precisa legge della virologia dice che più si lascia circolare un virus e più cresce la probabilità di mutazioni imprevedibili. Signori, non sotterriamo la testa e parliamoci chiaro. Rassegnarsi alla circolazione di omicron o di delta è peggio che scherzare col fuoco. E non solo per i decessi conseguenti ai grandi numeri. È verosimile che mai prima d'ora un patogeno così letale abbia circolato così velocemente sul pianeta.

Intanto che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 delira a ruota libera, come si conviene a uno che è a piede libero solo grazie a Franco Basaglia, Maria Rita Gismondo

https://www.quotidiano.net/cronaca/covid-influenza-gismondo-1.7237772

sbugiarda il cazzaro napoletano.

Vale il caso di fare presenmte ai forumisti seri che Maria Rita Gismondo è la stessa identica persona sulla quale il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 faceva affidamento il giorno 25 febbraio 2020 (vedasi post delle ore 20.26) per scrivere qualche virologo malato di protagonismo ha lanciato allarmi esagerati, politici e giornali di opposizione hanno vergognosamente strumentalizzato, hanno ricattato il governo e gettato olio sul fuoco. Sono riusciti a innescare, se non il panico, una psicosi collettiva, nazionale, senza precedenti. Ma sono sempre di più gli specialisti seri che cominciano a SMONTARE LA GRANDE BUFALA MEDIATICA DELLA PESTILENZA CINESE. Maria Rita Gismondo, virologa in prima linea, che dirige un laboratorio dove si fanno centinaia di analisi al giorno, ha parlato, evidentemente a ragion veduta, di "FOLLIA" COLLETTIVA innescata da un'infezione "APPENA PIÙ SERIA" di una normale influenza

Un'infezione appena più seria di una normale influenza che ora il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, a piede libero solo grazie a Franco Basaglia, fa diventare "un patogeno così letale".

Per l'ennesima volta consiglio al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 di prendere contatto con il suo psichiatra per fare il punto sui cigni neri che risiedono nel contenitore vuoto che il cazzaro napoletano usa per separare le orecchie.

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Mi sembra, sig fosforo, che lei abbia troppa paura.

Io preferisco vivere adottando opportuni accorgimenti, piuttosto che rinchiudermi in casa in attesa che muoia il virus prima di me.

Modificato da ahaha.ha

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48 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Mi sembra, sig fosforo, che lei abbia troppa paura.

Io preferisco vivere adottando opportuni accorgimenti, piuttosto che rinchiudermi in casa in attesa che muoia il virus prima di me.

È verissimo, egregio. Ho paura. Ho paura fin dall'inizio della pandemia, per l'esattezza da quando vidi i cinesi incarcerati in casa a Wuhan. Tutti gli esseri viventi hanno paura di morire, cioè di perdere la cosa più preziosa che hanno. La paura fa parte dell'istinto di sopravvivenza. Non è affatto incompatibile col coraggio. Ma in questo caso la mia è anche paura razionale. Basata cioè sui dati scientifici e statistici che cerco di seguire e valutare con attenzione. A differenza di certi no vax, matti da legare, che sembrano irrazionalmente più spaventati da un vaccino o da un'iniezione che da una morte lenta e atroce. Ti assicuro,  inoltre, che per me la cosa più preziosa, la mia vita, non coincide con le cose a me più care. Temo soprattutto per la vita e la salute delle mie persone care. Molto più che per la mia. Poi temo anche per il mio Paese, per l'Europa e per l'umanità intera che, salvo rare eccezioni, stanno rispondendo male, molto male a mio modesto avviso, alla sfida di questo microrganismo. Il quale a volte mi dà quasi la sensazione di essere più pragmatico e più razionale di noi. Questo non posso accettarlo.

I miei genitori mi educarono all'altruismo. Ho tre dosi di vaccino e se anche mi dimostrassero che per me omicron equivale a un'influenza, io non mi perdonerei di infettare e fare ammalare il peggiore dei miei nemici. Quindi continuo a fare attenzione, come prima, più di prima. Questa è una pandemia cioè una malattia collettiva. Se c'è una via per uscirne, questa passa certamente per l'altruismo e la solidarietà reciproca, ma sempre al lume della ragione, beninteso. Mi spiego. Togliersi la mascherina per sedersi a mangiare in una affollata pizzeria può significare, al termine di una lunga catena di contagi, la morte, lenta e atroce, di uno sconosciuto che vive a Calcutta. Mi dirai: ma anche il pizzaiolo di Napoli deve campare. Certo, e allora, razionalmente, io non mi tolgo la mascherina e mi compro la pizza da asporto. O magari due per le calorie che brucio per portarle a casa e per salire al sesto piano a piedi.

"L'ascensore è un luogo a rischio: fate le scale!"

                                                              Ilaria Capua. 

 

Modificato da fosforo311

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4 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Intanto che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 delira a ruota libera, come si conviene a uno che è a piede libero solo grazie a Franco Basaglia, Maria Rita Gismondo

https://www.quotidiano.net/cronaca/covid-influenza-gismondo-1.7237772

sbugiarda il cazzaro napoletano.

Informo Saurino pane e vino (forse mandato vieppiù in confusione dal mio sinistro tag sul Cigno Nero) che durante l'ultima conferenza stampa con Draghi il prof. Franco Locatelli, coordinatore del CTS, si è espresso sulla letalità della variante omicron in termini molto diversi da quelli della Gismondo. La quale a mio avviso pecca, se non di ottimismo, di genericità e superficialità. Peccati oggi assai meno veniali rispetto al febbraio 2020, quando del nuovo virus si sapeva poco e quando la stessa virologa paragonava il ceppo di Wuhan a un virus influenzale. Anche ammesso (e non concesso) che omicron equivalga a un'influenza per chi ha 3 dosi di vaccino, l'influenza stagionale non è una singola patologia ma varia di anno in anno, anche nella letalità che, pur senza ritornare alla micidiale Spagnola, può cambiare fino a un ordine di grandezza tra le forme meno virulente e quelle più aggressive. Inoltre il paragone regge solo sul piano individuale non certo su quello epidemico, perché è assodato che la variante omicron è molto ma molto più contagiosa di una tipica influenza stagionale. Quindi sarebbe in grado di fare seri danni, leggasi elevata mortalità nella popolazione, anche con una bassa letalità sugli infetti. Come scrivo fin dalla prima ondata, la forza di questo coronavirus risiede essenzialmente nel NUMERO. Ciò vale a maggior ragione per la omicron, che è molto più contagiosa e probabilmente meno letale delle varianti precedenti. Per giunta la dott.ssa Gismondo trascura il fatto che circola tuttora la delta, la cui virulenza è fuori discussione. Forse non è più dominante ma certo resta su valori assoluti di incidenza molto rilevanti e cresciuti rispetto ai mesi precedenti. Altrimenti sarebbe difficile spiegare i 313 decessi di oggi e una media settimanale di ben 228 in una popolazione vaccinata per quasi l'80% (con due dosi). 

Sui tamponi Saurino sfonda una porta aperta. È da molti mesi che il prof. Crisanti e dopo di lui l'umile sottoscritto sottolineano i problemi dei tamponi rapidi che lasciano in giro molti e pericolosi asintomatici falsi negativi. La sensibilità del test antigenico sembra ulteriormente ridotta per la variante omicron, si parla del 50% appena. Questo significa che uno su due degli infetti testati risulta (falso) negativo. E dato che di questi tamponi se ne fanno ormai ben più di mezzo milione al giorno, con tassi di positività sopra il 15%, vuol dire che ogni giorno lasciamo in circolazione un esercito di circa 100mila nuovi falsi negativi. Ciascuno dei quali, credendo di non essere infetto, avrà i suoi contatti a rischio e probabilmente infetterà, nel suo periodo infettivo, ben più di Rt persone, dove Rt è il valore medio nazionale della trasmissibilità stimata sui sintomatici (pari a 1,41 al 22 dicembre scorso, oggi sarà certo più alto). Insomma, questi tamponi rapidi potrebbero essere diventati controproducenti, cioè addirittura uno dei motori dell'attuale fase di rapida espansione dell'epidemia. In effetti qualcuno ieri sera in tv, mi pare nel programma di Floris, faceva notare una curiosa coincidenza, che potrebbe non essere tale e che avevo segnalato anch'io diverse settimane fa. Se guardiamo i grafici di Worldometer, in particolare quello dei contagi (media mobile a 7 giorni) o quello dei casi attivi, notiamo che la curva comincia a salire intorno al 15 ottobre scorso, o uno o due giorni dopo. Ma questa è proprio la data in cui scattò l'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro e contestualmente la corsa al tampone rapido in farmacia per i non vaccinati. Potrebbero essere stati i troppi tamponi rapidi a innescare la quarta ondata? I NO green pass si spingono oltre e dicono che la colpa è stata del green pass di Draghi. Io non direi proprio, le colpe di Draghi sono altre (es. il non avere prevenuto il dilagare della omicron con restrizioni interne,  limitandosi a qualche tardiva misura negli aeroporti) ma certo i falsi negativi una spintarella in su alla curva l'hanno data e continuano a darla. Insomma, questi NO vax fanno danni anche quando si fanno il tampone. Ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare anche ai tamponi molecolari e al bollettino quotidiano e trattare l'epidemia come un'influenza stagionale. Sarebbe, come ammoniva ieri il prof. Crisanti, un mettere la testa sotto la sabbia. E fare un favore al virus, aggiunge l'umile sottoscritto. 

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Questa sera a 8 e 1/2 il giudizio della dottoressa Lucia Bisceglia, presidente dell'AIE, l'Associazione Italiana di Epidemiologia, sulla proposta Bassetti di non contare più i contagi, i ricoveri e i decessi nel bollettino giornaliero, per non mettere ansia nelle persone ovvero per non rischiare di finire in "lockdown psicologico":

"È come rompere il termometro se si ha la febbre".

https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/lepidemiologa-lucia-bisceglia-sul-bollettino-quotidiano-dei-nuovi-contagi-e-come-rompere-il-12-01-2022-417464

Ben detto dottoressa! Cos'altro è infatti il bollettino Covid, che ci accompagna come un triste ma utile diario da quasi due anni, se non un "termometro" dell'andamento dell'epidemia?

In questa fase di espansione del contagio è "fondamentale mantenere la sorveglianza di tutti gli elementi che possono aiutare a governare l'epidemia" aggiunge l'epidemiologa in una intervista al Corriere. In questo articolo del Fatto troviamo anche una sintesi dei pareri di altri addetti ai lavori. Mi piace citare quello del virologo Bernd Gaensbacher:

I dati Covid vanno pubblicati tutti i giorni, altrimenti agiamo in favore del virus. La circolazione del virus va limitata il più possibile, perché una circolazione massiccia gli dà la possibilità di mutarsi. Non solo: predicendo l'andamento della pandemia influenziamo il comportamento dei cittadini. Se improvvisamente tacciamo i numeri, i cittadini abbasseranno la guardia e il virus potrà diffondersi. Se invece continuiamo a documentare come la curva sta salendo in modo esponenziale, gli italiani saranno più prudenti. 

Saurino pane e vino, che è un mio assiduo lettore, forse noterà che nei post precedenti avevo espresso concetti analoghi:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/01/12/covid-da-pregliasco-ad-andreoni-a-bisceglia-il-bollettino-serve-toglierlo-sarebbe-come-rompere-il-termometro-quando-si-ha-la-febbre/6453411/

Nel medesimo articolo scopriamo che la proposta demenziale di abolire il bollettino quotidiano non è una novità ma una vecchia idea di Matteo Bassetti. Il quale l'aveva già lanciata nel settembre 2020, cioè prima dell'esplosione della terribile seconda ondata. Quella che lo stesso fantasioso infettivologo genovese aveva categoricamente escluso. Errare humanum, sed in errore perseverare... Suggeriamo sommessamente al prof. Bassetti di cambiare il suo fornitore di palle di vetro. Che sospettiamo essere lo stesso del prof. Zangrillo. In ogni caso, la sua originale idea non ebbe seguito e fu una vera sfortuna. Abolendo il bollettino Covid a settembre 2020 non avremmo saputo nulla della seconda ondata, della terza e nemmeno della quarta in corso. E oggi saremmo tutti più sereni (se vivi). Non saremmo finiti in "lockdown psicologico" (complimenti professore, ma non l'avrà mica copiata da Recalcati?) e avremmo messo la testa al sicuro, ben protetta sotto la sabbia. Come diceva il sommo Poeta, il maestro del pessimismo:

la felicità consiste nell'ignoranza del vero. 

 

Modificato da fosforo311

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

È verissimo, egregio. Ho paura. Ho paura fin dall'inizio della pandemia, per l'esattezza da quando vidi i cinesi incarcerati in casa a Wuhan. Tutti gli esseri viventi hanno paura di morire, cioè di perdere la cosa più preziosa che hanno. La paura fa parte dell'istinto di sopravvivenza. Non è affatto incompatibile col coraggio. Ma in questo caso la mia è anche paura razionale. Basata cioè sui dati scientifici e statistici che cerco di seguire e valutare con attenzione. A differenza di certi no vax, matti da legare, che sembrano irrazionalmente più spaventati da un vaccino o da un'iniezione che da una morte lenta e atroce. Ti assicuro,  inoltre, che per me la cosa più preziosa, la mia vita, non coincide con le cose a me più care. Temo soprattutto per la vita e la salute delle mie persone care. Molto più che per la mia. Poi temo anche per il mio Paese, per l'Europa e per l'umanità intera che, salvo rare eccezioni, stanno rispondendo male, molto male a mio modesto avviso, alla sfida di questo microrganismo. Il quale a volte mi dà quasi la sensazione di essere più pragmatico e più razionale di noi. Questo non posso accettarlo.

I miei genitori mi educarono all'altruismo. Ho tre dosi di vaccino e se anche mi dimostrassero che per me omicron equivale a un'influenza, io non mi perdonerei di infettare e fare ammalare il peggiore dei miei nemici. Quindi continuo a fare attenzione, come prima, più di prima. Questa è una pandemia cioè una malattia collettiva. Se c'è una via per uscirne, questa passa certamente per l'altruismo e la solidarietà reciproca, ma sempre al lume della ragione, beninteso. Mi spiego. Togliersi la mascherina per sedersi a mangiare in una affollata pizzeria può significare, al termine di una lunga catena di contagi, la morte, lenta e atroce, di uno sconosciuto che vive a Calcutta. Mi dirai: ma anche il pizzaiolo di Napoli deve campare. Certo, e allora, razionalmente, io non mi tolgo la mascherina e mi compro la pizza da asporto. O magari due per le calorie che brucio per portarle a casa e per salire al sesto piano a piedi.

"L'ascensore è un luogo a rischio: fate le scale!"

                                                              Ilaria Capua. 

 

Sig fosforo, se tutti, e quando dico tutti, adotassero i suoi consigli, lei la pizza non potrebbe andare a prenderla perché troverebbe chiuso, troverebbe chiuso il droghiere, il barbiere, il supermercato, e perché no, non potrebbe nemmeno prelevare denaro al bancomat.

Io stesso dovrei buttare il latte in un fosso.

A me vanno bene le decisioni governative, comprese le scuole in presenza.

Dunque, avanti sempre ma con judicio, e chi teme il contagio stia pure chiuso in casa.

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