E se abolissimo la moneta (non solo l'euro: intendo dire il DENARO) e tornassimo al BARATTO? Lo stanno sperimentando gli abitanti di Xian, popolosa e ricca metropoli cinese di 13 milioni di abitanti, in lockdown duro da prima di Natale per spegnere un focolaio di un migliaio di casi sintomatici. Non si può uscire nemmeno per fare la spesa, le autorità provvedono alla distribuzione porta a porta dei viveri. È la strategia "Covid zero" adottata dalla Cina dopo i morti di Wuhan, che si è rivelata fino a oggi vincente, sia per la salute pubblica che per l'economia nazionale. Ovviamente ci sono degli inconvenienti e bisogna fare dei sacrifici, ben compensati peraltro, perché in quel paese comunista il valore più grande oggi è la vita umana, anche quella di una singola persona. Pensate: 2 soli decessi da Covid in tutto il 2021 su 1,4 miliardi di abitanti! In effetti, a Xian ci sono inevitabili disfunzioni e ritardi nella consegna del cibo a domicilio, e la stampa occidentale stigmatizza ed esagera la cosa. Come se saltare una cena o due fosse peggio che finire intubati o tumulati con la pancia piena. D'altra parte, pensate che accadrebbe se, per esempio, la Regione Lombardia dei vari Fontana, Gallera, Moratti e Bertolaso, dovesse provvedere all'alimentazione quotidiana di 10 milioni di cittadini bloccati in casa. Sarebbe il caos: penso che qualcuno rischierebbe sul serio di morire di fame senza la solidarietà dei vicini. Ebbene, a Xian i cittadini si sono reinventati un'antica forma di scambio. Ho finito l'olio ma ho una dozzina di uova fresche, chi vuole fare cambio? Oppure: scambio la mia console playstation per un sacco di riso. Con applicazioni tipo Whatsapp basta creare una chat tra condomini e il gioco è fatto. Quindi tornare al baratto non significa necessariamente tornare alla preistoria. Del resto, ci sono già migliaia di siti web di baratto o di swapping, con milioni di utenti che si scambiano di tutto e di più. Il denaro allontana le persone, specie quello elettronico, il baratto le avvicina, specie quando la merce di scambio è consegnata di persona. Mangiare il cibo del frigorifero o dell'orto del mio vicino, il quale indossa un mio giubbotto usato, è anche un modo per sentirsi uniti e coesi. Se l'umanità andasse incontro a disastri epocali, tipo pandemie più severe di questa o catastrofi climatiche, il denaro ci ridurrebbe all'homo homini lupus, il baratto potrebbe essere un modo per tenere vivo il legame sociale. Ovviamente sarebbe molto problematico, in tempi normali, basare un sistema economico complesso e produttivo sul baratto. Sarebbe possibile solo se ci ristrutturassimo in piccole comunità che vivono di autoproduzione e autoconsumo. Come accadeva, per esempio, ancora negli anni '50 e '60 in molte regioni dell'Africa, dove nessuno moriva di fame e nessuno era costretto a emigrare. Si viveva di poco ma si viveva felici e contenti. In realtà, al contrario di quanto si pensa, non ci sono prove di sistemi economici e sociali dell'antichità basati sul baratto. Prima dell'invenzione del denaro esso era limitato, sembra, solo agli scambi fra estranei, es. tra membri di clan o tribù diverse, o addirittura nemiche. All'interno della comunità vigeva un ben diverso sistema: la cosiddetta economia del dono. Spontaneamente, in base a una legge non scritta o tradizione, si donava, e il ricevente si sentiva tenuto a ricambiare. La regola quantitativa generale, anch'essa non scritta, era:
a ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue possibilità.
Che è esattamente il principio del comunismo. "Comunismo" è una parola strettamente legata a "comunità" la quale deriva dal latino cum munus che significa "con il dono". I più antichi sistemi sociali ed economici della civiltà erano sistemi comunisti. L'invenzione del denaro ha stravolto il concetto stesso di comunità.