Il formichiere gigante

Ho qualche annetto e qualche acciacco, le mangiate luculliane dei bei tempi sono un ricordo, ma avevo smaltito senza soverchie difficoltà i due cenoni delle Vigilie e i pranzi di Natale e Santo Stefano, e potete credermi se vi dico che, pur senza esagerare, avevo onorato la tavola. Del resto, come rinunciare, semel in anno, alla mitica minestra maritata e, bis in anno, alla tradizionale fritturina di baccalà e capitone? Invece il pranzo di Capodanno mi è rimasto sullo stomaco. Eppure ci siamo tenuti leggeri: solo una pasta al forno e un assaggio di carni miste al ragù con i classici contorni natalizi partenopei ("broccoli di Natale", scarola, insalatina di rinforzo), una fetta di melone invernale (quello che a Napoli lasciamo maturare appeso ai ferri del balcone), una fetta d'ananas fresca per il sistema immunitario, un goccio di lambiccato del Vesuvio e un caffè. Ma niente antipasti, niente ciociole (frutta secca) e - dura mulieris lex, sed lex - niente dolci!! 😢 Il guaio è stato che oggi i giornali non sono usciti e così dopo pranzo mi sono soffermato più del solito sui siti del Fatto e di Repubblica. Qui mi sono imbattuto in questo incredibile, assurdo e vomitevole articolo firmato dal direttore dell'Huffington Post, che mi ha bloccato sul colpo la digestione. 

https://www.huffingtonpost.it/entry/berlusconi-e-letta-possono-salvare-draghi-e-litalia_it_61cdbb47e4b0bcd219517863

In questi decenni di penoso declino del paese ho visto il servilismo e l'adulazione scorrere a fiumi sui giornali e in tv, ma mai avevo visto un giornalista messo così supinamente a 90 gradi rispetto al potentato di turno. Neppure il vecchio Emilio Fido si spinse, che io ricordi, ad applicare a quello che tutti definivano il suo padrone l'identità che Luigi XIV applicava a se stesso: l'Etat c'est moi, lo Stato sono io. Ed è proprio quello che pensa, non del Re Sole ma di un ex banchiere, l'autore di questo sconcertante e per me ributtante articolo. Il concetto è chiaro ed esplicito fin dal titolo: Solo Berlusconi e Letta possono salvare Draghi (e l'Italia). Dove la "salvezza" dell'Italia e quella di Draghi coincidono e consistono nell'appagare il capriccio dell'ex banchiere traslocandolo con la più ampia maggioranza (come supplica da settimane Enrico Scendiletta) da palazzo Chigi al Quirinale. Infatti leggiamo: Due persone possono salvare il Paese dal disastro di sottrarre a Draghi il Quirinale... Ovvero sarebbe per l'Italia peggio della pandemia o del disastro climatico se qualcuno si azzardasse a sottrarre, cioè a rubare a sua maestà o sua santità Mario I ciò che è suo per diritto divino (visto che finora non l'ha eletto né votato nessuno), ovvero il palazzo che fu residenza dei papi e dei re. Sarebbe un cataclisma, un suicidio in allegria... con la conseguenza di sottrargli anche il governo in poche settimane o al massimo in un anno. Roba da matti! L'autore di questo DELIRIO sostiene che non solo il Quirinale ma anche palazzo Chigi è proprietà privata del sultano dei Parioli, il quale, non possedendo ancora il dono dell'ubiquità, si limiterà bontà sua a controllare anche l'esecutivo dall'alto del Colle (del parlamento non parla, immagino dia per scontato che deve restare sotto i tacchi del sultano). Non solo: sarebbe un furto e un disastro epocale anche derubare re Mario del potere esecutivo tra un anno, quando ci saranno le cosiddette elezioni. Lui deve governare e regnare anche dopo! E ci mancherebbe altro: i monarchi assoluti accentrano tutti i poteri e regnano a vita! Ma purtroppo in questo momento, per uno spiacevole intralcio chiamato Costituzione, il destino del paese, cioè della monarchia pariolina, è inopinatamente nelle mani di altri, cioè di due comuni mortali (orrore!): il segretario del Pd e Silvio Berlusconi. Ma attenzione: Scendiletta per l'autore dell'articolo è un saggio e impeccabile devoto di san Mario (e qui ha ragione da vendere), quindi il vero e unico problema è il monarca di Forza Italia. A parte qualche altro incosciente in stato di ubriachezza molesta (sic) che potrebbe tradire nel segreto dell'urna il suo re e imperatore Mario il Grande. Il monarca di Arcore è invece avversario tosto. Essendo intimamente convinto di essere lui il più grande! Ma questa, stranamente, viene giudicata dall'autore non una blasfemia imperdonabile bensì una legittima ambizione. E allora re Silvio dovrebbe capire, in uno slancio finale di intelligenza e furbizia, che deve farsi da parte, per il bene del paese. E dovrebbe farlo al più presto, domattina, meglio stasera. Dato che i famelici mercati ma soprattutto l'augusto principe dei Pairoli non possono più vivere un solo istante nel dubbio che non si compia quanto previsto e dettato dalle Sacre Scritture (leggasi poteri forti) e vada al Quirinale un uomo o peggio una donna priva dell'unzione divina. 

Naturalmente, cari forumisti seri, questo stomachevole articolo dell'HP è tutta una finzione, tutta una messa in scena. Se Draghi non viene promosso al Colle e per ripicca se ne va da palazzo Chigi sbattendo la porta, non ci sarà nessun disastro. Se la democrazia riprenderà a fare il suo corso, sarà in ogni caso meno peggio del governo dei banchieri e dei poteri forti, e di un parlamento ridotto a gregge belante. Mi torna in mente il referendum del 2016, quando le cassandre telecomandate dei giornaloni prefiguravano disastri epocali, caos istituzionale, spread alle stelle, addirittura problemi di approvvigionamento dei farmaci anticancro se avesse vinto il NO alla riformaccia renziana. Non fatevi ingannare dalla contrapposizione Draghi-Berlusconi. Serve solo a mettere paura ai polli del Pd scendilettiano e della fu sinistra, i polli che oggi leggono Repubblica e l'HP pensando che sia roba progressista e invece è roba del gruppo GEDI, leggasi Elkann. Lo stesso potere forte che da qualche anno controlla l'Economist, da sempre critico verso l'Italia ma che oggi si spertica in elogi e salamelecchi verso san Mario e verso il Paese dell'anno, ovvero l'Italia dell'accozzaglia draghiana, che vince medaglie sportive ma dove la gente non arriva a fine mese come e più di prima. Berlusconi sta esattamente da quella parte, e sarebbe contentissimo di avere Draghi al Quirinale e un burattino di Draghi a Chigi. Ma è vanitoso e narciso e vorrebbe togliersi lo sfizio di scaldare la sedia al banchiere fino al 2023. Non escludo affatto che tenterà di giocarsi questa carta con un accordo sottobanco col banchiere stesso. 

Ops, dimenticavo: se avete letto l'articolo dell'HP ma il titolo del mio post vi suona strano, allora leggete qui

https://www.amoreaquattrozampe.it/pets-kids/animali-lingua-lunga-superdotate-specie/112548/

Modificato da fosforo311

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1 messaggio in questa discussione

Ci avrei scommesso una cifra: l'articolo inverecondo del direttore dell'HP non poteva sfuggire a Marco Travaglio che gli dedica l'editoriale di oggi. Naturalmente Marco, con la sua ironia sferzante,  strapazza il "formichiere" molto meglio di me, ma mi sia consentito dire che questa volta il sottoscritto, anche grazie al giorno di vacanza dei quotidiani, ha preceduto il direttore del Fatto. La cui interpretazione collima perfettamente con la mia: leggendo le farneticazioni del degno rampollo di Vittorio Feltri, anche Marco deduce che, nella narrazione dei cortigiani, sia palazzo Chigi che il palazzo del Quirinale sono ormai diventati, come avevo scritto, "proprietà private" del signor Draghi, futuro re d'Italia. 

Il testo integrale lo leggete nella replica di Raf2:

https://infosannio.com/2022/01/02/nuda-proprieta/

 

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