Un abbraccio ed un sorriso contro ogni guerra

20 messaggi in questa discussione

Padre e figlio mutilati: lo scatto del dramma siriano  -  Sorridono, questo è il dettaglio che salta all'occhio. Mustafa, così si chiama il bambino siriano di 5 anni nato senza braccia e gambe, viene immortalato mentre il padre, mutilato di una gamba, lo solleva.  -  “Abbiamo cercato per anni di farci sentire per aiutare mio figlio con i trattamenti, faremmo di tutto per dargli una vita migliore”, ha detto al Washington Post la signora Zeinab, madre del piccolo. La malformazione del figlio è conseguenza dell’assunzione di farmaci da parte della madre, colpita da gas nervino.   

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21 ottobre 1967. 100 mila a Washington contro la guerra in Vietnam

La storia di Kim Phúc e della foto più famosa della guerra in Vietnam - L'8 giugno del 1972 fu fotografata dopo un bombardamento al napalm.

 

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Rivoltoso Sconosciuto - Wikipedia

Il Rivol/toso Scono/sciuto è un anonimo uomo cinese divenuto famoso in quanto, il giorno seguente alla protesta di piazza Tien/an/men a Pechino del 4 giugno 1989, si parò davanti a dei carri armati impedendone l'avanzata.  

 

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2 ore fa, dune-buggi ha scritto:

 

21 ottobre 1967. 100 mila a Washington contro la guerra in Vietnam

La storia di Kim Phúc e della foto più famosa della guerra in Vietnam - L'8 giugno del 1972 fu fotografata dopo un bombardamento al napalm.

 

QUESTA FOTO E' ESPOSTA AL " MUSEO DELLA GUERRA " DI SAIGON ( ORA HO CHI MINH ) . QUESTA FOTO ED ALTRE SONO STATE DEVASTANTI , SONO DOVUTA USCIRE PER SENSI DI NAUSEA !!

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La bambina di Hiroshima
poesia di Nazim Hikmet 

Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede 
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.

Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno. Ne avevo sette, allora:
anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non 
diventano grandi. Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.

Un pugno di cenere, quella sono io
poi il vento ha disperso anche la cenere.

Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.

Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero. 

 

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Bertolt Brecht, 

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente
spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare. 

 

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6 ore fa, dune-buggi ha scritto:

 

Rivoltoso Sconosciuto - Wikipedia

Il Rivol/toso Scono/sciuto è un anonimo uomo cinese divenuto famoso in quanto, il giorno seguente alla protesta di piazza Tien/an/men a Pechino del 4 giugno 1989, si parò davanti a dei carri armati impedendone l'avanzata.  

 

MAI  DIMENTICHERO' QUESTA IMMAGINE , GIUNTA A PECHINO , UNIVERSIADE BEIJING 2001 , E' STATA LA PRIMA PERSONA DI CUI HO CHIESTO A JUAN , LA NOSTRA GUIDA ! MI HA RISPOSTO DIECENDOMI CHE LORO NON L'AVEVANO MAI VISTA , ED IO , POCO IMPORTA L'HA VISTA TUTTO IL MONDO . E' STATO IL PRIMO BATTIBECCO A SEGUIRE ALTRI , NON NE VOLEVA SAPERE DI PARLARCI DELLA RIVOLUZIONE CULTURALE DI MAO ! COME SI SUOL DIRE TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE , GIUNTI A SHANGHAI PRIMA D'IMBARCARCI SUL VOLO PER HONG KONG , MADAME HA DOVUTO SALUTARCI , PERCHE' PER GLI " HONGONGHESI " ERA " PERSONA NON GRADITA !!!

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C’è un paio di scarpette Rosse

di Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.

C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald.

Più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald.
Servivano a far coperte per i soldati.
Non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas.

C’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald.
Erano di un bimbo di tre anni,
forse di tre anni e mezzo.
Chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare,
si sa come piangono i bambini.

Anche i suoi piedini
li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perché i piedini dei bambini morti
non crescono.

C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…

 

 

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Ricordo quando da bambino vivevo in una piccola cittadina della Toscana, l'Italia era appena uscita sconfitta dalla seconda guerra mondiale e vedevo tutti gli adulti attorno a me convinti che quella che avevano vissuto sarebbe stata  l'ultima guerra dell'umanità, il messaggio che era arrivato (giustamente arrivato) era che la guerra è una cosa orribile e che non si possono risolvere i diversi interessi  fra le nazioni con la guerra.

Purtroppo se chi aveva perso la guerra  (cioè noi, La Germania, il Giappone)  avevamo  ricevuto il messaggio che con la guerra non si risolve niente,  chi la guerra l'aveva vinta ( e le rispettive popolazioni)  avevano ricevuto un messaggio opposto al nostro, quello cioè che con la forza delle armi si possono risolvere i problemi e da qui sono partite tutte le successive guerre,  quella di Corea, il Vietnam, l'Iraq. decine e decine di guerre,   la terza guerra mondiale  che stiamo vivendo  combattuta a rate con milioni di profughi che bussano alle porte dell'Europa ; temo che quando con  la prolificazione delle armi nucleari fra nazioni che attualmente non le posseggono la terza guerra mondiale che  adesso è  combattuta a rate con guerricciole e guerriglie in mezzo mondo, quando la guerra , dicevo,  diverrà atomica allora tutti saranno sconfitti e arriveranno alla conclusione alla quale noi Italiani eravamo giunti dopo tanto tempo fa, l'inutilità della guerra,  visto che la quarta guerra mondiale , se ci sarà, sarà combattuta con le frecce e le clave.

Modificato da etrusco1900

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2 ore fa, etrusco1900 ha scritto:

 

Un tempo per fare i soldi si costruivano armi ed eserciti. Ora per fare i soldi si trasferiscono i popoli da sud a nord e da est ad ovest. Oppure si gioca con i rifiuti tossici o altro ancora. Ciao Etrusco, alle prossime.   

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Forse è troppo pessimistico, forse anche da codardo un tal pensiero, ma non credo che l'essere umano sarà mai capace di vivere pacificamente, eppure ha avuto la pretesa di voler costruire intere civiltà in nome dell'uguaglianza, della fraternità, della giustizia. Esiste un dio cui rivolgere una preghiera cui sperare che ascolti il pianto dei fanciulli? Esisterà mai un essere supremo cui guarderà non l'insieme in nome di un bene superiore ma nel singolo pianto di un bambino?

Mah...?

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alle volte l'albero dei sogni esiste e fiorisce quando meno l'aspetti ...    

  

Modificato da dune-buggi

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BERTOLT BRECHT
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare 

 

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2 ore fa, dune-buggi ha scritto:

martedi venti aprile

Siamo ancora qua, in questa valle di lacrime

ciao d/b a presto

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37 minuti fa, vincent29264 ha scritto:

Siamo ancora qua, in questa valle di lacrime

ciao d/b a presto

NON valle di lacrime, quella era la canzoncina che insegnavano i preti e le suore dell'asilo, per costringerci a credere alle loro frottole. Io sono un positivo, credo nel presente e nel futuro. ... tutti sanno che una cosa non esiste poichè è impossibile. Poi arriva un giovane che non lo sa ... e la inventa. 

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... oggi venerdi cinque maggio - proviamo ad inventare la pace ...  

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I bambini giocano alla guerra.
E’ raro che giochino alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la guerra,
tu fai “pum” e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E’ la guerra.
C’è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche
agli altri bimbi
che spesso non ne hanno,
perché ne hai troppi tu;
che i disegni degli altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.

Bertolt Brecht

 

 

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Isola Natura: I bambini giocano alla guerra (Bertolt Brecht)

 

i bambini incontrano la guerra

 

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