La tragedia di Ravanusa.

Ho timore che crollo di Ravanusa ha, purtroppo, una spiegazione paralizzante: la sua banalita'. La fuga di gas da un metanodotto, forse usurato o semplicemenre malandato, e' quanto di piu' comune possa verificarsi. In qualunque luogo del nostro Paese . Vedremo le spiegazioni e le responsabilita', se ci sono, del gestore di rete. Ma temo, finira' con la motivazione della fatalita'. Ma e' davvero fatalita'? Nella storia della nostra energia, abbiamo affidato al gas una funzione speciale e , forse, impropria: sarebbe un carburante o un gas ricco  da utilizzare per i suoi usi industriali o come materia prima. Noi ne facciamo un uso illimitato. Termico , come si dice. Anche per fornire il riscaldamento domestico ( o l'aria condizionata) e l'energia per cucinare. E siamo tra i privilegiati !! Nel mondo, miliardi di persone povere usano, per tali funzioni, ancora oggi, il legno. Con conseguenze immaginabili in termini di CO2, deforestazioni, esalazioni carboniche e incidenti. Siamo pero' meno privilegiati (e meno sicuri,  nda della Francia. Li non esiste forse piu' il gas di citta', con la sua rete capillare di condutture. Gli usi termici e di cooking ( questi con la meraviglia dell'induzione elettromagnatica) vengono fatti con l'elettricita' e non col gas . Grazie alle centrali nucleari che forniscono energia elettrica abbondante e a buon mercato. Il gas e' , laggiu’ , un carburante per la trazione o per altri utilizzi industriali . Utilizzarlo per gli usi domestici o per riscaldarsi ( o raffreddarsi d'estate) e' un lusso. E anche un moltiplicatore di rischi esplosivi. Ma, purtroppo, pensare di sostituire il gas di citta' con l'elettricita' e', per noi, un sogno impossibile. Dati i costi dell'elettricita' e data la "storia": l'esistenza di una rete centenaria di condutture capillari. La cosa curiosa e' che ad una sostituzione del gas di citta' ci stiamo pensando. Non con l'elettricita', pero'. Ma con l'idrogeno. In nome del fatto che esso e' un gas molto energetico, piu' del metano, ma privo di carbonio ( quindi non emette CO2). Bene direte: e' meno inquinante! Peccato che l'esplosivita' del gas idrogeno e' dato proprio dall'assenza in esso delle molecole di carbonio. La pesantezza di tale molecola, infatti, riduce ( non aumenta) l'aleatorieta' ( leggerezza) del gas metano. Il gas di citta', dunque, e' meno sfuggente dell'idrogeno, perche' piu' pesante ( grazie al carbonio ). Insomma: il carbonio, nel gas di citta', abbatte le fughe e l'esplosivita', semplifica il contenimento, riduce gli incidenti. La molecola dell'idrogeno e', invece, la piu' leggera in natura. E dunque la meno contenibile ( piu' rischiosa) da condutture e serbatoi: sfugge, per la sua piccolezza,  ai reticoli atomici di tutti i materiali che conosciamo. Per contenere l'idrogeno leggerissimo e sfuggente, insomma, si teme non siano sicuri gli attuali tubi della rete di distribuzione del gas di citta'. Eppure, in nome della decarbonizzazione, ci stiamo pensando. La Snam sta facendo esperimenti per provare il contenimento negli attuali tubi. Speriamo in notizie confortanti .                               MU

Modificato da mark222220

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1 messaggio in questa discussione

metà anni '90, milano. in piena notte siamo scesi a far pisciare il cane, camminando sul marciapiede di via teodosio mia moglie si ferma e dice di sentire odore di gas. io non sento niente, chiediamo ai rari passanti ma nemmeno loro sentono odore di gas. data la sua insistenza chiamo i VVFF. escono e anche loro non sentono niente e allora chiamano "quelli del gas". niente neppure loro però si fanno aprire ed entrano nelle cantine del condominio di quel pezzo di strada. niente! finalmente ad uno viene l'idea di fare un foro nell'asfalto e inserire la sonda.

chiusa immediatamente la rete e scavati 10 metri di marciapiede. era un tubo che perdeva.

ho una moglie molecolare :-D

 

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