l'evasione fiscale scende

e gia'..se è attestata in circa 80miliardi...su come sia stata colacolata,non è dato a sapere..visto che se ci sono idati,dovrebbero esseci anche le contromisure.detto questo...al titolare della partita iva italiano,paga il 68% di tasse..con l'ultima riunione europe i colossi del web che operano in italia pagheranno ((quando?)).il 13 % di tasse nel paese che gli ospita!! sindacati (di m.) ...dove siete??

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22 messaggi in questa discussione

Immagino che il nostro direttoretto si sia perso l'editoriale odierno di Vittorio Feltri su un quotidiano che egli certamente apprezza: Libero (anzi Occupato, secondo Travaglio). Il titolo è:

AMAZON FUNZIONA E ALLORA LO STATO LA METTE IN CROCE

E il contenuto è un pacchiano panegirico del colosso del web, della sua "straordinaria efficienza" e dei servizi che rende alla comunità: "perfetti, rapidi e insostituibili" (sic). Praticamente uno spot pubblicitario gratuito. Anzi no, pagato dai contribuenti, perché Libero (anzi Occupato), come è noto, è da decenni tra i primi due o tre organi di stampa che prendono più finanziamenti pubblici (2,7 milioni la prima rata semestrale incassata per il 2020). Feltri parla di "aggressione finanziaria" in relazione alla recente multa da 1,1 miliardi inflitta dall'Antitrust a un'azienda oggetto a suo dire di "persecuzione" da parte dello Stato italiano. Roba da matti! Secondo lui una multinazionale che fattura cifre astronomiche e che realizza utili da capogiro anche o soprattutto in virtù di trattamenti fiscali di assoluto privilegio, dovrebbe poter anche violare impunemente le regole della concorrenza e del libero mercato! Leggiamo qui per farci un'idea della "persecuzione" subita dalla filiale europea di Amazon nel 2020, poverina, davvero "messa in croce":

https://www.corriere.it/economia/tasse/21_maggio_04/per-amazon-2020-d-oro-44-miliardi-ricavi-zero-euro-tasse-pagate-746028c4-acd1-11eb-b89d-9c2f0a2ddccd.shtml

Nel suo editoriale-spot Feltri non spende una parola per le centinaia di migliaia o forse milioni di piccoli commercianti la cui attività è stata distrutta o gravemente danneggiata e messa a rischio da Amazon e dagli altri colossi dell'e-commerce. I quali stanno mandando in crisi anche la grande distribuzione dei centri commerciali, nonché le piccole imprese di vendite on line (es. quei  piccoli produttori che provano a vendere direttamente i loro prodotti) del tutto impossibilitate a reggere la concorrenza con simili colossi. Prendiamo questo caso recente per esempio:

https://www.repubblica.it/economia/2021/12/10/news/chiude_sito_e_negozi_perche_non_e_possibile_fare_concorrenza_alle_grandi_piattaforme_-329599677/

Per non parlare degli effetti perniciosi e potenzialmente DEVASTANTI sull'industria, l'artigianato, etc.  della posizione sempre più dominante nel commercio mondiale di questi giganti del web. Esemplifichiamo: un produttore di scarpe X, che ha la fabbrica nel paese Y e che non riesce a stare al passo dei livelli di prezzi e di forniture richiesti da Amazon e simili, risulterà gravemente penalizzato rispetto a un concorrente più grosso Z che apre fabbriche di scarpe nel paese W dove si pagano poche tasse e il lavoro costa poco. Nulla di più facile che X, per non fallire, ceda la sua attività a Z, e che Z a sua volta sposti questa attività dal paese Y al paese W.  Insomma, un disastro epocale, specie per quei paesi che possiamo identificare facilmente con Y. Tra i quali purtroppo c'è l'Italia. 

Come se ne esce? Non ne usciamo e non ne usciremo fino a quando l'Italia e l'Europa non apriranno gli occhi, non manderanno a quel paese il liberismo e non si decideranno a PERSEGUITARE E METTERE IN CROCE, ma sul serio, con misure mirate e durissime, Amazon & C. 

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4 ore fa, fosforo311 ha scritto:

 

….Come se ne esce? Non ne usciamo e non ne usciremo fino a quando l'Italia e l'Europa non apriranno gli occhi, non manderanno a quel paese il liberismo e non si decideranno a PERSEGUITARE E METTERE IN CROCE, ma sul serio, con misure mirate e durissime, Amazon & C. 

Mi auguro e vorrei sperare che su questo forum non ci sia nessuno che si dichiari d’accordo con il Cazzaro di Napoli . Certo il mercato abbisogna di regole certe ,  contorni e confini precisi ma volerlo abolire come vorrebbe fare il Pulcinella partenopeo vorrebbe dire condannarci all’isolamento mondiale , competere non più con i paesi industrializzati ma con il nord Africa e con qualche paese caraibico , rinchiuderci in gabbie inespugnabili dove tutti noi , diventati dipendenti dello Stato che controlla tutto e pure il cibo che ci passa giornalmente , finiremmo piegati su noi stessi condannando alla miseria i nostri figli e nipoti . Il liberismo significa libertà e democrazia . Il mercato e l’intrapresa sono componenti fondamentali che sviluppano la mente , la volontà , la voglia di emergere e , ad ognuno, deve essere data la possibilità di farlo e che , senza che nessuno sia lasciato indietro nei bisogni essenziali per una vita dignitosa , sia consentito di poterlo fare dopo che tutti sono partiti dallo stesso starter di partenza . Più che liberismo queste sono le basi di una società diversa più simili ad una forma di stato molto simile ad un socialismo democratico . La Cina ,  Il Venezuela , Cuba e roba simile la lascio volentieri al Cazzaro napoletano che , però , da fascista rosso , si incazza quando lo Stato garantisce il finanziamento a FCA ma lo ritiene giusto quando la stessa identica cosa , lo Stato , la fa per il Falso Quotidiano . 

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Prima di Amazon non eravamo nel mercato stupida gallina pisana?

Eravamo nella dittatura?

Si è accorta che i piccoli commercianti stanno chiudendo uno dietro l'altro altro specialmente nelle zone montane?

Zone montane che si stanno spopolando proprio per la scomparsa dei piccoli negozi e delle piccole botteghe?

 

Modificato da ahaha.ha

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i sindacati..le sinistre in genere...i bacchettoni..hanno sempre dichiarato:se  tutti pagano le tasse,allora scenderanno!! e si sono scese..per le multinazionali!!

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Prima di Amazon non eravamo nel mercato stupida gallina pisana?

Eravamo nella dittatura?

Si è accorta che i piccoli commercianti stanno chiudendo uno dietro l'altro altro specialmente nelle zone montane?

Zone montane che si stanno spopolando proprio per la scomparsa dei piccoli negozi e delle piccole botteghe?

 

È verissimo egregio. Anche se in realtà è tutta l'Italia che si sta spopolando. Secondo l'ultimo dato Istat, al 30 settembre la popolazione residente (inclusi gli stranieri regolari) era pari a 59.069.279. Va detto che a settembre 2021 si è registrato per la prima volta dopo moltissimi mesi un piccolo incremento, peraltro interamente dovuto al saldo migratorio perché il saldo naturale (nascite meno decessi) resta negativo. È verissimo che lo spopolamento interessa soprattutto i piccoli comuni, specie quelli delle zone interne e montane, come si evince chiaramente dalla mappa dove sono segnati in rosso i comuni che registrano un sistematico calo della popolazione dal 1951 a oggi:

https://www.lenius.it/spopolamento-in-italia/amp/

Questo avviene sebbene sia sempre più conveniente acquistare una casa in un piccolo comune (che non si chiami Cortina, Courmayeur o Capri ovviamente). È chiaro che una delle cause è proprio quella da te indicata. Qui a Napoli oggi chiudono in media un paio di negozi al giorno ma in un piccolo comune anche la chiusura di un singolo esercizio non fa altro che ridurre in modo significativo la possibilità di lavoro per i residenti e aumentare il loro  isolamento. In un mondo sempre più globalizzato, in un sistema economico perverso, dominato dalla finanza parassita e dai colossi multinazionali dell'industria e del commercio, c'è sempre meno posto per le piccole aziende, per i piccoli negozi e anche, purtroppo, per i piccoli comuni. E il peggio è che non si vede, al momento, come questa tendenza possa invertirsi. Ci tocca forse sperare che la sterzata planetaria la imprimano, a colpi di catastrofi globali, una pandemia più terribile di questa o i mutamenti climatici? Non tutto il male viene per nuocere. Post fata resurgo, dicevano gli antichi. La parte ricca e privilegiata dell'umanità ha bisogno, a mio avviso, di una lezione epocale e di una conseguente palingenesi. 

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Non credo che la tendenza allo spopolamento nelle zone montane cambiera', sig fosforo, dovremo farcene una ragione.

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Informo il falsario matricolato pisano che il FQ non ha MAI preso un euro di finanziamento pubblico all'editoria e che, a differenza di FCA, non ha MAI ricevuto prestiti garantiti dallo Stato:

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/06/15/al-fatto-zero-fondi-pubblici-finanziamento-bancario-e-stop/5835135/

Ed invece gli ha presi e non basterà un articolo che dice il contrario sul Falso Quotidiano che , guarda un po’ il caso , e’ il soggetto beneficiato.  Perché te , emerito Cazzaro , puoi certamente tentare di pescare gli storioni , ma con me non ci devi provare perché ti stronco .  Il giornaletto di Calandrino ha ricevuto 2,5 milioni euro come finanziamento garantito dallo Stato . Ed e’ perfettamente inutile che tu invii link che si rifanno alla legge del 1996. Peccato che quella legge li e’ stata modificata proprio dal DL Cura Italia del tuo amico Giuseppi . Confermo : Il Falso Quotidiano ha ottenuto un prestito di 2,5 milioni di euro garantiti dal Mediocredito Centrale (100% statale) che garantisce i prestiti fino al 90% e con procedura gratuita e semplificata . Insomma , cari forumisti , se Travagliuccio non paga , paghiamo tutti noi contribuenti . Così e’ più chiaro ?? 

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Il falsario pisano omette qualche "piccolo" dettaglio. Il FQ è un'azienda italiana che non chiese  nessuna garanzia pubblica allo Stato italiano. Come spiega Travaglio, era un normalissimo finanziamento bancario che, come da prassi in caso di destinazione a investimenti, è garantito dal Medio Credito Centrale. Il quale non è lo Stato italiano, non è un organo istituzionale, ma una banca appartenente a una società per azioni, a sua volta partecipata dal MEF. Fu applicata una prassi, il MEF e lo Stato italiano non mossero un dito. Molto probabilmente non ebbero neppure notizia di quel piccolo finanziamento privato. Ben diverso il caso di FCA. Società estera (sede legale in Olanda, domicilio fiscale a Londra) che chiede un prestito miliardario e chiede espressamente una garanzia dallo Stato italiano. E la ottiene per tramite di un decreto ministeriale firmato dal ministro dell'Economia e delle Finanze, decreto che dovette ovviamente superare non solo l'esame del governo, ma anche quello della Corte dei Conti, stante la cifra in gioco (prestito da 6,3 miliardi di euro). Dunque lo Stato fu chiamato in garanzia e si mosse con ben più di un dito, cioè con ben tre organi istituzionali. 

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non  mi  si dica   che  il pregiudicato evasore  & co  hanno  cominciato a  pagare  le tasse  dovute

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puoi certamente tentare di pescare gli storioni , ma con me non ci devi provare perché ti stronco .

afferma la stupida gallina pisana.

Bene. Se lo dice lei, le sarà facilissimo dimostrarlo con atti alla mano.

 

 

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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Il falsario pisano omette qualche "piccolo" dettaglio. Il FQ è un'azienda italiana che non chiese  nessuna garanzia pubblica allo Stato italiano. Come spiega Travaglio, era un normalissimo finanziamento bancario che, come da prassi in caso di destinazione a investimenti, è garantito dal Medio Credito Centrale. Il quale non è lo Stato italiano, non è un organo istituzionale, ma una banca appartenente a una società per azioni, a sua volta partecipata dal MEF. Fu applicata una prassi, il MEF e lo Stato italiano non mossero un dito. Molto probabilmente non ebbero neppure notizia di quel piccolo finanziamento privato. Ben diverso il caso di FCA. Società estera (sede legale in Olanda, domicilio fiscale a Londra) che chiede un prestito miliardario e chiede espressamente una garanzia dallo Stato italiano. E la ottiene per tramite di un decreto ministeriale firmato dal ministro dell'Economia e delle Finanze, decreto che dovette ovviamente superare non solo l'esame del governo, ma anche quello della Corte dei Conti, stante la cifra in gioco (prestito da 6,3 miliardi di euro). Dunque lo Stato fu chiamato in garanzia e si mosse con ben più di un dito, cioè con ben tre organi istituzionali. 

Il percorso dialettico del Cazzaro napoletano e’ clamorosamente chiaro : il Panzanaro nonché Cazzaro emette una caga ta per pescare storioni . Appena viene sput tanato ecco che torna a bomba con un’altra caga ta che , nelle sue intenzioni , copre la prima e tutto torna . Invece no , Cazzaro . Non funziona così . Significa che di caga te ne hai fatte 2.  Ricapitoliamo : io dico che il falso quotidiano ha ricevuto un aiuto di stato tramite la garanzia che lo stato ha emesso nei confronti del giornaletto per un finanziamento du 2,5 milioni di euro . Il Cazzaro smentisce affermando che quella somma e’ stata erogata al giornale in virtù della legge del 1996 tramite Il Medio Credito Centrale e che quindi il MEF ( ministero economico finanziario ) e lo stato italiano non solo non mossero un dito , ma , addirittura , non sapevano niente di quel finanziamento ottenuto da UniCredit . Bene , ci siamo ?? Premetto subito la mia intima soddisfazione quando stronco i boriosi ed i pieni di se come il Cazzaro di Napoli . Ed allora iniziamo : sapete cosa e’ Il Medio Credito Italiano ?? Una società con un unico azionista . Sapete chi e’ l’unico azionista di MCC ? L’unico azionista e’ Invitalia . Sapete cosa e’ Invitalia ? Una società che dipende al 100% dal  Ministero dell’Economia . Sapete cosa e’ il Ministero dell’Economia ? E’ una articolazione del Governo Nazionale . Sembra una scatola cinese ma non lo e’ . E’ invece tutto molto semplice : il prestito è un aiuto all’azienda che edita il Fatto, l’aiuto viene dallo Stato, il prestito è un aiuto di Stato. Sulla base di una legge del 1996 come dicono i bugiardoni del Fatterello ?? Macché !!  sulla base di una legge del 1996 modificata (a favore di chi prende il prestito) nel 2020 nell’ambito delle misure contro il COVID Quindi sulla base di norme emanate dal governo Conte. Il Fatto era ed e’ amico di Conte ?? Sì. Punto, set , partita . Provate voi ad andare presso una qualsiasi banca sul territorio nazionale e chiedere un finanziamento quasi doppio rispetto al vostro deficit finanziario . Vi rispondo subito : Non andateci . Non ve lo concederanno !! Oppure ve lo concederanno se , per voi , presterà la garanzia , una persona altamente solvibile !! Potete solo immaginare chi possa essere più solvibile dello Stato Italiano ?? Non lo immaginate : Non c‘è !! Nessuna banca vi finanzierà 2,5 milioni di euro se nell’ultimo bilancio presentato avete dichiarato 1,5 milioni di euro . E non e’ vero affatto , come balbetta il Cazzaro di Napoli, che il finanziamento concesso serviva per alcuni investimenti . Per 1,5 milioni servi’ per far rientrare economicamente i soci e l’editore dalla somma anticipata per ricapitalizzare il debito e per l’altro milione di euro per avere la necessaria liquidità visto che al Fatto non avevano più nemmeno i denari per acquistare l’inchiostro delle rotative per stampare il giornale . Questo e’ e questo rimane . Il Cazzaro napoletano si limiti a tenere le sue “lezioni “ presso la High Barber Shop University di Marignanella ed accudisca i suoi studenti preferiti come Carmine Petruzziello , Sasa’ Esposito , Gennarino Cacace  e Sossio Aruta . Perché poi , per mettere fine alla vicenda , c’è la domanda che diventa la pistola fumante ed e’ questa : “ Nel caso che il Fatto Quotidiano non onorasse la restituzione del finanziamento ricevuto , chi paga ?”  A questa semplice domanda la mia risposta e’ la seguente :” Pagheremo tutti noi contribuenti italiani “.  Ora la stessa domanda proviamo a farla al Cazzaro di Napoli e vediamo cosa risponde . Via al cronometro …  , tic toc tic toc tic toc tic toc …!  

  • amp-placeholder.jpg
 
Modificato da mark222220

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questo dice il fatto 

Ci siamo limitati a chiedere un finanziamento a Unicredit per investimenti in immobilizzazioni, perché riteniamo che la crisi economica che attraversa il Paese potrebbe colpire diverse categorie con cui operiamo, a prescindere dai nostri buoni risultati: distributori, edicolanti, investitori pubblicitari e concessionarie potrebbero avere bisogno di tempo per liquidarci il dovuto........

.Dunque è falso che abbiamo chiesto un finanziamento pubblico, che prendiamo soldi dallo Stato, che riceviamo favori dall’attuale governo: semplicemente perché non è vero. 

Xxxxxxx

Invitiamo quindi la nostra stupida gallina, per dimostrare di aver ragione, di mandare il testo da lei pubblicato al Il Fatto e a seif.

 

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Ecco brava ! Lo dice il Falso ed e’ l’unico che lo dice oltre naturalmente al Cazzaro e gli storioni . Dopodiché potresti rispondere anche te alla domandina semplice semplice:” Chi lo paga il finanziamento se il Fatto non paga ?” Su , tuttascema, vediamo che dici 

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Intanto stupidissima gallinella pisana, non può  stabilire a priori che il prestito chiesto a Unicredit non sarà rimborsato, anche perché se non lo sarà,  Unicredit, prima assalirà i beni de il fatto quotidiano, e poi chiederà le garanzie statali, ma dovrebbe anche chiedersi quali giornali siano tuttora finanziati dallo stato e da quanto tempo.

E se sono finanziati dallo stato, chi è che paga?

Su, stupidissima gallinella pisana, vediamo che dice.

 

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Eh eh eh  , non rispondi ma l’importante e’ che tu sia cosciente di chi e perché e’ la responsabilità del perché tuo fratello scemo non scende dal podio . Immagino che il Fatto avrà sufficienti macchinari ed attrezzature per rifondare 2,5 milioni di euro ( circa 5 miliardi di vecchie lire ), ahahahaha . Gli altri giornali non spacciano e non affermano, come fa il Falso ,  di non prendere aiuti .  Comunque il debito lo paghiamo noi , chiarooo  , perché c’è una garanzia dello Stato . Di nuovo chiaroooo , idio ta ?? 

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2 ore fa, mark222220 ha scritto:

Eh eh eh  , non rispondi ma l’importante e’ che tu sia cosciente di chi e perché e’ la responsabilità del perché tuo fratello scemo non scende dal podio . Immagino che il Fatto avrà sufficienti macchinari ed attrezzature per rifondare 2,5 milioni di euro ( circa 5 miliardi di vecchie lire ), ahahahaha . Gli altri giornali non spacciano e non affermano, come fa il Falso ,  di non prendere aiuti .  Comunque il debito lo paghiamo noi , chiarooo  , perché c’è una garanzia dello Stato . Di nuovo chiaroooo , idio ta ?? 

Stupidissima gallinella pisana, starnazzare dal piolo più alto del pollaio, non è che la faccia diventare più intelligente dei figli intelligenti della sua genitrice, quindi il chiaro se lo tiene per lei. Chiaro?

Il fatto quotidiano non ha chiesto un prestito allo stato ma ad Unicredit, e Unicredit non concede prestiti se reputa che chi chiede il prestito non sia in grado di rimborsare il prestito, anche se è lo stato che fa da garante. 

Lo stato poi per fare da garante pretende pure anch'esso delle garanzie, e quindi la banca deve tenerne conto.

Ma lei da stupida gallina pisana, che sempre starnazzanndo dal piolo più alto del pollaio, si dice garantista, da' per scontato che sarà chiamata a rifondere un debito de il fatto quotidiano che, per ora non c'è.

Per dimostrare poi il suo mostruoso coraggio nel sostenere  la sua presunta verità, e cioè:

1) che il quotidiano ha chiesto un finanziamento pubblico,

2) che prende finanziamenti dallo stato 

3) che ha ricevuto favori dal governo

La invito nuovamente  a mandare il testo da lei pubblicato a Il Fatto e a seif, in modo che possa dimostrare veramente che lei non è uno storione, bensì la più stupida delle galline pisane.

 

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50 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Stupidissima gallinella pisana, starnazzare dal piolo più alto del pollaio, non è che la faccia diventare più intelligente dei figli intelligenti della sua genitrice, quindi il chiaro se lo tiene per lei. Chiaro?

Il fatto quotidiano non ha chiesto un prestito allo stato ma ad Unicredit, e Unicredit non concede prestiti se reputa che chi chiede il prestito non sia in grado di rimborsare il prestito, anche se è lo stato che fa da garante. 

Lo stato poi per fare da garante pretende pure anch'esso delle garanzie, e quindi la banca deve tenerne conto.

Ma lei da stupida gallina pisana, che sempre starnazzanndo dal piolo più alto del pollaio, si dice garantista, da' per scontato che sarà chiamata a rifondere un debito de il fatto quotidiano che, per ora non c'è.

Per dimostrare poi il suo mostruoso coraggio nel sostenere  la sua presunta verità, e cioè:

1) che il quotidiano ha chiesto un finanziamento pubblico,

2) che prende finanziamenti dallo stato 

3) che ha ricevuto favori dal governo

La invito nuovamente  a mandare il testo da lei pubblicato a Il Fatto e a seif, in modo che possa dimostrare veramente che lei non è uno storione, bensì la più stupida delle galline pisane.

 

Non c’è niente da fare . Tuo fratello aveva già avuto una condanna : quella di essere spostato . Purtroppissimo per lui , ne ha un’altra . Quella di avere una sorella idio ta come te .  Sei infinitamente idio ta . Mi fai delle domande a cui la risposta , a tutte , le ho già date nel post . Ma te insisti per allungare il brodino nella speranza che i forumisti o non leggono oppure , se lo fanno , lo facciano distrattamente . Invece avresti solo una cosa da fare . Quella che sta già facendo il Cazzaro di Napoli : startene in religioso silenzio . 

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Non c'è niente da fare, stupidissima pisana, ma se si concentra forse riesce a comprendere il 5% di quello che legge, il rimanente dovrà ricorrere ai figli intelligenti della sua genitrice

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