Luigi Tenco - un ricordo di tanci anni fa

Ragazzo mio, un giorno ti diranno che tuo padre
Aveva per la testa grandi idee
Ma in fondo, poi non ha concluso niente

Non devi credere, no, vogliono far di te
Un uomo piccolo, una barca senza vela
Ma tu non credere, no, che appena s'alza il mare
Gli uomini senza idee, per primi vanno a fondo

Ragazzo mio, un giorno i tuoi amici ti diranno
Che basterà trovare un grande amore
E poi voltar le spalle a tutto il mondo, ma

Tu non credere, no, non metterti a sognare
Lontane isole che non esistono
Non devi credere, ma se vuoi amar l'amore
Tu non gli chiedere quello che non può dare

Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente
Che al mondo stanno bene solo quelli
Che passano la vita a non far niente, no

No, non credere, no, non essere anche tu
Un acchiappanuvole che sogna di arrivare
Non devi credere, no, no, no, no, non invidiare chi
Vive lottando invano col mondo di domani

 

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1 messaggio in questa discussione

Cara maestra
Un giorno m'insegnavi
Che a questo mondo noi
Noi siamo tutti uguali

Ma quando entrava in classe il direttore
Tu ci facevi alzare tutti in piedi
E quando entrava in classe il bidello
Ci permettevi di restar seduti

Mio buon curato
Dicevi che la chiesa
È la casa dei poveri
Della povera gente

Però hai rivestito la tua chiesa
Di tende d'oro e marmi colorati
Come può adesso un povero che entra
Sentirsi come fosse a casa sua

Egregio sindaco
Mi hanno detto che un giorno
Tu gridavi alla gente
Vincere o morire

Ora vorrei sapere come mai
Vinto non hai, eppure non sei morto
E al posto tuo è morta tanta gente
Che non voleva né vincere né morire

 

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