NON CI SONO ALTERNATIVE

LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI. Non è solo un vecchio slogan della sinistra. Già nel 1930 il grande economista J.M. Keynes prevedeva e auspicava entro 100 anni una settimana cortissima di 4 giorni e 15 ore di lavoro. L'idea era basata sul principio di uguaglianza e sul diritto degli uomini a usare il tempo per vivere pienamente limitando allo stretto necessario la schiavitù del lavoro. Oggi l'idea di Keynes è una impellente necessità. Bisogna tagliare drasticamente, per legge, gli orari di lavoro. NON CI SONO ALTERNATIVE diverse al disastro economico e sociale. Non lo dico io, è un fatto numerico, matematico. Chi non ne fosse convinto legga per es. qui:

https://www.repubblica.it/economia/2021/12/08/news/licenziati_da_un_robot_a_rischio_7_milioni_di_italiani-329485924/

Modificato da fosforo311

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

11 messaggi in questa discussione

Per leggere là, sig fosforo, non ho intenzione di disattivare AD BLOCK.

Può ricopiarcelo qui quell'articolo di repubblica?

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Constatato che il Cazzaro napoletano per trasmettere un post ha dovuto battere le nocche delle zampe per ben tre volte , ripetuto fino all’ossesso che mai e poi mai M. Keynes ha pronunciato la frase “Lavorare meno , lavorare tutti “ che e’ solo e soltanto un vecchio dogma in auge dei tempi post sessantottini, invito i forumisti a leggere sotto  da dove si evince che le parole del Cazzaro di Napoli altro non sono che il suo l’ultimo tentativo di andare a pesca di storioni …!! 

JobsTech.jpg

Rendere  umano il lavoro, a prescindere dalla tecnologia

 
 

A cambiare è la natura stessa di quelle forme di lavoro. E allora non si può ignorare per esempio che, come sostiene David Autor, le occupazioni dei professionisti non possono essere facilmente spacchettate in diverse mansioni senza che ciò comporti una perdita di qualità. È quello che Loi chiama, con una terminologia presa a prestito dalla bioetica, human disenhancement, una prospettiva “tutt’altro che remota” in cui – con le parole dello stesso Autor e del collega David Dorn – «più lavoratori vedono il proprio lavoro degradato di quanti lo vedano migliorare».

 
 

Il problema del futuro del lavoro, in altre parole, non è solo questione di numeri. È anche e soprattutto una questione di conoscenza. E non solo del contesto tecnologico. Uno dei più interessanti contributi degli interpellati dal WEF è proprio, al contrario, che l’arrivo della “quarta rivoluzione industriale” vada compreso – in termini occupazionali – andando ben oltre la tecnologia.

Affrontare l’era dei robot significa in altre parole andare oltre le famose tre leggi della robotica dello scrittore Isaac Asimov.

 

I fattori determinanti sarebbero infatti la composizione demografica dei paesi emergenti, la nascita di una classe media in quegli stessi paesi, l’aumentato potere economico delle donne e la crescente instabilità del quadro geopolitico contemporaneo.

Quanto alla creatività, e allo spettro di una automazione del lavoro intellettuale che potrebbe raggiungere presto attività che occupano il 20% del tempo di un professionista, è McKinsey a ricordare come manchi già oggi, con o senza robot. Nel mercato USA, solo il 4% dei lavori richiede un impegno creativo. Quanto alla capacità di riconoscere ed esprimere emozioni, non sono solo i robot a essere in deficit: l’abilità è richiesta solo a poco più di un lavoratore statunitense su quattro. E anche questo è un trionfo della macchina sull’uomo.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

L'articolo non è in chiaro e io non compro Repubblica da anni (da quando si calò le braghe davanti a un tappetaro toscano). Ma il titolo  mi sembra eloquente: 7 milioni di posti di lavoro a rischio a causa dell'automazione. A livello mondiale si parla di 800 milioni di posti cancellati da automazione e intelligenza artificiale entro il 2030. E non sono io a dirlo ma autorevolissime istituzioni:

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/intelligenza-artificiale-e-occupazione-anche-i-colletti-bianchi-a-rischio-gli-scenari/

È logico pensare che le maggiori incidenze del lavoro automatizzato riguarderanno i paesi ricchi e tecnologicamente avanzati. Inclusi noi, quindi. Ulteriori decine o centinaia di milioni di posti di lavoro saranno cancellati nella distruzione del piccolo commercio, e tra poco anche della grande distribuzione tradizionale, ad opera del commercio on line. Ci avviciniamo al Natale e la guardiola del mio portiere è gia satura di pacchi ordinati dai condòmini e consegnati a domicilio. Stamane c'erano pure due alberi di Natale sintetici e un presepio. Roba che una volta i napoletani compravano alla Duchesca, alla Sanità o a San Gregorio Armeno e che oggi acquistano su Amazon e simili. A mio avviso i primi orari di lavoro che un governo serio dovrebbe tagliare per decreto sono quelli dei dipendenti e dei fattorini di Amazon e simili. In più dovrebbe raddoppiare o triplicare l'IVA su tutti gli acquisti on line. 

Il cazzaro pisano allega una statistica del 2005 quando, per esempio, i bus e i taxi a guida autonoma erano fantascienza. Oggi si sperimentano prototipi in tutto mondo. Qualche settimana fu mostrato in un tg il taxi dei prossimi anni '30: un piccolo elicottero a motore elettrico e senza pilota che bypassa il traffico cittadino e ti deposita in pochi minuti in qualsiasi punto di Roma. I bus drivers e i tassisti a rischio oggi non sono lo 0,33% ma, come minimo, 100 volte di più. Basta andare su Google e digitare "taxi a guida autonoma" o "bus a guida autonoma".

Saluti

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

L'articolo non è in chiaro e io non compro Repubblica da anni (da quando si calò le braghe davanti a un tappetaro toscano). Ma il titolo  mi sembra eloquente: 7 milioni di posti di lavoro a rischio a causa dell'automazione. A livello mondiale si parla di 800 milioni di posti cancellati da automazione e intelligenza artificiale entro il 2030. E non sono io a dirlo ma autorevolissime istituzioni:

https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/intelligenza-artificiale-e-occupazione-anche-i-colletti-bianchi-a-rischio-gli-scenari/

È logico pensare che le maggiori incidenze del lavoro automatizzato riguarderanno i paesi ricchi e tecnologicamente avanzati. Inclusi noi, quindi. Ulteriori decine o centinaia di milioni di posti di lavoro saranno cancellati nella distruzione del piccolo commercio, e tra poco anche della grande distribuzione tradizionale, ad opera del commercio on line. Ci avviciniamo al Natale e la guardiola del mio portiere è gia satura di pacchi ordinati dai condòmini e consegnati a domicilio. Stamane c'erano pure due alberi di Natale sintetici e un presepio. Roba che una volta i napoletani compravano alla Duchesca, alla Sanità o a San Gregorio Armeno e che oggi acquistano su Amazon e simili. A mio avviso i primi orari di lavoro che un governo serio dovrebbe tagliare per decreto sono quelli dei dipendenti e dei fattorini di Amazon e simili. In più dovrebbe raddoppiare o triplicare l'IVA su tutti gli acquisti on line. 

Il cazzaro pisano allega una statistica del 2005 quando, per esempio, i bus e i taxi a guida autonoma erano fantascienza. Oggi si sperimentano prototipi in tutto mondo. Qualche settimana fu mostrato in un tg il taxi dei prossimi anni '30: un piccolo elicottero a motore elettrico e senza pilota che bypassa il traffico cittadino e ti deposita in pochi minuti in qualsiasi punto di Roma. I bus drivers e i tassisti a rischio oggi non sono lo 0,33% ma, come minimo, 100 volte di più. Basta andare su Google e digitare "taxi a guida autonoma" o "bus a guida autonoma".

Saluti

No no e poi ancora NO !! Un idio ta del genere non possiamo starlo a sentire  La tesi che il progresso tecnico, la moderna tecnologia , le macchine ,  si accompagni necessariamente a un aumento del tasso di disoccupazione non corrisponde a verità. E’ una idiozia post marxista per affabulare le masse ignoranti ed e’ per questo che affascina il Cazzaro napoletano. Invece e’ vero il contrario !! No no e poi ancora NO !! Non si possono sentire le ricette di questo imbexxille  di Napoli che , non contento di volerci rispedire  al medio evo con la decrescita , ora vuole convincere il forum che tra meno di mezzo secolo , l’umanità intera perderà miliardi di forza lavoro . Per smontare la sua patetica teoria , basterebbe osservare che , anno dopo anno , la forza lavoro non diminuisce con l’avvento del progresso tecnologico  . Al contrario, le innovazioni hanno reso possibile l’innalzamento dei salari minimi che le imprese sono in grado di offrire riuscendo comunque a coprire i propri costi. Il progresso tecnico rende disponibili all’impresa maggiori risorse per aumentare la produzione, stimolando nuovi investimenti. Concentrandosi solo sulla distruzione di posti di lavoro, chi si preoccupa della fine del lavoro spesso trascura il fatto che le innovazioni tecniche incoraggiano gli investimenti che, a loro volta, favoriscono l’occupazione. Ogni anno, nella maggior parte delle economie per le quali sono disponibili i dati, il 10% circa dei posti di lavoro viene distrutto e un numero simile di nuovi posti viene creato. Nei Paesi civili ed ogni 30 secondi, un posto di lavoro viene rimpiazzato da uno nuovo.  Ovviamente , nel brevissimo periodo,  la perdita del posto di lavoro comporta un costo notevole. Agli occhi di chi si ritrova disoccupato, inoltre, il breve periodo potrebbe non sembrare affatto breve: potrebbe durare anche anni . A beneficiare della distruzione creatrice , però , possono essere, per esempio ,  i figli dell’artigiano tessile rimpiazzato dal telaio meccanico o quelli del dattilografo rimpiazzato dal computer. Essi potranno trovare un’occupazione in settori più produttivi rispetto a quelli in cui erano impiegati i propri genitori e avranno accesso a beni e servizi realizzati grazie a innovazioni tecniche quali il telaio meccanico e il computer. Talvolta succede che la fase distruttiva del processo colpisca settori concentrati in una medesima area territoriale, con conseguenze gravi in termini di occupazione e salari. Ma , oggi , le tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno trasformando la nostra società,  stanno rimpiazzando gran parte del lavoro di routine. E’ ovvio e normale che una parte di lavoratori che in passato avevano accarezzato l’idea di un miglioramento del proprio tenore di vita si sono ritrovati a fare i conti con un una diversa prospettiva occupazionale.  Eppure , nonostante ciò , la maggioranza delle persone ha potuto beneficiare della riduzione dei prezzi dovuta alle nuove tecnologie. Nel bene e nel male, la distruzione creatrice derivante dal progresso tecnico è parte del dinamismo che caratterizza il sistema economico liberista. Se da un lato questo dinamismo causa difficoltà a molte persone e minaccia in maniera crescente l’ambiente, dall’altro esso determina l’adozione di tecnologie via via migliori, che sono un elemento chiave per il miglioramento degli standard di vita nel lungo periodo. Così e’ e così rimane con buona pace del Pulcinella partenopeo che vorrebbe vederci abitare nelle palafitte , senza mezzi di locomozione e recarsi al posto di lavoro per 10 ore la settimana in groppa ad un cavallo . Tutti dipendenti dello Stato a 10 euro al giorno più un pugno di riso ( Carnaroli ?? , nda) il mercoledì mattina . 
 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

L'unico pensiero evoluto della stupida gallina pisana monolaureata è che l'unica  ad essere istruita e colta è lei, tutti gli altri sono una massa di ignoranti.

Il resto è il solito copia e incolla.

Che ne dite se chiedo alla più stupida delle galline pisane che ci spieghi perché lei non fa parte della massa di ignoranti?

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
36 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

L'unico pensiero evoluto della stupida gallina pisana monolaureata è che l'unica  ad essere istruita e colta è lei, tutti gli altri sono una massa di ignoranti.

Il resto è il solito copia e incolla.

Che ne dite se chiedo alla più stupida delle galline pisane che ci spieghi perché lei non fa parte della massa di ignoranti?

Diceva che frequentava le sezioni del Pci. Certo lo faceva per interessi materiali. Come tanti del resto. Se i compagni del Pci (quelli seri) avessero saputo che era un sostenitore del "sistema liberista", l'avrebbero messo alla porta a calci. 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Si era stufata di perdere sempre, sig fosforo, ora con la Leopolda vince, sempre.

 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
14 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Diceva che frequentava le sezioni del Pci. Certo lo faceva per interessi materiali. Come tanti del resto. Se i compagni del Pci (quelli seri) avessero saputo che era un sostenitore del "sistema liberista", l'avrebbero messo alla porta a calci. 

Certo che ci vuole proprio una faccia a kulo come quella del Cazzaro napoletano ( che non manca assolutamente , nda ) che si definisce Comunista Comunitarista e , nel contempo , dichiara Giuseppi Conte uomo della Divina Provvidenza .  Dai miei ricordi e frequentazioni delle sezioni del PCI , una affermazione del genere,  avrebbe fatto rischiare l’incolumità fisica del dichiarante . 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Dice la più stupida delle galline pisane:

Per smontare la sua patetica teoria , basterebbe osservare che , anno dopo anno , la forza lavoro non diminuisce con l’avvento del progresso tecnologico  . Al contrario, le innovazioni hanno reso possibile l’innalzamento dei salari minimi che le imprese sono in grado di offrire riuscendo comunque a coprire i propri costi. 

xxxxxxxxxx 

e l'Italia è il più fulgido esempio di ciò che va blaterando la stupidissima gallina pisana.  Non abbiamo un solo disoccupato, abbiamo le paghe più alte d'Europa e ogni 30 secondi  viene assunto qualche extracomunitario.

L'unico che non ha capito le straordinarie possibilità starnazzate dalla stupida gallina pisana è il suo nuovo amico romano, che ha mandato la prole in Inghilterra dove guadagna quel che vuole. Basta schiocchi le dita.

 

 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Nemmeno a dire che le autorevolissime istituzioni nemmeno accennano a "lavorare meno, lavorare tutti" come ricetta per risolvere la presunta ondata di disoccupazione. Le autorevolissime istituzioni

https://www.brookings.edu/research/what-jobs-are-affected-by-ai-better-paid-better-educated-workers-face-the-most-exposure/

affermano che

while the present assessment predicts areas of work in which some kind of impact is expected, it doesn’t specifically predict whether AI will substitute for existing work, complement it, or create entirely new work for humans

"Lavorare meno, lavorare tutti" riuscirà a risolvere la presunta ondata di disoccupazione non più di quanto i pannelli solari nel Sahara e le sfere marine in cemento di trenta metri di diametro riusciranno a risolvere il problema energetico.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora