I draghi tedeschi portano il salario minimo a 12 euro/l'ora!!

Il Draghi italiano cosa ne penserebbe?

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43 messaggi in questa discussione

10 ore fa, hollyeobenji ha scritto:

Il Draghi italiano cosa ne penserebbe?

Non solo salario minimo e reddito minimo garantito più che decorosi. In Germania i lavoratori lavorano in media 7 ore in meno la settimana rispetto agli italiani. E hanno una produttività oraria maggiore, anche perché lavorando meno ci si stanca meno e si lavora meglio. Inoltre si ha più tempo libero e le attività del tempo libero migliorano la salute psicofisica e sono un motore dell'economia. Quando si dice che la Germania è un paese serio. Ma c'è poco da fare, tutti gli altri paesi dovranno adeguarsi tagliando drasticamente gli orari di lavoro. Lo aveva previsto Keynes già negli anni '30. L'automazione del lavoro e l'intelligenza artificiale oggi non offrono altra scelta. Lavorare meno per lavorare tutti, o avremo un futuro nero, nerissimo, di disuguaglianza galoppante e sfascio della società. 

Modificato da fosforo311

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4 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Non solo salario minimo e reddito minimo garantito più che decorosi. In Germania i lavoratori lavorano in media 7 ore in meno la settimana rispetto agli italiani. E hanno una produttività oraria maggiore, anche perché lavorando meno ci si stanca meno e si lavora meglio. Inoltre si ha più tempo libero e le attività del tempo libero migliorano la salute psicofisica e sono un motore dell'economia. Quando si dice che la Germania è un paese serio. Ma c'è poco da fare, tutti gli altri paesi dovranno adeguarsi tagliando drasticamente gli orari di lavoro. Lo aveva previsto Keynes già negli anni '30. L'automazione del lavoro e l'intelligenza artificiale oggi non offrono altra scelta. Lavorare meno per lavorare tutti, o avremo un futuro nero, nerissimo, di disuguaglianza galoppante e sfascio della società. 

D'accordissimo.

Ma bisogna lavorare. In Cina lavorano 12 ore al giorno, per dire, e stanno meccanizzando il lavoro. Questo significa che avremo sempre più prodotti cinesi a basso costo, che andranno a sostituire i prodotti fabbricati nelle nostre nazioni. Potremmo ritrovarci senza lavoro, cioè senza nemmeno fare le 6 ore al dì con tanto di salario minimo!!! La mia idea sarebbe

quella di imporre dei dazi a difesa della nostra civiltà, che comprende il nostro lavoro e i nostri salari!!! E non bado a spese... 

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2 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

12 euro lordi o netti?

 

Quasi sicuramente lordi. La notizia non lo diceva ma di solito si riferisce al lordo. 

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3 minuti fa, hollyeobenji ha scritto:

 

D'accordissimo.

Ma bisogna lavorare. In Cina lavorano 12 ore al giorno, per dire, e stanno meccanizzando il lavoro. Questo significa che avremo sempre più prodotti cinesi a basso costo, che andranno a sostituire i prodotti fabbricati nelle nostre nazioni. Potremmo ritrovarci senza lavoro, cioè senza nemmeno fare le 6 ore al dì con tanto di salario minimo!!! La mia idea sarebbe

quella di imporre dei dazi a difesa della nostra civiltà, che comprende il nostro lavoro e i nostri salari!!! E non bado a spese... 

Però molti, se non tutti, corrono nei negozi cinesi a comperare perché la roba costa molto meno.

Quindi, se vengono applicati i dazi senza aumentare i salari italiani, che succede?

E se vengono aumentati i salari italiani non è facile pensare che anche i prodotti italiani subiscano un aumento?

A questo punto ai dazi proposti per le merci cinesi, richiederebbero un ulteriore aumento dei dazi.

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6 minuti fa, hollyeobenji ha scritto:

Quasi sicuramente lordi. La notizia non lo diceva ma di solito si riferisce al lordo. 

Bene, ci sono aziende italiane che pagano già i loro dipendenti a circa 12 euro/ora.

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1 minuto fa, ahaha.ha ha scritto:

Bene, ci sono aziende italiane che pagano già i loro dipendenti a circa 12 euro/ora.

In Italia questi dipendenti sono ricchi, per dire. 

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7 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Però molti, se non tutti, corrono nei negozi cinesi a comperare perché la roba costa molto meno.

Questo in Italia è un grosso problema. Molto più che in Germania purtroppo. Senza dazi è notte fonda!!!

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1 ora fa, hollyeobenji ha scritto:

In Italia questi dipendenti sono ricchi, per dire. 

12*8*20 =1920 euro al mese.

Ricchissimi.

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Questo articolo ha insito un errore di fondo : in Germania , il costo della vita , e’ superiore a quello italiano del 20/25 %. 

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Non solo salario minimo e reddito minimo garantito più che decorosi. In Germania i lavoratori lavorano in media 7 ore in meno la settimana rispetto agli italiani. E hanno una produttività oraria maggiore, anche perché lavorando meno ci si stanca meno e si lavora meglio. Inoltre si ha più tempo libero e le attività del tempo libero migliorano la salute psicofisica e sono un motore dell'economia. Quando si dice che la Germania è un paese serio. Ma c'è poco da fare, tutti gli altri paesi dovranno adeguarsi tagliando drasticamente gli orari di lavoro. Lo aveva previsto Keynes già negli anni '30. L'automazione del lavoro e l'intelligenza artificiale oggi non offrono altra scelta. Lavorare meno per lavorare tutti, o avremo un futuro nero, nerissimo, di disuguaglianza galoppante e sfascio della società. 

Ma smettila , Cazzaro !! Keynes non si e’ mai sognato di affermare “ Lavorare tutti ,lavorare  meno “.  Forse l’hai sentito alla Manifestazione dei Disoccupati Organizzati di Marignanella. 

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Se non è Keynes lo ha detto qualcun altro. 

Già negli anni 60 real dygest (mensile americano) parlava di riduzione degli orari di lavoro umano per una miglior qualità della vita.

Se non ora, quando?

 

 

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Se non è Keynes lo ha detto qualcun altro. 

Già negli anni 60 real dygest (mensile americano) parlava di riduzione degli orari di lavoro umano per una miglior qualità della vita.

Se non ora, quando?

Era proprio John Maynard Keynes, egregio, almeno nel concetto. In una famosa conferenza tenuta a Madrid nel giugno del 1930, dal titolo Prospettive economiche per i nostri nipoti, il grande economista, nonostante la grave crisi economica ancora in corso (quella del '29) si mostrava molto fiducioso nel futuro. Si chiedeva:

Quale livello di vita economica possiamo ragionevolmente attenderci tra un centinaio di anni? 

Quindi la sua previsione si riferiva grosso modo al 2030. Sottolineando i rapidi progressi compiuti dalla scienza e dalla tecnologia dall'inizio dell'800, e prevedendo che questi progressi sarebbero continuati alleviando di molto la fatica dell'uomo necessaria per soddisfare le sue necessità, Keynes giungeva alla conclusione che:

...scartando l'eventualità di guerre e di incrementi demografici eccezionali, il problema economico può essere risolto, o per lo meno giungere in vista di soluzione, nel giro di un secolo.

Risolto il problema economicoovvero il problema millenario dell'umanità, l'uomo si sarebbe trovato di fronte a quest'altro problema:

...come impiegare il tempo libero... per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. 

Ovvero come

portare a perfezione l'arte stessa della vita. 

In altri termini per Keynes la dimensione economica è secondaria nella vita umana. Il tempo liberato dalla riduzione delle ore di lavoro potrà consentire agli uomini di liberare le loro migliori energie ed esprimere le loro migliori qualità. Il grande economista quantificava in modo preciso questa riduzione mettendola in relazione a una ben precisa esigenza: l'equità, la giustizia sociale. Secondo Keynes il poco lavoro lasciato all'uomo dalle macchine sarà pur sempre "pane" per le persone, dunque:

...dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile.

A questo punto l'economista esplicitava la sua previsione:

Turni di 3 ore e settimana lavorativa di 15 ore potranno tenere a bada il problema per un buon lasso di tempo. 

In definitiva, Keynes auspicava che il vantaggio e nello stesso tempo il problema determinato dalla crescente automazione del lavoro venisse risolto verso il 2030 con una assai drastica riduzione dell'orario di lavoro: appena 15 ore settimanali! In buona sostanza la posizione di Keynes, sia pure esposta in chiave futura e proiettata a un secolo dai sui tempi, coincide con il vecchio motto della sinistra (quella vera, quella seria): LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI. Ma da noi il 2030 dista appena 9 anni. Nel 2019 secondo l'OCSE in Italia la settimana lavorativa media era di 33 ore. Riducendola alle 15 ore di Keynes e senza ipotizzare un drastico calo della produzione né un enorme aumento della produttività oraria da qui al 2019, altro che LAVORARE TUTTI! Si raggiungerebbe in Italia la piena occupazione e ci sarebbe pane e lavoro anche per milioni di immigrati.

https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro-piu-stakanovisti-europa-record-italia-e-grecia-ABOtdWnB

Modificato da fosforo311
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ERRATA: da qui al 2019

CORRIGE: da qui al 2030

 

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8 ore fa, hollyeobenji ha scritto:

 

D'accordissimo.

Ma bisogna lavorare. In Cina lavorano 12 ore al giorno, per dire, e stanno meccanizzando il lavoro. Questo significa che avremo sempre più prodotti cinesi a basso costo, che andranno a sostituire i prodotti fabbricati nelle nostre nazioni. Potremmo ritrovarci senza lavoro, cioè senza nemmeno fare le 6 ore al dì con tanto di salario minimo!!! La mia idea sarebbe

quella di imporre dei dazi a difesa della nostra civiltà, che comprende il nostro lavoro e i nostri salari!!! E non bado a spese... 

A proposito della Cina dove sono stata nel 2001 , un lungo viaggio atterrata a Beijing ( Pechino ) e ripartita da Hong Kong , ho visto cantieri aperti H 24 , sono dei gran lavoratori e dove sono arrivati , in breve tempo , se lo sono ampiamente meritato ! Da tempo sono concorrenziali in tutto !

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50 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Era proprio John Maynard Keynes, egregio, almeno nel concetto….

Faccio una confidenza ai forumisti seri . Kejnes non si e’ manco sognato di affermare “ Lavorare meno , lavorare tutti “. Ora , il Cazzaro napoletano , impossibilitato di dimostrare quel che pateticamente ha scritto , si inventa “  O’ Concetto”. O’concetto che Kejnes avrebbe fatto intendere . Ahahahahaha !! Ve lo dico io chi l’ha detto : Il Cazzaro napoletano in una infuocata assemblea davanti al negozio di Carmine Petruzziello ed alla presenza di circa 200 Disoccupati Organizzati  del quartiere Sanità ed un sociologo di nome Domenico Di Masi , concittadino del Cazzaro ma con uno stipendio di 250.000 euro all’anno . Lavorare tutti lavorare meno, Domenico De Masi: "Il programma di Draghi non dice il disastro che ci sarà se non riduciamo l'orario di lavoro"

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4 ore fa, mariellasikelia ha scritto:

A proposito della Cina dove sono stata nel 2001 , un lungo viaggio atterrata a Beijing ( Pechino ) e ripartita da Hong Kong , ho visto cantieri aperti H 24 , sono dei gran lavoratori e dove sono arrivati , in breve tempo , se lo sono ampiamente meritato ! Da tempo sono concorrenziali in tutto !

I cantieri aperti 24 h sono una cosa, lavorare per 24 h è un altra, e non c'è bisogno di un maghetto per scoprirlo.

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Era proprio John Maynard Keynes, egregio, almeno nel concetto. In una famosa conferenza tenuta a Madrid nel giugno del 1930, dal titolo Prospettive economiche per i nostri nipoti, il grande economista, nonostante la grave crisi economica ancora in corso (quella del '29) si mostrava molto fiducioso nel futuro. Si chiedeva:

Quale livello di vita economica possiamo ragionevolmente attenderci tra un centinaio di anni? 

Quindi la sua previsione si riferiva grosso modo al 2030. Sottolineando i rapidi progressi compiuti dalla scienza e dalla tecnologia dall'inizio dell'800, e prevedendo che questi progressi sarebbero continuati alleviando di molto la fatica dell'uomo necessaria per soddisfare le sue necessità, Keynes giungeva alla conclusione che:

...scartando l'eventualità di guerre e di incrementi demografici eccezionali, il problema economico può essere risolto, o per lo meno giungere in vista di soluzione, nel giro di un secolo.

Risolto il problema economicoovvero il problema millenario dell'umanità, l'uomo si sarebbe trovato di fronte a quest'altro problema:

...come impiegare il tempo libero... per vivere bene, piacevolmente e con saggezza. 

Ovvero come

portare a perfezione l'arte stessa della vita. 

In altri termini per Keynes la dimensione economica è secondaria nella vita umana. Il tempo liberato dalla riduzione delle ore di lavoro potrà consentire agli uomini di liberare le loro migliori energie ed esprimere le loro migliori qualità. Il grande economista quantificava in modo preciso questa riduzione mettendola in relazione a una ben precisa esigenza: l'equità, la giustizia sociale. Secondo Keynes il poco lavoro lasciato all'uomo dalle macchine sarà pur sempre "pane" per le persone, dunque:

...dovremo adoperarci a far parti accurate di questo "pane" affinché il poco lavoro che ancora rimane sia distribuito tra quanta più gente possibile.

A questo punto l'economista esplicitava la sua previsione:

Turni di 3 ore e settimana lavorativa di 15 ore potranno tenere a bada il problema per un buon lasso di tempo. 

In definitiva, Keynes auspicava che il vantaggio e nello stesso tempo il problema determinato dalla crescente automazione del lavoro venisse risolto verso il 2030 con una assai drastica riduzione dell'orario di lavoro: appena 15 ore settimanali! In buona sostanza la posizione di Keynes, sia pure esposta in chiave futura e proiettata a un secolo dai sui tempi, coincide con il vecchio motto della sinistra (quella vera, quella seria): LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI. Ma da noi il 2030 dista appena 9 anni. Nel 2019 secondo l'OCSE in Italia la settimana lavorativa media era di 33 ore. Riducendola alle 15 ore di Keynes e senza ipotizzare un drastico calo della produzione né un enorme aumento della produttività oraria da qui al 2019, altro che LAVORARE TUTTI! Si raggiungerebbe in Italia la piena occupazione e ci sarebbe pane e lavoro anche per milioni di immigrati.

https://www.ilsole24ore.com/art/lavoro-piu-stakanovisti-europa-record-italia-e-grecia-ABOtdWnB

Ottimo commento. Tra il dire e il fare, però, c'è di mezzo il mare. Ci metterei la mano sul fuoco che cinesi, giapponesi ecc... lavorerebbero 10 ore al giorno pur con una meccanizzazione ai massimi livelli. Una questione di potere!!! Si potrebbe indurli a lavorare di meno controllando le loro esportazioni tramite l'introduzione dei dazi, e tramite leggi internazionali  obbligando le grandi aziende di questi paesi ad impiantarsi in nazioni dove c'è bisogno di lavoro. Ma stiamo parlando della Cina. Già con due parole mi aspetto un colpo di karate, per modo di dire...     

Modificato da hollyeobenji

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1 ora fa, hollyeobenji ha scritto:

Ottimo commento. Tra il dire e il fare, però, c'è di mezzo il mare. Ci metterei la mano sul fuoco che cinesi, giapponesi ecc... lavorerebbero 10 ore al giorno pur con una meccanizzazione ai massimi livelli. Una questione di potere!!! Si potrebbe indurli a lavorare di meno controllando le loro esportazioni tramite l'introduzione dei dazi, e tramite leggi internazionali  obbligando le grandi aziende di questi paesi ad impiantarsi in nazioni dove c'è bisogno di lavoro. Ma stiamo parlando della Cina. Già con due parole mi aspetto un colpo di karate, per modo di dire...     

2 anni fa la filiale giapponese della Microsoft avviò un esperimento di settimana cortissima: solo 4 giorni di lavoro. Fu un gran successo:

https://www.ilpost.it/2019/11/05/riduzione-settimana-lavorativa-microsoft-giappone/amp/

E ora il premier giapponese propone di adottare la settimana di 4 giorni e 32 ore di lavoro a livello nazionale:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/09/non-solo-islanda-anche-il-giappone-sosterra-la-riduzione-dellorario-di-lavoro-e-litalia/6255893/

Anche in Cina le cose stanno cambiando:

https://formiche.net/2021/08/996-regole-lavoro-cina/

Prevedo che con l'aumento della ricchezza e del benessere il costo del lavoro in Cina sia destinato ad aumentare. L'economia cinese diventerà meno competitiva verso l'esterno, diminuiranno le esportazioni, cresceranno i consumi interni e le importazioni. La Cina sta lentamente decarbonizzando la sua economia e credo che questo processo subirà un'accelerazione nei prossimi anni. Più in generale io prevedo che nella green economy calerà drasticamente il commercio mondiale. Le navi infatti emettono grosse quantità di gas serra ed è difficile convertirle rapidamente alle energie rinnovabili. Con una nave a idrogeno o a batteria scordiamoci di poter trasportare 20.000 e passa containers, saranno molto più piccole delle attuali gigantesche navi mercantili. Non escludo la possibilità di ricorrere a dazi, ma potrebbero diventare superflui se assisteremo realmente ai trend di cui sopra. 

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Non credo che tante piccole navi sostituiranno una nave gigante, sig fosforo. Le piccole navi verrebbero sostituite dagli aerei cargo molto più veloci.

Credo invece che le navi, grandissime, grandi, piccole, continueranno a viaggiare finché ci sono merci da esportare.

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10 ore fa, hollyeobenji ha scritto:

I cantieri aperti 24 h sono una cosa, lavorare per 24 h è un altra, e non c'è bisogno di un maghetto per scoprirlo.

Il tuo excursus sulle ore di lavoro va a sbattere contro " La Grande Muraglia " , ti spiego : New York , Madison Square ,( giugno 2002 ) tutti si accingevano a chiudere i propri negozi , ai Cinesi non gli passava neanche dall'anticamera del cervello di tirare giù la claire e da loro ho comperato alcune t-shirt con la famosa scritta " I LOVE N.Y. ".

Detto da un cinese " Il cinese ha il mito delle tre chiavi , la chiave di casa , la chiave della ditta e quella della macchina " .

Le loro giornate sono soprattutto lavorative !!

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10 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Il tuo excursus sulle ore di lavoro va a sbattere contro " La Grande Muraglia " , ti spiego : New York , Madison Square ,( giugno 2002 ) tutti si accingevano a chiudere i propri negozi , ai Cinesi non gli passava neanche dall'anticamera del cervello di tirare giù la claire e da loro ho comperato alcune t-shirt con la famosa scritta " I LOVE N.Y. ".

Detto da un cinese " Il cinese ha il mito delle tre chiavi , la chiave di casa , la chiave della ditta e quella della macchina " .

Le loro giornate sono soprattutto lavorative !!

quindi i cinesi non dormono mai?

PS: Anche in Italia ci sono cantieri dove 3 squadre per turno coprono le 24 ore. Ogni squadra però lavora 8 ore.

Cosa sia successo a giugno 2002 a New York, Madison Square, non lo so, ma so che nel 2021, in Italia, anche la domenica ci sono negozi e centri commerciali aperti.

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23 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Quando si dice che la Germania è un paese serio. Ma c'è poco da fare, tutti gli altri paesi dovranno adeguarsi tagliando drasticamente gli orari di lavoro. Lo aveva previsto Keynes già negli anni '30. L'automazione del lavoro e l'intelligenza artificiale oggi non offrono altra scelta. Lavorare meno per lavorare tutti, o avremo un futuro nero, nerissimo, di disuguaglianza galoppante e sfascio della società.

Di cosa delira oggi il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31?

Del Paese serio che è la Germania, di Keynes e di disuguaglianza galoppante,

Risulta palese che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 blatera intorno a cose di cui non ha minima contezza.

Nel Paese serio la situazione è la seguente

https://ftp.iza.org/dp11442.pdf

https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2020/648803/IPOL_STU(2020)648803_EN.pdf

In Germania si lavora meno ore rispetto all'Italia per effetto di part-time employement  mini-job.

Lavorare meno ore in Germania ci azzecca con Keyens esattamente quanto il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 ci azzecca con l'intelligenza.

Comunque sia, il Paese serio può vantare brillanti risultati relativamente al mondo del lavoro. Roba tipo

according to the European Union Structure of Earnings Survey (Eurostat, 2016), Germany had the sixth highest incidence of low-wage workers (22.5%) among 26 EU Member States (average of 17.5%) in 2014

part-time workers and mini-jobbers contributed to the drastic increases in inequality of hourly wages, earnings and household income during the 2000s

Devo però ammettere che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 una cosa giusta è riuscita a dirla: nello stesso post parla di disuguaglianza galoppante e del Paese serio che è la Germania.

Ha perfettamente ragione. Invito i forumisti seri a gooooooglare inequalities Germany e a farsi una cultura sulle disuguaglianze che affliggono i tedeschi.

Quelli che, almeno nelle fantasie psicotiche del cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, lavorano meno per lavorare tutti e per assecondare Keynes.

Modificato da ilsauro24ore

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3 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Non credo che tante piccole navi sostituiranno una nave gigante, sig fosforo. Le piccole navi verrebbero sostituite dagli aerei cargo molto più veloci.

Credo invece che le navi, grandissime, grandi, piccole, continueranno a viaggiare finché ci sono merci da esportare.

Egregio, ricorderai che una settimana fa discutevamo del pesante impatto ambientale del trasporto marittimo, impatto non dovuto solo alle emissioni di gas serra, in rapido aumento negli ultimi decenni:

https://it.wikipedia.org/wiki/Impatto_ambientale_della_navigazione

 

Tu sostenevi che le grandi navi (mercantili e da crociera) continueranno a navigare essendo più efficienti di quelle piccole sotto il profilo energetico. Vero, ma proprio questo è uno degli ostacoli alla transizione energetica globale alle fonti rinnovabili. Dato che a quest'ultima, a mio modesto avviso e secondo molti scienziati (incluso il Nobel Parisi), sul lungo periodo non ci sono alternative, la mia conclusione, che qui ribadisco, era che non vedo al momento altra soluzione che una drastica riduzione del commercio mondiale (specie per la quota via mare ma non solo) e anche del turismo crocieristico (che nel secolo scorso era esclusivo dei ricchi mentre oggi, proprio grazie alle grandi navi da 5000 e oltre passeggeri, è quasi turismo di massa). Purtroppo le navi elettriche, nelle due versioni a batteria e a idrogeno, al momento non sembrano in grado di raggiungere nel contempo potenze, capacità di carico e soprattutto autonomie (specie quelle a batteria) all'altezza delle grandi navi attuali, e probabilmente neppure di quelle medie. Non a caso le più grosse navi elettriche oggi esistenti o in costruzione sono tutte destinate a trasporti a breve raggio. Ti avevo portato l'esempio del traghetto fluviale cinese da oltre 1000 posti, alimentato da una batteria da 7,5 MWh. Questa capacità, che possiamo paragonare al "pieno" di carburante di un motore termico, equivale all'energia contenuta in 672 kg di nafta. Pur tenendo conto dell'elevato rendimento meccanico del motore elettrico, ben maggiore di quello dei motori termici, una nave del genere non potrebbe certo attraversare l'oceano e nemmeno il Mediterraneo. Al massimo potrebbe fare la Civitavecchia-Cagliari a velocità ridotta rispetto a quella dei traghetti della Tirrenia (che superano i 20 nodi) e ricaricando la batteria dopo ogni corsa. 

Un altro esempio interessante è questa portacontainer che dovrebbe entrare in servizio entro l'anno lungo la costa norvegese:

https://www.vaielettrico.it/yara-nave-cargo-autonoma-e-maxi-batteria-da-7-mwh/

La Yara Birkeland, 80 m di lunghezza e 3200 t di portata lorda, ha una batteria da 7 MWh (incrementabili a 9), raggiunge una velocità massima di 13 nodi e una velocità di crociera di 6 nodi. La capacità di carico è 120 TEU, ovvero potrà imbarcare fino a 120 containers da 20 piedi di lunghezza. A titolo di confronto, la MSC Gulsun, lunga 400 metri, trasporta fino a 23.756 containers a una velocità di crociera di oltre 20 nodi. Una caratteristica interessante della Yara Birkeland è che navigherà telecomandata, senza equipaggio. In effetti oggi la maggior parte dell'equipaggio di una nave mercantile (poche decine di persone anche sulle più grandi) lavora in sala macchine, ma un motore elettrico richiede poca o nessuna manutenzione quindi è probabile che le navi da carico elettriche della green economy saranno a guida autonoma, prive di equipaggio, governate dall'intelligenza artificiale con un minimo controllo da remoto (per es. via satellite). Anche le operazioni di carico e scarico saranno completamente affidate ai robot. Si ripresenta il problema epocale dell'automazione che taglia i posti di lavoro. 

 

Modificato da fosforo311

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