La sinistra non fa più la sinistra

Alessandro Di Battista sulla sua pagina FB:

Se sindacati, partiti (di sinistra?), pseudo-intellettuali e giornaloni si fossero scagliati contro l'abolizione dell'articolo 18, lo sblocco dei licenziamenti, i salari da fame e la trasformazione della FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino) in una multinazionale di diritto olandese controllata dai francesi come oggi si stanno scagliando contro il "presunto" ritorno del fascismo, beh, l'Italia sarebbe un paese migliore. 

Come darti torto, Alessandro? Da decenni in Italia la sinistra non fa più la sinistra. Un po' di antifascismo occasionale e qualche timida proposta sui diritti civili ormai non bastano più nemmeno a salvare le apparenze. L'assalto alla sede della CGIL è stato un episodio disgustoso e intollerabile, ma un episodio. Mentre le cose di cui parla il Dibba non sono episodiche, sono piaghe aperte sulla pelle dei lavoratori. E su queste cose dov'era e dov'è la sinistra? Non pervenuta. 

Modificato da fosforo311

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5 messaggi in questa discussione

Prodi fece delle cose abbastanza importanti sia sui lavoratori e contro la violenza sulle donne, subito cancellate dal gov berlu, per voce della "signora" carfagna, mentre il di battista che lo hanno fatto girare per il mondo pur di non averlo tra i piedi, viene da famiglia di fasci i quali per altri versi sono stati impegnati in alcuni casi di "gestione privata" https://www.ilgazzettino.it/italia/politica/alessandro_di_battista_papa_azienda_famiglia-4180180.html

non sò se si apra il link, comunque parla degli affari illeciti della famiglia del di maio, e anche degli affari sporchi della famiglia del di battista...in sostanza non credo che il tipo simpatizzi per una sx che secondo lui non c'è, ma sicuramente simpatizza per una dx che non è più nemmeno tanto velata...in questo contesto si cerca di trovare pecche agli altri per farne di più delle proprie....

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6 ore fa, sempre135 ha scritto:

Prodi fece delle cose abbastanza importanti sia sui lavoratori e contro la violenza sulle donne, subito cancellate dal gov berlu, per voce della "signora" carfagna, mentre il di battista che lo hanno fatto girare per il mondo pur di non averlo tra i piedi, viene da famiglia di fasci i quali per altri versi sono stati impegnati in alcuni casi di "gestione privata" https://www.ilgazzettino.it/italia/politica/alessandro_di_battista_papa_azienda_famiglia-4180180.html

non sò se si apra il link, comunque parla degli affari illeciti della famiglia del di maio, e anche degli affari sporchi della famiglia del di battista...in sostanza non credo che il tipo simpatizzi per una sx che secondo lui non c'è, ma sicuramente simpatizza per una dx che non è più nemmeno tanto velata...in questo contesto si cerca di trovare pecche agli altri per farne di più delle proprie....

Ma dai! Se si indagasse col microscopio elettronico nelle case di tutti i politici, come si faceva con quelle dei grillini in epoca renziana, verrebbe fuori ben altro. Se non ricordo male, la piscina "abusiva" del padre di Di Maio si rivelò essere una vasca gonfiabile per bambini e non mi risulta che il padre del Dibba sia stato condannato o rinviato a giudizio per alcunché. Se fosse accaduto, immaginati i titoloni. E chissà quanti politici hanno in famiglia un nonno o un genitore fascista o fascistoide o ex fascista, e nessuno va a ficcarci il naso. La verità è che il Dibba è un elettore pentito del Pd romano e le sue idee sono anni luce più a sinistra di quelle di Veltroni, Enrico Letta, Gualtieri e "compagni". Parola che per questi signori va usata con tanto di virgolette. Per non parlare della nauseabonda destraccia renziana che vorrebbe abolire il reddito di cittadinanza via referendum ma non riesce a raccogliere le firme. Prodi avrebbe dovuto fare prima di tutto, come da programma elettorale, una legge sul conflitto di interessi e una sul sistema televisivo, e non le fece. Poi avrebbe dovuto abolire le leggi vergogna di Berlusconi, e non lo fece. Questa sai come la chiamo? La sinistra "solo chiacchiere e distintivo". Ti posso anche dire questo. Ho decine di vecchi amici che in gioventù votavano Pci, per passione non per interesse, diversi di loro erano anche militanti nel partito o nel sindacato. Sempre per passione politica e mai per interesse. Ebbene, oggi il sentimento di TUTTE, ripeto TUTTE queste persone verso l'attuale cosiddetta sinistra si colloca nella fascia che va dalla delusione alla nausea. Saluti

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1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

Ma dai! Se si indagasse col microscopio elettronico nelle case di tutti i politici, come si faceva con quelle dei grillini in epoca renziana, verrebbe fuori ben altro. Se non ricordo male, la piscina "abusiva" del padre di Di Maio si rivelò essere una vasca gonfiabile per bambini e non mi risulta che il padre del Dibba sia stato condannato o rinviato a giudizio per alcunché. Se fosse accaduto, immaginati i titoloni. E chissà quanti politici hanno in famiglia un nonno o un genitore fascista o fascistoide o ex fascista, e nessuno va a ficcarci il naso. La verità è che il Dibba è un elettore pentito del Pd romano e le sue idee sono anni luce più a sinistra di quelle di Veltroni, Enrico Letta, Gualtieri e "compagni". Parola che per questi signori va usata con tanto di virgolette. Per non parlare della nauseabonda destraccia renziana che vorrebbe abolire il reddito di cittadinanza via referendum ma non riesce a raccogliere le firme. Prodi avrebbe dovuto fare prima di tutto, come da programma elettorale, una legge sul conflitto di interessi e una sul sistema televisivo, e non le fece. Poi avrebbe dovuto abolire le leggi vergogna di Berlusconi, e non lo fece. Questa sai come la chiamo? La sinistra "solo chiacchiere e distintivo". Ti posso anche dire questo. Ho decine di vecchi amici che in gioventù votavano Pci, per passione non per interesse, diversi di loro erano anche militanti nel partito o nel sindacato. Sempre per passione politica e mai per interesse. Ebbene, oggi il sentimento di TUTTE, ripeto TUTTE queste persone verso l'attuale cosiddetta sinistra si colloca nella fascia che va dalla delusione alla nausea. Saluti

1 ora fa, fosforo311 ha scritto:

E come no , Cazzaro !! Come no !! Ahahahahahah !! E chi c’è in politica qualcuno che non ha avuto un nonno od un genitore fascista ?? Diccelo te , Cazzaro !! Io posso dire con certezza matematica che non l’ha avuto quel “ fascistone “ di Renzi . Di sicuro non possono dirlo ne Di Maio ne Di Battista . Andiamo oltre : Quella che il Cazzaro definisce una piscina gonfiabile , per la verità ,  erano 4 fabbricati abusivi con una pezzatura di terreno intorno anch’essa abusiva per la costruzione di una “piscina gonfiabile di 40 mq. Per la verità , magari e’ colpa mia , non ho mai visto piscine gonfiabili di 40 mq. Ah , dimenticavo : Tutto intestato ai figli per non pagare le tasse . Ma pure il papà di Di Maio non doveva conoscere la legge visto che ha dovuto pagare una somma non indifferente per sanare il tutto all’Ufficio delle Entrate .  Ti raccomando , poi il papà di Ale !! Noto evasore di contributi dovuti ai propri dipendenti e mai versati ( e’ ancora pendente una causa con l’ufficio delle imposte di Roma ) dopo che anch’esso ha pagato una somma risarcitoria a 4 dipendenti i cui contributi non sono mai stati versati . Il babbo di Ale , non si e’ mai definito neanche Missino . Anzi , orgogliosamente si definisce Fascista . Oh , ma fascista fascista, eh ?? Mica all’acqua di rose , eh !! Ciò mi induce a pensare che l’infanzia del piccolo Ale , non sia stata affatto costellata di nomi quali Marx , Lenin , Togliatti e Berlunguer . Il Cazzaro dice che Dibba sia un piddino deluso . Le cronache dicono altro . Lo dice pure lui quando afferma che il suo migliore amico , prima di giochi , poi di studio e di politica , sia un certo Tilgher che , se la memoria non mi inganna era il Capo politico di Avanguardia Nazionale noto movimento marxista- leninista inneggiante a Mao Tse Tung ed al Che . 


 

 

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Ah , dimenticavo a completamento !!!                 “M5s, i due padri fascisti antesignani del "vaffa": il lessico familiare di Di Maio e Di Battista

Conchita Sannino ,  Concetto Vecchio
030139107-d72999b5-bfdd-42b5-8992-9e25597a15a8.jpg?webp Antonio Di Maio e (a destra) Vittorio Di Battista 

Nel pantheon dei grillini spunta anche Almirante: un faro per i genitori dei 'dioscuri' più volte in lista con sigle di destra

23 GIUGNO 20173 MINUTI DI LETTURA
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"La politica del vaffa l'ho lanciata io, negli anni Settanta, a Civita Castellana lo sanno tutti". Ruspante e perennemente teso a rivendicare la sua fede fascista, Vittorio Di Battista, il padre del deputato M5S Alessandro ("spero che mio figlio diventi più cattivo di me"), ama il gesto esemplare. Ne sa qualcosa il ministro Dario Franceschini, quando convolò a nozze con Michela Di Biase, a Sutri, nel Viterbese. Era il settembre 2014. All'improvviso, nel cuore della festa, sbucò lui, Dibba senior, e medagliò il ministro d'insulti. Franceschini, basito per quell'irruzione da commedia all'italiana, ne chiese conto ad Alessandro appena lo incrociò. Il quale, a tu per tu, provò a scusarsi per l'irruenza dannunziana del genitore, che vent'anni prima aveva coperto di contumelie anche Massimo D'Alema che veleggiava attorno all'isola di Corfù. Tempo dopo, in un comizio a Ferrara, la città del ministro della Cultura, Di Battista junior rivendicò la contestazione allo sposalizio del ministro.

Tre giorni fa il candidato premier in pectore del M5s Luigi Di Maio ha detto che tra i Cinquestelle "c'è chi guarda a Berlinguer, chi alla Dc e chi ad Almirante". Per la prima volta nel Pantheon cinquestelle veniva issato il leader del Msi. Ora una cosa accomuna del resto Di Maio e Di Battista, i dioscuri del grillismo: i rispettivi padri sono stati ferventi missini; Antonio Di Maio, imprenditore edile a Pomigliano d'Arco, con solide amicizie nel centrodestra napoletano, tentò tre volte di entrare in consiglio comunale negli anni Ottanta e Novanta: senza successo; Di Battista senior, commerciante di prodotti idraulici a Fabrica di Roma, vi riuscì, nel consesso di Civita Castellana.

"Mio padre mi ha insegnato l'irriverenza", racconta nella sua biografia A testa in su Di Battista. "Sono da sempre molto amico di Vittorio", dice Adriano Tilgher, ex Avanguardia nazionale, una vita spesa nell'estrema destra. "Ci conosciamo dai tempi dell'Università, militavamo nel Fuan Caravella, lui faceva legge, io fisica, un grande goliardo, ma anche un uomo serio". Nelle file del Fronte nazionale di Tilgher Vittorio Di Battista si candidò nel 2000 alle provinciali di Viterbo, prese lo 0,9 per cento. Prima ancora era transitato brevemente per An, quindi migrò in Fiamma tricolore e in Azione sociale, piccole sigle della destra sociale; nell'estate del 2010 lo videro a Mirabello, alla convention dei finiani, che si erano appena separati da Berlusconi. Lo ricordano per via del fascio littorio sul distintivo. Era lì in odio al Cavaliere, sentimento che distillava nel blog "Il Paese delle balle", su cui adesso campeggia la copertina del libro di Dibba. "Non ricordo più perché scelse altre strade. È sempre stato un uomo inquieto, desideroso di cose nuove", ne traccia il profilo psicologico Tilgher. Nel 2001 si candidò alla Camera per l'Idv, ottenne il 2 per cento nel collegio Lazio 2. Lo ricorda, Antonio Di Pietro? "Veramente, no", dice l'ex pm. "Però l'altro giorno alla Camera mi sono intrattenuto con il figlio".

Quando Di Maio si presentò al consiglio comunale nel 2010, prese 54 voti. Tre anni dopo era vicepresidente della Camera. Il padre inizialmente non apprezzava le scelte del figlio. "La sua visione della politica era legata ai vecchi partiti e questo creava conflitto" ha raccontato Di Maio junior all'Espresso. "Il Di Maio padre è sempre stato con i fascisti, anche se si batteva per gli operai dell'Alfa Sud", raccontano a Pomigliano, dove nessuno è stupito di vedere Giorgio Almirante collocato nel museo dei padri nobili grillini. "Era nostalgico di Almirante, io di Berlinguer", ha raccontato a PanoramaRaffaele Lello Di Pasquale, insegnante di educazione fisica all'Imbriani, il liceo di Luigi. Dove Luigi presentò una lista di alternativa a quella della sinistra, la chiamò Mas, acronimo di Memento audere semper, "ricorda di osare sempre", e nome della squadriglia di incursori della Marina - la X Mas di Junio Valerio Borghese, appunto - vero e proprio mito dei militanti di estrema destra negli anni Settanta. "Quando i fascisti hanno visto dissolversi il loro mondo anche Antonio ha finito per dare ragione al figlio, archiviando le divisioni tra loro", racconta un amico di famiglia a Repubblica.

I Di Maio hanno una società di costruzioni, l'Ardima srl (A come Antonio, R per Rosalba, la sorella architetto di Luigi, Dima è il timbro del cognome), di cui è amministratore il fratello 23enne Giuseppe, videomaker. Luigi Di Maio vi detiene il 50 per cento, ma senza ruoli di funzione. Se ne occupa essenzialmente il padre. "Va molto bene, soprattutto con i privati", dicono in città.

Di Maio senior è un uomo riservato, Vittorio Di Battista, negli anni, ha rilasciato invece molte interviste video. "Le scelte di mio padre sono di mio padre, io in passato ho sempre votato a sinistra pur poi pentendomene", premette Di Battista nella sua autobiografia. Ma di recente ha precisato meglio il suo pensiero: "È più importante essere onesto che antifascista". A Gianni Minoli, che lo incalzava dopo la vittoria del 4 dicembre - dopo una strenua campagna spesa da Dibba in difesa della Costituzione, che dalla Resistenza trae la sua origine - il deputato si è rivelato terzista: "Parlare di fascismo e antifascismo oggi è come parlare di guelfi e ghibellini".

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16 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Prodi avrebbe dovuto fare

con tutta la dx e parte della sx che continuamente lo castigava...è già tanto che abbia resistito fin dove è arrivato...i traditori hanno ceduto prima....ma comunque i cosi detti "delusi" della sx che si sono rivolti ad altri partiti si è visto che miglioramento hanno trovato in questo..... :D

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