Toh , i Verdi tedeschi prendono una discreta tranvata elettorale …!!

In molti si chiederanno il perché e ci incarteremmo in un serie di analisi del tutto cervellotiche . Alla base di tutto c’è che i tedeschi non sono storioni da pescare come invece ce ne sono in Italia ed hanno capito che affidare la politica energetica a dei “Talebani antinuclearisti” non giova ne da un punto di vista della salute e nemmeno da quello economico . C'e' , nel loro mancato voto, qualcosa che parla all'Europa: nel momento in cui, con il green deal, la politica economica e sociale dell'Europa si fa verde, i Verdi subiscono una battuta d'arresto. La verita' e' che la "neutralita' climatica", una volta tradottosi in politiche di governo ( in Europa e negli Stati nazionali europei) sta mostrando i suoi limiti, contraddizioni e ricadute sociali negative: il prezzo dell'energia che si impenna per consumatori e imprese, crisi dei settori industriali hard to abate, tassazione non progressiva per finanziare i tagli alle emissioni,  forbice tra incentivi ( massicci) e resa effettiva, limitata e insufficiente delle energie rinnovabili ( solare ed eolico). In Germania poi, contraddicendo in pieno quel che su questo forum vanno cianciando il duo Gianni e Pinotto (Il Cazzaro di Napoli e la sorella del fratello disturbato ma plurimedagliato, ndr) non e’ per niente vero che si sta abbandonando il Nucleare . Per ragioni non ambientali ma solo politiche ed ideologiche di concessione ai Verdi per aver questultimi consentito la formazione del governo , hanno abbattuto  solo l'energia nucleare no-carbon e mantenuto quella da carbone lignite che fornisce oltre il 50% dell'energia elettrica tedesca. Ora abbattere in 8 anni le emissioni di CO2 per raggiungere i targets climatici, si rivela per la Germania ( ma anche per tutta Europa ) un bagno di sangue. Soprattutto perche' la chiusura del carbone e' prevista per il 2038: vent'anni dopo quella, solo inutile e dannosa ( per la CO2 non evitata) decretata per le centrali nucleari tedesche. Un fallimento "verde" clamoroso. Il nuovo governo tedesco dovra' essere molto attento nel correggere il tratto "ecologico", delle politiche energetiche e climatiche a cui andremmo incontro pure noi se lasciassimo far fare la politica energetica a quelli sciagurati a 5 stelle insieme ed a nostri Green ***.  Perché la cosa vale anche per noi e l'Europa intera.Si sgonfiano, quindi ,  i Verdi. La transizione energetica non e' un pranzo di gala. L'Europa imparera' la lezione? Si riparlera' del nucleare. Necessariamente e nell’interesse di tutti …!! 

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3 messaggi in questa discussione

Coccode'coccode' la stupì.da Gallina pisana anche oggi ha fatto l'ovetto più bello che c'è.

Xxxxxxxxxx 

 

Rinnovabili.it) – Via libera definitivo alla chiusura delle centrali nucleari tedesche. Dopo il disastro di Fukushima, Berlino aveva deciso di imporre lo stop a tutti gli impianti e dire addio all’energia nucleare. Le compagnie che li gestiscono però avevano prontamente fatto ricorso chiedendo ben 19 miliardi di euro di danni, perché la scelta del governo sarebbe stata nient’altro che un esproprio. Ieri la Corte costituzionale di Karlsruhe è finalmente arrivata a sentenza, togliendo di mezzo l’ultimo impedimento legale.

La Corte ha stabilito che affrettare la chiusura degli impianti ha effettivamente violato alcuni diritti di proprietà delle tre utilities coinvolte, ovvero E.ON, RWE e Vattenfall. Il governo dovrà quindi procedere con dei risarcimenti: ma la cifra è minima, ben lontana da quanto richiesto in origine. E soprattutto, il tribunale spazza via l’ipotesi di esproprio su larga scala. Era il punto più controverso: se avessero vinto le compagnie lo stop al nucleare tedesco sarebbe stato in forse.

Festeggia la ministra dell’Ambiente Barbara Hendricks: “La Corte costituzionale ha stabilito che l’uscita dal nucleare è essenzialmente in accordo con la nostra Costituzione. I miliardi richiesti dalle compagnie oggi non sono più sul tavolo”. Berlino non dovrà neppure corrispondere denaro in compensazione per gli investimenti persi dalle utilities, realizzati tra dicembre 2010 e marzo 2011 subito dopo che il governo aveva accordato un’estensione alla durata di esercizio degli impianti. La Corte stabilisce semplicemente che il governo dovrà regolare questa materia con una legge da approvare entro il 30 giugno 2018.

Ad ottobre la Germania aveva finalmente raggiunto un accordo con i colossi tedeschi dell’atomo per proseguire senza scossoni nel processo di decommissioning. Le aziende sono chiamate a farsi carico dei costi di smantellamento degli 8 impianti attivi sul territorio nazionale, da ultimare entro il 2022. I soldi per portare a termine l’opera sono 23,6 mld di euro, che le aziende dovranno versare secondo due modalità: in un’unica soluzione il 1 gennaio 2017 oppure in più tranche spalmate nei prossimi 10 anni. Ovviamente speravano di poter contare almeno in parte sulle compensazioni, che però la Corte ha negato.

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Qualcuno si prenda la briga di spiegare alla sorella tuttascema del fratello ge nio ma disturbato che si sta facendo una “cultura “ energetica cercando e copiaincollando dei link , cosa sono le centrali a carbone lignite . Faccio presente ai forumisti seri e non che a quelle mi sono rivolto e l’ho fatto espressamente al rigo 29esimo del mio post iniziale . 

AMBIENTE / APPROFONDIMENTO

La Germania brucia ancora carbone. E la transizione rischia di incepparsi

di Veronica Ulivieri — 

A gennaio 2020 il Paese ha adottato un piano governativo per uscire dall’era del carbone entro il 2038 e favorire il definitivo passaggio alle rinnovabili. Ma l’esecutivo ha autorizzato l’avvio di una nuova centrale

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Lei, stu.pida gallina pisana deve imparare a leggere quello che le invio, magari cercando anche di capire quelle poche righe che riesce a leggere con sua estrema difficoltà.

Lei stu.pida gallina pisana ha pure la fortuna di avere i figli intelligenti dei suoi genitori che le possono spiegare le cose senza che debba ricorrere alla maestra di sostegno.

Caxzo! Usi questa possibilità, non si vergogni, sanno benissimo che lei è nata scema e l'aiuteranno consapevolmente e amorevolmente.

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