aumento costi energetici in bolletta..

con una disinvoltura incredibile,dicono che dal I°ottobra ci sara' un aumento del 40% nelle bollette energetiche...oggi ne abbiamo 15...dite che entro il mese taglieranno le accise?? taglieranno l'iva ?? ahahahahahahahaha

cmq,l'unica voce fuori dal coro che si oppone a questa ennesimo balzello a carico di persone e aziende,è stato salvini.gli altri?? fanno i cagnolini da cruscotto con la testa..e allargano le braccia..come dire:è l'europa che ce lo chiede!! ah dimenticavo:ce lo chiedono anche i GRETINI!!!

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33 messaggi in questa discussione

A me pare che al balzello si oppongano tutti, come è ovvio. Mentre Salvini propone una soluzione, ovvero fa il pappagallo di Cingolani: il ritorno al nucleare. Peccato che la bolletta in oggetto scade a ottobre mentre una centrale nucleare, ammesso di porre oggi la prima pietra, e ammesso che la popolazione locale non imbracci i forconi, entrerebbe in funzione tra una quindicina d'anni. Ovviamente se del tipo tradizionale, a neutroni lenti e raffreddata ad acqua. Ma immagino che il pappagallo pensi come Cingolani alla IV generazione (a neutroni veloci, raffreddata a metallo liquido). E allora servirebbero 15 anni solo per dimostrare la fattibilità e la sicurezza. La Francia, che in queste tecnologie non è seconda a nessuno, e che già negli anni '60 realizzò un reattore di quel tipo (si chiamava Rapsodie), ha investito centinaia di milioni di euro in nuove ricerche ed è pervenuta a una decisione:

https://www.lemonde.fr/economie/article/2019/08/29/nucleaire-la-france-abandonne-la-quatrieme-generation-de-reacteurs_5504233_3234.html

 

 

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5 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

A me pare che al balzello si oppongano tutti, come è ovvio. Mentre Salvini propone una soluzione, ovvero fa il pappagallo di Cingolani: il ritorno al nucleare. Peccato che la bolletta in oggetto scade a ottobre mentre una centrale nucleare, ammesso di porre oggi la prima pietra, e ammesso che la popolazione locale non imbracci i forconi, entrerebbe in funzione tra una quindicina d'anni. Ovviamente se del tipo tradizionale, a neutroni lenti e raffreddata ad acqua. Ma immagino che il pappagallo pensi come Cingolani alla IV generazione (a neutroni veloci, raffreddata a metallo liquido). E allora servirebbero 15 anni solo per dimostrare la fattibilità e la sicurezza. La Francia, che in queste tecnologie non è seconda a nessuno, e che già negli anni '60 realizzò un reattore di quel tipo (si chiamava Rapsodie), ha investito centinaia di milioni di euro in nuove ricerche ed è pervenuta a una decisione:

https://www.lemonde.fr/economie/article/2019/08/29/nucleaire-la-france-abandonne-la-quatrieme-generation-de-reacteurs_5504233_3234.html

 

 

se al tempo di quel c@@o di pseudo referendum manipolato non avesse avuto seguito,a quest'ora le centrale nucleari le avremo anche noi!!come tutti ii paesi civili!! e non  a milano,come qualche giornalista avrebbe detto,visto che per farle funzionare serve l'acqua di mare..e avremo risparmiato miliardi di euro!!alla faccia dei gretini &ingrulliti

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56 minuti fa, director12 ha scritto:

se al tempo di quel c@@o di pseudo referendum manipolato non avesse avuto seguito,a quest'ora le centrale nucleari le avremo anche noi!!come tutti ii paesi civili!! e non  a milano,come qualche giornalista avrebbe detto,visto che per farle funzionare serve l'acqua di mare..e avremo risparmiato miliardi di euro!!alla faccia dei gretini &ingrulliti

Acqua di mare per raffreddare il nocciolo di un reattore nucleare? Questa mi giunge nuova, direttoretto. Fai una cosa: prova a mettere acqua salata nel radiatore della tua auto e poi fammi sapere quanto ti dura. A Fukushima in effetti fu usata l'acqua marina per raffreddare i noccioli scoperti, ma era una drammatica emergenza. Il referendum cui ti riferisci penso sia quello del 2011. Sono passati 10 anni ma i due soli reattori all'epoca in costruzione in Europa Occidentale, uno in Finlandia dal 2005 e l'altro in Francia dal 2007, sono ambedue cantieri tuttora aperti. I lavori dovrebbero concludersi l'anno prossimo (il condizionale è d'obbligo) con costi quadruplicati su quelli previsti. Con tutta probabilità i reattori di Berlusconi e Scajola sarebbero stati proprio di quel tipo, cioè reattori francesi EPR, e i lavori, quand'anche fossero iniziati nel 2011, oggi sarebbero ancora in alto mare. L'EPR di Flamanville si stima che costerà 19 miliardi di euro, Berlusconi e Scajola ne sognavano 8 o 10 in Italia, fai tu i conti. 

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5 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Acqua di mare per raffreddare il nocciolo di un reattore nucleare? Questa mi giunge nuova, direttoretto. Fai una cosa: prova a mettere acqua salata nel radiatore della tua auto e poi fammi sapere quanto ti dura. A Fukushima in effetti fu usata l'acqua marina per raffreddare i noccioli scoperti, ma era una drammatica emergenza. Il referendum cui ti riferisci penso sia quello del 2011. Sono passati 10 anni ma i due soli reattori all'epoca in costruzione in Europa Occidentale, uno in Finlandia dal 2005 e l'altro in Francia dal 2007, sono ambedue cantieri tuttora aperti. I lavori dovrebbero concludersi l'anno prossimo (il condizionale è d'obbligo) con costi quadruplicati su quelli previsti. Con tutta probabilità i reattori di Berlusconi e Scajola sarebbero stati proprio di quel tipo, cioè reattori francesi EPR, e i lavori, quand'anche fossero iniziati nel 2011, oggi sarebbero ancora in alto mare. L'EPR di Flamanville si stima che costerà 19 miliardi di euro, Berlusconi e Scajola ne sognavano 8 o 10 in Italia, fai tu i conti. 

Dimmi quali centrali nucleari sono in montagna...o in città..o distanti dal mare

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26 minuti fa, director12 ha scritto:

Dimmi quali centrali nucleari sono in montagna...o in città..o distanti dal mare

Di solito si usa acqua di fiume o di lago. L'acqua di raffreddamento del circuito primario dello scambiatore deve essere necessariamente dolce per evitare la corrosione.  Il calore del circuito secondario può essere disperso in mare. 

 

Modificato da fosforo311
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4 centrali: trino vercellese e caorso con un tubo che arrivava all'adriatico. sessa aurunca a 50 km dal mare.

per il raffreddamento si usa/usava acqua osmotizzata, residui ZERO che viene raffreddata nelle torri di raffreddamento per poterla recuperare.

comunque domani ce lo spiega il nobel per la fisica dott. proff. salvini

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3 ore fa, director12 ha scritto:

se al tempo di quel c@@o di pseudo referendum manipolato non avesse avuto seguito,a quest'ora le centrale nucleari le avremo anche noi!!come tutti ii paesi civili!! e non  a milano,come qualche giornalista avrebbe detto,visto che per farle funzionare serve l'acqua di mare..e avremo risparmiato miliardi di euro!!alla faccia dei gretini &ingrulliti

Quante   Fukusima o Cernobil   avremmo avuto   con la  classe  dirigente  che  ci ritroviamo salvini  in primis  ?

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6 minuti fa, barbablu16 ha scritto:

Quante   Fukusima o Cernobil   avremmo avuto   con la  classe  dirigente  che  ci ritroviamo salvini  in primis  ?

P.S.    Ma  la  destrafascio lega  non sta  nel  governo  ?    Giorgetti  che fa    ?

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Io proverei a chiedere al sig Frizz se gli andrebbe bene una centrale nucleare a 1o 2 km da casa sua.

Sono convinto che lui la centrale la vorrebbe, ma almeno a 500 km da casa sua, possibilmente in "terronia".

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12 ore fa, fosforo311 ha scritto:

A me pare che al balzello si oppongano tutti, come è ovvio. Mentre Salvini propone una soluzione, ovvero fa il pappagallo di Cingolani: il ritorno al nucleare. Peccato che la bolletta in oggetto scade a ottobre mentre una centrale nucleare, ammesso di porre oggi la prima pietra, e ammesso che la popolazione locale non imbracci i forconi, entrerebbe in funzione tra una quindicina d'anni. Ovviamente se del tipo tradizionale, a neutroni lenti e raffreddata ad acqua. Ma immagino che il pappagallo pensi come Cingolani alla IV generazione (a neutroni veloci, raffreddata a metallo liquido). E allora servirebbero 15 anni solo per dimostrare la fattibilità e la sicurezza. La Francia, che in queste tecnologie non è seconda a nessuno, e che già negli anni '60 realizzò un reattore di quel tipo (si chiamava Rapsodie), ha investito centinaia di milioni di euro in nuove ricerche ed è pervenuta a una decisione:

https://www.lemonde.fr/economie/article/2019/08/29/nucleaire-la-france-abandonne-la-quatrieme-generation-de-reacteurs_5504233_3234.html

 

 

Mi chiedo :” Possiamo fare qualcosa per impedire che un idio ta come il Cazzaro napoletano continui ad immettere nel forum panzane su panzane ?”.  Purtroppo no !! In natura esiste solo un sistema per tacitare e far fare la figura del Pellegrino a questo boriosetto che crede di essere un esperto su qualsiasi argomento che viene dibattuto sul forum . Che l’argomento sia la scienza , la medicina , l’arte , l’economia , la filosofia , la storia , la giurisprudenza e persino lo sport , ecco che Fosforuccio , emerito e chiarissimo docente della Barber Shop University , si alza sui pedali e, ammantando il forum con cervellotiche panzane , si esprime con la convinzione di dialogare con un membro dei “Disoccupati Organizzati “ di Posillipo .  Cari  forumisti seri , sul  nucleare si rischia di fare solo spettacolo perdipiu’ di infimo livello come quello che ci propina Fosforuccio da Napoli .  Le cose sono paradossalmente semplici: come su ogni altra tecnologia della transizione energetica (. batterie di accumulo, idrogeno, cattura della CO2, mobilita' elettrica), sul nuovo nucleare da fissione ,  nel mondo ( e anche in Italia) , si investe. Senza queste tecnologie ( tutte) la decarbonizzazione non sarebbe possibile. Solo in Italia vige una pretesa assurda, illiberale e antistorica: che allo Stato spetti di decidere su quali tecnologie no-carbon si debba puntare e investire. E' davvero una pretesa da idio ti :  le tecnologie si fanno guidare dalle conoscenze, dalla scienza, dal sapere. Non dai diktat della politica. E men che mai da personaggi disinformati  e, tecnicamente, sprovveduti come e’ il Cazzaro napoletano .  Nel mondo, sotto la spinta dei privati e di Stati piu' virtuosi del nostro, la ricerca e la tecnologia hanno portato a prototipi e modelli ( numerosi) di nuovi reattori nucleari ( smr) piu' piccoli (da 5 a 300MW), piu' sicuri, piu' facili da localizzare, piu' versatili negli usi ( non servono solo a fare energia elettrica, ma anche altro). Saranno essenziali, per prima cosa , per i paesi in via di sviluppo o poveri. Che hanno bisogno di energia elettrica, ma non hanno reti adeguate e devono decarbonizzare . Non so quanti l'abbiano capito- certo non Conte e Di Maio e alcuni altri sedicenti ambientalisti tipo il Cazzaro , ma allo Stato non si sta chedendo di reinstallare, domani, nuove centrali nucleari. Si sta chiedendo, semplicemente, di lasciare libere le imprese e il mondo della ricerca di investire sulle tecnologie della transizione ( tra cui il nuovo nucleare ) così come già fanno Usa, Gb, Francia e altri Stati industrializzati, di sostenere le imprese che investono con supporti alla ricerca , all'internazionalizzazione. Politici seri chiederebbero questo al ministro Cingolani, non medievali ripensamenti  sulle sue ( ovvie) considerazioni da scienziato stimato ed invidiatoci dal mondo scientifico . Infine leggo una formidabile e continuativa decorazione di caga ta da parte di Fosforuccio che continua a dire che i referendum ( 1987 e 2011) si sarebbero espressi per il no al nucleare. Miserabile ed ignorante farabuttello !! I referendum erano su norme di legge dell'epoca. Non erano su una tecnologia e tantomeno sul futuro. Ma la Costituzione ( e il carattere dei referendum) continua ad essere, per gli "ambientalisti" un oggetto sconosciuto. Soprattutto per il Cazzaro di Napoli che , la Costituzione , la cita solo quando pare a lui o quando crede che possa “premiare” le sue cervellotiche considerazioni . 

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Urka....la stu.pida gallina pisana   a suon di coccode'coccode', anche oggi è mio l'ovetto più bello che c'è, assale il "boriosetto napoletano" per ribadire che la boriosetta del forum vuole essere lei.

La gallina pisana se non fosse stu.pida, ricorderebbe tutti i calci in Q.lo che il " boriosetto campano" le ha assestato.

La gallina pisana se non fosse stu.pida, correrebbe a prendere la "monolaurea che non c'è" e ce la farebbe vedere.

La gallina pisana se non fosse stu.pida, lascerebbe il posto al più intelligente dei figli dei suoi genitori e si dedicherebbe, definitivamente, a beccare i vermicini dei suoi ammiratori sul lung'Arno.

Sarebbero più felici pure Alessandro e aria fresca.

 

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Evidentemente la gallina pisana non ha ancora capito che la Francia, fino a 2 anni fa paese leader nonché assoluto pioniere nel campo delle tecnologie nucleari di quarta generazione, ha abbandonato, di fatto, questo settore nel 2019 su delibera del suo Commissariato per l'Energia Atomica e per le Energie Alternative. La ricerca francese era infatti tutta concentrata sul progetto Astrid, grosso prototipo industriale da 600 MW di reattore veloce autofertilizzante raffreddato a sodio liquido. Ovvero l'erede di quarta generazione dei precedenti reattori francesi Rapsodie, Phenix e Superphenix. Sul progetto Astrid, lanciato da Chirac e confermato da Sarkozy, la Francia aveva già speso (ovvero buttato nel cesso) 651,6 milioni di euro per la sola fase di studio. Ha prima rifiutato un'offerta di collaborazione del Giappone, poi ha cancellato definitivamente il progetto. Il costo finale del prototipo era stimato in 5 miliardi di euro. 150 euro per MWh il costo stimato dell'elettricità prodotta da Astrid, totalmente fuori mercato. L'obbiettivo era dimostrare la fattibilità tecnica ed economica di reattori industriali di quarta generazione. Chirac prevedeva, o meglio sognava, la realizzazione del prototipo entro il 2020. Essa poi slittò al 2039, l'industrializzazione in reattori operativi commerciali era prevista per il 2050. 

Modificato da fosforo311

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Il Cazzaro di Napoli insiste . Ed insistendo continua a narrare panzane come e’ sua accertata ed acclarata verità . Iniziamo subito a smontare quella in cui il Pulcinella partenopeo afferma che la Francia sta per “abbandonare” il nucleare . Ovviamente non e’ così !! Questo e’ quello che la macchietta napoletana vorrebbe che il forum recepisce ma , purtroppissimo per lui , sul forum non ci sono i Sasa’ Esposito , i Carmine Petruzziello, i Peppiniello Savarese ed i Gennarino O’ Carcerato . Ovvero tutta gente che frequenta la High University di Somma Vesuviana . No , no !! Macron ha detto un’altra cosa : Ha detto che nel periodo di transizione la Francia privilegerà e destinerà più risorse economiche per lo sviluppo di piccoli reattori nucleari . Credo che pure il fratello disturbato della Sanchina capirebbe al volo la diversità delle 2 posizioni . Purtroppissimo per il Cazzaro di Napoli , sul nucleare, si fa solo gratuita polemica.   Il ministro Cingolani , eccellenza scientifica di caratura mondiale ,  riconosciutali perfino dai grillini fino a che pensavano fosse uno di loro ed ora “attaccato” ferocemente per la sua appartenenza al partito di Renzi , dice un'ovvieta': "Nel  mondo si investe sulle  nucleare ( non solo quello futuro, precisiamo). Se emergono tecnologie utili alla transizione, non possiamo chiudere gli occhi. E tocchera' parlarne". Tuttocio’ non e’ propriamente,la proposta di fare centrali nucleari in Italia. . Ma una semplice osservazione sulla realta'. Conte e i 5 Stelle vorrebbero che nemmeno si parlasse della realta'. Un paese maturo, alle prese con seri problemi di quantita', prezzi e qualita'  della propria dotazione energetica ( tutto gas, tutta importazione, rinnovabili, strutturalmente,  insufficienti e inadeguate), non dovrebbe neppure parlare di quello che succede nel mondo e della realta', ad esempio, del nuovo nucleare. E' una pretesa ridicola, inconsistente, infantile, ideologica. Ma anche inutile: se una cosa, la tecnologia dei nuovi reattori, c'e' ( e il nuovo nucleare c'e'), se nel mondo si apre una competizione commerciale su queste macchine, imprenditori, ricercatori, aziende, investitori italiani si muovono. Il mercato e' libero ( fortunatamente ) . E lo e’ a prescindere dagli intendimenti del Cazzaro di Napoli che vorrebbe tornare al medioevo dove tra Napoli e Roma ci si sposta a cavallo, dove lo scarso parco vetture circolante dovrebbe avere la manovella della messa in moto sul paraurti anteriore , dove si lavorano non po’ di 15 ore settimanali , dove non esiste il commercio e la moneta e i relativi ed eventuali pagamenti dovrebbero  consolidarsi solo mediante scambi di ulteriore merce .  Dove c'e' novita' promettente, il mercato e gli investitori ci vanno. Con buona pace dell'avvocaticchio Giuseppi e di Giggino O’Fischer e del Che Dibba . Un paese serio e moderno, sulle nuove tecnologie ( tra cui il nucleare) no-carbon aiuterebbe imprese e chi vuole investire: con sostegni alla ricerca, all'internazionalizzazione, ad entrare nei progetti che diventeranno di mercato e commerciali. Questo prescinde, perfino, dalla decisione eventuale di reimpiantare in Italia centrali nucleari. Il teatro della competizione prossima sul nuovo  nucleare e' europeo e mondiale. La domanda di nuovi reattori verra', soprattutto, dai paesi poveri di energia e piu' fragili nelle reti elettriche. Perche' le aziende italiane dovrebbero rinunciare a stare in questa sfida commerciale? Chi lo stabilisce ?? Il Cazzaro di Napoli e gli idio ti come lui ?? Ma che paese saremmo ?? Non oso pensare cosa direbbe (se fosse vivo ) il mio illustre concittadino Galileo Galilei se si fosse trovato ( casualmente …molto casualmente ) a dover dialogare con quelli come il Pulcinella campano . Un dialogo coloro balordo che non sanno nulla di cio' di cui pretendono di parlare.

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16 ore fa, director12 ha scritto:

se al tempo di quel c@@o di pseudo referendum manipolato non avesse avuto seguito,a quest'ora le centrale nucleari le avremo anche noi!!come tutti ii paesi civili!! e non  a milano,come qualche giornalista avrebbe detto,visto che per farle funzionare serve l'acqua di mare..e avremo risparmiato miliardi di euro!!alla faccia dei gretini &ingrulliti

Perfettamente d'accordo .... ma non é finita qui , la BEFFA N.1é che le centrali nucleari sono nostre limitrofe : FREYUS , subito dopo a destra c'é la più grande centrale nucleare francese , testimone oculare . Ricordo quello che disse Carlo Rubbia , Nobel per la fisica 1984 : un ' esplosione nucleare ,,, la nube tossica direbbe : non posso andare oltre le Alpi , gli italiani hanno votato contro il nucleare ! La BEFFA n.2 consiste che l'energia la compriamo a carissimo prezzo avendo centrali alle nostre spalle !!

Insomma : IL DANNO E LA BEFFA !!!  

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35 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

…., gli italiani hanno votato contro il nucleare ! La BEFFA n.2 consiste che l'energia la compriamo a carissimo prezzo avendo centrali alle nostre spalle !!

 

Ci potrebbe gentilmente dire “quando , dove e perché” gli italiani avrebbero votato contro il nucleare . Non se ne dolga , ma , a me , non risulterebbe e non vorrei che i suoi frequentissimi viaggi all’estero l’abbiano un pochettino confusa .  Grazie 

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41 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Perfettamente d'accordo .... ma non é finita qui , la BEFFA N.1é che le centrali nucleari sono nostre limitrofe : FREYUS , subito dopo a destra c'é la più grande centrale nucleare francese , testimone oculare . Ricordo quello che disse Carlo Rubbia , Nobel per la fisica 1984 : un ' esplosione nucleare ,,, la nube tossica direbbe : non posso andare oltre le Alpi , gli italiani hanno votato contro il nucleare ! La BEFFA n.2 consiste che l'energia la compriamo a carissimo prezzo avendo centrali alle nostre spalle !!

Insomma : IL DANNO E LA BEFFA !!!  

Gentile Mariella, saremmo (e siamo) a rischio anche senza le centrali atomiche francesi. Nel 2001 lo stesso Carlo Rubbia, da te citato, inviò una lettera al ministro dell'Industria in cui denunciava il terribile rischio corso dall'Italia l'anno prima, in occasione di una esondazione della Dora che allagò un deposito nucleare di scorie sito a Saluggia, nel vercellese. Numeri alla mano, il Nobel per la fisica spiegò che avevamo rischiato la catastrofe planetaria, paragonabile al disastro di Chernobyl, con conseguenze drammatiche per la pianura padana e per l'Adriatico:

https://www.lavoce.online/2018/11/10/saluggia-una-bomba-nucleare-ignorata-da-17-anni/

Questo a causa delle scorie dei nostri 4 piccoli reattori dismessi, tuttora ubicate in siti provvisori. Immagina quali problemi e quali costi dovrà affrontare la Francia per decommissionare i suoi 58 grandi reattori. Che oggi producono elettricità a basso costo perché hanno ormai ammortizzato i costi di costruzione (l'età media è oltre 36 anni) sostenuti a suo tempo dallo Stato. Peraltro si tratta di reattori di seconda e di terza generazione, meno costosi ma anche meno sicuri di quelli richiesti dalle attuali direttive europee e mondiali in materia di energia nucleare. La Francia dovrà dismettere entro la metà del secolo quasi tutti i suoi reattori, ma dal 2007 a oggi ne ha solo uno in costruzione. Un reattore di terza generazione avanzata che doveva essere consegnato nel 2014 con un costo di 5 miliardi. E invece sarà completato non prima del 2022 e costerà oltre 19 miliardi. Come puoi leggere in questa mia discussione, oggi il nucleare è più costoso sia rispetto alle fonti fossili sia rispetto alle rinnovabili. Inoltre il costo delle energie rinnovabili è in continua decrescita, quello del nucleare in continua crescita. Costruire centrali nucleari in Italia sarebbe il modo migliore per assicurarci, nei prossimi decenni, bollette ancora più salate, molto più salate.

 

 

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38 minuti fa, mark222220 ha scritto:

Ci potrebbe gentilmente dire “quando , dove e perché” gli italiani avrebbero votato contro il nucleare . Non se ne dolga , ma , a me , non risulterebbe e non vorrei che i suoi frequentissimi viaggi all’estero l’abbiano un pochettino confusa .  Grazie 

Voilà , pour vous monsieur

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21 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Egregia Sjgnora , sono veramente costernato nell’apprendsre che Ella continui a reiterare una notizia infondata . Mentre Lei a supporto della sua strampalata affermazione pubblica fonti giornalistiche che potrebbero essere le responsabili del suo errato convincimento , io , se permette , le mando copia integrale di quel che fu il requisito referendario per il  quale gli italiani furono chiamati a votare . Si armi di pazienza e lo legga . Dopodiché mi sappia dire dove trova scritto che gli Italiani votarono “Contro il Nucleare”. Voila’ , pour vous madame . 

 

« Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: “d) realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;”; nonché la legge 23 luglio 2009, n. 99, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, limitatamente alle seguenti parti: art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “Con i medesimi decreti sono altresì stabiliti le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi per lo svolgimento delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui al primo periodo.”; art. 25, comma 2, lettera c), limitatamente alle parole: “, con oneri a carico delle imprese coinvolte nella costruzione o nell’esercizio degli impianti e delle strutture, alle quali è fatto divieto di trasferire tali oneri a carico degli utenti finali”; art. 25, comma 2, lettera d), limitatamente alle parole: “che i titolari di autorizzazioni di attività devono adottare”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alle parole: “la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alla particella “per” che segue le parole “dei rifiuti radioattivi o”; art. 25, comma 2, lettera i): “i) previsione che le approvazioni relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, già concesse negli ultimi dieci anni dalle Autorità competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AENOCSE) o dalle autorità competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia, previa approvazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare;”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “gli oneri relativi ai”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “a titolo oneroso a carico degli esercenti le attività nucleari e possano essere”; art. 25, comma 2, lettera n): “n) previsione delle modalità attraverso le quali i produttori di energia elettrica nucleare dovranno provvedere alla costituzione di un fondo per il «decommissioning»;”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alla virgola che segue le parole “per le popolazioni”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 25, comma 2, lettera q): “q) previsione, nell’ambito delle risorse di bilancio disponibili allo scopo, di una opportuna campagna di informazione alla popolazione italiana sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla sua sicurezza e alla sua economicità.”; art. 25, comma 3: “Nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che comunque riguardino le procedure di progettazione, approvazione e realizzazione delle opere, infrastrutture e insediamenti produttivi concernenti il settore dell’energia nucleare e relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento si applicano le disposizioni di cui all’art. 246 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.”; art. 25, comma 4: “4. Al comma 4 dell’articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, dopo le parole: «fonti energetiche rinnovabili» sono inserite le seguenti: «, energia nucleare prodotta sul territorio nazionale».”; art. 26; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “gli impieghi pacifici dell’energia nucleare,”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “sia da impianti di produzione di elettricità sia”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “costruzione, l’esercizio e la”; art. 29, comma 4, limitatamente alle parole: “nell’ambito di priorità e indirizzi di politica energetica nazionale e”; art. 29, comma 5, lettera c), limitatamente alle parole: “sugli impianti nucleari nazionali e loro infrastrutture,”; art. 29, comma 5, lettera e), limitatamente alle parole: “del progetto, della costruzione e dell’esercizio degli impianti nucleari, nonché delle infrastrutture pertinenziali,”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “, diffidare i titolari delle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “da parte dei medesimi soggetti”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “di cui alle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alla parola: “medesime”; art. 29, comma 5, lettera h): “h) l’Agenzia informa il pubblico con trasparenza circa gli effetti sulla popolazione e sull’ambiente delle radiazioni ionizzanti dovuti alle operazioni degli impianti nucleari ed all’utilizzo delle tecnologie nucleari, sia in situazioni ordinarie che straordinarie;”; art. 29, comma 5, lettera i), limitatamente alle parole: “all’esercizio o”; art. 133, comma 1, lettera o) del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 limitatamente alle parole “ivi comprese quelle inerenti l’energia di fonte nucleare”; nonché il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell’art. 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99”, limitatamente alle seguenti parti: il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “e campagne informative al pubblico”; art. 1, comma 1, limitatamente alle parole: “della disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 1, comma 1, lettera a): “a) le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi degli operatori per lo svolgimento nel territorio nazionale delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui all’art. 2, comma 1, lettera e), nonché per l’esercizio delle strutture per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi ubicate nello stesso sito dei suddetti impianti e ad essi direttamente connesse;”; art. 1, comma 1, lettera b): “b) il Fondo per la disattivazione degli impianti nucleari;”; art. 1, comma 1, lettera c): “c) le misure compensative relative alle attività di costruzione e di esercizio degli impianti di cui alla lettera a), da corrispondere in favore delle persone residenti, delle imprese operanti nel territorio circostante il sito e degli enti locali interessati;”; art. 1, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “e future”; art. 1, comma 1, lettera g): “g) un programma per la definizione e la realizzazione di una “Campagna di informazione nazionale in materia di produzione di energia elettrica da fonte nucleare”;”; art. 1, comma 1, lettera h): “h) le sanzioni irrogabili in caso di violazione delle norme prescrittive di cui al presente decreto.”; art. 2, comma 1, lettera b): “b) “area idonea” è la porzione di territorio nazionale rispondente alle caratteristiche ambientali e tecniche ed ai relativi parametri di riferimento che qualificano l’idoneità all’insediamento di impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera c): “c) “sito” è la porzione dell’area idonea che viene certificata per l’insediamento di uno o più impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera e): “e) “impianti nucleari” sono gli impianti di produzione di energia elettrica di origine nucleare e gli impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, realizzati nei siti, comprensivi delle opere connesse e delle relative pertinenze, ivi comprese le strutture ubicate nello stesso sito per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi direttamente connesse all’impianto nucleare, le infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi, le opere di sviluppo e adeguamento della rete elettrica di trasmissione nazionale necessarie all’immissione in rete dell’energia prodotta, le eventuali vie di accesso specifiche;”; art. 2, comma 1, lettera f): “f) “operatore” è la persona fisica o giuridica o il consorzio di persone fisiche o giuridiche che manifesta l’interesse ovvero è titolare di autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di un impianto nucleare;”; art. 2, comma 1, lettera i), limitatamente alle parole: “dall’esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare, tra i quali, in via prioritaria, la protezione dalle radiazioni ionizzanti e la sicurezza nucleare”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “la potenza complessiva ed i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli impianti nucleari da realizzare,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “valuta il contributo dell’energia nucleare in termini di sicurezza e diversificazione energetica,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, benefici economici e sociali e delinea le linee guida del processo di realizzazione”; art. 3, comma 2: “2. La Strategia nucleare costituisce parte integrante della strategia energetica nazionale di cui all’art. 7 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”; art. 3, comma 1, lettera a): “a) l’affidabilità dell’energia nucleare, in termini di sicurezza nucleare ambientale e degli impianti, di eventuale impatto sulla radioprotezione della popolazione e nei confronti dei rischi di proliferazione;”; art. 3, comma 3, lettera b): “b) i benefici, in termini di sicurezza degli approvvigionamenti, derivanti dall’introduzione di una quota significativa di energia nucleare nel contesto energetico nazionale;”; art. 3, comma 3, lettera c): “c) gli obiettivi di capacità di potenza elettrica che si intende installare in rapporto ai fabbisogni energetici nazionali ed i relativi archi temporali;”; art. 3, comma 3, lettera d): “d) il contributo che si intende apportare, attraverso il ricorso all’energia nucleare, in quanto tecnologia a basso tenore di carbonio, al raggiungimento degli obiettivi ambientali assunti in sede europea nell’ambito del pacchetto clima energia nonché alla riduzione degli inquinanti chimico-fisici;”; art. 3, comma 3, lettera e): “e) il sistema di alleanze e cooperazioni internazionali e la capacità dell’industria nazionale ed internazionale di soddisfare gli obiettivi del programma;”; art. 3, comma 3, lettera f): “f) gli orientamenti sulle modalità realizzative tali da conseguire obiettivi di efficienza nei tempi e nei costi e fornire strumenti di garanzia, anche attraverso la formulazione o la previsione di emanazione di specifici indirizzi;”; art. 3, comma 3, lettera g), limitatamente alle parole: “impianti a fine vita, per i nuovi insediamenti e per gli”; art. 3, comma 3, lettera h): “h) i benefici attesi per il sistema industriale italiano e i parametri delle compensazioni per popolazione e sistema delle imprese;”; art. 3, comma 3, lettera i): “i) la capacità di trasmissione della rete elettrica nazionale, con l’eventuale proposta di adeguamenti della stessa al fine di soddisfare l’obiettivo prefissato di potenza da installare;”; art. 3, comma 3, lettera l): “l) gli obiettivi in materia di approvvigionamento, trattamento e arricchimento del combustibile nucleare.”; l’intero Titolo II, rubricato “Procedimento unico per la localizzazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari; disposizioni sui benefici economici per le persone residenti, gli enti locali e le imprese; disposizioni sulla disattivazione degli impianti”, contenente gli artt. da 4 a 24; art. 26, comma 1, limitatamente alle parole: “della disattivazione”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “riceve dagli operatori interessati al trattamento ed allo smaltimento dei rifiuti radioattivi il corrispettivo per le attività di cui all’art. 27, con modalità e secondo tariffe stabilite con decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, ed”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “, calcolate ai sensi dell’art. 29 del presente decreto legislativo”; art. 26, comma 1, lettera e), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 27, comma 1, limitatamente alle parole: “e sulla base delle valutazioni derivanti dal procedimento di Valutazione Ambientale Strategica di cui all’art. 9”; art. 27, comma 4, limitatamente alle parole: “, comma 2”; art. 27, comma 10, limitatamente alle parole: “Si applica quanto previsto dall’art. 12.”; art. 29; art. 30, comma 1, limitatamente alle parole: “riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo ed uno riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate da norme precedenti”; art. 30, comma 2: “2. Per quanto concerne i rifiuti radioattivi derivanti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo, il contributo di cui al comma 1 è posto a carico della Sogin S.p.A. secondo criteri definiti con decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e la tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’economia e finanze che tiene conto del volume complessivo e del contenuto di radioattività. Tale contributo è ripartito secondo quanto previsto all’art. 23 comma 4.”; art. 30, comma 3: “3. La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai rifiuti radioattivi derivanti da attività già esaurite al momento dell’entrata in vigore del presente decreto, per i quali rimane ferma la disciplina di cui all’art. 4 del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, così come modificato dall’art. 7-ter del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n 13.”; l’intero Titolo IV, rubricato “Campagna di informazione”, contenente gli artt. 31 e 32; art. 33; art. 34;
art. 35, comma 1: “1. Sono abrogate le seguenti disposizioni di legge: a) articolo 10 della legge 31 dicembre 1962, n. 1860; b) articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 20, 22 e 23 della legge 2 agosto 1975, n. 393.” »

 

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30 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

 

30 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Giugno 2011

Terzo quesito[modifica | modifica wikitesto]

  • Colore scheda: grigio
  • Titolo: Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare
  • Descrizione: Il quesito propone l'abrogazione delle nuove norme che consentono, sia pure all'esito di ulteriori evidenze scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare e tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore, di adottare una strategia energetica nazionale che non escluda espressamente la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare[1].

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21 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Egregia Sjgnora , sono veramente costernato nell’apprendsre che Ella continui a reiterare una notizia infondata . Mentre Lei a supporto della sua strampalata affermazione pubblica fonti giornalistiche che potrebbero essere le responsabili del suo errato convincimento , io , se permette , le mando copia integrale di quel che fu il requisito referendario per il  quale gli italiani furono chiamati a votare . Si armi di pazienza e lo legga . Dopodiché mi sappia dire dove trova scritto che gli Italiani votarono “Contro il Nucleare”. Voila’ , pour vous madame . 

 

« Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: “d) realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;”; nonché la legge 23 luglio 2009, n. 99, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, limitatamente alle seguenti parti: art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “Con i medesimi decreti sono altresì stabiliti le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi per lo svolgimento delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui al primo periodo.”; art. 25, comma 2, lettera c), limitatamente alle parole: “, con oneri a carico delle imprese coinvolte nella costruzione o nell’esercizio degli impianti e delle strutture, alle quali è fatto divieto di trasferire tali oneri a carico degli utenti finali”; art. 25, comma 2, lettera d), limitatamente alle parole: “che i titolari di autorizzazioni di attività devono adottare”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alle parole: “la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alla particella “per” che segue le parole “dei rifiuti radioattivi o”; art. 25, comma 2, lettera i): “i) previsione che le approvazioni relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, già concesse negli ultimi dieci anni dalle Autorità competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AENOCSE) o dalle autorità competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia, previa approvazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare;”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “gli oneri relativi ai”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “a titolo oneroso a carico degli esercenti le attività nucleari e possano essere”; art. 25, comma 2, lettera n): “n) previsione delle modalità attraverso le quali i produttori di energia elettrica nucleare dovranno provvedere alla costituzione di un fondo per il «decommissioning»;”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alla virgola che segue le parole “per le popolazioni”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 25, comma 2, lettera q): “q) previsione, nell’ambito delle risorse di bilancio disponibili allo scopo, di una opportuna campagna di informazione alla popolazione italiana sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla sua sicurezza e alla sua economicità.”; art. 25, comma 3: “Nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che comunque riguardino le procedure di progettazione, approvazione e realizzazione delle opere, infrastrutture e insediamenti produttivi concernenti il settore dell’energia nucleare e relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento si applicano le disposizioni di cui all’art. 246 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.”; art. 25, comma 4: “4. Al comma 4 dell’articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, dopo le parole: «fonti energetiche rinnovabili» sono inserite le seguenti: «, energia nucleare prodotta sul territorio nazionale».”; art. 26; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “gli impieghi pacifici dell’energia nucleare,”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “sia da impianti di produzione di elettricità sia”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “costruzione, l’esercizio e la”; art. 29, comma 4, limitatamente alle parole: “nell’ambito di priorità e indirizzi di politica energetica nazionale e”; art. 29, comma 5, lettera c), limitatamente alle parole: “sugli impianti nucleari nazionali e loro infrastrutture,”; art. 29, comma 5, lettera e), limitatamente alle parole: “del progetto, della costruzione e dell’esercizio degli impianti nucleari, nonché delle infrastrutture pertinenziali,”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “, diffidare i titolari delle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “da parte dei medesimi soggetti”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “di cui alle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alla parola: “medesime”; art. 29, comma 5, lettera h): “h) l’Agenzia informa il pubblico con trasparenza circa gli effetti sulla popolazione e sull’ambiente delle radiazioni ionizzanti dovuti alle operazioni degli impianti nucleari ed all’utilizzo delle tecnologie nucleari, sia in situazioni ordinarie che straordinarie;”; art. 29, comma 5, lettera i), limitatamente alle parole: “all’esercizio o”; art. 133, comma 1, lettera o) del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 limitatamente alle parole “ivi comprese quelle inerenti l’energia di fonte nucleare”; nonché il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante “Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell’art. 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99”, limitatamente alle seguenti parti: il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “e campagne informative al pubblico”; art. 1, comma 1, limitatamente alle parole: “della disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 1, comma 1, lettera a): “a) le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi degli operatori per lo svolgimento nel territorio nazionale delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui all’art. 2, comma 1, lettera e), nonché per l’esercizio delle strutture per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi ubicate nello stesso sito dei suddetti impianti e ad essi direttamente connesse;”; art. 1, comma 1, lettera b): “b) il Fondo per la disattivazione degli impianti nucleari;”; art. 1, comma 1, lettera c): “c) le misure compensative relative alle attività di costruzione e di esercizio degli impianti di cui alla lettera a), da corrispondere in favore delle persone residenti, delle imprese operanti nel territorio circostante il sito e degli enti locali interessati;”; art. 1, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “e future”; art. 1, comma 1, lettera g): “g) un programma per la definizione e la realizzazione di una “Campagna di informazione nazionale in materia di produzione di energia elettrica da fonte nucleare”;”; art. 1, comma 1, lettera h): “h) le sanzioni irrogabili in caso di violazione delle norme prescrittive di cui al presente decreto.”; art. 2, comma 1, lettera b): “b) “area idonea” è la porzione di territorio nazionale rispondente alle caratteristiche ambientali e tecniche ed ai relativi parametri di riferimento che qualificano l’idoneità all’insediamento di impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera c): “c) “sito” è la porzione dell’area idonea che viene certificata per l’insediamento di uno o più impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera e): “e) “impianti nucleari” sono gli impianti di produzione di energia elettrica di origine nucleare e gli impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, realizzati nei siti, comprensivi delle opere connesse e delle relative pertinenze, ivi comprese le strutture ubicate nello stesso sito per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi direttamente connesse all’impianto nucleare, le infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi, le opere di sviluppo e adeguamento della rete elettrica di trasmissione nazionale necessarie all’immissione in rete dell’energia prodotta, le eventuali vie di accesso specifiche;”; art. 2, comma 1, lettera f): “f) “operatore” è la persona fisica o giuridica o il consorzio di persone fisiche o giuridiche che manifesta l’interesse ovvero è titolare di autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di un impianto nucleare;”; art. 2, comma 1, lettera i), limitatamente alle parole: “dall’esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare, tra i quali, in via prioritaria, la protezione dalle radiazioni ionizzanti e la sicurezza nucleare”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “la potenza complessiva ed i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli impianti nucleari da realizzare,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “valuta il contributo dell’energia nucleare in termini di sicurezza e diversificazione energetica,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, benefici economici e sociali e delinea le linee guida del processo di realizzazione”; art. 3, comma 2: “2. La Strategia nucleare costituisce parte integrante della strategia energetica nazionale di cui all’art. 7 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”; art. 3, comma 1, lettera a): “a) l’affidabilità dell’energia nucleare, in termini di sicurezza nucleare ambientale e degli impianti, di eventuale impatto sulla radioprotezione della popolazione e nei confronti dei rischi di proliferazione;”; art. 3, comma 3, lettera b): “b) i benefici, in termini di sicurezza degli approvvigionamenti, derivanti dall’introduzione di una quota significativa di energia nucleare nel contesto energetico nazionale;”; art. 3, comma 3, lettera c): “c) gli obiettivi di capacità di potenza elettrica che si intende installare in rapporto ai fabbisogni energetici nazionali ed i relativi archi temporali;”; art. 3, comma 3, lettera d): “d) il contributo che si intende apportare, attraverso il ricorso all’energia nucleare, in quanto tecnologia a basso tenore di carbonio, al raggiungimento degli obiettivi ambientali assunti in sede europea nell’ambito del pacchetto clima energia nonché alla riduzione degli inquinanti chimico-fisici;”; art. 3, comma 3, lettera e): “e) il sistema di alleanze e cooperazioni internazionali e la capacità dell’industria nazionale ed internazionale di soddisfare gli obiettivi del programma;”; art. 3, comma 3, lettera f): “f) gli orientamenti sulle modalità realizzative tali da conseguire obiettivi di efficienza nei tempi e nei costi e fornire strumenti di garanzia, anche attraverso la formulazione o la previsione di emanazione di specifici indirizzi;”; art. 3, comma 3, lettera g), limitatamente alle parole: “impianti a fine vita, per i nuovi insediamenti e per gli”; art. 3, comma 3, lettera h): “h) i benefici attesi per il sistema industriale italiano e i parametri delle compensazioni per popolazione e sistema delle imprese;”; art. 3, comma 3, lettera i): “i) la capacità di trasmissione della rete elettrica nazionale, con l’eventuale proposta di adeguamenti della stessa al fine di soddisfare l’obiettivo prefissato di potenza da installare;”; art. 3, comma 3, lettera l): “l) gli obiettivi in materia di approvvigionamento, trattamento e arricchimento del combustibile nucleare.”; l’intero Titolo II, rubricato “Procedimento unico per la localizzazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari; disposizioni sui benefici economici per le persone residenti, gli enti locali e le imprese; disposizioni sulla disattivazione degli impianti”, contenente gli artt. da 4 a 24; art. 26, comma 1, limitatamente alle parole: “della disattivazione”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “riceve dagli operatori interessati al trattamento ed allo smaltimento dei rifiuti radioattivi il corrispettivo per le attività di cui all’art. 27, con modalità e secondo tariffe stabilite con decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, ed”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “, calcolate ai sensi dell’art. 29 del presente decreto legislativo”; art. 26, comma 1, lettera e), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 27, comma 1, limitatamente alle parole: “e sulla base delle valutazioni derivanti dal procedimento di Valutazione Ambientale Strategica di cui all’art. 9”; art. 27, comma 4, limitatamente alle parole: “, comma 2”; art. 27, comma 10, limitatamente alle parole: “Si applica quanto previsto dall’art. 12.”; art. 29; art. 30, comma 1, limitatamente alle parole: “riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo ed uno riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate da norme precedenti”; art. 30, comma 2: “2. Per quanto concerne i rifiuti radioattivi derivanti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo, il contributo di cui al comma 1 è posto a carico della Sogin S.p.A. secondo criteri definiti con decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e la tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’economia e finanze che tiene conto del volume complessivo e del contenuto di radioattività. Tale contributo è ripartito secondo quanto previsto all’art. 23 comma 4.”; art. 30, comma 3: “3. La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai rifiuti radioattivi derivanti da attività già esaurite al momento dell’entrata in vigore del presente decreto, per i quali rimane ferma la disciplina di cui all’art. 4 del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, così come modificato dall’art. 7-ter del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n 13.”; l’intero Titolo IV, rubricato “Campagna di informazione”, contenente gli artt. 31 e 32; art. 33; art. 34;
art. 35, comma 1: “1. Sono abrogate le seguenti disposizioni di legge: a) articolo 10 della legge 31 dicembre 1962, n. 1860; b) articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 20, 22 e 23 della legge 2 agosto 1975, n. 393.” »

 

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Sig.ra Mariella spero non abbia perso tempo a leggere il copia e incolla della stu.pida gallina pisana, le chieda solo come mai dopo quel referendum, in Italia sono state abbandonate le centrali nucleari.

Le chieda ancora: "in base al risultati del referendum, sono stati gli italiani a non capire il quesito del referendum oppure è stato il governo a non capire la volontà degli italiani?"

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21 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Acqua di mare per raffreddare il nocciolo di un reattore nucleare? Questa mi giunge nuova, direttoretto. Fai una cosa: prova a mettere acqua salata nel radiatore della tua auto e poi fammi sapere quanto ti dura. A Fukushima in effetti fu usata l'acqua marina per raffreddare i noccioli scoperti, ma era una drammatica emergenza. Il referendum cui ti riferisci penso sia quello del 2011. Sono passati 10 anni ma i due soli reattori all'epoca in costruzione in Europa Occidentale, uno in Finlandia dal 2005 e l'altro in Francia dal 2007, sono ambedue cantieri tuttora aperti. I lavori dovrebbero concludersi l'anno prossimo (il condizionale è d'obbligo) con costi quadruplicati su quelli previsti. Con tutta probabilità i reattori di Berlusconi e Scajola sarebbero stati proprio di quel tipo, cioè reattori francesi EPR, e i lavori, quand'anche fossero iniziati nel 2011, oggi sarebbero ancora in alto mare. L'EPR di Flamanville si stima che costerà 19 miliardi di euro, Berlusconi e Scajola ne sognavano 8 o 10 in Italia, fai tu i conti. 

Per gli ingeneri laureati alla succursale della brocconi in campania e assimilabili,pensionati con l'arterioscelerosi..e ridacchioni inutili:

sulle necessità di acqua per i soli impianti di raffreddamento delle centrali nucleari e sui connessi problemi di sicurezza. ... Ebbene, servono 2.596.792 metri cubi di acqua al giorno. Cioè 108.199 metri cubi d'acqua all'ora, 1.803 metri cubi d'acqua al minuto, 30,05 metri cubi di acqua al secondo.quindi in forza ad una centrale nucleare serve l'acqua..per questo non puo' essere fata in centro a milano!!"!

caproni!! e Gretini

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Guardi sig Frizz che sta dando del caprone e gretino al kapitone.

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