Trovo surreale il dibattito sulle dichiarazioni di Cingolani …

Che sarà stato pure definito una ciofeca dai grandi ambientalisti  Dibba e Fosforuccio ma bisognera’ prendere atto che il nucleare sara' una tecnologia della transizione. Come se a deciderlo possa essere una posizione, avversa o favorevole , del governo italiano. Eppure Il ministro dice un'ovvieta' e fa constatazioni realistiche e di buon senso, che in Italia fanno scandalo. Cingolani, un grandissimo Ministro che il mondo ci invidia , dice che nuovi e promettenti reattori nucleari di nuova generazione sono una realta' in sviluppo che sta entrando nel mercato commerciale ed il nostro paese deve prenderne atto. E misurarsi con questa realta'. Che dovremmo fare invece, secondo i sedicenti ambientalisti? Ignorarlo? Chiudere gli occhi? Dire ( soli al mondo) che questa realta' non esiste? Dire, soli al mondo, che il nucleare di domani e' uguale a quello di ieri? Che le tecnologie non cambiano? Sarebbe una scemenza talebana e fondamentalista. Che non coglie l'essenza della tecnologia e del progresso: il cambiamento e il miglioramento; la capacita', grazie alla ricerca e alla conoscenza, di risolvere tradizionali problemi e criticita' delle tecnologie. Magari, ponendo nuove domande. Che si affrontano conoscendo le nuove tecnologie e applicandole. Vale per tutte le tecnologie della transizione energetica: il nucleare come le batterie, la cattura della CO2, l'idrogeno. Niente e' privo di domande e problemi. Che solo la ricerca, l'innovazione e l'applicazione potranno risolvere. Giustamente, il ministro ha usato un'espressione: " neutralita' tecnologica". Se vogliamo realizzare la transizione energetica dobbiamo maturare un atteggiamento razionale , aperto sulle tecnologie per realizzarla. Pensare di poter discriminare tra esse in base a pregiudizi e ideologismi e' un atteggiamento talebano e fondamentalista. E stupido puntare su una  sola tecnologia per realizzare i target della transizione. Porta a fallire gli obiettivi e trasformare la transizione in un bagno di sangue per le imprese e i cittadini consumatori. Piuttosto, chiediamo al governo di fornire uno strumento, un provvedimento che, fondando sulla neutralita' tecnologica, aiuti i privati nell'investimento sulle tecnologie della transizione. Ci sara' bisogno di ricerca, di progettazione, di costruzione di prototipi, di alleanze internazionali, di sostegni allo sviluppo di nuove macchine. Non puo' essere tutto e solo privato l'investimento in queste realizzazioni. E non bastano i progetti del PNRR. Che sono finalizzati a realizzazioni a breve, nel 2026. Se vogliamo metterci al passo tecnologico con gli altri paesi industrializzati, dobbiamo dotarci di una politica industriale di sostegno alle tecnologie della transizione. Tutte, senza assurde discriminazioni. Senno', signori ambientalisti, confessate la verita': per essere fedeli ad arretratezze ideologiche, voi ci volete consegnare un paese che transitera' non alla decarbonizzazione, ma alla poverta' e regredira' alla pre-modernita'. Così accontenteremo il Cazzaro di Napoli che sogna i viaggi Roma/Napoli a cavallo , le non più di 20 ore settimanali di lavoro e la scomparsa della moneta come valore economico . Non mi sembra una buona idea . 

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