I Talebani graziarono la Bonino: avrebbero fatto meglio a fustigarla

Un altro magnifico, illuminante, imperdibile articolo sul FQ di Massimo Fini, il massimo studioso italiano di Afghanistan. Il quale ovviamente, conoscendo come pochi la materia, va contro corrente. Ovvero contro la vulgata dominante che in questi giorni descrive i talebani come se fossero "la feccia della terra". Condivido in pieno l'analisi, in particolare sulle (vere) ragioni che oggi inducono gli afgani a emigrare, come del resto hanno fatto in questi anni, in massa, pur sotto governi filoamericani. E condivido la conclusione: meglio un "medioevo sostenibile" come quello del regime del mullah Omar, che il nostro modernismo insostenibile che ci sta portando al fosso. 

Un inciso: stanotte su Napoli e provincia si è abbattuta una grandinata terribile, non avevo memoria di un fenomeno di questa violenza. Ma so che al Nord nelle ultime settimane è successo anche di peggio, per non parlare delle tragiche alluvioni in Germania e Belgio. Per fortuna non si segnalano vittime, ma all'alba ho chiamato il mio amico contadino che mi procura ogni anno una damigiana o due di prezioso vino del Vesuvio, e mi ha detto che il raccolto della vigna sarà dimezzato. Inutile precisare che se non la smettiamo SUBITO di emettere decine di miliardi di tonnellate l'anno di gas serra in atmosfera ci aspetta ben altro e ben peggio che il "medioevo" del mullah Omar.

Condivido infine il giudizio di Fini su Emma Bonino e su tutti quelli come lei che vorrebbero esportare, perfino con la forza, il liberismo e il consumismo nel mondo intero. Al contrario, siamo noi che dobbiamo importare la decrescita e certi stili di vita dai paesi poveri e da popoli più rispettosi della natura L'aneddoto sulla ex rappresentante italiana nella Commissione Europea (ce la portò Berlusconi) è gustoso. Ovviamente il direttore Travaglio si è affrettato ad applicare una postilla per dire che quella di Massimo sulle frustate era solo una battuta. Da vecchio e assiduo lettore di Fini non ne sono del tutto sicuro. 

https://infosannio.com/2021/08/25/kabul-e-il-baco-delloccidente/

 

Modificato da fosforo311

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5 messaggi in questa discussione

Mi par di capire sig fosforo che lei vorrebbe vivere come un talebano in Italia.

Lo può fare benissimo nessuno glielo vieta, e secondo me calerebbe anche di peso.

Dovrà comprare pantaloni e camice nuove, promuovendo ulteriore consumismo

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3 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Mi par di capire sig fosforo che lei vorrebbe vivere come un talebano in Italia.

Lo può fare benissimo nessuno glielo vieta, e secondo me calerebbe anche di peso.

Dovrà comprare pantaloni e camice nuove, promuovendo ulteriore consumismo

Egregio, apprezzo la tua riflessione, ma invero una dieta drastica io l'ho già affrontata pochi anni or sono e per causa di forza maggiore. Passando in pochi mesi dai miei  105-110 kg a 85-90 che per me sono quasi ottimali. E ho dovuto affrontare anche il cambio di guardaroba, con sacrificio economico ma pure affettivo perché ad alcune vecchie giacche e a un paio di completi da cerimonia ero molto legato. Mia moglie ha regalato tutto alla Caritas e a un bisognoso del quartiere con la mia stazza. Devo però ammettere che l'abito classico calza assai meglio sul mio nuovo fisico.

Premesso ciò, la mia opinione è che nella decrescita dei consumi, purtroppo più necessaria, più drastica e più urgente di quanto crediamo o di quanto ci fanno credere, i consumi alimentari siano tra quelli che devono decrescere meno. E non lo dico solo perché resto una buona forchetta. Certo bisognerà contenere al massimo gli sprechi. Un mio parente nel secolo scorso gestiva un piccolo ristorante, una volta gli chiesi quanto cibo finisse nei rifiuti del locale. Mi rispose, con orgoglio, solo un quintale la settimana, che a suo dire era un record tra i ristoranti di quella dimensione. Ma un quintale a settimana sono oltre 5 tonnellate di cibo l'anno: io imporrei una tassa molto severa su questi sprechi. Nel mio pensiero utopico un cliente che lascia mezza pizza o mezza bistecca nel piatto dovrebbe pagarla il doppio. Superfluo precisare che la cosa non mi toccherebbe perché, quando andavo al ristorante con moglie e figlie (cioè prima della pandemia), ero io a ripulire i loro piatti. Bisognerebbe contrastare con ogni mezzo la tendenza all'obesità (altro problema che non ho mai avuto: nei 20 chili che ho perso c'erano più muscoli che grasso). Tuttavia i consumi alimentari non possono decrescere più di tanto. Sia per esigenze fisiologiche, sia perché dobbiamo, a mio avviso, usare meno i mezzi di trasporto e di più le gambe (bruciando calorie al posto del gasolio), sia perché il cibo avanzato, pur essendo in parte riciclabile (es. in concimi o mangimi) non è riutilizzabile (se non da chi è disposto a ripulire il piatto altrui). Inoltre la conservazione del cibo avanzato comporta un dispendio energetico.

Invece, molti prodotti non alimentari sono non solo largamente riciclabili ma anche riutilizzabili, direttamente o con pochi accorgimenti. Es. i metalli, la carta, il legno, il vetro, i tessuti le plastiche e molti altri materiali. E aggiungiamo anche molti componenti e dispositivi elettronici, meccanici, etc. Il consumo annuo di questi materiali può e deve essere abbattuto incrementando al massimo il riciclo e il riuso.

Vanno ridotti anche i consumi di acqua dolce, e qui il modo migliore è abbattere gli sprechi e creare bacini artificiali per immagazzinare l'acqua nelle stagioni umide. Magari ricoprendo il bacino di celle fotovoltaiche galleggianti (floating pv) col doppio vantaggio di produrre energia elettrica pulita e con alta efficienza (grazie all'effetto refrigerante dell'acqua sulle celle) e di limitare l'evaporazione (enorme causa di spreco nei bacini artificiali). Vanno limitati anche gli sprechi domestici. Non mi vergogno, anzi sono orgoglioso di dire che a casa mia si recupera l'acqua usata per lavare i pavimenti, per pulire le verdure, lavare i piatti e altro, l'acqua della doccia e perfino l'acqua della pasta. La raccogliamo e la depositiamo in appositi contenitori, infine la usiamo per il water. È un'iniziativa partita da un'associazione ambientalista nel mio quartiere. Non ha avuto il successo che meritava, noi stessi non la mettiamo in pratica sempre, ma ci consente di risparmiare, secondo una mia stima, fino a 100 litri di acqua al giorno. Mentre altri continuano a usare e sprecare l'acqua potabile per lo sciacquone. E si potrebbe facilmente recuperare anche l'acqua di scarico della lavatrice. Vero è che nei paesi assolati oggi è possibile dissalare l'acqua marina con efficienti dissalatori a energia solare.

I consumi che devono decrescere più di tutti sono ovviamente quelli energetici. Non è solo necessario passare dalle fonti fossili e dal nucleare alle fonti rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica e abbattere gli sprechi. Bisogna anche, a mio avviso, tagliare a monte i consumi pro capite. A mio avviso un'utilitaria elettrica da 100 cv è un'assurdità. Dovrebbe avere al massimo 30 cv, come la Panda base prima serie. E una sportiva elettrica o una grossa berlina al massimo 80 cv, come la gloriosa Lancia Fulvia degli anni '60. Imporrei poi un limite massimo di velocità di 90 km/h su tutte le strade e autostrade. Che è pur sempre maggiore delle 55 miglia orarie in vigore negli USA fino a non molti anni fa. E nessuno potrebbe infrangerlo se la velocità venisse autolimitata elettronicamente con un semplice dispositivo obbligatorio. Inoltre abbasserei da 3 kW a 2 kW la potenza elettrica standard erogata alle utenze domestiche. 2 kW sarebbero sufficienti con un po' di attenzione da parte delle famiglie e costringendo i produttori di elettrodomestici (es. ferri da stiro) a modificare un poco i loro prodotti.

Io penso che questi tagli e questi sacrifici non siano impraticabili. È vero che il PIL cresce in misura all'incirca proporzionale ai consumi, in particolare quelli energetici, ma la civiltà, la felicità e tante altre belle cose non si misurano in kW o in punti sulla tessera del supermercato.

Saluti 

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Vorrei aggiungere un'altra cosa. Tra i consumi che dobbiamo ridurre in modo molto significativo ci sono anche i consumi di suolo. Cioè i consumi di cemento, asfalto (per i tetti e le strade) e simili. Le aree edificate o asfaltate tolgono spazio al verde, cioè alle piante e alla loro cruciale funzione di sottrarre carbonio all'atmosfera per fotosintesi. Per giunta riducono l'albedo della superficie del pianeta, ovvero la sua capacità di riflettere anziché assorbire i raggi solari, e anche questo effetto va a incrementare il riscaldamento globale. Non vorrei esagerare, ma secondo me in Italia, e in genere nei paesi ricchi, non ci sono solo troppe automobili, e di conseguenza troppe strade e autostrade, ma ci sono anche troppi edifici. Troppi uffici, ma anche troppe case, o meglio: case troppo grandi. La pandemia dimostra che si può lavorare benissimo a distanza, da casa. Si potrebbero eliminare molti uffici e molti edifici che li ospitano. Con il telelavoro si consumano meno suolo e meno energia (per il trasporto da casa al luogo di lavoro) e si guadagnano tempo e tutela ambientale. Le abitazioni nel mondo ricco sono troppo grandi. In Italia negli anni '60 e '70 la famiglia media aveva 3 o 4 figli. E spesso in famiglia vivevano oltre ai genitori anche i nonni, o una zia zitella o uno zio vedovo. Oggi ci sono i genitori, ma spesso uno solo se divorziati, più uno o due figli. O nessun figlio. Mentre i nonni li mandano all'ospizio. Dunque le case, costruite per lo più proprio negli anni '60 e '70, oggi sono in media troppo grandi. Nel grosso stabile in cui vivo in origine c'erano 25 appartamenti (nessun ufficio) tutti piuttosto grandi, eccetto quello del portiere. Oggi sono 31: negli ultimi anni ben 6 proprietari si sono dimezzati la casa, cedendone metà in affitto o in proprietà. Tirando le somme, tra case troppo grandi, uffici e case sfitte, in Italia si potrebbe tranquillamente abbattere un 20% o forse un 30% degli edifici. Naturalmente a partire da quelli più vecchi in cemento armato (che ha una durata limitata) ed energeticamente inefficienti. E sostituirli con aree verdi. La green economy è anche questo. 

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22 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Tra i consumi che

l'idea sarebbe ottima...ma trovare politici che la mettano in pratica......:D

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Urka , Cazzaro di Napoli !!  Da quel che bovinamente scrivi , mi pare di capire che per te ( e per il fascista Massimo Fini ) quelle che te definisci “scomposte fughe di massa”, altro non sono che la logica conseguenza della corruzione portata in quel paese  dagli occidentali che avrebbero corrotto l’integrità del popolo afgano . Beh Cazzaro , lo sai che non ci avevo pensato ?? Ed io che scioccamente pensavo che quella gente lì , intendo i corrotti che “scappano” attaccati alle ali degli aerei ,  lo facessero invece per non ritornare agli “ordini” dei Talebani . Non c’è niente da fare : Il Cazzaro , rispetto a noi , e’ avanti anni luce . Un giorno , i libri di storia  , parleranno di lui come il Mullah Omar di Spaccanapoli che invita il popolo alla “decrescita felice” eccetto per le mozzarelline di Agerola , la pasta al forno  , sfogliatelle e babà il tutto an affiato con un ottimo rosso di Gragnano . Mi complimento , dunque , con il Pulcinella Partenopeo , che , con la maestria che gli e’ propria , ci vuole spingere in una sorta di “Medioevo sostenibile “ in cui le donne se ne stanno in gabbia pena essere fustigate e scudisciate come meritava la Bonino e gli uomini , in base alla lunghezza ed al taglio della barba , possono essere  mutilati id impiccati e lasciati appesi per essere di insegnamento .  Un avviso al Cazzaro napoletano ; Occhio !! Occhio perché il Comitato per la promozione della virtù’ e la repressione del vizio , potrebbe non risparmiarlo e coglierlo in fallo mentre “divora”  oltre le chi late  di cibo pure forchette cucchiai e bicchieri .

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