Gli odiatori rosicano . Rosicate ...rosicate !!

Balzo degli occupati a novembre: +65 mila. Cala la disoccupazione

 
 
 
 
 
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I numeri dell'istituto di statistica: aggiornato ancora il record storico degli occupati dal 1977. In miglioramento il dato giovanile
di FLAVIO BINI09 Gennaio 2018
 
  • 2' di lettura
MILANO - Dati positivi sul fronte del mercato del lavoro nel mese di novembre. Secondo i nuovi dati diffusi dall'Istat, il tasso di disoccupazione  è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012, e il numero degli occupati è cresciuto di 65 mila unità a 23.183.000, aggiornando il record dal 1977, data di partenza delle serie storiche dell'istituto di statistica. 

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra il numero di persone che non hanno un impiego e lo cercano sul totale della forza lavoro, migliora anche il dato giovanile (15-24 anni), in calo al 32,7% di 1,3 punti rispetto a ottobre. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è al 17,7% con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016.

BALZO DEGLI OCCUPATI, SOPRATTUTTO A TERMINE
Sul fronte degli occupati, l'incremento di 65 mila unità si deve esclusivamente ai dipendenti (+68 mila) il cui aumento è marginalmente compensato da un calo degli indipendenti (-3 mila), cioè liberi professionisti, autonomi e imprenditori. Tra i dipendenti, come già da molti mesi, è prevalente l'incremento dei posti di lavoro a termine (+54 mila) rispetto a quelli stabili (+14 mila). Molto positivo anche il netto calo degli inattivi (-61 mila), la quota di popolazione in età lavorativa che non cerca né trova un lavoro. Segnale, normalmente, di una maggiore predisposizione alla ricerca di un impiego.

IL MIGLIORAMENTO PER I GIOVANI 
Dando uno sguardo ai dati per fascia di età, spicca rispetto ai trend tradizionali il miglioramento per quanto riguarda i giovani.  Come sempre  la voce più rilevante della crescita degli occupati riguarda la fascia di età degli over 50 (+52 mila), per via soprattutto dell'innalzamento dell'età pensionabile che mantiene sempre di più al lavoro persone che già hanno un impiego. La seconda fascia che cresce di più è però quella dei giovani (27 mila), seguita da quella 25-34(+12 mila) mentre risulta in calo la fascia 35-49 (-27 mila).

Dando uno sguardo invece ai dati tendenziali, anno su anno e quindi con un orizzonte temporale più ampio, il miglioramento del dato giovanile risulta confermato. Il tasso di disoccupazione giovanile nell'ultimo anno è sceso del 7,2% e il numero di disoccupati nella fascia di età più ampia 15-34, "ripulito" dagli effetti demografici e quindi di un progressivo invecchiamento della popolazione, è diminuito da novembre 2016 del 14,6%.
Il dato dei disoccupati (chi cerca lavoro e non lo trova) non va confuso più genericamente con la quota di giovani nella fascia di età considerata che non ha un impiego. In questo caso il dato è sensibilmente più basso, e risulta comunque in calo negli ultimi anni, dall'11,6% del settembre 2014 all'8,6% di novembre 2017.
   
 
 

 

 
 
 
 
 
 
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14 messaggi in questa discussione

Strano però, più cresce l'occupazione, più cala il PD.

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7 minuti fa, mark25252 ha scritto:

Balzo degli occupati a novembre: +65 mila. Cala la disoccupazione

 
 
 
 
 
 
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I numeri dell'istituto di statistica: aggiornato ancora il record storico degli occupati dal 1977. In miglioramento il dato giovanile
di FLAVIO BINI09 Gennaio 2018
 
  • 2' di lettura
  •  
MILANO - Dati positivi sul fronte del mercato del lavoro nel mese di novembre. Secondo i nuovi dati diffusi dall'Istat, il tasso di disoccupazione  è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012, e il numero degli occupati è cresciuto di 65 mila unità a 23.183.000, aggiornando il record dal 1977, data di partenza delle serie storiche dell'istituto di statistica. 

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra il numero di persone che non hanno un impiego e lo cercano sul totale della forza lavoro, migliora anche il dato giovanile (15-24 anni), in calo al 32,7% di 1,3 punti rispetto a ottobre. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è al 17,7% con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016.

BALZO DEGLI OCCUPATI, SOPRATTUTTO A TERMINE
Sul fronte degli occupati, l'incremento di 65 mila unità si deve esclusivamente ai dipendenti (+68 mila) il cui aumento è marginalmente compensato da un calo degli indipendenti (-3 mila), cioè liberi professionisti, autonomi e imprenditori. Tra i dipendenti, come già da molti mesi, è prevalente l'incremento dei posti di lavoro a termine (+54 mila) rispetto a quelli stabili (+14 mila). Molto positivo anche il netto calo degli inattivi (-61 mila), la quota di popolazione in età lavorativa che non cerca né trova un lavoro. Segnale, normalmente, di una maggiore predisposizione alla ricerca di un impiego.

IL MIGLIORAMENTO PER I GIOVANI 
Dando uno sguardo ai dati per fascia di età, spicca rispetto ai trend tradizionali il miglioramento per quanto riguarda i giovani.  Come sempre  la voce più rilevante della crescita degli occupati riguarda la fascia di età degli over 50 (+52 mila), per via soprattutto dell'innalzamento dell'età pensionabile che mantiene sempre di più al lavoro persone che già hanno un impiego. La seconda fascia che cresce di più è però quella dei giovani (27 mila), seguita da quella 25-34(+12 mila) mentre risulta in calo la fascia 35-49 (-27 mila).

Dando uno sguardo invece ai dati tendenziali, anno su anno e quindi con un orizzonte temporale più ampio, il miglioramento del dato giovanile risulta confermato. Il tasso di disoccupazione giovanile nell'ultimo anno è sceso del 7,2% e il numero di disoccupati nella fascia di età più ampia 15-34, "ripulito" dagli effetti demografici e quindi di un progressivo invecchiamento della popolazione, è diminuito da novembre 2016 del 14,6%.
Il dato dei disoccupati (chi cerca lavoro e non lo trova) non va confuso più genericamente con la quota di giovani nella fascia di età considerata che non ha un impiego. In questo caso il dato è sensibilmente più basso, e risulta comunque in calo negli ultimi anni, dall'11,6% del settembre 2014 all'8,6% di novembre 2017.
   
 
 
 

 

 
 

 

 
 
 
 
 

Ah , dimenticavo i Grafici . Maloox ?? Consolatevi , ora verrà Doctestadiminkiagalileo a tirarvi su il morale 

Continua in maniera costante l’aumento dei posti di lavoro. La conferma arriva dall’Istat che nella rilevazione di novembre diffusa sottolinea come gli occupati abbiano superato la soglia di 23 milioni di unità, in precedenza toccata solo nel 2008. Un aumento che va avanti ormai dal 2014, come dimostra il grafico sottostante.

In effetti è dif77c1a26a-eca2-11e7-b6f6-90e2ba021740ficile, numeri alla mano, criticare i risultati della riforma del mercato del lavoro dal momento che della sua approvazione (nel 2014) sono stati prodotti quasi 980mila posti di lavoro; il tasso di disoccupazione è passato dal 13% all’11%, mentre la disoccupazione giovanile, che prima viaggiava al 43%, oggi è scesa al 32,7%.

L’aumento dell’occupazione è migliorato significativamente per tutte le fasce di età e la tesi delle opposizioni secondo la quale il Jobs Act avrebbe precarizzato il mondo del lavoro non è così tanto collegata alla realtà.

È 5934d578-eca8-11e7-92c2-0010186dd9ecvero, infatti, che da quando è in vigore la riforma i posti di lavoro stabili sono cresciuti in misura maggiore rispetto a quelli a termine. Basti considerare il computo complessivo dei nuovi posti di lavoro: quasi il 60 percento di essi sono stabili, a tempo indeterminato. Si tratta di quasi 500mila posti in più.

Ma soprattutto, altro dato rilevante, lo stock complessivo dei contratti a tempo indeterminato è salito rispetto al periodo precedente alla riforma.

Certo, c’è molto da fare ancora. Lo stesso Renzi lo ha ricordato ieri a Otto e mezzo sottolineando che “dobbiamo concentrarci con più attenzione sulla qualità”. Ma la strada presa sembra quella giusta visto che a novembre gli occupati in Italia toccano la quota record di 23,183 milioni di unità. La crescita nell’ultimo mese, secondo l’Istat interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Risultano in aumento i dipendenti, sia permanenti sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli autonomi.

C’è un record anche per il tasso di occupazione femminile che si attesta al 49,2%. Si tratta del massimo dall’inizio delle serie storiche nel 1977.

“Mai l’Italia aveva raggiunto questo livello di occupati” commenta su Facebook Matteo Renzi. 

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1 minuto fa, ahaha.ha ha scritto:

Strano però, più cresce l'occupazione, più cala il PD.

Da dove ricava questa impressione ?? Ricordo che fece analoghe osservazioni anche alle Europee. Era il tempo di “ Vinceremo noi “ . Ricorda ?? E se ricorda potrebbe inviare i risultati ( veri) di quella competizione ?? Grazie  

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Al tempo delle europee non feci alcuna osservazione.

Ero tra quelli che speravano in Renzi.

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8 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Al tempo delle europee non feci alcuna osservazione.

Ero tra quelli che speravano in Renzi.

Farebbe bene a sperarci ancora , sa ?? Invece mi sembra sempre più un prodotto del nuovo ordinamento Grillebete ....andrebbe difesa/o.  E comunque , visto che siamo in inverno , e’ probabile che questa impennata , ora , possa dipendere perche’ siamo passsti da un abnorme uso dei climatizzatori ad un altrettanto abnorme uso dei caloriferi e termosifoni . Ci sta !! 

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Si, l'ho letto anche io ma si tratta di lavoro a tempo, quando finisce siamo punto e daccapo.

Noi siamo fortunati perchè l'unico lavoro che ci permette di vivere come una famiglia decente è FISSO, quindi mio marito può fare il quinto, può fare un prestito in caso di funerale che costa, possiamo perfino comperare un'auto a rate, un debito per ristrutturare la nostra casa che abbiamo da poco comperato con l'aiuto dei nostri genitori che hanno ricevuto la liquidazione, altrimenti hai voglia di stare sotto il padrone di casa che ti fa comperare a te la caldaia rotta e le persiane che quando piove ti si allaga la camera da letto.

Modificato da frattalis

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18 minuti fa, frattalis ha scritto:

Si, l'ho letto anche io ma si tratta di lavoro a tempo, quando finisce siamo punto e daccapo.

Noi siamo fortunati perchè l'unico lavoro che ci permette di vivere come una famiglia decente è FISSO, quindi mio marito può fare il quinto, può fare un prestito in caso di funerale che costa, possiamo perfino comperare un'auto a rate, un debito per ristrutturare la nostra casa che abbiamo da poco comperato con l'aiuto dei nostri genitori che hanno ricevuto la liquidazione, altrimenti hai voglia di stare sotto il padrone di casa che ti fa comperare a te la caldaia rotta e le persiane che quando piove ti si allaga la camera da letto.

E chi lo dice che saremo punto ed a capo ?? A parte il fatto che 3 anni , anche a tempo determinato , con tutti i diritti ( ferie , permessi , *** sanitaria , contributi reali e non solo figurativi ) e con la concreta possibilità di trasformare il rapporto a tempo determinato e’ magari poco ma sempre meglio di 0, vorrei che qualcuno mi spiegasse la teoria che e’ meglio una disoccupazione a tempo indeterminato che una occupazione ( con tutti i benefici suesposti ) a tempo determinato . Saluti 

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Forse   era  meglio   quando  c'era   la dx    che    negava  la  crisi  e     due milioni  di  posti  promessi  peccato  che   si  è avverato  tutto  al  contrario ed  il  nuovo  che  avanza    è  come    i sopracitati    anche loro sanno  come  si  fa   e al  posto dei  cattivi  comunisti  ci  han  messo  i  disonesti,  come  loro  fossero  tutti  immacolati .... ma vaffff.

 

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Spero tanto quanto te che i nostri giovani abbiano la possibilità di avere un lavoro FISSO, che li faccia andare incontro alla loro vita con gioia, non credoperò che ci servano milioni di laureati, abbiamo bisogno di lavoratori di base, anche se i loro genitori hanno fatto tanti sacrifici, dovranno rassegnarsi, non si può chiedere ad uno Stato, qualunque esso sia, tanti posti di medici, avvocati, statisti, giornalisti e professori, architetti, etc. NE SIAMO PIENI!

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Come si concilia il grande balzo dell'occupazione (vedasi il disegnino in rosso "occupati totali in Italia) con questo disegnino (PIL REALE italiano)?

Gli occupati, dopo una decina di anni , sono quasi tornati ai livelli del 2008.

Il PIL REALE è rimasto piuttosto indietro.

Qualcuno sa rispondere?

Reale = dal latino res (la cosa)

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

Screenshot-2017-12-28 Real Gross Domestic Product for Italy.png

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4 minuti fa, docgalileo ha scritto:

Come si concilia il grande balzo dell'occupazione (vedasi il disegnino in rosso "occupati totali in Italia) con questo disegnino (PIL REALE italiano)?

Gli occupati, dopo una decina di anni , sono quasi tornati ai livelli del 2008.

Il PIL REALE è rimasto piuttosto indietro.

Qualcuno sa rispondere?

Reale = dal latino res (la cosa)

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

Screenshot-2017-12-28 Real Gross Domestic Product for Italy.png

Maiale ti sei dimenticato l indirizzo del mio amico Mark..stai perdendo colpi 😂

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20 minuti fa, wronschi ha scritto:

Maiale ti sei dimenticato l indirizzo del mio amico Mark..stai perdendo colpi 😂

Daglielo pure te , Massimo. Quello giusto , però, ahahahaha

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