priorità bonetti..ex pd..ora IV

Mentre quei poveri  degli italiani si arrabattano tra tamponi, mascherine, green pass e all’orizzonte si profila lo spettro di una crisi economico-sociale senza precedenti in conseguenza di lockdown e restrizioni anti-Covid, il ministro per le Pari opportunità e per la famiglia Elena Bonetti ha ben chiare le priorità e le emergenze del Paese — che guarda caso coincidono con le sue. Cioè, fare una legge affinché i ministri donna vengano chiamati «ministre» sui siti istituzionali e sui documenti della Pubblica amministrazione. «Se ministra o ministro? Sempre ministra. Sul sito del governo c’ è scritto ministro? Faremo una legge anche per questo, perché il titolo ufficiale è ministro, io però penso sia giusto chiamarmi ministra». Lo ha spiegato il ministro Bonetti — finché non esce una legge che prevede il carcere per chi non si adegua alla neolingua noi continueremo a declinare il nome al maschile — intervenendo alla trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora. Servirebbe quindi, udite udite, addirittura una legge per cambiare la dicitura. «La dicitura sì», per «i ruoli della Pa», insiste lei.

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