9 messaggi in questa discussione
Come non vi sono lavoratori?
Ho sentito dire che sono troppi e qualcuno bisogna licenziarlo.
Magari quelli più esosi.
7 ore fa, ahaha.ha ha scritto:Come non vi sono lavoratori?
Ho sentito dire che sono troppi e qualcuno bisogna licenziarlo.
Magari quelli più esosi.
Mentre quelli che lavorano non rischiano solo il posto , ieri ad esempio sei morti sul lavoro ma non vedo nessuna indignazione e tanto meno tanti titoloni dei media ...
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lavoro-5-morti-in-un-giorno-solo
Modificato da pm610Diceva bene Nietzsche che già ai suoi tempi parlava di "schiavi salariati". E diceva bene ieri Crozza imitando De Luca: "Siamo nati con la Resistenza e finiremo con la resilienza". Il PNRR si presenta come meglio non poteva (secondo Brunetta) con le prime 24.000 assunzioni:
i primi 24.000 precari.
Questa è la resilienza che piace ai liberisti alla Draghi e alla Brunetta, e agli schiavisti del 21simo secolo. Abituatevi a vivere nel precariato, siate resilienti mentre i ricchi vi sfruttano. E ora siate orgogliosi di essere sfruttati pure dallo Stato.
Modificato da fosforo311
Mario Garruto è uno chef, ha 22 anni e durante la pandemia si è trasferito da Palo del Colle, in Puglia, in Svizzera, per lavorare in un hotel a cinque stelle. Nonostante la giovane età, Garruto di gavetta ne ha già fatta tanta. "Ho studiato all'alberghiero di Molfetta e poi, una volta finito, ho fatto un paio di stagioni in Emilia Romagna, in un hotel. E già lì ho trovato una situazione drammatica, con turni di lavoro molto più elevati rispetto alla paga: su 10-12 ore di lavoro al giorno, si prendeva dai 900 ai 1000 euro al mese. Era sostenibile per un ragazzo che aveva appena finito la scuola, ma per una persona con una famiglia sarebbe impossibile" spiega. E allora, a 19 anni, ha deciso di andare all'estero. A Londra, per l'esattezza. Dove prima ha lavorato in un ristorante italiano stellato e poi in un hotel 5 stelle lusso. "Qui prendevo dalle 2.200 alle 2.300 sterline al mese, lavorando sempre 8 ore. Il tenore di vita è alto ma riesci a sopravvivere e anche a svagarti nei giorni liberi".
Ma poi è scoppiata la pandemia, così a marzo dello scorso anno ha deciso di tornare in Italia, per stare con la famiglia. "Ho fatto diversi colloqui in ristoranti di Bari ma non ho accettato: mi offrivano, per 12-13 ore di lavoro dal lunedì alla domenica, 800 euro al mese. - dice - Ti senti mortificato: noi chef cerchiamo di innovare i piatti, di dare qualità, e così non si riesce". Poi, sempre nel capoluogo, a ottobre ha iniziato a lavorare in un altro ristorante, nel quale guadagnava dai 1300 ai 1500 euro al mese per turni serali di 5 o 6 ore. Ma poi ha deciso di partire un'altra volta: questa volta, direzione Svizzera, a marzo. "Qui più sei qualificato e più ti pagano. In un hotel 5 stelle lusso, guadagno 4.200 franchi svizzeri lordi per 8 ore al giorno",
La storia di Garruto è solo la punta di un iceberg che si teme molto più grande. Fatta di testimonianze di chef, camerieri, guide, tuttofare, impiegati nel settore del turismo spesso - come denunciano i sindacati - sottopagati, sfruttati e non retribuiti in maniera adeguata alle competenze e alle ore lavorate.
Su Repubblica Bari l'inchiesta completa sugli "Schiavi delle vacanze"
il mio figliolo al bar baracchino (ha un nome ma non lo ricordo ) dei cocktail per 22 ore su 4 giorni alla settimana lo pagano 1.400 mese in regola + 4 cene veloci al ristorante dello stabilimento balneare.
però se fai 1.400 x 12 : 15 sono 1.120 mese netti
“i posti di lavoro ci sono” ma “mancano i lavoratori” e che quelli che “si sentono” sfruttati rinunciano.
La scelta delle parole è un capolavoro di manipolazione e, oltre alla solita manfrina degli sfruttatori che si lamentano perché non trovano schiavi, ora si aggiunge la novità dello sfruttamento percepito (come avviene per la temperatura). E il meccanismo è perfetto per vittimizzare gli sfruttati, mica lo sfruttamento.
Ieri Matteo Salvini, un fannullone che non ha mai lavorato in vita sua (lo stabilisce un giudice del tribunale di Bergamo) ha avuto l’ardire di dire che i ragazzi non vogliono fare i camerieri quest’estate per 600 euro al mese perché preferiscono prendersi il reddito di cittadinanza e guardarsi gli Europei sdraiati sul divano. Altra narrazione tossica: un fannullone che guadagna 15mila euro al mese (per molti politici la politica è un reddito di cittadinanza esageratamente ricco) invita i ragazzi a lavorare da stagionali per uno stipendio da fame.
Nessuno slancio su reddito, su tutele, su futuro, su salario minimo. Non sia mai. Del resto, siamo lo stesso Paese che si è reso ridicolo per mesi con la favola dei rider felici e straricchi contrapposti agli sfigati pelandroni che non hanno voglia di lavorare. Peccato che, subito dopo, si sia scoperto che i rider sono schiavi.
Stesso giochetto sullo sblocco dei licenziamenti: Confindustria e pezzi di governo ci ripetono a reti unificate che siamo di fronte a un “miracolo economico” (l’hanno chiamato così, come i piazzisti che in effetti sono) ma aggiungono che per renderlo possibile hanno bisogno di licenziare. Ma come? Ma se l’economia riparte non dovrebbero aumentare i posti di lavoro? A che servono i licenziamenti?
Poi, volendo essere un po’ perfidi, si potrebbe anche chiedere che senso abbia avuto sostenere le aziende con soldi pubblici (i soldi quando vanno alle aziende, notatelo, non sono più “sussidi” ma magicamente diventano “investimenti”), se poi quelle aziende non garantiscono i propri lavoratori.
“È la crisi”, rispondono. Ma come? E il “miracolo economico”? Intanto, a Empoli, Sammontana cerca 350 stagionali e si presentano in 2.500. È il vero “miracolo economico” che funziona e che quelli vorrebbero negare: se paghi il giusto, i lavoratori si trovano. Eppure il lamento per gli schiavi che si lamentano di essere schiavi continua.
(il mio pezzo per TPI) G.C.
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Inviata
pagateli...gli ha risposto Landini...
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