Mattarella: discorso bello e conciso, ma con un grave errore

Complessivamente un bel discorso, mi è piaciuto in particolare il riferimento storico ai ragazzi del '99. Certo non è da Sergio Mattarella che uno può attendersi parole forti e incisive, alla Sandro Pertini per capirci. Per esempio, ho apprezzato l'accenno ai mutamenti climatici correlati (con buona pace dei negazionisti alla Trump) alla siccità e agli incendi che hanno funestato il paese nell'annus horribilis appena chiuso. Ma un Pertini avrebbe battuto i pugni sul tavolo e avrebbe ammonito che simili devastanti incendi non devono ripetersi, che serve più prevenzione e più repressione, e che se il governo scioglie il benemerito Corpo Forestale dello Stato bisogna rimpiazzarlo con qualcosa di meglio e di più efficiente. Ma questa non è una critica a Mattarella: lui è fatto così, non batterà mai i pugni (infatti ha parlato da una sedia, senza scrivania) e un altro Pertini é difficile che nasca. Personalmente ho trovato il discorso fin troppo conciso, ma anche questo rientra nello stile del presidente. Nell'unica occasione in cui il capo dello Stato parla alla nazione, in TV a reti unificate, forse qualche minuto e qualche approfondimento in più non guasterebbero. Ma è anche vero che il clima festivo e conviviale dell'ultima sera dell'anno mal si presta a lunghi e impegnativi sermoni. L'unica vera (e forte) critica che sento il dovere di muovere al presidente riguarda questa precisa frase, riferita alla legislatura appena chiusa: 

"É stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di 5 anni previsto dalla Costituzione".

No, caro Presidente, con tutto il rispetto, ci sono cose molto più importanti del ritmo fisiologico delle legislature. Ci sono i princìpi e i valori costituzionali da lei stesso opportunamente richiamati all'inizio del discorso. Uno dei quali è il principio di rappresentanza democratica, palesemente e doppiamente violato dalla legge elettorale che regolò l'elezione del parlamento appena sciolto. Questo non lo dico io, lo stabilisce una sentenza della Corte Costituzionale emessa quando lei ne era autorevole membro. Restando in carica per ben 4 anni dopo quella sentenza, il parlamento ha platealmente violato con il principio di rappresentanza anche quello, ancor più fondamentale, di sovranità popolare: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" (art.1, comma 2). Il parlamento, o meglio i partiti della maggioranza (determinata da regole incostituzionali) hanno artatamente confuso il principio di continuità dello Stato, citato in quella sentenza, con una sorta di sanatoria o di legittimazione a completare la legislatura. Ma la democrazia non ammette sanatorie: un furto di rappresentanza non è sanabile in altro modo che con elezioni anticipate, restituendo cioè al più presto "la pagina bianca", come lei la chiama, agli elettori. Altrimenti diventa un furto di sovranità, un ab.uso di potere, una ferita al cuore della democrazia. Ed è proprio quello che è successo nell'ultima sciagurata legislatura, e che non deve succedere MAI PIÙ. Mi perdoni, caro Presidente Mattarella, ma io sono assolutamente certo che un Sandro Pertini, al suo posto, questa ferita al cuore della democrazia non l'avrebbe permessa.

Buon anno a tutti

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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58 messaggi in questa discussione

discorso breve con pesante tasto sulla disoccupazione giovanile,  alla faccia di quello ke sbraita sulla disoccupazione pressoké inesistente ed al quale deve la carica.

parlando dei ragazzi di  "quel 99", il personaggio si é dimenticato di kiarire ke quei ragazzi erano sì in guerra ma x difendere la Patria dall'invasore straniero mentre il nuovo 99 é composto da una generaz alla quale s'é inculcato l'obbligo di mantenere il "finto profugo", lasciando indietro gli itaGliani bisognosi, ed alla nostra integrazione agli usi e costumi dell'extcmt anziké il contrario.

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19 minuti fa, fosforo31 ha scritto:

Complessivamente un bel discorso, mi è piaciuto in particolare il riferimento storico ai ragazzi del '99. etc etc...

Buon anno a tutti

Buon proseguimento 2018 anke a lei.

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Buon 2018 Fosforo, che il nostro futuro migliori per noi e per i nostri figli e nipoti.

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Buon 2018 Fosforo, che il nostro futuro migliori per noi e per i nostri figli e nipoti.

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Grazie, ricambio gli auguri di Uvabianca e Frattalis.

 

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Torna dal barbiere e leggi il paragrafo 7 delle considerazioni in diritto della sentenza della Corte Costituzionale n. 1/2014:

7. – È evidente, infine, che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte qua la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale, consultazione che si dovrà effettuare o secondo le regole contenute nella normativa che resta in vigore a seguito della presente decisione, ovvero secondo la nuova normativa elettorale eventualmente adottata dalle Camere.

Essa, pertanto, non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto. Vale appena ricordare che il principio secondo il quale gli effetti delle sentenze di accoglimento di questa Corte, alla stregua dell’art. 136 Cost. e dell’art. 30 della legge n. 87 del 1953, risalgono fino al momento di entrata in vigore della norma annullata, principio «che suole essere enunciato con il ricorso alla formula della c.d. “retroattività” di dette sentenze, vale però soltanto per i rapporti tuttora pendenti, con conseguente esclusione di quelli esauriti, i quali rimangono regolati dalla legge dichiarata invalida» (sentenza n. 139 del 1984).

Le elezioni che si sono svolte in applicazione anche delle norme elettorali dichiarate costituzionalmente illegittime costituiscono, in definitiva, e con ogni evidenza, un fatto concluso, posto che il processo di composizione delle Camere si compie con la proclamazione degli eletti.

Del pari, non sono riguardati gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali.

Rileva nella specie il principio fondamentale della continuità dello Stato, che non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento. È pertanto fuori di ogni ragionevole dubbio – è appena il caso di ribadirlo – che nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali: le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare. Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere, ad esempio, a seguito delle elezioni, la prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano riunite le nuove Camere» (art. 61 Cost.), come anche a prescrivere che le Camere, «anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni» per la conversione in legge di decreti-legge adottati dal Governo (art. 77, secondo comma, Cost.).

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1 ora fa, fosforo31 ha scritto:

Complessivamente un bel discorso, mi è piaciuto in particolare il riferimento storico ai ragazzi del '99. Certo non è da Sergio Mattarella che uno può attendersi parole forti e incisive, alla Sandro Pertini per capirci. Per esempio, ho apprezzato l'accenno ai mutamenti climatici correlati (con buona pace dei negazionisti alla Trump) alla siccità e agli incendi che hanno funestato il paese nell'annus horribilis appena chiuso. Ma un Pertini avrebbe battuto i pugni sul tavolo e avrebbe ammonito che simili devastanti incendi non devono ripetersi, che serve più prevenzione e più repressione, e che se il governo scioglie il benemerito Corpo Forestale dello Stato bisogna rimpiazzarlo con qualcosa di meglio e di più efficiente. Ma questa non è una critica a Mattarella: lui è fatto così, non batterà mai i pugni (infatti ha parlato da una sedia, senza scrivania) e un altro Pertini é difficile che nasca. Personalmente ho trovato il discorso fin troppo conciso, ma anche questo rientra nello stile del presidente. Nell'unica occasione in cui il capo dello Stato parla alla nazione, in TV a reti unificate, forse qualche minuto e qualche approfondimento in più non guasterebbero. Ma è anche vero che il clima festivo e conviviale dell'ultima sera dell'anno mal si presta a lunghi e impegnativi sermoni. L'unica vera (e forte) critica che sento il dovere di muovere al presidente riguarda questa precisa frase, riferita alla legislatura appena chiusa: 

"É stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di 5 anni previsto dalla Costituzione".

No, caro Presidente, con tutto il rispetto, ci sono cose molto più importanti del ritmo fisiologico delle legislature. Ci sono i princìpi e i valori costituzionali da lei stesso opportunamente richiamati all'inizio del discorso. Uno dei quali è il principio di rappresentanza democratica, palesemente e doppiamente violato dalla legge elettorale che regolò l'elezione del parlamento appena sciolto. Questo non lo dico io, lo stabilisce una sentenza della Corte Costituzionale emessa quando lei ne era autorevole membro. Restando in carica per ben 4 anni dopo quella sentenza, il parlamento ha platealmente violato con il principio di rappresentanza anche quello, ancor più fondamentale, di sovranità popolare: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione" (art.1, comma 2). Il parlamento, o meglio i partiti della maggioranza (determinata da regole incostituzionali) hanno artatamente confuso il principio di continuità dello Stato, citato in quella sentenza, con una sorta di sanatoria o di legittimazione a completare la legislatura. Ma la democrazia non ammette sanatorie: un furto di rappresentanza non è sanabile in altro modo che con elezioni anticipate, restituendo cioè al più presto "la pagina bianca", come lei la chiama, agli elettori. Altrimenti diventa un furto di sovranità, un ab.uso di potere, una ferita al cuore della democrazia. Ed è proprio quello che è successo nell'ultima sciagurata legislatura, e che non deve succedere MAI PIÙ. Mi perdoni, caro Presidente Mattarella, ma io sono assolutamente certo che un Sandro Pertini, al suo posto, questa ferita al cuore della democrazia non l'avrebbe permessa.

Buon anno a tutti

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leggi post del genere e ti poni , seriamente , problemi di natura mnemonica, di scarsa capacità uditiva , di incapacità a supetare quelle che molti definiscono “ incipienti malattie senili “.  Poi ti accorgi chi lo ha scritto e , come per incanto , ti torna il sorriso , riacquisti la piena fiducia delle tue condizioni psico fisiche mentre , contemporaneamente , gli unici dubbi che tu assalgono sono soltanto quelli che forse Carmine Petruzziello non e’ un nome inventato ma di una persona in carne ed ossa  e che la University Barber’s Shop esista per davvero ed e’ il luogo dove il Cazzaro abbia conseguito la laurea . Detto ciò rilevo che a me il discorso di Mattarella e’ piaciuto e pure tanto. Quello che per molti e’ sembrato essere troppo “stringato “ e’ apparso invece un pregio perché questo osta al Presidente della Repubblica . E pure il tono basso , le urla rispedite al mittente , il non picchiare i pugni sul tavolo,  mi sono sembrate , oggettivamente , eccellenze istituzionali e di prassi in uso  in tutti i Paesi civili . Capisco quindi perché invece il Cazzaro , abituato a privilegiare i toni da guerriglia ( anche urbana , sissignori ), avrebbe preferito il solito tono da “ dittatore” dello stato delle banane che non informa ma che arringa , che non medi ma accenda . Insomma un De Magistris a cui il Cazzaro e’ abituato ed apprezza . Detto ciò non ho sentito, a differenza del Cazzaro , nessun riferimento specifico agli incendi che hanno colpito alcune zone dell’Italia questa estate . Io ho sentito riferimenti a calamità naturali quali si sono verificate a Rigopiano e a Livorno ed a Ischia . Ovvio che anche gli incendi possono rientrare in quella casistica di calamità naturali , ma si da il caso che quelli verificatisi in estate non lo erano perché e’ stato accertato che oltre il 90% erano di natura dolosa e non naturale . Ergo , il tentativo del Cazzaro di delegittimare il governo per il compirtamento assunto in quelle occasioni , cade miseramente ed anzi , dal Capo dello Stato , giungono apprezzamenti sia sul piano qualitativo che su quello quantitativo , in ordine alle procedure seguite ed ai risultati raggiunti .Complimenti che poi si sono estesi anche ad altre forze della sicurezza operanti nel nostro Paese .  Ed ora veniamo al Cazzaro costituzionalista che intenderebbe , udite udite , impartire una lezione di Diritto Costituzionale a Mattarella che , ricordo a chi non lo sapesse , e’ considerato uno dei migliori a luvello mondiale e non si e’ affatto laureato alla Barbers Shop University . Il Cazzaro mette insieme una serie di parole d’ordine raccattate e copiaincollate qua e là tra il Falso Quotidiano ed InfoSannio e racconta la solita novellina ad uso storioni sulla legittimità popolare . Parla di furto della democrazia ( quale ? ), coltellate al cuore ( quando ?), legittimazioni Parlamentari espresse in contrasto con sentenze della Corte ( e’ vero l’opposto . Credete a me e non al vergognoso e impostore Campano ). E’ vero invece che Mattarella , ineccepibilmente , ha applicato l’articolo 88 della Costituzione . Quella che il Cazzaro “ giura “ aver difeso accozzagliandosi contro il Caudillo di Firenze che invece ne voleva fare scempio .  L’art 88 nella sua versione vigente, prevede che “il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse”. Viene, dunque, riconosciuto un potere fondamentale e sistematicamente molto rilevante al Presidente della Repubblica il quale, ravvisato il venir meno delle condizioni politiche per la continuazione della legislatura, ha la facoltà di sciogliere le Camere. La differenza tra “può” e “deve” e’ talmente evidente che la capirebbe perfino Direttoretto ed allora e’ chiaro perché non la capisce il Cazzaro . È del tutto evidente, quindi ,  che le elezioni anticipate  costituiscono l’extrema ratio, nel caso in cui siano risultati vani tutti i tentativi di mediazione posti in essere dalle varie forze politiche. Concludo : Per il Cazzaro , primo giorno dell’anno e prima bufala . Vorrei augurarmi che non sarà sempre così per tutti gli altri 364 giorni . Poi mi sovviene che ci sono alle porte le elezioni politiche e mi conviene organizzarmi . Buon 2018 a tutti che , almeno per quel che riguarda la loro salute e quella dei loro familiari ,estendo a tutti . Amici ed avversari . 

 

 

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5 ore fa, docgalileo ha scritto:

Torna dal barbiere e leggi il paragrafo 7 delle considerazioni in diritto della sentenza della Corte Costituzionale n. 1/2014:

7. – È evidente, infine, che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte qua la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale, consultazione che si dovrà effettuare o secondo le regole contenute nella normativa che resta in vigore a seguito della presente decisione, ovvero secondo la nuova normativa elettorale eventualmente adottata dalle Camere.

Essa, pertanto, non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito 

Rileva nella specie il principio fondamentale della continuità dello Stato, che non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento. È pertanto fuori di ogni ragionevole dubbio – è appena il caso di ribadirlo – che nessuna incidenza è in grado di spiegare la presente decisione neppure con riferimento agli atti che le Camere adotteranno prima di nuove consultazioni elettorali: le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare. Tanto ciò è vero che, proprio al fine di assicurare la continuità dello Stato, è la stessa Costituzione a prevedere, ad esempio, a seguito delle elezioni, la prorogatio dei poteri delle Camere precedenti «finchè non siano riunite le nuove Camere» (art. 61 Cost.), come anche a prescrivere che le Camere, «anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni» per la conversione in legge di decreti-legge adottati dal Governo (art. 77, secondo comma, Cost.).

Tempo fa postai per te questo saggio breve, datato gennaio 2015, del più autorevole costituzionalista vivente:

https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/05/porcellum-zagrebelsky-buon-compleanno-parlamento-abusivo/1314075/amp/

O non l'hai letto o non ci hai capito una mazza (propendo per la seconda), nel frattempo gli anni di "parlamento abusivo" sono diventati 4. Uno e mezzo per approvare una leggiaccia elettorale incostituzionale e valida solo per la Camera, piu uno e mezzo ancora dietro una riformaccia costituzionale scritta con i piedi e concertata anch'essa tra un caudillo di provincia e un piduista da cabaret. Alla fine di questa fiera degli errori e degli orrori siamo rimasti con due residuati di leggi elettorali, dopo le sforbiciate della Consulta sulle preesistenti porcate, disomogenei tra le due Camere, e ci è voluto un altro anno per scrivere una legge elettorale (obbrobriosa) con cui finalmente andare a votare. Nel frattempo gli "abusivi" sono arrivati al 2018 e hanno messo in cassaforte il vitalizio. 

A questo punto, andiamo a imboccare il doc con il cucchiaino, come ai vecchi tempi. 

La continuità dei poteri dello Stato alla scadenza naturale (o fisiologica come la chiama Mattarella) della legislatura è garantita in modo esplicito, chiaro e univoco da appositi articoli della Costituzione e non c'è bisogno di ulteriori precisazioni da parte della Consulta. Ma continuità dello Stato significa assenza di vuoti temporali non solo di potere, ma anche di regole elettorali. E questo è strettamente correlato con la possibilità di elezioni anticipate, possibilità che deve essere garantita in ogni momento. Non a caso la Consulta, sia per il Porcellum che per l'Italicum, si limitò a un'opera di potatura lasciando in vigore un impianto elettorale residuale, conforme alla Costituzione e sufficiente, almeno in teoria, per andare a votare anche il giorno dopo la data della sentenza. Dunque, quando nella sentenza n.1/2014 la Corte si richiamava in modo esplicito al principio di continuità dello Stato, essa non intendeva affatto enfatizzare, come Mattarella nel suo discorso, l'importanza di portare comunque la legislatura a scadenza fisiologica, bensì, al contrario, essa intendeva dire al parlamento: guarda, sei legittimato a varare una nuova legge elettorale, ma, visto che sei nato in modo patologico, ti diamo la possibilità di scioglierti anche subito (ovviamente di concerto tra le forze politiche e il capo dello Stato) per andare a votare con l'impianto residuale. Questa è la corretta interpretazione del riferimento al principio di continuità dello Stato contenuto nella citata sentenza: cioè tutt'altro che il nulla osta al completamento della legislatura raccontato dai tappetari e dai venditori di fumo incollati alle poltrone. Naturalmente esula dai poteri della Consulta ordinare lo scioglimento del parlamento. La decisione spettava al presidente della Repubblica e ai leader delle forze politiche. Nessuno di loro ha mostrato una sensibilità democratica all'altezza del ruolo. Peraltro è perfino superfluo richiamarsi a Zagrebelsky o ad astratti principi costituzionali. È del tutto evidente e pacifico che un parlamento radicalmente viziato sia nell'attribuzione dei singoli seggi (liste bloccate del Porcellum) sia nella composizione della maggioranza (abnorme bonus alla Camera) non rappresenta democraticamente un tubo e può restare in carica 5 anni solo in una oligarchia senza contrappesi o in una democrazia delle banane. 

 

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La sentenza 1/2014 "intendeva dire al parlamento: guarda, sei legittimato a varare una nuova legge elettorale, ma, visto che sei nato in modo patologico, ti diamo la possibilità di scioglierti anche subito (ovviamente di concerto tra le forze politiche e il capo dello Stato) per andare a votare con l'impianto residuale".

1 - DIMOSTRI ANCORA UNA VOLTA DI ESSERE UN PULCINELLA PANZANARO E BUGIARDO PATOLOGICO

La sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale non pone al Parlamento, e ancora meno al Presidente della Repubblica, la questione di sciogliere anticipatamente la legislatura. Inventi di sana pianta qualcosa che non troviamo scritto nella sentenza 1/2014

2 - DIMOSTRI ANCORA UNA VOLTA DI ESSERE UN PULCINELLA PANZANARO CHE ARGOMENTA SENZA LOGICA ALCUNA

Se il Parlamento è legittimato a varare una nuova legge elettorale (come hai scritto tu) allora è legittimato a compiere qualsiasi atto prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali.

Esattamente quello che troviamo scritto nella sentenza 1/2014:

"le elezioni che si sono svolte in applicazione anche delle norme elettorali dichiarate costituzionalmente illegittime costituiscono, in definitiva, e con ogni evidenza, un fatto concluso, posto che il processo di composizione delle Camere si compie con la proclamazione degli eletti.

Del pari, non sono riguardati gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali".

Torna dal barbiere.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Io il Presidenti ringrazio sia una figura istituzionale di quel livello, anche perchè abbiamo avuto il pericolo potesse essere persona con stallieri senza cavalli, ed oggi persone più o meno dello stesso livello, in Italia o Svizzera cercano di frapporsi al discorso di fine anno del Presidente....naturalmente anche loro hanno il diritto di manifestare la loro idea, mi dispiace debba essere in concomitanza.....

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Rinuncio a discutere con il forumista docgalileo, persona non solo poco civile ma del tutto incapace di uscire dai limiti di una interpretazione letterale e pedissequa di una sentenza. Limiti entro i quali non c'è ovviamente nulla da discutere. La Corte Costituzionale dice che una certa legge elettorale non è conforme alla Costituzione, quindi va emendata o cambiata, e aggiunge che gli atti pregressi del parlamento eletto con quella legge restano validi, come lo saranno tutti quelli che esso compirà fino all'elezione di un nuovo parlamento.  Punto.  Docgalileo si ferma qui, o aggiunge solo qualche insulto, giusto per segnalarci che non si è ancora civilizzato. Mentre il presidente Mattarella, persona civilissima, uno dei coautori di quella sentenza, uno che viene dal Pd, aggiunge una considerazione dal sapore un po' beffardo: è stato importante (?!) portare la legislatura alla sua scadenza fisiologica. Bene, ma ora io vi chiedo, e qui mi rivolgo ai forumisti seri, un cittadino intelligente, un politico serio, uno studioso, un essere pensante (dunque esistente direbbe Cartesio), amante della democrazia e della Costituzione, può fermarsi pure lui entro il confine letterale della sentenza? Direi proprio di no. Per es. il prof. Zagrebelski non si ferma e si chiede cosa accadrebbe se la nuova legge elettorale fosse anch'essa incostituzionale e usata per le elezioni. In base alla predetta sentenza il nuovo parlamento sarebbe anch'esso legittimato a operare fino alle elezioni successive, regolate ovviamente da una diversa legge elettorale. Ma per quest'ultima potremmo iterare il discorso e così via. Potremmo avere cioè una serie di parlamenti eletti in violazione di fondamentali princìpi costituzionali, come il principio di rappresentanza democratica (già violato dal berlusconiano Porcellum e dal renziamo Italicum), ciascuno dei quali resterebbe in carica a discrezione di una maggioranza (magari determinata da un premio incostituzionale) fino a 5 anni, al piccolo prezzo di modificare di volta in volta la legge elettorale. Sarebbe con tutta evidenza una sospensione della democrazia, lunga, gravissima, intollerabile. Il tutto per effetto a cascata della sentenza di cui parliamo. Un effetto aberrante, dalla durata incerta, che Zagrebelsky chiama "decostituzionalizzazzione della politica". Definizione precisa, perfetta di un gigante del diritto, che inquadra perfettamente il problema. Che è un problema politico, un problema della politica! Chiaro, Docgalileo? Chiaro, presidente Mattarella?  È chiaro che la Corte Costituzionale non delegittimerà MAI un parlamento: non ne ha il potere, creerebbe enormi problemi di ordine pratico e rischierebbe di delegittimare se stessa dato che un terzo dei giudici costituzionali sono eletti dal parlamento.

Tirando le somme, quello creato dalla sentenza n.1/2014 è un problema enorme, un problema tuttora aperto, e non certo chiuso dalla sentenza stessa. Spettava e spetta alla POLITICA risolverlo. L'unica soluzione COMPATIBILE CON LA DEMOCRAZIA, ammesso che questa non si riduca a pura forma ma sia anche sostanza, è chiara, semplice, indiscutibile: un parlamento eletto con legge incostituzionale DEVE durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione, dopodiché va restituito il pallino agli elettori, al popolo sovrano. Punto. 

Nella vergognosa legislatura appena conclusa la politica si è di fatto e nella sostanza posta al di sopra della Costituzione. Nessuna meraviglia, dunque, che abbia osato anche porsi al di sopra della legge (vedasi l'incredibile salvataggio in Senato del ladro Minzolini). La democrazia e lo Stato di diritto hanno subito ferite senza precedenti nell'era repubblicana. La democrazia è stata sospesa, il paese è finito nelle mani di una oligarchia. Il popolo sovrano, il 4 marzo, punirà duramente i responsabili di questo oltraggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Errata: decostituzionalizzazzione della politica

Corrige: decostituzionalizzazione della politica

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Tirando le somme, quello creato dalla sentenza n.1/2014 è un problema enorme, un problema tuttora aperto, e non certo chiuso dalla sentenza stessa. spettava e spetta alla politica risolverlo. L'unica soluzione compatibile con la democrazia, ammesso che questa non si riduca a pura forma ma sia anche sostanza, è chiara, semplice, indiscutibile: un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla costituzione”.

SIAMO DI FRONTE AD UN PULCINELLA PANZANARO CHE BLATERA DI COSE SENZA AVERNE MINIMA CONTEZZA

1 - Essendo la legge elettorale costituzionalmente necessaria, la sentenza 1/2014 NON HA CADUCATO L'INTERA LEGGE ELETTORALE.

Contrariamente a quello che scrive il pulcinella panzanaro fosforo31, il Parlamento NON DEVE varare una legge elettorale per un motivo semplicissimo:

DOPO LA SENTENZA 1/2014 CONTINUA AD ESISTERE UNA COMPIUTA LEGGE ELETTORALE.

Come leggiamo al punto 6 delle considerazioni di diritto della sentenza 1/2014,

la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è «COMPLESSIVAMENTE IDONEA A GARANTIRE IL RINNOVO, IN OGNI MOMENTO, DELL’ORGANO COSTITUZIONALE ELETTIVO», così come richiesto dalla costante giurisprudenza di questa Corte (da ultimo, sentenza n. 13 del 2012)”.

Come consolidata consuetudine, il pulcinella panzanaro fosforo31 INVENTA DI SANA PIANTA UNA BALLA SPAZIALE DIETRO L'ALTRA.

2 – Ovviamente la legge elettorale riguarda le regole in base alle quali vengono proclamati i membri di Camera e Senato. I parlamentari della XVII legislatura sono stati eletti con una legge elettorale che AL MOMENTO DELLA CONSULTAZIONE ELETTORALE non era stata dichiarata incostituzionale nei punti che sono stati oggetto della sentenza 1/2014.

La sentenza 1/2014 è successiva rispetto alla consultazione elettorale del 2013 e alla proclamazione dei deputati e dei senatori della XVII legislatura.

Ragionando diversamente, dovremmo necessariamente concludere che anche il Parlamento della XV e XVI legislatura era abusivo, per usare il termine del pulcinella panzanaro fosforo31.

3 – Fermo restando che la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, NON ABBIAMO GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione per un motivo semplicissimo:

nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Da cui segue che non ha alcun senso scrivere che “un Parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione”.

Quanto sopra ha senso solo nel contenitore vuoto che il panzanaro fosforo31 impiega per separare le orecchie, in quanto

NON ESISTE GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione, in quanto nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Il pulcinella panzanaro fosforo31 torni dal barbiere e discuta di argomenti alla sua portata, come le ragioni della sconfitta del Napoli contro l'Atalanta in Coppa Italia.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti.

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58 minuti fa, docgalileo ha scritto:

Tirando le somme, quello creato dalla sentenza n.1/2014 è un problema enorme, un problema tuttora aperto, e non certo chiuso dalla sentenza stessa. spettava e spetta alla politica risolverlo. L'unica soluzione compatibile con la democrazia, ammesso che questa non si riduca a pura forma ma sia anche sostanza, è chiara, semplice, indiscutibile: un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla costituzione”.

SIAMO DI FRONTE AD UN PULCINELLA PANZANARO CHE BLATERA DI COSE SENZA AVERNE MINIMA CONTEZZA

1 - Essendo la legge elettorale costituzionalmente necessaria, la sentenza 1/2014 NON HA CADUCATO L'INTERA LEGGE ELETTORALE.

Contrariamente a quello che scrive il pulcinella panzanaro fosforo31, il Parlamento NON DEVE varare una legge elettorale per un motivo semplicissimo:

DOPO LA SENTENZA 1/2014 CONTINUA AD ESISTERE UNA COMPIUTA LEGGE ELETTORALE.

Come leggiamo al punto 6 delle considerazioni di diritto della sentenza 1/2014,

la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è «COMPLESSIVAMENTE IDONEA A GARANTIRE IL RINNOVO, IN OGNI MOMENTO, DELL’ORGANO COSTITUZIONALE ELETTIVO», così come richiesto dalla costante giurisprudenza di questa Corte (da ultimo, sentenza n. 13 del 2012)”.

Come consolidata consuetudine, il pulcinella panzanaro fosforo31 INVENTA DI SANA PIANTA UNA BALLA SPAZIALE DIETRO L'ALTRA.

2 – Ovviamente la legge elettorale riguarda le regole in base alle quali vengono proclamati i membri di Camera e Senato. I parlamentari della XVII legislatura sono stati eletti con una legge elettorale che AL MOMENTO DELLA CONSULTAZIONE ELETTORALE non era stata dichiarata incostituzionale nei punti che sono stati oggetto della sentenza 1/2014.

La sentenza 1/2014 è successiva rispetto alla consultazione elettorale del 2013 e alla proclamazione dei deputati e dei senatori della XVII legislatura.

Ragionando diversamente, dovremmo necessariamente concludere che anche il Parlamento della XV e XVI legislatura era abusivo, per usare il termine del pulcinella panzanaro fosforo31.

3 – Fermo restando che la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, NON ABBIAMO GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione per un motivo semplicissimo:

nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Da cui segue che non ha alcun senso scrivere che “un Parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione”.

Quanto sopra ha senso solo nel contenitore vuoto che il panzanaro fosforo31 impiega per separare le orecchie, in quanto

NON ESISTE GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione, in quanto nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Il pulcinella panzanaro fosforo31 torni dal barbiere e discuta di argomenti alla sua portata, come le ragioni della sconfitta del Napoli contro l'Atalanta in Coppa Italia.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti.

Accidenti , debbo stupirmi e stupirvi !! Giuro che mai e poi mai avrei pensato che mi sarei trovato totalmente d’accordo con Doctestadiminkiagalileo. In questo caso, onestamente , e’ però così e con malcelata soddisfazione , debbo , purtroppo , condividerne parola per parola . Il Cazzaro Fosforo torni alla lettura del Falserello Quotidiano e si affidi ai giusti e dotti consigli dell’emerito e riconosciuto costituzionalista Calandrino Travaglio  ( laurea in lettere moderne conseguita all’eta’ di anni 28 e mesi 6). In subordine a quelli di Telese Ciccio, ( diploma di perito agrario ) valente costituzionalista di InfoSannio. 

 

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49 minuti fa, docgalileo ha scritto:

3 – Fermo restando che la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, NON ABBIAMO GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione per un motivo semplicissimo:

nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Da cui segue che non ha alcun senso scrivere che “un Parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione"

La prevista accozzaglia di banalità, pedanterie e insulti. Nessuna risposta seria e nel merito del serissimo ed enorme problema sollevato dal prof.  Zagrebelsky e modestamente ripreso dal sottoscritto. Che riassumo: la sentenza n.1/2014 costituisce, di fatto e certo al di là della volontà della Corte, un grave e pericoloso precedente, una sorta di nullaosta a disposizione della politica, ovvero dei governi e delle maggioranze di turno, per farsi leggi elettorali a proprio piacimento e vantaggio, anche in barba alla Costituzione, senza rischiare di dover andare a casa nemmeno dopo un giudizio di incostituzionalità su quella legge. La decostituzionalizzazione della politica. La rappresentanza democratica, ovvero la democrazia stessa, platealmente calpestata, come nella legislatura appena chiusa. 

E andiamo allora a precisare, a esclusivo beneficio del pedante  dalla mente elastica e vivace come una pietra di Stonehenge. Come avevo già scritto in un precedente post di questa discussione, per un parlamento eletto con legge incostituzionale ci sono due opzioni: sciogliersi subito per andare a elezioni anticipate con l'impianto residuale della legge emendata dalla Consulta, oppure varare in tempi stretti una nuova legge elettorale conforme alla Costituzione e poi sciogliersi. Ma, secondo il pedante, non esistendo un giudizio preventivo di costituzionalità, un parlamento non avrebbe il dovere di varare leggi elettorali armoniche con la Costituzione. Roba da matti! Il parlamento, a prescindere dalla funzione di controllo ex post della Corte, ha il preciso DOVERE di fare leggi armoniche con la Costituzione, TUTTE le leggi, non solo quelle elettorali! Il parlamento non può legiferare a kazzi suoi! Chi pensa diversamente ignora il significato della parola Costituzione. Il punto che sfugge al pedante è che il parlamento può sì sbagliare, ma non impunemente, specie in materia elettorale. Se la legge X viene giudicata incostituzionale, i suoi effetti devono immediatamente cessare. Se una ipotetica tassa, poniamo, sulle elemosine ai vagabondi, viene bocciata dalla Consulta, le elemosine non vanno più tassate. Un parlamento eletto con legge incostituzionale, DOPO la relativa sentenza non deve continuare a legiferare, fatta salva, per la continuità dello Stato, una nuova legge elettorale. Punto. Semplice, lineare, ovvio. Simplex sigillum veri. Solo nel paese di Pulcinella, dei cavilli giuridici e dei furboni della politica, si seguono altre strade, contorte, pericolose, e sulle quali non si va lontano.

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"Ma, secondo il pedante, non esistendo un giudizio preventivo di costituzionalità, un parlamento non avrebbe il dovere di varare leggi elettorali armoniche con la Costituzione".

DIMOSTRI ANCORA UNA VOLTA DI ESSERE UN PULCINELLA PANZANARO.

Infatti non ho mai scritto che il Parlamento non ha il dovere di varare leggi armoniche con la Costituzione.

Questo lo hai scritto tu.

Ho scritto che NON ESISTE GARANZIA che una legge varata dal Parlamento non sia colpita da giudizio di incostituzionalità, per il semplice motivo che non esiste un giudizio preventivo di costituzionalità.

Se esistesse un giudizio preventivo di costituzionalità NON ESISTEREBBE LA CORTE COSTITUZIONALE.

Ti invito pertanto a leggere nei momenti di tempo libero un manuale di diritto pubblico. Apparirai meno analfabeta.

Inoltre non hai ancora capito che la sentenza 1/2014 RISOLVE un problema, non lo crea. Se la legge elettorale fosse incostituzionale PRIMA DELLA PRONUNCIA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, allora avremmo avuto dal 2006 un Parlamento abusivo.

Parlamento abusivo che ha nominato giudici abusivi della Corte Costituzionale, ha concorso a eleggere Presidenti della Repubblica abusivi, ha legiferato abusivamente e così discorrendo.

Quasi dimenticavo:

ad avere forza di legge è la sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale, non il saggio di Zagrebelsky.

Rinnovo l'invito a leggere nei momenti di tempo libero un manuale di diritto pubblico. Apparirai meno analfabeta.

Buona futura opposizine di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da docgalileo
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IlCazzaro insiste ?? Si insiste !! E nel far cio’ ,  da buon Cazzaro , elenca  una serie di ossimori che equivarrebbero a quello di un Parlamento eletto con una legge incostituzionale che riforma la Costituzione. Purtroppo ha dimenticato l'ossimoro che è alla base del suo ragionamento: la disinformazione informata. Materia dove e’ Professore Associato presso la Barber Shop University. Infatti, è un esercizio di buona informazione dire che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali molti articoli della legge elettorale, il cosiddetto Porcellum, con cui è stato eletto questo Parlamento ed i due precedenti. Ma è disinformante non dire che la stessa Corte nella stessa sentenza al punto 7 (cioè l’ultimo) dichiara che “È evidente, infine, che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il Senato, produrrà i suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale, consultazione che si dovrà effettuare o secondo le regole contenute nella normativa che resta in vigore a seguito della presente decisione, ovvero secondo la nuova normativa elettorale eventualmente adottata dalle Camere". Il Chiaro Bufalaro ?? Il resto dell’articolo 7 si dilunga a spiegare perché la frase citata non è in contrasto con il resto della sentenza (vedere: http://www.cortecostituzionale.it/ sentenza n.1 del 2014). L’attuale Parlamento, quindi, è completamente legittimo e legittimato a espletare tutte le sue funzioni. E questo è affermato “dalla Corte Costituzionale, mica dall’ultimo idio ta Cazzaro ..,!! In caso contrario , il Cazzaro sopracitato , ci spieghi , in punta di diritto , come sarebbe stato possibile che i giudici della Corte , eletti da un Parlamento delegittimato , e quindi delegittimati pure loro , avrebbero potuto dichiarare illegittimo un Parlamento senza delegittimarsi loro stessi . 

 
Modificato da mark25252

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Ragazzi, volevo chiedere se è possibile chiedere un favore in questa discussione perchè non so a chi posso rivolgermi per avere *** sulla lettura di una mia nuova discussione chiamata lavoro dove non ho avuto ancora risposta e se è possibile avere una risposta a quella discussione. Volevo chiedere se riuscite a darmi notizie sulla risposta a quella discussione in modo più cordiale.

 

In attesa di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.

 

Chiedo qua perchè mi segnava come post non letto.

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46 minuti fa, docgalileo ha scritto:

ad avere forza di legge è la sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale, non il saggio di Zagrelsky.

 

E ridalli con la sentenza! Sei proprio duro di testa. Ho scritto, e ripeto, che il problema è POLITICO e che va risolto dalla politica. La Corte Costituzionale, anche se lo volesse, NON PUÒ sciogliere un parlamento e non può neppure ordinargli di sciogliersi dopo avere varato una certa legge, né tanto meno può bloccarne le attività. Il problema è politico, è di sostanza: è a rischio la democrazia. Perché una politica decostituzionalizzata, di fatto non più sottoposta alla Costituzione e alle leggi (vedasi il caso Minzolini), pone un serissimo problema di tenuta democratica. La sentenza di cui parliamo dichiara incostituzionale la legge elettorale del 2006, ma non risolve il problema per il passato, se non nella misura in cui un confessore assolve un omicida. Questi si è pentito, ma il morto nessuno lo risuscita. Tre parlamenti furono eletti in violazione della Costituzione, ma l'abbiamo appreso dopo. Se la Costituzione fosse stata rispettata, avremmo avuto tre parlamenti DIVERSI, forse anche maggioranze diverse che avrebbero fatto cose ben diverse. Ma ora non c'è più niente da fare. Nessuna democrazia, nessuna Costituzione, nessuna sentenza è perfetta. Il punto è che quella sentenza non risolve il problema (quello politico, di sostanza) nemmeno per il futuro. La Corte è stata come un confessore che assolve un omicida a piede libero e che potrebbe tornare ad ammazzare. Ma almeno il confessore verifica il sincero pentimento del penitente e gli comanda in nome di Dio di non violare più il quinto comandamento e di cambiare vita. Al contrario, la Corte non ha verificato né stimolato espressamente alcun pentimento nella politica, anzi con certi passaggi della sentenza, molto criticati da Zagrebelsky e altri, ha fornito alla politica quasi un nullaosta a violare nuovamente e impunemente i sacri comandamenti della Costituzione sulla delicata materia elettorale. E infatti il peccatore, lasciato a piede libero, cioè in aula a legiferare, ha ricominciato fin da subito a peccare. Ha sostituito il Porcellum, emendato dalla Consulta, con l'Italicum, violando ancora il fondamentale principio di rappresentanza democratica, e in modo molto più plateale (un singolo partito, magari classificato secondo al primo turno, poteva prendersi la maggioranza assoluta dei seggi al ballottaggio). Ecco, questo è quel che succede quando si è troppo clementi con dei peccatori politici incalliti. Poi è arrivato il Rosatellum sul quale pesano ancora seri dubbi di costituzionalità, anche se su  aspetti più sottili come il voto congiunto tra proporzionale e uninominale. I peccatori si fanno più furbi, ma ormai disperiamo di recuperarli alla democrazia, di convertirli a suon di sentenze. Sarà il popolo sovrano, il 4 marzo, a spedirli all'inferno, cioè a casa o all'opposizione, per fare spazio a politici nuovi, più onesti, più limpidi, più democratici, più seri, capaci di staccarsi dalla poltrona se la Suprema Corte gli dice che la occupano in violazione della Costituzione.

 

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Non prendendo atto della sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale sei costretto a vaneggiare di tenuta democratica (?), confessori, omicidi, pentiti, morti non resuscitati, peccatori a piede libero, peccatori diventati più furbi e violazioni del quinto comandamento.

Sull'onda di un elevato tasso alcolemico, parli di tutto meno di quello che rileva nel caso in oggetto.

E non dimentichiamo che hai scritto una bestialità colossale, anzi due:

un parlamento eletto con legge incostituzionale DEVE durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione”.

Bestialità numero 1.

Il Parlamento NON DEVE varare una nuova legge elettorale.

La normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è «COMPLESSIVAMENTE IDONEA A GARANTIRE IL RINNOVO, IN OGNI MOMENTO, DELL’ORGANO COSTITUZIONALE ELETTIVO»,

Bestialità numero 2.

NON ABBIAMO GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione in quanto nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Infine abbiamo una nuova panzana galattica, come si conviene ad ogni pulcinella panzanaro che si rispetti.

Con certi passaggi della sentenza, molto criticati da Zagrebelsky e altri, ha fornito alla politica quasi un nullaosta a violare nuovamente e impunemente i sacri comandamenti della Costituzione sulla delicata materia elettorale”.

Come ho già detto, non abbiamo garanzia alcuna che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione, non esistendo nel nostro ordinamento un giudizio preventivo di legittimità costituzionale.

E l'eventuale violazione dei principi costituzionali da parte della nuova legge elettorale non sarà un fatto impunito, ben potendo la Corte Costituzionale essere nuovamente chiamata a dichiarare l'illegittimità costituzionale delle nuove norme.

Come il panzanaro seriale può apprezzare, la politica non è affatto decostituzionalizzata:

la volontà politica dell'organo elettivo (il Parlamento), ovvero la legge ordinaria, rimane soggetta al giudizio della Corte Costituzionale.

Non abbiamo nessuna decostituzionalizzazione della politica, con buona pace del gigante del diritto.

La nuova legge elettorale sarà comunque soggetta al giudizio della Corte Costituzionale, se e quando un nuovo procedimento verrà attivato in via incidentale presso di essa.

Torna dal barbiere e approfondisci le ragioni della sconfitta del Napoli di ieri sera.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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6 ore fa, docgalileo ha scritto:

Non prendendo atto della sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale sei costretto a vaneggiare di tenuta democratica (?), confessori, omicidi, pentiti, morti non resuscitati, peccatori a piede libero, peccatori diventati più furbi e violazioni del quinto comandamento.

Sull'onda di un elevato tasso alcolemico, parli di tutto meno di quello che rileva nel caso in oggetto.

E non dimentichiamo che hai scritto una bestialità colossale, anzi due:

un parlamento eletto con legge incostituzionale DEVE durare lo stretto tempo necessario per varare una legge elettorale conforme alla Costituzione”.

Bestialità numero 1.

Il Parlamento NON DEVE varare una nuova legge elettorale.

La normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è «COMPLESSIVAMENTE IDONEA A GARANTIRE IL RINNOVO, IN OGNI MOMENTO, DELL’ORGANO COSTITUZIONALE ELETTIVO»,

Bestialità numero 2.

NON ABBIAMO GARANZIA ALCUNA che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione in quanto nel nostro ordinamento NON ESISTE UN GIUDIZIO PREVENTIVO DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE.

Infine abbiamo una nuova panzana galattica, come si conviene ad ogni pulcinella panzanaro che si rispetti.

Con certi passaggi della sentenza, molto criticati da Zagrebelsky e altri, ha fornito alla politica quasi un nullaosta a violare nuovamente e impunemente i sacri comandamenti della Costituzione sulla delicata materia elettorale”.

Come ho già detto, non abbiamo garanzia alcuna che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione, non esistendo nel nostro ordinamento un giudizio preventivo di legittimità costituzionale.

E l'eventuale violazione dei principi costituzionali da parte della nuova legge elettorale non sarà un fatto impunito, ben potendo la Corte Costituzionale essere nuovamente chiamata a dichiarare l'illegittimità costituzionale delle nuove norme.

Come il panzanaro seriale può apprezzare, la politica non è affatto decostituzionalizzata:

la volontà politica dell'organo elettivo (il Parlamento), ovvero la legge ordinaria, rimane soggetta al giudizio della Corte Costituzionale.

Non abbiamo nessuna decostituzionalizzazione della politica, con buona pace del gigante del diritto.

La nuova legge elettorale sarà comunque soggetta al giudizio della Corte Costituzionale, se e quando un nuovo procedimento verrà attivato in via incidentale presso di essa.

Torna dal barbiere e approfondisci le ragioni della sconfitta del Napoli di ieri sera.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Come discutere con un monolito di Stonehenge. Il quale forse a quest'ora avrebbe capito qualcosina in più di quello che ha capito il mulo pedante e maleducato docgalileo sull'oggetto di questa discussione aperta dal sottoscritto su un passaggio del discorso di Mattarella. Oggetto che non è la sentenza n.1/2014, ma quel che è accaduto dopo e quel che potrebbe accadere nelle prossime legislature. Ho scritto che un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario a varare una nuova legge elettorale conforme alla Costituzione? Benissimo, in un post precedente avevo specificato che c'è anche l'opzione dello scioglimento immediato e del voto anticipato con la legge emendata dalla Consulta; ma in ogni caso, a beneficio del pedante smemorato, emendiamo la frase e aggiungiamo un tutt'al più: deve durare tutt'al più lo stretto tempo necessario... Contento rag. Fantozzi? Mentre, ripeto, non è affatto una bestialità scrivere che il parlamento DEVE varare leggi conformi alla Costituzione. Tutte le leggi, non solo quelle elettorali, ogni singolo parlamentare ha il dovere di scriverle nel più rigoroso rispetto della lettera e dello spirito della Costituzione. Questo a prescindere dai controlli di legittimità costituzionale ex post. É una bestia chi pensa il contrario. E, anche se è  inessenziale in questa discussione, è falso che non avremmo "garanzia alcuna" che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione. Oltre il dovere di cui sopra, ci sono le questioni pregiudiziali di costituzionalità da superare nell'iter parlamentare, e c'è il vaglio del capo dello Stato che può rinviare la legge alle Camere. Anche se naturalmente nessuno è infallibile (neppure la Corte Costituzionale, il cui giudizio però è insindacabile). La cosa grave è che talora le maggioranze votano consapevolmente leggi in palese contrasto con la Costituzione: ci provano. Mentre io avevo provato a condurre pazientemente il mulo docgalileo al nocciolo della questione con la metafora del confessore e dell'omicida. Non l'ha capita.  Pazienza, il Q.I. di un  equino è quello che è.

Ci riprovo con un esempio più concreto. A sostegno della mia tesi (un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare tutt'al più etc.etc.) ipotizzerò uno scenario forse poco probabile ma del tutto plausibile. Immaginiamo che l'Italicum, invece di essere varato un anno e mezzo dopo la sentenza della Corte sul Porcellum fosse stato varato tre anni e mezzo dopo, cioè sul finire della legislatura. I cialtroni abusivi che hanno governato si sono dimostrati capaci di questo e altro. Per non complicare le cose immaginiamo anche che al Tappetaro non fosse venuto il ghiribizzo del Senato non elettivo e che l'Italicum fosse stato scritto anche per il Senato. In queste ipotesi, mancando il tempo materiale per emendarlo, il 4 marzo prossimo voteremmo con l'Italicum (al posto del Rosatellum che in effetti la Consulta non ha avuto il tempo di vagliare). A questo punto immagino che il fazioso piddino mark+sigle variabili comincerà già a farsela addosso, ma andiamo avanti. Immaginiamo che al primo turno nessun partito raggiunga il 40% e che la Lega, con il 18%, si piazzi sorprendentemente seconda e vada al ballottaggio. Nel quale,  grazie a una fortissima astensione al Centrosud, Salvini vince per un soffio e si pappa la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e al Senato. Arriva un governo monocolore leghista con Salvini premier, Bossi al nuovo e apposito ministero dei Rutti e delle Scorregge, e il Trota alla Giustizia. Ma arriva anche una sentenza della Corte che dichiara incostituzionale l'Italicum, con il solito corollario della continuità dello Stato e bla bla bla. Naturalmente governo e maggioranza, sulla scorta di quanto è accaduto nella legislatura precedente, se ne infischiano altamente. Si limitano ad avviare senza fretta l'iter di una nuova legge, il Secessionellum, più incostituzionale dell'Italicum. E che problema c'è: l'Italicum non era forse più incostituzionale del Porcellum? Nel frattempo, sull'onda del successo elettorale, Maroni e Zaia indicono nuovi referendum consultivi. I secessionisti, sostenuti da Telenord, ex Telerenzi, ex Rai, stravincono, e Maroni e Zaia proclamano l'indipendenza del nuovo Stato Lombardoveneto. Una specie di Catalogna in salsa leghista, con la differenza che il ministro dell'Interno, tale Calderoli, non manda i carabinieri a sedare la rivolta e ad arrestare i due governatori ribelli. Lombardia e Veneto si separano dal resto d'Italia e si danno una loro Costituzione. Con buona pace dei sostenitori del principio di continuità dello Stato, lo Stato si spacca. Ecco, questo succede, o potrebbe succedere, quando la politica, con l'appiglio di una sentenza mal scritta e male interpretata, si pone al di sopra della Costituzione. 

Ora finalmente l'hai capito di cosa parliamo, Zagrebelsky e io, caro rag. Fantozzi?

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Continui a dimostrare di essere un pulcinella panzanaro che blatera SENZA IL MINIMO DI COERENZA LOGICA. Lo dimostri quando scrivi che

è falso che non avremmo garanzia alcuna che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione. Oltre il dovere di cui sopra, ci sono le questioni pregiudiziali di costituzionalità da superare nell'iter parlamentare, e c'è il vaglio del capo dello Stato che può rinviare la legge alle Camere”.

VIENI IMMEDIATAMENTE SBUGIARDATO DALLA STESSA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DI CUI BLATERI A VUOTO.

NONOSTANTE LE QUESTIONI PREGIUDIZIALI DI COSTITUZIONALITÀ E IL VAGLIO

DEL CAPO DELLO STATO,

LA LEGGE 270/2005 è STATA DICHIARATA INCOSTITUZIONALE

nei punti che sono stati oggetto del giudizio della corte costituzionale.

Lo ripeto ancora una volta: NON ESISTE GARANZIA che una legge varata dal Parlamento non sia colpita da giudizio di incostituzionalità, per il semplice motivo che non esiste un giudizio preventivo di costituzionalità.

Se esistesse un giudizio preventivo di costituzionalità NON ESISTEREBBE LA CORTE COSTITUZIONALE.

Capito? Scrivi una bestialità che viene immediatamente sbugiardata dalla realtà dei fatti, segno evidente che hai bisogno di un bravo psichiatra.

Inoltre continui a sostenere una tesi balorda, sbugiardata dalla giurisprudenza della stessa Corte Costituzionale:

la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale delle disposizioni oggetto delle questioni sollevate dalla Corte di Cassazione è «COMPLESSIVAMENTE IDONEA A GARANTIRE IL RINNOVO, IN OGNI MOMENTO, DELL’ORGANO COSTITUZIONALE ELETTIVO»”.

Per continuare a sostenere la tua tesi balorda da pulcinella panzanaro,

sei costretto ad inventare uno scenario da fantapolitica che non ha nulla a che vedere con il principio della continuità dello Stato, mentre ha molto a che vedere con il codice penale .

Come al solito lavori di fantasia, probabilmente con la complicità di un elevato tasso alcolemico.

Dammi retta: posa il fiasco e comincia a parlare di Napoli-Atalanta.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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3 ore fa, fosforo31 ha scritto:

Come discutere con un monolito di Stonehenge. Il quale forse a quest'ora avrebbe capito qualcosina in più di quello che ha capito il mulo pedante e maleducato docgalileo sull'oggetto di questa discussione aperta dal sottoscritto su un passaggio del discorso di Mattarella. Oggetto che non è la sentenza n.1/2014, ma quel che è accaduto dopo e quel che potrebbe accadere nelle prossime legislature. Ho scritto che un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare lo stretto tempo necessario a varare una nuova legge elettorale conforme alla Costituzione? Benissimo, in un post precedente avevo specificato che c'è anche l'opzione dello scioglimento immediato e del voto anticipato con la legge emendata dalla Consulta; ma in ogni caso, a beneficio del pedante smemorato, emendiamo la frase e aggiungiamo un tutt'al più: deve durare tutt'al più lo stretto tempo necessario... Contento rag. Fantozzi? Mentre, ripeto, non è affatto una bestialità scrivere che il parlamento DEVE varare leggi conformi alla Costituzione. Tutte le leggi, non solo quelle elettorali, ogni singolo parlamentare ha il dovere di scriverle nel più rigoroso rispetto della lettera e dello spirito della Costituzione. Questo a prescindere dai controlli di legittimità costituzionale ex post. É una bestia chi pensa il contrario. E, anche se è  inessenziale in questa discussione, è falso che non avremmo "garanzia alcuna" che una nuova legge elettorale sia conforme alla Costituzione. Oltre il dovere di cui sopra, ci sono le questioni pregiudiziali di costituzionalità da superare nell'iter parlamentare, e c'è il vaglio del capo dello Stato che può rinviare la legge alle Camere. Anche se naturalmente nessuno è infallibile (neppure la Corte Costituzionale, il cui giudizio però è insindacabile). La cosa grave è che talora le maggioranze votano consapevolmente leggi in palese contrasto con la Costituzione: ci provano. Mentre io avevo provato a condurre pazientemente il mulo docgalileo al nocciolo della questione con la metafora del confessore e dell'omicida. Non l'ha capita.  Pazienza, il Q.I. di un  equino è quello che è.

Ci riprovo con un esempio più concreto. A sostegno della mia tesi (un parlamento eletto con legge incostituzionale deve durare tutt'al più etc.etc.) ipotizzerò uno scenario forse poco probabile ma del tutto plausibile. Immaginiamo che l'Italicum, invece di essere varato un anno e mezzo dopo la sentenza della Corte sul Porcellum fosse stato varato tre anni e mezzo dopo, cioè sul finire della legislatura. I cialtroni abusivi che hanno governato si sono dimostrati capaci di questo e altro. Per non complicare le cose immaginiamo anche che al Tappetaro non fosse venuto il ghiribizzo del Senato non elettivo e che l'Italicum fosse stato scritto anche per il Senato. In queste ipotesi, mancando il tempo materiale per emendarlo, il 4 marzo prossimo voteremmo con l'Italicum (al posto del Rosatellum che in effetti la Consulta non ha avuto il tempo di vagliare). A questo punto immagino che il fazioso piddino mark+sigle variabili comincerà già a farsela addosso, ma andiamo avanti. Immaginiamo che al primo turno nessun partito raggiunga il 40% e che la Lega, con il 18%, si piazzi sorprendentemente seconda e vada al ballottaggio. Nel quale,  grazie a una fortissima astensione al Centrosud, Salvini vince per un soffio e si pappa la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera e al Senato. Arriva un governo monocolore leghista con Salvini premier, Bossi al nuovo e apposito ministero dei Rutti e delle Scorregge, e il Trota alla Giustizia. Ma arriva anche una sentenza della Corte che dichiara incostituzionale l'Italicum, con il solito corollario della continuità dello Stato e bla bla bla. Naturalmente governo e maggioranza, sulla scorta di quanto è accaduto nella legislatura precedente, se ne infischiano altamente. Si limitano ad avviare senza fretta l'iter di una nuova legge, il Secessionellum, più incostituzionale dell'Italicum. E che problema c'è: l'Italicum non era forse più incostituzionale del Porcellum? Nel frattempo, sull'onda del successo elettorale, Maroni e Zaia indicono nuovi referendum consultivi. I secessionisti, sostenuti da Telenord, ex Telerenzi, ex Rai, stravincono, e Maroni e Zaia proclamano l'indipendenza del nuovo Stato Lombardoveneto. Una specie di Catalogna in salsa leghista, con la differenza che il ministro dell'Interno, tale Calderoli, non manda i carabinieri a sedare la rivolta e ad arrestare i due governatori ribelli. Lombardia e Veneto si separano dal resto d'Italia e si danno una loro Costituzione. Con buona pace dei sostenitori del principio di continuità dello Stato, lo Stato si spacca. Ecco, questo succede, o potrebbe succedere, quando la politica, con l'appiglio di una sentenza mal scritta e male interpretata, si pone al di sopra della Costituzione. 

Ora finalmente l'hai capito di cosa parliamo, Zagrebelsky e io, caro rag. Fantozzi?

A questo punto dobbiamo solo stabilire se il Cazzaro e’ reduce da un convivio enologico a base di Gragnano rosso e spumoso oppure da un convegno della Barber Shop University tenuto dal noto costituzionalista Calandrino Travaglio . Inizia con un tortuoso esempio che avrebbe la stessa valenza e la stessa credibilita’ se ora affermassi “ Mettiamo che da domani sparisse la Camorra da Napoli “ , oppure “ Facciamo per esempio che il Benevento vinca il Campionato di calcio ...”. Bontà del Cazzaro che. almeno in premessa afferma che trattasi di ipotesi poco probabile (sic) ma poi, sulla scorta di questo cervellotico esempio, lcontinua e ci impernia un demenziale e cervellotico esempio che non verrebbe nemmeno in mente a Direttoretto ( sobrio ). Ma vabbè , tutti conoscono le ampie qualità di cazzeggio del Bufalaro Campano e se ne faranno una ragione . Quello, però , su cui nessuno potrà farsene una ragione sono le altre parole che escono dalla bocca del Cazzaro che , senza ritegno alcuno , e confidando sulle scarse capacità intellettive della Bene accetta Uvetta oppure del Caro Monello, tenta il “colpaccio” inventandosi di sana pianta uno strumento che , nelle prerogative , nei compiti e nelle mansioni della Corte Costituzionale , non esistono proprio . Mi riferisco al Controllo Preventivo della Corte sulle leggi Elettorali. Giuro che appena l’ho letto mi sono scompisciato dal ridere perché e’ notorio(ed e’ per questo che il Cazzaro non lo sa) che la Corte giudica solo le leggi approvate . Allo scopo e perché non pensiate che sia una bufala anche la mia , vi mando un estratto dell’intervista rilasciata dal Prof. Criscuolo che non e’ il Pizzaiolo del Cazzaro bensì l’ex Presidente della Corte Costituzionale :”Un eventuale controllo preventivo della legge elettorale in qualche modo, dal mio punto di vista, tradisce il ruolo della Corte e può essere una forma non opportuna .  Il giudizio preventivo affiderebbe alla Corte costituzionale un compito che non le spetta perché la Corte giudica sulle leggi approvate e sarebbe una sorta di consulenza preventiva». E aggiunge significativamente:”Un controllo preventivo, ancorché circoscritto alla sola legge elettorale, meriterebbe un’ulteriore fase di riflessione che non mi risulta ci sia stata. Comunque il problema non si pone perché non esiste”. Invece  il problema esiste. E ha fatto bene il presidente della Consulta a sollevarlo. Ci sono buone ragioni sia sul piano giuridico che su quello politico che sconsigliano di procedere sulla strada della trasformazione della Corte in un organo di consulenza del parlamento in materia elettorale. Si è già visto con la sentenza n.1 del 2014, quella che ha bocciato la legge Calderoli (il cosidetto porcellum), quanto sia scivoloso il terreno della valutazione dei meccanismi elettorali sulla base di principi costituzionali. Quanto può essere lunga una lista bloccata prima di essere incostituzionale? Quale è la soglia costituzionalmente accettabile per far scattare il premio di maggioranza, il 40% o il 45% dei voti? Un premio di maggioranza del 15% è costituzionalmente legittimo o no? Quale è la soglia di sbarramento accettabile? Non basta il criterio di ragionevolezza usato dalla Corte per dare risposta a queste domande. Il controllo preventivo sulle leggi elettorali trascinerebbe la Corte su questo terreno insidioso che non è il suo. Per questo le parole del suo presidente vanno intese come espressione della volontà di tenere la Corte distante, per quanto possibile, sia dalla fase di produzione legislativa di competenza specifica del parlamento, sia dalle polemiche strumentali e di parte in cui si troverebbe inevitabilmente coinvolta nel caso di giudizio preventivo.  Ergo : il Cazzaro si alzi da tavola e smetta di bere oppure si alzi dalla sedia dove segue il Simposio della Barber Shop University e si rechi immediatamente a casa e provveda alle sue usuali faccende domestiche. Concludo: La Consulta non ha dunque bisogno di quella norma che introduce il controllo preventivo, in primo luogo per non interferire con il processo legislativo parlamentare, ma anche perché un controllo a posteriori una volta ponderati gli effetti della legge resta sempre possibile. Ci siamo Cazzaro ??

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18 minuti fa, mark25252 ha scritto:

A questo punto dobbiamo solo stabilire se etc etc... 

...e confidando sulle scarse capacità intellettive della Bene accetta Uvetta 

Bene accetto Marketto, farai bene pensare alle tue scarse capacità intellettive; nn sei il deus ex machina del Forum e, come tutti, scrivi la tua opinione ke vale tanto quanto quelle degli altri;  se vuoi fare la battutina, prendi come termine di paragone te stesso non coinvolgendomi poiké io nn ti nomino quando commento con altri forumisti.

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