SE NE VANNO SEMPRE I MIGLIORI

Un'enorme perdita per la Musica e la Cultura italiana.

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27 messaggi in questa discussione

Causa impegni personali, ho appreso solo un paio d'ore fa della dolorosa scomparsa di Franco Battiato. Ed è stato uno shock. È una perdita gravissima per la musica e per la cultura italiana, ma oserei dire europea e mondiale. Vero è che la bellezza e la suggestione dei versi di Franco, e il loro miracoloso e perfetto connubio con la musica, perdono non poco all'orecchio di chi non conosce la nostra lingua. Perché Franco era un musicista e un poeta italianissimo, un grande artista italiano, meridionale, siciliano, mediterraneo e mediorientale come la culla della nostra civiltà. Il più grande poeta della nostra musica, insieme a Mogol. Ma nel contempo artista internazionale come tutti i grandissimi, del nostro paese e di tutti i paesi. Ho appreso in ritardo della sua morte, mi ero avvicinato incredibilmente e colpevolmente tardi a lui. In effetti solo sul finire del secolo scorso. Appassionato e fanatico di musica classica e di musica classica moderna (Pink Floyd, Vangelis, Jarre), della canzone italiana amavo in modo incondizionato solo Battisti, Dalla, De Gregori, Mia Martini, Venditti e i Nomadi del mitico e compianto Augusto. Apprezzavo il meglio di Mina, Celentano, Ranieri, Fossati, Berté; quasi ignoravo, mea culpa, giganti come Gaber e De André; per contro manifestavo strane ed episodiche simpatie, tipo Rettore, Krisma, Diana Est. Mentre Battiato, mea maxima culpa, in buona sostanza non lo conoscevo. Ovviamente mi capitava di ascoltare i suoi successi in radio e in tv, ma per pura sfortuna mi capitava sempre di ascoltarli in modo distratto, mentre ero in altre faccende affaccendato. Ma la grande musica e la grande poesia richiedono concentrazione. Immaginate che vi state facendo lo shampoo e la barba a velocità supersonica perché siete in ritardo, il rubinetto è aperto e la radio nell'altra stanza vi manda Carmelo Bene che declama Majakovskij o Eliot. Non ci capite quasi niente, intuite solo che deve essere roba stravagante, forse anche troppo, pur con una sua originalità e orecchiabilità. Ecco, questo era il mio giudizio sommario delle canzoni di Battiato. Poi un giorno, era il 15 settembre del 1994, mi trovai al mercato audio e video della Duchesca (Napoli, alle spalle di piazza Garibaldi) dove acquistai un bel cofanetto originale di cd di Jean Michel Jarre. Il bancarellaro non aveva il resto e mi diede una musicassetta pezzottata con una dozzina di brani di Battiato. Tipo le caramelle al bar. Gli dissi: "Per la verità questo cantautore non mi piace molto". Ma il bancarellaro replicò: "Dotto', che dite? Sentite a me, se vi piace Jarre vi deve piacere pure Battiato". Quella sera stessa mi sarei reso conto che quell'uomo era un grande intenditore di musica. Perché mi ricordo bene la data? Perché proprio quel giorno morì *** Pozzi e il mercatino della Duchesca era letteralmente in lutto. La più cupa costernazione regnava tra le bancarelle: i clienti erano molto tristi ma i venditori anche di più, perché le videocassette di ***, di solito di gran lunga le più richieste, nessuno osava toccarle, e forse nemmeno guardarle, per una forma di sincero e doveroso rispetto. Ma ritorniamo a Battiato. Quella musicassetta pirata, che conservo gelosamente anche se il nastro è molto deteriorato, aveva come brano n.1 Summer on a solitary beach, al n.2 I treni di Tozeur, al n.3 Voglio vederti danzare, al n.4 L'era del cinghiale bianco. E non so se mi spiego. Mi chiusi in camera con il Sony e le cuffie e, dopo avere assaporato in estasi Oxigene 4 dal cd di Jarre, decisi di passare a Battiato. Perché l'estasi può essere sopportata anche da noi comuni mortali, ma deve essere breve. E invece l'estasi continuò. Fu addirittura uno shock. Fu la mia scoperta dell'America. Che cosa mi ero perso! Una caratteristica di Battiato, che lo differenzia da quasi tutti i grandissimi della canzone italiana, eccetto forse Battisti, è la quantità enorme di capolavori che è riuscito a regalarci nella sua carriera: decine, uno più bello dell'altro. Difficilissimo stilare una classifica. Quasi sempre la mia personale opinione è che la più bella canzone di Franco è l'ultima che ho ascoltato. Tuttavia, se proprio dovessi azzardare una graduatoria ora citerei, e forse non a caso, proprio quelle prime 4 canzoni della musicassetta, ma in ordine inverso. Che gigante! Che mito! Quando nascerà un altro artista così?

Grazie, Franco, riposa in pace.

 

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Una nota a margine al post precedente. Avrete notato che il nome della Pozzi viene tuttora censurato dall'editor di Virgilio. Una forma penosa di bigottismo! Naturalmente mi riferivo a  M O A N A. Non che io fossi un suo fan, né del suo genere (all'epoca ero già felicemente sposato). Ma era una ragazza intelligente e una volta lessi che era morta, giovanissima, tra atroci sofferenze ma con grande dignità. E con grande dignità e professionalità svolgeva il suo lavoro. Che non era certo rubare. Pare poi che nella vita privata fosse molto timida. In ogni caso, trovo assurdo trattarla ancora oggi come se fosse stata un'appestata. 

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È necessaria un'altra nota a margine. Il quarto brano della musicassetta era Prospettiva Nevski, e non L'era del cinghiale bianco come avevo scritto. Ma sul foglietto della musicassetta c'era e c'è  proprio questo errore, un'inversione tra i due brani. Cose che accadevano sulle musicassette pezzottate vendute sulle bancarelle. 

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" E' necessaria un'altra nota a margine " leggere in un post dove si parla della dipartita del Maestro Franco Battiato e della prostituta m.p. é veramente  una bestemmia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Causa impegni personali, ho appreso solo un paio d'ore fa della dolorosa scomparsa di Franco Battiato. Ed è stato uno shock. È una perdita gravissima per la musica e per la cultura italiana, ma oserei dire europea e mondiale. Vero è che la bellezza e la suggestione dei versi di Franco, e il loro miracoloso e perfetto connubio con la musica, perdono non poco all'orecchio di chi non conosce la nostra lingua. Perché Franco era un musicista e un poeta italianissimo, un grande artista italiano, meridionale, siciliano, mediterraneo e mediorientale come la culla della nostra civiltà. Il più grande poeta della nostra musica, insieme a Mogol. Ma nel contempo artista internazionale come tutti i grandissimi, del nostro paese e di tutti i paesi. Ho appreso in ritardo della sua morte, mi ero avvicinato incredibilmente e colpevolmente tardi a lui. In effetti solo sul finire del secolo scorso. Appassionato e fanatico di musica classica e di musica classica moderna (Pink Floyd, Vangelis, Jarre), della canzone italiana amavo in modo incondizionato solo Battisti, Dalla, De Gregori, Mia Martini, Venditti e i Nomadi del mitico e compianto Augusto. Apprezzavo il meglio di Mina, Celentano, Ranieri, Fossati, Berté; quasi ignoravo, mea culpa, giganti come Gaber e De André; per contro manifestavo strane ed episodiche simpatie, tipo Rettore, Krisma, Diana Est. Mentre Battiato, mea maxima culpa, in buona sostanza non lo conoscevo. Ovviamente mi capitava di ascoltare i suoi successi in radio e in tv, ma per pura sfortuna mi capitava sempre di ascoltarli in modo distratto, mentre ero in altre faccende affaccendato. Ma la grande musica e la grande poesia richiedono concentrazione. Immaginate che vi state facendo lo shampoo e la barba a velocità supersonica perché siete in ritardo, il rubinetto è aperto e la radio nell'altra stanza vi manda Carmelo Bene che declama Majakovskij o Eliot. Non ci capite quasi niente, intuite solo che deve essere roba stravagante, forse anche troppo, pur con una sua originalità e orecchiabilità. Ecco, questo era il mio giudizio sommario delle canzoni di Battiato. Poi un giorno, era il 15 settembre del 1994, mi trovai al mercato audio e video della Duchesca (Napoli, alle spalle di piazza Garibaldi) dove acquistai un bel cofanetto originale di cd di Jean Michel Jarre. Il bancarellaro non aveva il resto e mi diede una musicassetta pezzottata con una dozzina di brani di Battiato. Tipo le caramelle al bar. Gli dissi: "Per la verità questo cantautore non mi piace molto". Ma il bancarellaro replicò: "Dotto', che dite? Sentite a me, se vi piace Jarre vi deve piacere pure Battiato". Quella sera stessa mi sarei reso conto che quell'uomo era un grande intenditore di musica. Perché mi ricordo bene la data? Perché proprio quel giorno morì *** Pozzi e il mercatino della Duchesca era letteralmente in lutto. La più cupa costernazione regnava tra le bancarelle: i clienti erano molto tristi ma i venditori anche di più, perché le videocassette di ***, di solito di gran lunga le più richieste, nessuno osava toccarle, e forse nemmeno guardarle, per una forma di sincero e doveroso rispetto. Ma ritorniamo a Battiato. Quella musicassetta pirata, che conservo gelosamente anche se il nastro è molto deteriorato, aveva come brano n.1 Summer on a solitary beach, al n.2 I treni di Tozeur, al n.3 Voglio vederti danzare, al n.4 L'era del cinghiale bianco. E non so se mi spiego. Mi chiusi in camera con il Sony e le cuffie e, dopo avere assaporato in estasi Oxigene 4 dal cd di Jarre, decisi di passare a Battiato. Perché l'estasi può essere sopportata anche da noi comuni mortali, ma deve essere breve. E invece l'estasi continuò. Fu addirittura uno shock. Fu la mia scoperta dell'America. Che cosa mi ero perso! Una caratteristica di Battiato, che lo differenzia da quasi tutti i grandissimi della canzone italiana, eccetto forse Battisti, è la quantità enorme di capolavori che è riuscito a regalarci nella sua carriera: decine, uno più bello dell'altro. Difficilissimo stilare una classifica. Quasi sempre la mia personale opinione è che la più bella canzone di Franco è l'ultima che ho ascoltato. Tuttavia, se proprio dovessi azzardare una graduatoria ora citerei, e forse non a caso, proprio quelle prime 4 canzoni della musicassetta, ma in ordine inverso. Che gigante! Che mito! Quando nascerà un altro artista così?

Grazie, Franco, riposa in pace.

 

Beh insomma , alla fine una cosa l’ho capita . Anche il Cazzaro , alla fine , e’ una persona normodotata come noi . Finalmente anche lui fa le medesime cose che gli italiani , praticamente tutti gli italiani maschi, fanno quando si fanno lo shampoo e la barba . Ora , pur di dargli contro , non mi verrete mica a dire che voi , nel momento di sbarbarvi e di shamparvi , non ascoltate Majakovskij e Eliot declamate da Carmelo ( sarebbe Bene ma anch’io voglio adeguarmi semanticamente al verbo del Cazzaro che usa solo il nome di battesimo per le persone con cui ha in rapporto di vomisce da fraterno , nda). E lui, invece , lo faceva pure con il rumore alto dell’acqua del lavandino . What a men !! Il Cazzaro ci informa che colpevolmente non conosceva Franco (vale lo  stesso discorso di Carmelo , nda ) ma un giorno che ricorda bene essere stato il 30 settembre del 1994 , dove accadde un evento quasi paritario all’11 settembre del 2001,  ovvero la morte di Mo a na Pozzi , che il 97% degli italiani sa essere morta in quella data , il Cazzaro si reca al mercato dell’audio di Napoli . Il Cazzaro acquista una cassetta e paga . Il venditore della cassetta non ha gli spiccioli per fare il resto ed allora che fa ?? Al posto del resto gli consegna un’altra cassetta . E stikazzi , direte voi : poteva essere una cassetta dei Cugini di Campagna ?? Di Mal dei Primitives ?? Di Nada ??  Macché e’ una cassetta di Franco . Che kulo !! Proprio di quel Franco che go ci ha lasciato . Il Cazzaro ha una memoria di ferro !! Non lo fate incazza’ sennò si concentra ed e’ capace di spararvi in rapida successione A) il nome ed il cognome del venditore delle cassette . 2) Di che colore erano le scarpe che indossava , 3) Che tipo di Pastiera gli aveva preparato sua madre il giorno 29 settembre 1994. 4)  la classifica del campionato lnterregionale campano/ laziale. 5) quante cambio della guardia vi erano state a Buckingam Palace dal 1949 alla metà di luglio del 1977. E se si incszza di brutto vi dice pure tutti i titoli in ordine alfabetico della cassetta di Franco lato A. Dopodiché il Cazzaro torna a casa e salutato il padre , quello che ptretendeva una morigeratezza assoluta ed una assoluta disciplina , con il classico Voi , “ Come state , padre mio “, si reca nella sua cameretta ed e’ li che viene  folgorato   sulla via di Damasco dalla Musica di Franco . E’ li che sente montare dentro di se l’ estasi breve ma intensa che gli tramette la musica di Franco. E’ proprio quel giorno che butta dalla finestra i dischi di Krisma , Diana Est , Ricchi e Poveri , Gianni Pettinati e Mario Tessuto . Dalla finestra fa volare pure il mangiadischi marca Geloso ma conserva il mangia cassette marca Sanjo. Addirittura , il Cazzaro , da non conoscere affatto Franco , paragona , come tutti noi del resto , questa grande scoperta a quella di Cristoforo Colombo quando scopri’ l’America . Ho solo un piccolissimo dubbio che spero che il Pulcinella partenopeo si impegni a chiarire ed e’ il seguente :” non e’ che quel certo senso orgasmico che lo attanagliava quella sera era, più che dalle canzoni di Franco erano le pip pette che il Cazzaro stesso si faceva davanti alla gigantografia della Mo a na alla parete della sua cameretta . Concludo : il “manifesto “ strappa lacrime del Cazzaro per la dipartita  di Franco e’ più o meno uguale uguale a quello che indico’ e che recuto’ in una analoga dipartita : Qyella dipartita di Conte da Palazzo Chigi . Il classico epitaffio che viene fatto ogni qualvolta un personaggio famoso ci lascia magari un po’ prima del tempo . Le parole sono le stesse a cui il Cazzaro ci ha abituato : piene di retorica , di frasi fatte , con complimenti esageratamente enfatizzati in puro stile napoletano . Oramai e’ must per chi , pur di apparire ed essere omaggiato , ad un funerale , vorrebbe interpretare la parte del defunto . Quello di cui , almeno per quel giorno , si parla solo bene ed in termini entusiastici . Un solo dubbio : ma perché il Cazzaro inizialmente, come politico critico’ Franco ?? Mica centrerà qualcosa la sua esperienza come assessore nella giunta Crocetta ?? Vabbuo’ sia come sia , riposa in pace . Parola di Cazzaro . Perdipiu’ napoletano...!! 

Modificato da mark222220

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4 ore fa, mariellasikelia ha scritto:

" E' necessaria un'altra nota a margine " leggere in un post dove si parla della dipartita del Maestro Franco Battiato e della prostituta m.p. é veramente  una bestemmia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Scusa Mariella, dove starebbe questa "bestemmia"? Avevo parlato della Pozzi in modo del tutto incidentale, ricordando un dettaglio, che mi è rimasto impresso, dell'episodio correlato a quella musicassetta che mi fece comprendere in pieno la grandezza di Battiato solo 15 o 20 anni dopo i suoi più grandi successi. Che ci vuoi fare? Da giovane io studiavo come un cane, la sera lavoravo in una tv libera e a casa avevo tutti, ma proprio tutti i dischi di Battisti, di De Gregori, di Venditti, dei Pink Floyd e dei Nomadi, quasi tutte le 138 composizioni di Beethoven, più 150 dischi (di mio padre) di opera lirica, quindi mi erano sfuggiti i capolavori di Battiato, ma anche quelli di Gaber e De André.  E poi la Pozzi, per quel poco che ricordo di lei e per quello che leggo su Wikipedia, non era affatto una prostituta. Era un'attrice che recitò anche in film di Verdone, Vanzina, Corbucci, etc. Era una musicista che frequentò il conservatorio. Era una ragazza di buona famiglia che non aveva certo bisogno di prostituirsi. Ma, a parte questo, ti ricordo che è stato detto che i ladri e le prostitute ci precedono nel Regno dei cieli. Lo stesso maestro Battiato parlò di "prostitute libiche" in Sentimento nuevo, e non mi pare che volesse disprezzarle. Mentre disprezzava le "tr.oie" del parlamento, ma senza riferirsi alle donne bensì alla prostituzione tipica dei politici italiani. 

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Naaaa....... sig fosforo, con questo post riesce a rendere antipatico, alla ridicola boccuccia di rosa pisana, 222221 volte idi ota, pure Battiato. 

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9 ore fa, mark222220 ha scritto:

Beh insomma , alla fine una cosa l’ho capita . Anche il Cazzaro , alla fine , e’ una persona normodotata come noi . Finalmente anche lui fa le medesime cose che gli italiani , praticamente tutti gli italiani maschi, fanno quando si fanno lo shampoo e la barba . Ora , pur di dargli contro , non mi verrete mica a dire che voi , nel momento di sbarbarvi e di shamparvi , non ascoltate Majakovskij e Eliot declamate da Carmelo ( sarebbe Bene ma anch’io voglio adeguarmi semanticamente al verbo del Cazzaro che usa solo il nome di battesimo per le persone con cui ha in rapporto di vomisce da fraterno , nda). E lui, invece , lo faceva pure con il rumore alto dell’acqua del lavandino . What a men !! Il Cazzaro ci informa che colpevolmente non conosceva Franco (vale lo  stesso discorso di Carmelo , nda ) ma un giorno che ricorda bene essere stato il 30 settembre del 1994 , dove accadde un evento quasi paritario all’11 settembre del 2001,  ovvero la morte di Mo a na Pozzi , che il 97% degli italiani sa essere morta in quella data , il Cazzaro si reca al mercato dell’audio di Napoli . Il Cazzaro acquista una cassetta e paga . Il venditore della cassetta non ha gli spiccioli per fare il resto ed allora che fa ?? Al posto del resto gli consegna un’altra cassetta . E stikazzi , direte voi : poteva essere una cassetta dei Cugini di Campagna ?? Di Mal dei Primitives ?? Di Nada ??  Macché e’ una cassetta di Franco . Che kulo !! Proprio di quel Franco che go ci ha lasciato . Il Cazzaro ha una memoria di ferro !! Non lo fate incazza’ sennò si concentra ed e’ capace di spararvi in rapida successione A) il nome ed il cognome del venditore delle cassette . 2) Di che colore erano le scarpe che indossava , 3) Che tipo di Pastiera gli aveva preparato sua madre il giorno 29 settembre 1994. 4)  la classifica del campionato lnterregionale campano/ laziale. 5) quante cambio della guardia vi erano state a Buckingam Palace dal 1949 alla metà di luglio del 1977. E se si incszza di brutto vi dice pure tutti i titoli in ordine alfabetico della cassetta di Franco lato A. Dopodiché il Cazzaro torna a casa e salutato il padre , quello che ptretendeva una morigeratezza assoluta ed una assoluta disciplina , con il classico Voi , “ Come state , padre mio “, si reca nella sua cameretta ed e’ li che viene  folgorato   sulla via di Damasco dalla Musica di Franco . E’ li che sente montare dentro di se l’ estasi breve ma intensa che gli tramette la musica di Franco. E’ proprio quel giorno che butta dalla finestra i dischi di Krisma , Diana Est , Ricchi e Poveri , Gianni Pettinati e Mario Tessuto . Dalla finestra fa volare pure il mangiadischi marca Geloso ma conserva il mangia cassette marca Sanjo. Addirittura , il Cazzaro , da non conoscere affatto Franco , paragona , come tutti noi del resto , questa grande scoperta a quella di Cristoforo Colombo quando scopri’ l’America . Ho solo un piccolissimo dubbio che spero che il Pulcinella partenopeo si impegni a chiarire ed e’ il seguente :” non e’ che quel certo senso orgasmico che lo attanagliava quella sera era, più che dalle canzoni di Franco erano le pip pette che il Cazzaro stesso si faceva davanti alla gigantografia della Mo a na alla parete della sua cameretta . Concludo : il “manifesto “ strappa lacrime del Cazzaro per la dipartita  di Franco e’ più o meno uguale uguale a quello che indico’ e che recuto’ in una analoga dipartita : Qyella dipartita di Conte da Palazzo Chigi . Il classico epitaffio che viene fatto ogni qualvolta un personaggio famoso ci lascia magari un po’ prima del tempo . Le parole sono le stesse a cui il Cazzaro ci ha abituato : piene di retorica , di frasi fatte , con complimenti esageratamente enfatizzati in puro stile napoletano . Oramai e’ must per chi , pur di apparire ed essere omaggiato , ad un funerale , vorrebbe interpretare la parte del defunto . Quello di cui , almeno per quel giorno , si parla solo bene ed in termini entusiastici . Un solo dubbio : ma perché il Cazzaro inizialmente, come politico critico’ Franco ?? Mica centrerà qualcosa la sua esperienza come assessore nella giunta Crocetta ?? Vabbuo’ sia come sia , riposa in pace . Parola di Cazzaro . Perdipiu’ napoletano...!! 

Ettepareva che boccuccia di rosa pisana 222222 volte idi ota, non alzasse i suoi ragli al cielo?

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11 ore fa, mariellasikelia ha scritto:

" E' necessaria un'altra nota a margine " leggere in un post dove si parla della dipartita del Maestro Franco Battiato e della prostituta m.p. é veramente  una bestemmia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Mi può spiegare il perché sig.ra Mariella?

Non era figlia di Dio anche lei come Battiato?

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Vedrai, mamma, Dio sa perdonare, e perdonerà anche me. 

Così M. Pozzi, malata terminale di carcinoma epatico, consolava sua madre al capezzale del suo letto di agonia. Aveva 33 anni. La frase fu ricordata dal cardinale arcivescovo Michele Giordano durante la sua omelia nella cattedrale di Napoli, il 19 settembre 1994, giorno della festa (e del miracolo per chi ci crede) del santo patrono e martire Gennaro. 

   

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Comincio ad avere forti dubbi , non so se si sta parlando di m.p. che faceva mercimonio del proprio corpo o di santa Maria Goretti ... " ai posteri  l'ardua  sentenza  "  !!!

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2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Ettepareva che boccuccia di rosa pisana 222222 volte idi ota, non alzasse i suoi ragli al cielo?

Come sempre il falsario pisano ha completamente stravolto in malafede tutti i passaggi del mio post. Io non ho scritto che mi faccio la barba ascoltando Carmelo Bene. Il mio era solo un esempio generico per dire che la musica di Battiato, per essere apprezzata, richiede concentrazione, così come una poesia di Majakovskij o di Eliot. I testi e la musica del maestro non sono affatto semplici e banali come pensava e pensa qualche  critico molto superficiale e come pensavo anch'io prima di accostarmi a lui in modo serio. Sono anche testi politicamente impegnati come sottolinea Luca Telese: 

https://infosannio.com/2021/05/18/il-battiato-politico-pianto-la-bandiera-bianca-denuncio-***-e-maiali-e-nulla-fu-come-prima/

Inoltre, non ricordavo affatto bene il giorno dell'acquisto della musicassetta di 27 anni fa. Ricordavo solo quel dettaglio relativo alla morte della Pozzi ed ero risalito alla data da Wikipedia. Ma l'avevo sbagliata ugualmente. Quell'episodio risale in realtà non al 15 ma al 19 settembre 1994. Era il giorno di S. Gennaro, un giorno di festa a Napoli, ed ero sceso in centro. Probabilmente mi recai alla Duchesca per comprare i cd di Jean Michel Jarre dopo una visita al Duomo. Me ne sono ricordato nel cercare in rete le parole commoventi della Pozzi, sul suo letto d'agonia, riportate quel giorno dal cardinale Giordano, e che ricordavo vagamente:

https://napoli.fanpage.it/***-pozzi-napoli/

La discrepanza si spiega facilmente. L'attrice era morta il 15 settembre in Francia, ma i familiari diffusero la notizia solo qualche giorno dopo, forse il 18.

Stendo un velo pietoso sul seguito del post, sui deliri e sulle ulteriori kazzate messe insieme dal cazzaro e perditempo pisano.  

Modificato da fosforo311

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32 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Comincio ad avere forti dubbi , non so se si sta parlando di m.p. che faceva mercimonio del proprio corpo o di santa Maria Goretti ... " ai posteri  l'ardua  sentenza  "  !!!

Ognuno vende ciò che ha sig.ra Mariella.

Vorrei ricordarle che ci sono diversi santi che prima di diventare santi hanno svolto una vita dissoluta.

Gliene cito qualcuno prima che me lo chieda lei:

 

1) San Agostino 

2) santa Pelagia che condusse una vita simile a quella di ***

3) santa Maria Egiziana o Egiziaca ( non ricordo bene) sembra facesse la pro stituta.

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11 ore fa, mark222220 ha scritto:

E se si incazza di brutto vi dice pure tutti i titoli in ordine alfabetico della cassetta di Franco lato A.

Liberissimo di fare come meglio credi, però dovresti pensarci bene prima di perculare il cazzaro napoletano fosforo31. Se gli salta la mosca al naso, sono praticamente certo che fosfy scriverà un post nel quale rivelerà:

1 - la marca dello shampoo che Alberto Radius usava durante le sessioni di registrazione dell'album "L'era del cinghiale bianco";

2 - il colore dei calzini indossati da Manlio Sgalambro durante il suo primo incontro con Franco;

3 - il numero medio dei cannoli che Franco mangiava durante la composizione di "E ti verrò a cercare", appositamente preparati dalla pasticceria "Eredi Romeo Privitera s.a.s. di Carmelo Privitera & C.";

4 - i pub frequentati da Giusto Pio durante il soggiorno londinese al tempo delle registrazioni dell'album "Come un cammello in una grondaia".

L'amico fosfy infine redigerà una puntuale analisi esegetica della locuzione cuccurucucù, sulla base degli scritti di Imam Malik, che incontrerà il plauso incondizionato di Sanchino Risata.

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11 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Ognuno vende ciò che ha sig.ra Mariella.

Vorrei ricordarle che ci sono diversi santi che prima di diventare santi hanno svolto una vita dissoluta.

Gliene cito qualcuno prima che me lo chieda lei:

 

1) San Agostino 

2) santa Pelagia che condusse una vita simile a quella di ***

3) santa Maria Egiziana o Egiziaca ( non ricordo bene) sembra facesse la pro stituta.

Tutta la " dissolutezza " di Sant' Agostino consiste in quanto segue ( roba da ridere ) !!!

Qui Agostino visse per quindici anni in concubinaggio con una donna, dalla quale ebbe un figlio, Adeodato (il quale morì tra il 389 e il 391). Da questa donna si separò nel 836.

p.s. io sono atea
 

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11 minuti fa, mariellasikelia ha scritto:

Tutta la " dissolutezza " di Sant' Agostino consiste in quanto segue ( roba da ridere ) !!!

Qui Agostino visse per quindici anni in concubinaggio con una donna, dalla quale ebbe un figlio, Adeodato (il quale morì tra il 389 e il 391). Da questa donna si separò nel 836.

p.s. io sono atea
 

mi fa piacer saperlo sig.ra mariella, ma avendo citato Santa Maria Goretti (pura come un giglio) allora io ho citato i santi peccatori con una vita, (posso dirlo?) turbolenta come quella di *** che lei ha dato l'impressione di disprezzare.

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25 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

mi fa piacer saperlo sig.ra mariella, ma avendo citato Santa Maria Goretti (pura come un giglio) allora io ho citato i santi peccatori con una vita, (posso dirlo?) turbolenta come quella di *** che lei ha dato l'impressione di disprezzare.

No ,non é impressione , la disprezzo proprio , così come da viva anche da morta . Vede se vediamo qualcuno sul marciapiede che fa il mestiere più antico del mondo la si appella in un certo modo , mentre se va sotto i riflettori e in video le si indossa un mantello che la "ripulisce " !! Come si suol dire " un peso e due misure " .

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Bene! Disprezzare chi vuole è un suo diritto, ma è altrettanto un diritto scegliere come guadagnarsi la pagnotta.

 

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1 ora fa, ilsauro24ore ha scritto:

... 3 - il numero medio dei cannoli che Franco mangiava durante la composizione di "E ti verrò a cercare"...

 

Fai una cosa, lascia in pace Battiato e torna a scrivere di tennis. C'è caso che accumuli qualche figuradicacca in meno. 

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2 ore fa, mariellasikelia ha scritto:

Comincio ad avere forti dubbi , non so se si sta parlando di m.p. che faceva mercimonio del proprio corpo o di santa Maria Goretti ... " ai posteri  l'ardua  sentenza  "  !!!

Egregia  Sikelia, detto in premessa che anche lei , finita la Luna di Miele , arriverà alla conclusione a cui sono giunti la stragrande maggioranza dei forumisti ( seri , nda) ovvero che il Cazzaro e’ un Panzanaro e Borioso Buffone affetto da un bulimico senso di narcisismo ,  le dico subito che così come lo stesso ha fatto ieri con il post su Battiato inventandosi di sana pianta l’episodio delle musico cassette acquistate al mercatino di Napoli ,dopo averci fatto scompisciare dalle risate con gli enfatici episodi che bontà sua ci ha voluto raccontare ed infarciti dello stesso vizietto di sempre , quello di essere stato fin da ragazzino tre passi in avanti sul piano culturale a tutti o quasi i ragazzini della sua età ,  avendo nello stesso post fatto un accostamento a Mo ana Pozzi , ecco che stamani , dopo il suo post , torna a bomba , apre il Fatto Quotidiano , vede che c’è un articolo riguardante la ex por no star scritto da un certa Francesca  Petretto , di suo gradimento , ed ecco che non facendo a noi certamente nessuna sorpresa, constatare per l’ennesima volta che sull’articolo condensa enfaticamente i suoi pensieri mescolati con il post in questione  ( di cui invio almeno copia di una parte , ma può darsi che successivamente mandi anche la parte finale , nda ) . Ecco scoperto l’arcano , signora Sikelia . Nel tempo riuscirà a vedere da lei stessa questi giochino che il Cazzaro manda in scena da anni ed anni .                                        
P.S.  Se posso permettermi le consiglierei di prestare un minimo di attenzione pure alla forumista Ahaha.ha. E’ la portavoce e capo ufficio stampa del Cazzaro ed interviene sempre quando qualcuno si permette di “perkulare” chi gli paga lo stipendio . Faccia buon uso di questo consiglio . La prego di credermi sulla parola . Mando prima parte dell’articolo di Francesca Petretto

“Ogni tanto mi piace ricordare che esistono donne talmente forti e piene di vita che non hanno paura di essere quello che sono. Queste donne hanno una luce speciale, un’aura di eterna bellezza che impedisce loro di essere dimenticate. Al di là della carne, gli uomini bramano la loro anima.

Era il 15 settembre 1994 quando, in un ospedale di Lione, morì *** Pozzi. Sono passati 25 anni e la sua morte è tuttora avvolta da un mistero quasi favolistico. C’è chi sostiene che in realtà sia viva e vegeta e si nasconda chissà dove, che abbia deciso di inscenare la sua morte per poter vivere in pace lontana da tutto e tutti; o c’è chi attribuisce la sua morte all’Aids, cosa più volte smentita da tutti coloro che la conoscevano da vicino. Ufficialmente la causa della morte fu un cancro al fegato, sviluppatosi a causa di una probabile epatite C.

 
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Ma se da un lato tanti sono gli interrogativi sulla sua morte, dall’altro lato si è consapevoli di quanto il suo stile di vita abbia condizionato non poco la cultura italianatra gli anni 80 e 90. *** la ***, *** la ragazza intelligente, *** la peccatrice, *** la donna fatale, *** l’indecente, *** la donna istruita, *** il fenomeno di costume, *** la ribelle.

Una cosa è certa: *** Pozzi non era solamente una ***, era un simbolo. Il simbolo di uno sfrenato, sfacciato e dirompente rifiuto di tutte quelle regole e costrizioni che volevano e vogliono tuttora la donna o santa o ***, secondo un radicato retaggio culturale mai del tutto estirpato; il simbolo di una ribellione consapevole e affascinante, donna e femmina, ammaliante e spiritosa e nonostante tutto mai volgare. *** era ambiziosa e non ne faceva mistero; era sfrontata, ma sempre con garbo e aveva classe.....

Modificato da mark222220

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3 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

Liberissimo di fare come meglio credi, però dovresti pensarci bene prima di perculare il cazzaro napoletano fosforo31. Se gli salta la mosca al naso, sono praticamente certo che fosfy scriverà un post nel quale rivelerà:

1 - la marca dello shampoo che Alberto Radius usava durante le sessioni di registrazione dell'album "L'era del cinghiale bianco";

2 - il colore dei calzini indossati da Manlio Sgalambro durante il suo primo incontro con Franco;

3 - il numero medio dei cannoli che Franco mangiava durante la composizione di "E ti verrò a cercare", appositamente preparati dalla pasticceria "Eredi Romeo Privitera s.a.s. di Carmelo Privitera & C.";

4 - i pub frequentati da Giusto Pio durante il soggiorno londinese al tempo delle registrazioni dell'album "Come un cammello in una grondaia".

L'amico fosfy infine redigerà una puntuale analisi esegetica della locuzione cuccurucucù, sulla base degli scritti di Imam Malik, che incontrerà il plauso incondizionato di Sanchino Risata.

😂🤣😂🤣

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