il ragazzino no mask è ancora rinchiuso in manicomio!!
Iniziata da
director12,
12 messaggi in questa discussione
1 ora fa, dune-buggi ha scritto:mentre gli - scarabocchiati - che cantano ed urlano dai - sinistri - palchi sono liberi di partecipare ai programmi televisivi
Ripeto ancora una volta : i cosiddetti togati dovrebbero seguire lo stesso iter dei piloti di aerei , periodicamente verificare la loro salute mentale !!
1 ora fa, mariellasikelia ha scritto:Ripeto ancora una volta : i cosiddetti togati dovrebbero seguire lo stesso iter dei piloti di aerei , periodicamente verificare la loro salute mentale !!
i piloti degli aerei ripetono sempre due volte sia le istruzioni ricevute dalla torre di controllo e sia le proprie intenzione di volo. Questo per evitare che "disturbi" atmosferici esterni possa fraintendere le necessità del volo sicuro.
27 minuti fa, dune-buggi ha scritto:i piloti degli aerei ripetono sempre due volte sia le istruzioni ricevute dalla torre di controllo e sia le proprie intenzione di volo. Questo per evitare che "disturbi" atmosferici esterni possa fraintendere le necessità del volo sicuro.
Ma oltre o prima di quanto dici anche e soprattutto quanto segue !!
7 ore fa, mariellasikelia ha scritto:Ripeto ancora una volta : i cosiddetti togati dovrebbero seguire lo stesso iter dei piloti di aerei , periodicamente verificare la loro salute mentale !!
aggiungo:se sbagliano,.devono pagare di tasca propria!! l'unico problema:chi giudica un giudice??
Da il resto del Carlino
Tso studente mascherina Fano, a Muraglia spuntano i no mask
Il caso del 18enne di Fano ora sarà vagliato anche dalla procura, cui sono stati trasmessi gli atti. Intanto gruppetti di manifestanti si sono ritrovati sotto l’ospedale: identificati dalla polizia.
Da tgcom24
Si è rifiutato di indossare la mascherina in classe. Per impedire che lo portassero con la forza fuori dall'aula, si è pure incatenato al banco. A quel punto la preside dell'istituto Olivetti di Fano ha chiamato il 118. E' arrivata anche la polizia e dopo almeno due ore di trattative il ragazzo, 18 anni, è stato caricato in ambulanza e portato in ospedale. Ora è ricoverato in psichiatria. Compagni e insegnanti sotto shock protestano: "Sobillato da un 50enne no mask".
in psichiatria. Il ragazzo ha una buona condotta in classe e un buon rendimento, ma sarebbe stato suggestionato da un 50enne, suo amico, che lo avrebbe convinto a procedere con azioni di protesta contro la mascherina. Anche i genitori, subito avvertiti, non hanno potuto fare nulla per evitare il Tso.
"Devo dire la verità, io lo seguo da un anno – dice al Resto del Carlino uno degli insegnanti – e si è sempre comportato bene con i compagni di classe che fra l’altro gli vogliono bene. Mai un atteggiamento aggressivo anche se parlava sempre in terza persona. Anzi un giovane che dà soddisfazioni perché ha sempre approfondito quello che si era spiegato in classe".
A suscitare sgomento nella cittadina sull'Adriatico è la presenza di un manipolatore adulto che avrebbe condizionato pensieri e azioni del ragazzo in chiave anti Covid.
"Mi dicono che devo restare qui una settimana" - diceva calmo al cellulare il ragazzo. L'eco di quanto accaduto durerà più a lungo.
23 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Da tgcom24
Si è rifiutato di indossare la mascherina in classe. Per impedire che lo portassero con la forza fuori dall'aula, si è pure incatenato al banco. A quel punto la preside dell'istituto Olivetti di Fano ha chiamato il 118. E' arrivata anche la polizia e dopo almeno due ore di trattative il ragazzo, 18 anni, è stato caricato in ambulanza e portato in ospedale. Ora è ricoverato in psichiatria. Compagni e insegnanti sotto shock protestano: "Sobillato da un 50enne no mask".
e qunsdi?' chi ha firmato i ltso?? il sindaco è sceso in campo? perchè non ha messo dentro l'adulto?
Chi dispone il TSO
Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è disposto con provvedimento del Sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria, del Comune di residenza o del Comune dove la persona si trova momentaneamente.
Egli emana l’ordinanza di TSO solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che:
- la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici;
- gli interventi proposti vengono rifiutati;
- non è possibile adottare tempestive e idonee misure extraospedaliere.
Tutte e tre le condizioni devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico, che può essere il medico di famiglia, ma anche un qualsiasi altro medico e convalidate da un secondo medico che deve appartenere alla struttura pubblica (generalmente uno psichiatra della ASL).
La legge non prevede che i due medici debbano essere psichiatri.
Le certificazioni oltre a contenere l’attestazione delle condizioni suddette che giustificano la proposta di TSO, devono motivare la situazione concreta: non devono limitarsi a enunciare le tre condizioni né si devono usare prestampati; in pratica la proposta di TSO deve essere (anche se in breve) motivata.
Ricevute le certificazioni mediche, il Sindaco ha 48 ore per disporre, tramite un’ordinanza, il TSO facendo accompagnare la persona dai vigili e dai sanitari presso un reparto psichiatrico di diagnosi e cura.
In un primo momento la persona viene invitata a seguire vigili e sanitari nel reparto ospedaliero, se si rifiuta viene prelevata con la forza, messa in ambulanza e trasferita al reparto ospedaliero. In teoria la legge fornisce il diritto alla persona di scegliere il reparto dove essere ricoverato.
Nessuno può essere trattenuto contro la sua volontà presso strutture sanitarie o nei reparti psichiatrici di diagnosi e cura a meno che non sia soggetto ad un provvedimento di TSO.
Il Sindaco ha poi l’obbligo di inviare l’ordinanza di TSO al Giudice Tutelare (entro 48 ore successive al ricovero) per la convalida e il Giudice convalida il provvedimento entro le 48 ore successive (legge 180, art. 3 comma secondo).
Qualora manchi la convalida il TSO decade automaticamente. Il Giudice Tutelare può però anche non convalidare il provvedimento annullandolo.
Quasi mai, specialmente nelle grandi città, l’ordinanza del TSO risulta firmata dal sindaco; di solito vi è un Ufficio preposto allo svolgimento della procedura del TSO e un assessore delegato (l’assessore alla sanità; in sua assenza uno qualunque gli altri assessori), che si limita a firmare l’ordinanza.
Il TSO ha per legge la durata di 7 giorni.
Al termine dei 7 giorni, qualora non sia stata presentata dallo psichiatra del servizio una richiesta di prolungamento, il trattamento termina e lo psichiatra, non per forza lo stesso che ha proposto e convalidato il TSO, è tenuto a comunicare al Sindaco la cessazione delle condizioni richieste per l’internamento.
Il Sindaco a sua volta lo comunica al Giudice Tutelare.
Da CCDU.org.
Chi dispone il TSO
Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è disposto con provvedimento del Sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria, del Comune di residenza o del Comune dove la persona si trova momentaneamente.
Egli emana l’ordinanza di TSO solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che:
- la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici;
- gli interventi proposti vengono rifiutati;
- non è possibile adottare tempestive e idonee misure extraospedaliere.
Tutte e tre le condizioni devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico, che può essere il medico di famiglia, ma anche un qualsiasi altro medico e convalidate da un secondo medico che deve appartenere alla struttura pubblica (generalmente uno psichiatra della ASL).
La legge non prevede che i due medici debbano essere psichiatri.
Le certificazioni oltre a contenere l’attestazione delle condizioni suddette che giustificano la proposta di TSO, devono motivare la situazione concreta: non devono limitarsi a enunciare le tre condizioni né si devono usare prestampati; in pratica la proposta di TSO deve essere (anche se in breve) motivata.
Ricevute le certificazioni mediche, il Sindaco ha 48 ore per disporre, tramite un’ordinanza, il TSO facendo accompagnare la persona dai vigili e dai sanitari presso un reparto psichiatrico di diagnosi e cura.
In un primo momento la persona viene invitata a seguire vigili e sanitari nel reparto ospedaliero, se si rifiuta viene prelevata con la forza, messa in ambulanza e trasferita al reparto ospedaliero. In teoria la legge fornisce il diritto alla persona di scegliere il reparto dove essere ricoverato.
Nessuno può essere trattenuto contro la sua volontà presso strutture sanitarie o nei reparti psichiatrici di diagnosi e cura a meno che non sia soggetto ad un provvedimento di TSO.
Il Sindaco ha poi l’obbligo di inviare l’ordinanza di TSO al Giudice Tutelare (entro 48 ore successive al ricovero) per la convalida e il Giudice convalida il provvedimento entro le 48 ore successive (legge 180, art. 3 comma secondo).
Qualora manchi la convalida il TSO decade automaticamente. Il Giudice Tutelare può però anche non convalidare il provvedimento annullandolo.
Quasi mai, specialmente nelle grandi città, l’ordinanza del TSO risulta firmata dal sindaco; di solito vi è un Ufficio preposto allo svolgimento della procedura del TSO e un assessore delegato (l’assessore alla sanità; in sua assenza uno qualunque gli altri assessori), che si limita a firmare l’ordinanza.
Il TSO ha per legge la durata di 7 giorni.
Al termine dei 7 giorni, qualora non sia stata presentata dallo psichiatra del servizio una richiesta di prolungamento, il trattamento termina e lo psichiatra, non per forza lo stesso che ha proposto e convalidato il TSO, è tenuto a comunicare al Sindaco la cessazione delle condizioni richieste per l’internamento.
Il Sindaco a sua volta lo comunica al Giudice Tutelare.
Da CCDU.org.
Chi dispone il TSO
Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è disposto con provvedimento del Sindaco, nella sua qualità di autorità sanitaria, del Comune di residenza o del Comune dove la persona si trova momentaneamente.
Egli emana l’ordinanza di TSO solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che:
- la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici;
- gli interventi proposti vengono rifiutati;
- non è possibile adottare tempestive e idonee misure extraospedaliere.
Tutte e tre le condizioni devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico, che può essere il medico di famiglia, ma anche un qualsiasi altro medico e convalidate da un secondo medico che deve appartenere alla struttura pubblica (generalmente uno psichiatra della ASL).
La legge non prevede che i due medici debbano essere psichiatri.
Le certificazioni oltre a contenere l’attestazione delle condizioni suddette che giustificano la proposta di TSO, devono motivare la situazione concreta: non devono limitarsi a enunciare le tre condizioni né si devono usare prestampati; in pratica la proposta di TSO deve essere (anche se in breve) motivata.
Ricevute le certificazioni mediche, il Sindaco ha 48 ore per disporre, tramite un’ordinanza, il TSO facendo accompagnare la persona dai vigili e dai sanitari presso un reparto psichiatrico di diagnosi e cura.
In un primo momento la persona viene invitata a seguire vigili e sanitari nel reparto ospedaliero, se si rifiuta viene prelevata con la forza, messa in ambulanza e trasferita al reparto ospedaliero. In teoria la legge fornisce il diritto alla persona di scegliere il reparto dove essere ricoverato.
Nessuno può essere trattenuto contro la sua volontà presso strutture sanitarie o nei reparti psichiatrici di diagnosi e cura a meno che non sia soggetto ad un provvedimento di TSO.
Il Sindaco ha poi l’obbligo di inviare l’ordinanza di TSO al Giudice Tutelare (entro 48 ore successive al ricovero) per la convalida e il Giudice convalida il provvedimento entro le 48 ore successive (legge 180, art. 3 comma secondo).
Qualora manchi la convalida il TSO decade automaticamente. Il Giudice Tutelare può però anche non convalidare il provvedimento annullandolo.
Quasi mai, specialmente nelle grandi città, l’ordinanza del TSO risulta firmata dal sindaco; di solito vi è un Ufficio preposto allo svolgimento della procedura del TSO e un assessore delegato (l’assessore alla sanità; in sua assenza uno qualunque gli altri assessori), che si limita a firmare l’ordinanza.
Il TSO ha per legge la durata di 7 giorni.
Al termine dei 7 giorni, qualora non sia stata presentata dallo psichiatra del servizio una richiesta di prolungamento, il trattamento termina e lo psichiatra, non per forza lo stesso che ha proposto e convalidato il TSO, è tenuto a comunicare al Sindaco la cessazione delle condizioni richieste per l’internamento.
Il Sindaco a sua volta lo comunica al Giudice Tutelare.
Da CCDU.org.
18 ore fa, director12 ha scritto:E’ “un ragazzino, timido e gentile”, dice Siri
sicuramente lo difende perchè con il suo gesto si è messo dalla parte dei fascisti che da sempre sono contro le regole anti-covit....se dovessero farlo a sgarbi (e sarebbe ora) difenderebbe anche lui...ma sgarbi è importante, sopra tutto è fascista, mentre fedez non ha simpatia, per quello che ha detto contro i fasci, per questo lo si può mettere in croce...
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