Arrivano in aereo pericolosi extracomunitari

Roma, 19 apr. (askanews) – 142 lavoratori provenienti dal Marocco sono atterrati all’Aeroporto internazionale d’Abruzzo “Pasquale Liberi” di Pescara, trasportati con un volo charter organizzato grazie alla collaborazione fra Coldiretti e l’Ambasciata italiana in Marocco. Prima della partenza è stato organizzato un servizio di tamponi rapidi in aeroporto a Casablanca, in modo da garantire il rispetto dell’Ordinanza del Ministero della Salute appena pubblicata.

 

Si tratta di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni – sottolinea la Coldiretti – sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane, con cui in molti casi sono nati rapporti anche di amicizia. Dopo aver trascorso il periodo di quarantena, si impegneranno nei campi in Abruzzo, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Valle d’Aosta in attività che necessitano in molti casi di una elevata professionalità e che comprendono la semina delle patate, i trapianti di *** e carote, la coltivazione del tabacco e dei pomodori, la raccolta di meloni, zucche e zucchine.

Il volo privato è stato organizzato dalla Coldiretti dopo che il Marocco ha sospeso tutti i collegamenti aerei con l’Italia con grandi difficoltà per molte imprese che non possono più contare su storici collaboratori. La comunità marocchina è la più numerosa tra i lavoratori agricoli fuori dei confini comunitari con quasi 36mila persone, il 10% circa del totale dei braccianti stranieri che ogni anno vengono occupati da nord a sud della Penisola.

Prima della pandemia – continua la Coldiretti – i lavoratori stranieri occupati in agricoltura erano 368.000 per la maggior parte provenienti da Romania (98.011), Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568).

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5 messaggi in questa discussione

Marocchini, brava gente. Erano sotto i cartaginesi poi i romani, nella prima metà del secolo scorso erano protettorato di Francia e Spagna. Sono un po' latini anche loro. Lo si capisce subito. Alì (così lo chiamano tutti, ma non è il suo vero nome), un vecchio venditore ambulante di tessuti e abiti da donna che da decenni lavora nel mio quartiere e dintorni, parla bene il francese e l'italiano, ma soprattutto il napoletano. Difficile distinguerlo da un indigeno se non per i tratti tipici del vucumprà.  Peraltro anche il napoletano deriva, in parte, dal francese e dall'arabo. Alì è una persona estremamente onesta. Non vende merce taroccata, ma roba buona, a buon prezzo, prodotta artigianalmente nel suo paese. Da qualche tempo non lo si vede più, molti nella zona chiedono notizie di Alì. C'è chi dice che si sia ritirato, ma io non credo, avrebbe prima salutato  tutti. Spero che non abbia preso il Covid. 

 

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Provato a chiedere alla bellanuova? a suo tempo ha firmato disposizioni per farne entrare un gran numero sicuramente sarà tra quelli ...

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14 minuti fa, mylord611 ha scritto:

Provato a chiedere alla bellanuova? a suo tempo ha firmato disposizioni per farne entrare un gran numero sicuramente sarà tra quelli ...

ma  ora   ci  sono  i salvatori  dei  confini  al  governo 

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violeranno il Sacro Suolo con la zappa, desertificheranno vasti territori strappando carote e pomodori, nel veneto coltiveranno droga (nicotina), disdegneranno i Ns. salumi e i Ns. vini, se ne andranno portandosi via cospicui capitali.

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5 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Marocchini, brava gente. Erano sotto i cartaginesi poi i romani, nella prima metà del secolo scorso erano protettorato di Francia e Spagna. Sono un po' latini anche loro. Lo si capisce subito. Alì (così lo chiamano tutti, ma non è il suo vero nome), un vecchio venditore ambulante di tessuti e abiti da donna che da decenni lavora nel mio quartiere e dintorni, parla bene il francese e l'italiano, ma soprattutto il napoletano. Difficile distinguerlo da un indigeno se non per i tratti tipici del vucumprà.  Peraltro anche il napoletano deriva, in parte, dal francese e dall'arabo. Alì è una persona estremamente onesta. Non vende merce taroccata, ma roba buona, a buon prezzo, prodotta artigianalmente nel suo paese. Da qualche tempo non lo si vede più, molti nella zona chiedono notizie di Alì. C'è chi dice che si sia ritirato, ma io non credo, avrebbe prima salutato  tutti. Spero che non abbia preso il Covid. 

 

Condivido PAROLA PER PAROLA ... sono stata in Marocco per cui parlo con cognizione di causa !

Sappiano TUTTI che tanta nomenclatura europea ha comprato casa in Marocco , quale gli Agnelli , Sarkozy ecc.ecc. ecc,

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