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33 minuti fa, fosforo311 ha scritto:Per la verità, se interpretiamo lo ius soli alla lettera, anche chi è nato in un paese X per puro caso, es. per uno sciopero dei treni o un guasto dell'aereo, acquisisce il diritto di cittadinanza in X. Secondo me è ben più logico lo ius culturae: uno straniero che ha completato almeno l'istruzione obbligatoria in scuole italiane e che in tutto questo periodo ha risieduto regolarmente in Italia senza commettere reati dovrebbe ottenere automaticamente (se la desidera) la cittadinanza italiana, a prescindere dal luogo di nascita.
Non facciamo i sofisti , sarebbe più che sufficiente che almeno riconoscessero coloro che sono nati in Italia che vivono in Italia studiano o lavorano in Italia .... immaginarsi se passerebbe lo ius culture ...
Modificato da pm610i fasciocelodurimaldestri zitti
Come spiegare ai propri figli che alcuni loro amici nati in Italia sono stranieri..."Non è una priorità, ci mancherebbe. Che cosa volete che sia, un timbro su una carta d’identità e poco più. Tuttavia un giorno, quando tutta questa meschinità sarà passata, sarà interessante avere una documentazione su che cosa dicevano i genitori ai loro figli per spiegare che i loro compagni di banco, nati in Italia come loro, nello stesso anno loro, non potevano essere italiani, e che era giusto così. Se ci capita, chiediamoglielo.
Qualcuno vuol ricordare al capitan coso & co che gli ITALIANI dello ius soli sono più Italiani dei Padani !!!
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Per la verità, se interpretiamo lo ius soli alla lettera, anche chi è nato in un paese X per puro caso, es. per uno sciopero dei treni o un guasto dell'aereo, acquisisce il diritto di cittadinanza in X. Secondo me è ben più logico lo ius culturae: uno straniero che ha completato almeno l'istruzione obbligatoria in scuole italiane e che in tutto questo periodo ha risieduto regolarmente in Italia senza commettere reati dovrebbe ottenere automaticamente (se la desidera) la cittadinanza italiana, a prescindere dal luogo di nascita.
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