lunedi otto marzo diario di prima mattina
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dune-buggi,
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15 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Quindi le galline sono andate alla diga per testimoniare che le dighe progettate dall'ing Semenza sono state costruite bene e a regola d'arte, visto che hanno resistito all'urto delle frane, e che forse la colpa dei disastri è dei geologi che male hanno interpretato i carotaggi eseguiti prima di dare inizio ai lavori.
ESATTO – il calcolo del cemento e del ferro (oltre agli ancoraggi all'interno delle due montagne opposte) era giusto. Prova a pensare alla Botta di mezza montagna che crolla nell'acqua del lago. La struttura di certe montagne si chiama “faglia appoggio” ed assomiglia ad un biscotto multistrato. Quando la “crema” di separazione si inumidisce a causa dell'acqua del lago, scivola a valle come una slitta. Ciao R.d.M. Ricordi che mesi fa abbiamo scritto parecchio sul tema. Avevo anche pubblicato dei riferimenti interessanti. Conosci il villaggio di “Davestra” al di la del fiume Piave, subito dopo Longarone salendo dalla pianura. Ciao R.d.M. sono sempre disponibile ad apprendere nozioni nuove su ambiente, natura, geologia, ed altro simile. Interessanti i video di Mario Tozzi e di Luca Mercalli, due esperti ricercatori.
Io sono esperto solo di galline, di asinelle dalle lunghe orecchie e di mungiture di vacche sig auto da sabbia.
Per il resto dello scibile umano deve guardare in Toscana, nello specifico nella città della torre pendente.
3 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Io sono esperto solo di galline, di asinelle dalle lunghe orecchie e di mungiture di vacche sig auto da sabbia.
Per il resto dello scibile umano deve guardare in Toscana, nello specifico nella città della torre pendente.
preferisco andare per boschi e prati in cerca di fonti e sorgenti
ove riempire la mia borraccia del sapere e della conoscenza
ciao a presto e sempre disponibile al dialogo
Funghi no?
10 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Funghi no?
MAI FUNGHI E CASTAGNE - ho paura, chimandomi potrei mostrare le terga ... ed il "pa/du/lo" è sempre in volo .....
8Uccello padulo?
In val Gallina non c'è, ci sono solo galline selvatiche.
Comunque, per raccogliere i funghi può sempre usare le mutande di ferro, che però disturbano le sfere, o sedersi per terra anche se il terreno è umido.
2 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:8Uccello padulo?
In val Gallina non c'è, ci sono solo galline selvatiche.
Comunque, per raccogliere i funghi può sempre usare le mutande di ferro, che però disturbano le sfere, o sedersi per terra anche se il terreno è umido.
ciao R.d.M. - mi hai provocato allora rispondo con una vignetta di Mafalda
Ciao a presto, mi piace ridere in compagnia
signor auto da sabbia lei conosce un certo Righi del quale mi sfugge il nome?
9 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:signor auto da sabbia lei conosce un certo Righi del quale mi sfugge il nome?
Augusto Righi (Bologna, 27 agosto 1850 – Bologna, 8 giugno 1920) è stato un fisico italiano.
Diplomatosi in ingegneria civile nel 1872 a Bologna, succedette a Pacinotti come insegnante di fisica presso l'Istituto Tecnico di Bologna, dove insegnò dal 1873 al 1880. Dal 1880 al 1885 insegnò all'università di Palermo, dove ebbe come allievo Orso Mario Corbino.
Nel 1885 si trasferì all'Università di Padova e infine nel 1889 si trasferì all'Università di Bologna dove rimase fino alla morte. Nel 1893 iniziò il suo lavoro sperimentale più noto, ovvero lo studio delle proprietà elettromagnetiche. In questo periodo Guglielmo Marconi segue le sue lezioni, ottenendo anche il permesso di frequentare il laboratorio e la biblioteca. L'incontro risulterà fondamentale per la nascita delle telegrafia senza fili. Nell'ultima fase della sua carriera si dedicò allo studio delle radiazioni ionomagnetiche. Fu più volte candidato al premio Nobel.[1]
Tra i fondatori nel 1884 del Circolo Matematico di Palermo, socio corrispondente dal 1887 e socio nazionale dal 1898 dell'Accademia dei Lincei, membro di numerose istituzioni scientifiche italiane e straniere, nel 1905 fu nominato senatore del Regno d'Italia per i suoi meriti scientifici.
no, non è quello, era un "comandante" dighe Pontesi Soverzene
1 minuto fa, ahaha.ha ha scritto:no, non è quello, era un "comandante" dighe Pontesi Soverzene
vediamo se ricordo - Semenza, Dal Piaz, Biadene, .... gli artificieri della diga
(gli artificieri, non gli artefici).
nae! anni 85/90 era il direttore ( mi sembra) delle centrali di pontesei e soverzene.
Il lago di Pontesei (807 m s.l.m.) è un piccolo bacino idroelettrico della Val di Zoldo, ricavato sbarrando il corso del torrente Maè con una diga costruita tra il 1955 e il 1957. Il 22 marzo 1959, una frana dal suo versante nell'invaso provocò un'ondata che causò una vittima, Arcangelo Tiziani.
Questo lago separa idealmente le due metà della vallata, dividendo lo Zoldano vero e proprio dal cosiddetto Canal del Maè. Il toponimo deriva dal termine locale pontesièi "ponticelli" e fa riferimento ai ponti che, prima della costruzione dell'attuale strada provinciale 251, permettevano di superare la località, caratterizzata da pendii ripidi e passaggi esposti.[1]
La diga fu progettata dall'ingegnere Carlo Semenza, con la consulenza privata del geologo Francesco Penta per la SADE.
La diga in origine formava invaso ben più vasto, che raggiungeva la confluenza con il torrente Maresón in località.
Preceduta da numerosi segni premonitori, tra cui la formazione di fessure lungo la sede stradale costeggiante l'invaso, alle ore 7.00[2] del 22 marzo 1959 una frana, con un volume stimato di circa 3 milioni di metri cubi, si staccò dalle falde del monte Castellin e dello Spiz, sulla sponda sinistra del lago, su di un fronte di 500 metri e precipitò in 2-3 minuti colmando parzialmente il lago.
Nonostante il bacino fosse 14 metri al di sotto del livello di pieno carico[3] la frana provocò un'ondata che sormontò la diga e travolse Arcangelo Tiziani[2][4], un operaio invalido, impegnato nella sorveglianza degli alloggiamenti e attrezzature del cantiere dell'impresa Cargnel, che stava svolgendo la costruzione della centrale elettrica a valle della diga, il cui cadavere non fu mai più ritrovato.
A perenne memoria del suo sacrificio, il fratello, il nipote e tutti i parenti hanno voluto porre una lapide in quel punto preciso.
L'incidente è considerato un'anticipazione del disastro del Vajont per le analogie del suo svolgersi e, mentre si costruiva la diga nella vicina Longarone, fu visto con grande preoccupazione. Le analisi dei periti indicarono che il materiale franato costituiva originariamente una coltre detritica, in alcuni punti spessa anche 20 metri.[5]
e un mio conoscente che lavorava con l'impresa Caldart ( credo) quell'anno si salvò abbracciando un albero bello grosso.
Mi sembra impossibile, sig auto da sabbia, che non abbia conosciuto il direttore di quelle centrali.
E' sicuro di aver lavorato con l'Enel?
In questo momento, ahaha.ha ha scritto:e un mio conoscente che lavorava con l'impresa Caldart ( credo) quell'anno si salvò abbracciando un albero bello grosso.
Mi sembra impossibile, sig auto da sabbia, che non abbia conosciuto il direttore di quelle centrali.
E' sicuro di aver lavorato con l'Enel?
Mai lavorato ne enel ne sip (poi telecom). ero un semplice "sbuccia fili" nel privato.
Ma come se diceva che gli operai Enel la prendevano in giro.
2 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:Ma come se diceva che gli operai Enel la prendevano in giro.
non enel e neppure sip e telecom, ma settore privato come "sbuccia fili" , comunque ora sono in pensione anche se bassa, riesco a vivere.
come non detto, sig auto da sabbia. Buona pensione.
Ops dimenticavo: allevando qualche gallina può vivere meglio semprechè non porti le galline a Podenzoi per farle pettinare ogni quindici giorni. La informo poi che il toelettatore di Podenzoi si è attrezzato per fare anche la permanente alla cresta delle galline.
6 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:come non detto, sig auto da sabbia. Buona pensione.
Ops dimenticavo: allevando qualche gallina può vivere meglio semprechè non porti le galline a Podenzoi per farle pettinare ogni quindici giorni. La informo poi che il toelettatore di Podenzoi si è attrezzato per fare anche la permanente alla cresta delle galline.
Le galline si Podenzoi assieme alle galline di San Marino sono le uniche galline italiane autorizzate (certificazioni UNI EN ISO - undici mila cento undici) a produrre uova Cubiche al posto di tonde, per non farle scivolare in discesa. (uova che scivolano in salita ... mai viste).
Ci sono sempre le uova con i freni, sig auto da sabbia.
Non vale la pena produrre uova cubiche, le galline stesse di ribellerebbero.
vado a pescare al fiume
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Quindi le galline sono andate alla diga per testimoniare che le dighe progettate dall'ing Semenza sono state costruite bene e a regola d'arte, visto che hanno resistito all'urto delle frane, e che forse la colpa dei disastri è dei geologi che male hanno interpretato i carotaggi eseguiti prima di dare inizio ai lavori.
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