FOSFORO31 SPIEGATO AL PIGNONISTA (TERZA PUNTATA)
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ilsauro24ore,
18 messaggi in questa discussione
Spieghiamo alcune cose semplici, ma serie, ai forumisti seri. Come è ben noto, gli scrittori di aneddotica, come pure le semplici persone che amano raccontare episodi del vissuto agli amici durante una cena e simili, tendono tutti, chi più chi meno, ad "abbellire" i loro aneddoti. Per renderli più interessanti o divertenti o paradossali, e più piacevoli da leggere o da ascoltare, e per incrementare in qualche modo l'effetto didascalico o moraleggiante. Gli aneddoti con i quali Montanelli deliziava i lettori della Stanze sono più belli e più interessanti dei miei, in se stessi ma anche perché Montanelli scriveva molto meglio di me. È molto frequente che un aneddoto contenga uno o più dettagli inveritieri, creati o esagerati ad arte con le medesime finalità di cui sopra. O anche solo per stupire il lettore o l'ascoltatore e dunque incidere meglio nella sua memoria. D'altra parte aneddoto viene dal greco anekdotos: inedito, quindi generalmente è difficile se non impossibile controllare la perfetta veridicità. Non è affatto raro, anche in scrittori e in giornalisti molto seri, che un aneddoto sia addirittura inventato di sana pianta, pur conservando attinenze significative con il tema di riferimento (personaggio, situazione, etc.). Scriveva Indro Montanelli in una lettera a Emilio Cecchi su un'intervista che gli aveva fatto:
Ci troverai parole che non hai mai pronunciato, ma che il mio fiutaccio, nel quale incondizionatamente fido, mi dice che avresti potuto pronunziare, e che ad ogni modo non ti compromettono di certo. Lo fo spesso, anzi lo fo sempre, perché ho, della verità, un concetto aristotelico, e preferisco scrivere un ritratto vero con aneddoti falsi che un ritratto falso con aneddoti veri, il che, come sai, può benissimo accadere.
Dunque il grande Montanelli confessava con estremo candore che le sue interviste e i suoi aneddoti erano SPESSO ANZI SEMPRE MANIPOLATI. Ma in buona fede e non per disprezzo della verità, bensì per disvelarla al lettore con maggiore profondità ed efficacia. Umilmente sono anch'io aristotelico e considero Montanelli un altro mio maestro. Quindi potrei fermarmi qui, a questa grande lezione di giornalismo. Ma io sono anche un matematico, nel senso che ho la forma mentis di un matematico (più che di un ingegnere: ricordo al confuso Saurino che Montale e Quasimodo erano due letterati e due Nobel per la letteratura, ma non erano laureati in lettere, anzi non erano proprio laureati). E un matematico come me difficilmente può convenire sul concetto di verità di Montanelli. È vero che anch'io tendo ad "abbellire" i miei aneddoti, magari aggiungendo o esagerando qualche piccolo dettaglio, ma essi sono SEMPRE FONDATI SU FATTI VERI, REALI. Altra cosa è lo scherzo o la burla o la provocazione. Se Saurino riportasse per intero quel post in cui raccontavo che mio fratello (che ha realmente studiato e lavorato presso università americane) occupò il medesimo ufficio di Einstein a Princeton, tutti i forumisti seri capirebbero al volo ciò che l'ingenuo Saurino pane e vino non ha ancora capito: mi stavo semplicemente divertendo prendendolo in giro. Per il resto solo cose assolutamente vere. Imparai a leggere e a scrivere a 4 anni, perché mia madre insegnante aveva una prima elementare e non aveva soldi per lasciarmi a casa con una babysitter. Quindi mi portava in classe con lei e la direttrice didattica (oggi si chiama preside) che era mamma pure lei, chiudeva un occhio. Ma avevo già imparato a contare (nulla di più facile per un bambino di 3 anni) e contavo almeno fino a 12, perché nel giardino sotto la finestra della mia cameretta c'erano appunto una dozzina di gatti. E io li riconoscevo e li contavo uno a uno. Tuttora conservo intatto l'amore per i gatti e per i numeri. Al contrario di quanto afferma il confuso e disinformato Saurino, ogni psicologo, pediatra o pedagogo serio sa che è possibilissimo imparare a leggere, a scrivere e a contare a 4 anni, anzi perfino a 3, ovviamente senza forzature e costrizioni. Esistono metodi appositi come il metodo Noman. A 4 anni si può tranquillamente imparare a giocare a scacchi, io imparai a 6 e una settimana dopo davo matto al mio istruttore (un mio cugino dodicenne). A quella età Samuel Reshewsky, futuro Gran Maestro, si esibiva in brillanti simultanee contro decine di esperti avversari. A 4 anni Mozart suonava il clavicordio e a 5 componeva minuetti. Ma gustiamoci questa cinesina che legge e suona un pezzo niente affatto banale:
Modificato da fosforo311
Sig fosforo: sia più conciso e bandisca i fronzoli.
La criticheranno lo stesso ma con meno appigli.
La signorina Sanchina e’ una volpina e dispensatrice di utili consigli . Mi azzarderei a dire che svolge la stessa funzione della Casalina verso il dono della Divina Provvidenza . Ahahahahaha
Non dimentichi i consigli che ho dato a lei, ridicola marketta pisana.
2 ore fa, ahaha.ha ha scritto:Sig fosforo: sia più conciso e bandisca i fronzoli.
La criticheranno lo stesso ma con meno appigli.
Fronzoli?????????????? Ma ha letto bene? Il "soggetto" in questione sì è auto elevato a ***, e li chiama fronzoli?
8 minuti fa, il.pignonista ha scritto:Fronzoli?????????????? Ma ha letto bene? Il "soggetto" in questione sì è auto elevato a ***, e li chiama fronzoli?
******* g.e.n.i.o - (virgilio bontà sua)
47 minuti fa, il.pignonista ha scritto:******* g.e.n.i.o - (virgilio bontà sua)
Sembra che anche tu usi poco la testa Pignonista: io ho detto l'esatto contrario. Ho detto, in sostanza, che tutti i bambini normali possono imparare a leggere e scrivere e a contare all'età di 4 anni. Ovviamente non ho detto che lo debbano fare per forza e non ho detto che chi impara a leggere a 6 anni non sia normale o sia meno fortunato o meno intelligente. Forse per la musica e per gli scacchi è più difficile. Ma questo non dipende dai bambini bensì dagli istruttori. Ogni genitore sa leggere, scrivere e contare, quindi può insegnarlo ai figli. Non tutti i genitori sono musicisti o scacchisti. Quando mio cugino mi insegnò a giocare a scacchi io li appresi rapidamente forse anche perché sapevo già giocare a dama. Mi aveva insegnato mio padre che, come tutti i suoi 4 fratelli, era stato un agonista di livello regionale. Ma gli scacchi sono molto più belli e vari della dama. Mozart fu un bambino prodigio perché suo padre era un musicista e un compositore professionista, con molta determinazione ed eccellenti capacità didattiche. Naturalmente questo poi non basta per farti comporre capolavori immortali come il Don Giovanni o la Piccola Serenata. Il padre delle tre sorelle Polgar, tre sorelline ungheresi che già a 12-14 anni battevano maestri internazionali e grandi maestri, era un forte scacchista ungherese ed era uno psicologo specializzato in psicologia infantile. Guardate qui come si incazza il GM Victor Korchnoi dopo essere stato umiliato dalla più "scarsa" delle tre sorelle, Sofia, in una partita lampo. Korchnoi, due volte sfidante di Karpov per il titolo mondiale, all'epoca era ancora uno dei più quotati giocatori al mondo:
Qui invece Judit Polgar, la più piccola e la più forte delle tre sorelle, sconfigge Garry Kasparov. E diventa la prima donna capace di battere il campione del mondo:
10 ore fa, fosforo311 ha scritto:Sembra che anche tu usi poco la testa Pignonista: io ho detto l'esatto contrario. Ho detto, in sostanza, che tutti i bambini normali possono imparare a leggere e scrivere e a contare all'età di 4 anni. Ovviamente non ho detto che lo debbano fare per forza e non ho detto che chi impara a leggere a 6 anni non sia normale o sia meno fortunato o meno intelligente. Forse per la musica e per gli scacchi è più difficile. Ma questo non dipende dai bambini bensì dagli istruttori. Ogni genitore sa leggere, scrivere e contare, quindi può insegnarlo ai figli. Non tutti i genitori sono musicisti o scacchisti. Quando mio cugino mi insegnò a giocare a scacchi io li appresi rapidamente forse anche perché sapevo già giocare a dama. Mi aveva insegnato mio padre che, come tutti i suoi 4 fratelli, era stato un agonista di livello regionale. Ma gli scacchi sono molto più belli e vari della dama. Mozart fu un bambino prodigio perché suo padre era un musicista e un compositore professionista, con molta determinazione ed eccellenti capacità didattiche. Naturalmente questo poi non basta per farti comporre capolavori immortali come il Don Giovanni o la Piccola Serenata. Il padre delle tre sorelle Polgar, tre sorelline ungheresi che già a 12-14 anni battevano maestri internazionali e grandi maestri, era un forte scacchista ungherese ed era uno psicologo specializzato in psicologia infantile. Guardate qui come si incazza il GM Victor Korchnoi dopo essere stato umiliato dalla più "scarsa" delle tre sorelle, Sofia, in una partita lampo. Korchnoi, due volte sfidante di Karpov per il titolo mondiale, all'epoca era ancora uno dei più quotati giocatori al mondo:
10 ore fa, fosforo311 ha scritto:Qui invece Judit Polgar, la più piccola e la più forte delle tre sorelle, sconfigge Garry Kasparov. E diventa la prima donna capace di battere il campione del mondo:
Buon giorno signor concime chimico. eh sì, questa volta devo darle atto, ha proprio ragione. Uso poco la testa,, ha volte mi chiedo persino se ce l'abbia una testa, ma d'altronde cosa pretende da uno che non è riuscito nemmeno a superare l'asilo, che a sette anni non solo non sapeva leggere, ma che con difficoltà riusciva a stento a spiaccicare qualche parola, come Alessandro Volta e che ancora oggi arrivare sino a sei, conta la dita della mano sinistra conta la destra, poi non riuscendo ad andare oltre perché la grande difficoltà sta nel cambiare mano, per arrivare a sei conteggia il naso.
Eppure anche uno sprovveduto come me riesce a leggere fra le righe, anche uno come ma a tratti ha delle "illuminazioni" ops no credo di avere sbagliato termine io non ho, come lei, le lampadine nel cervello al posto dei neuroni, chiamiamole intuizioni, semplice istinto animale di base di cui tutti gli esseri viventi dotati di intelligenza e non sono dotati. Tanto basta per valutare che la sua risposta data a Sauro relativa alla dichiarazione da le pubblicata "visiting professor a Princeston....... ecc... ecc... ecc.... che lei giustifica come si fosse trattata di presa una in giro ai danni di Sauro, ma si badi bene che la presa in giro secondo lei non si riferisce al presunto millantato credito sul fratello, ma sul fatto che se ne fosse completamente scordato e che ne avesse richiesto le prove. La giustificazione così come presentata suona talmente tarocca, fasulla e altamente ridicola tanto da essere subito colta coma una bufala, più bufala della bufala stessa. Ora signor concime chimico non si deve preoccupare i forumisti seri hanno capito e siccome i forumisti seri sono dotati di umorismo e del senso dell'ironia si stanno sbellicando dalle risa per la sua ennesima figura di...(E.Fede docet). Continuando a leggere fra le righe prendo nota che come dice e ribadisce nella risposta. tutti i bambini "normali" potrebbero imparare a leggere gìa a quattro anni perché i genitori già lo sanno fare, ma i genitori sanno fare anche il altro sacco di cose i bambino dovrebbero imparare anche quelle allora (imprinting fosfororum). Comunque a dimostrazione del suo scritto prima scomoda neintepopodimeno che l'illustre Indro Montanelli, che credo si stia rivoltando nella tomba, a giustificazione della sua ridicole bufala, poi arriva a citare e non so a che proposito e a dimostrazione di che, come Montale e Quasimodo sottolineando che pur essendo premi Nobel per la letteratura, non fossero neppure laureati e chiude chiosando "un matematico come me" (non se ne coiscono le ragioni) a conferma della sua immensa modestia. Ignoriamo pure le tiritere sulla mamma insegnante, l'impossibilità di ricorrere a una babysitter ecc... ecc... ecc... , non accentuiamo il senso del ridicolo già di per sé traboccante, che aleggia nell'aria e di cui lei è assolutamente privo, e passiamo al fatto che lei per giustificare l'affermazione che le già a quattro anni giacasse a scacchi e sapesse leggere, si associa, si accomuna si fa partecipe della capacità di due illustri sconosciuti, tale Reshewsky e un certo Mozart.
Ora oltre ad avere a tratti delle intuizione mi capita raramente, quando non sono distratto, di fare ricorso al mio spirito di osservazione, mi è capitato così di notare, come lei fosse presente in forum che al momento della pubblicazione del mio breve commento in forum e ne ha preso visione mi aspettavo quindi che controbattesse, ma no, lei signor concime chimico, come è solito fare, si assentato per preparare il compitino a casa, è andato a razzolare in rete per documentarsi ulteriormente sugli scacchi poi è tornato, circa un ora dopo, tronfio come un cappone, a postare la risposta, reiterando Mozart, a dimostrazione delle sue presunte trascorse capacità infantili, Kasparof e le sorelle Polgar documentando il tutto con due filmati You tube, reperiti nel frattempo. Il tutto per indorare come è solito fare il suo imprescindibile e nozionistico sfoggio di cultura... ops pardon "Cultura"? Ho detto culturaaaaaaa? No, no, mi correggo quella che lei fa e che dispensa a piene mano, mai richiesta e sempre fuori luogo e contesto, signor concime chimico non è cultura. No, no, non si tratta di cultura ma di saccenteria. Lei signor concime chimico non è colto, è solo semplicemente "saccente" e su ogni dizionario della lingua italiana è possibile trovare nell'esatta definizione del termine la descrizione breve fedele corretta e sintetica della sua persona.
Mi perdoni se per una volta anch'io, per non essere da meno, ho fatto ricorso alle *** presenti nei dizionari in rete.
Buona giornata signor concime chimico mi stia bene
9 minuti fa, il.pignonista ha scritto:
Buon giorno signor concime chimico. eh sì, questa volta devo darle atto, ha proprio ragione. Uso poco la testa,, ha volte mi chiedo persino se ce l'abbia una testa, ma d'altronde cosa pretende da uno che non è riuscito nemmeno a superare l'asilo, che a sette anni non solo non sapeva leggere, ma che con difficoltà riusciva a stento a spiaccicare qualche parola, come Alessandro Volta e che ancora oggi arrivare sino a sei, conta la dita della mano sinistra conta la destra, poi non riuscendo ad andare oltre perché la grande difficoltà sta nel cambiare mano, per arrivare a sei conteggia il naso.
Eppure anche uno sprovveduto come me riesce a leggere fra le righe, anche uno come ma a tratti ha delle "illuminazioni" ops no credo di avere sbagliato termine io non ho, come lei, le lampadine nel cervello al posto dei neuroni, chiamiamole intuizioni, semplice istinto animale di base di cui tutti gli esseri viventi dotati di intelligenza e non sono dotati. Tanto basta per valutare che la sua risposta data a Sauro relativa alla dichiarazione da le pubblicata "visiting professor a Princeston....... ecc... ecc... ecc.... che lei giustifica come si fosse trattata di presa una in giro ai danni di Sauro, ma si badi bene che la presa in giro secondo lei non si riferisce al presunto millantato credito sul fratello, ma sul fatto che se ne fosse completamente scordato e che ne avesse richiesto le prove. La giustificazione così come presentata suona talmente tarocca, fasulla e altamente ridicola tanto da essere subito colta coma una bufala, più bufala della bufala stessa. Ora signor concime chimico non si deve preoccupare i forumisti seri hanno capito e siccome i forumisti seri sono dotati di umorismo e del senso dell'ironia si stanno sbellicando dalle risa per la sua ennesima figura di...(E.Fede docet). Continuando a leggere fra le righe prendo nota che come dice e ribadisce nella risposta. tutti i bambini "normali" potrebbero imparare a leggere gìa a quattro anni perché i genitori già lo sanno fare, ma i genitori sanno fare anche il altro sacco di cose i bambino dovrebbero imparare anche quelle allora (imprinting fosfororum). Comunque a dimostrazione del suo scritto prima scomoda neintepopodimeno che l'illustre Indro Montanelli, che credo si stia rivoltando nella tomba, a giustificazione della sua ridicole bufala, poi arriva a citare e non so a che proposito e a dimostrazione di che, come Montale e Quasimodo sottolineando che pur essendo premi Nobel per la letteratura, non fossero neppure laureati e chiude chiosando "un matematico come me" (non se ne coiscono le ragioni) a conferma della sua immensa modestia. Ignoriamo pure le tiritere sulla mamma insegnante, l'impossibilità di ricorrere a una babysitter ecc... ecc... ecc... , non accentuiamo il senso del ridicolo già di per sé traboccante, che aleggia nell'aria e di cui lei è assolutamente privo, e passiamo al fatto che lei per giustificare l'affermazione che le già a quattro anni giacasse a scacchi e sapesse leggere, si associa, si accomuna si fa partecipe della capacità di due illustri sconosciuti, tale Reshewsky e un certo Mozart.
Ora oltre ad avere a tratti delle intuizione mi capita raramente, quando non sono distratto, di fare ricorso al mio spirito di osservazione, mi è capitato così di notare, come lei fosse presente in forum che al momento della pubblicazione del mio breve commento in forum e ne ha preso visione mi aspettavo quindi che controbattesse, ma no, lei signor concime chimico, come è solito fare, si assentato per preparare il compitino a casa, è andato a razzolare in rete per documentarsi ulteriormente sugli scacchi poi è tornato, circa un ora dopo, tronfio come un cappone, a postare la risposta, reiterando Mozart, a dimostrazione delle sue presunte trascorse capacità infantili, Kasparof e le sorelle Polgar documentando il tutto con due filmati You tube, reperiti nel frattempo. Il tutto per indorare come è solito fare il suo imprescindibile e nozionistico sfoggio di cultura... ops pardon "Cultura"? Ho detto culturaaaaaaa? No, no, mi correggo quella che lei fa e che dispensa a piene mano, mai richiesta e sempre fuori luogo e contesto, signor concime chimico non è cultura. No, no, non si tratta di cultura ma di saccenteria. Lei signor concime chimico non è colto, è solo semplicemente "saccente" e su ogni dizionario della lingua italiana è possibile trovare nell'esatta definizione del termine la descrizione breve fedele corretta e sintetica della sua persona.Mi perdoni se per una volta anch'io, per non essere da meno, ho fatto ricorso alle inf.for.ma.zio.ni presenti nei dizionari in rete.
Buona giornata signor concime chimico mi stia bene
Ops pardon dimenticavo
- saccente
- [sac-cèn-te] agg., s.
-
- agg.
-
1 Che ostenta una sapienza superiore a quella realmente posseduta; che esibisce in modo presuntuoso e pedante le proprie cognizioni: parole, persone s.
-
2 ant. Sapiente
-
- s.m. e f. Nell'accez. 1 dell'agg.: smettila di fare il s.!
saccènte agg. e s. m. e f. [forma di origine merid.: lat. sapĭens -entis, part. pres. di sapĕre «essere saggio»]. – 1. Di persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede di sapere, che non perde occasione per intervenire su ogni argomento, ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso: è un uomo s. e noioso; è così s. che nessuno la può soffrire; per estens.: parlare con tono s.; la sua aria s. indispone tutti. Spesso sostantivato: detesto i s.; non fare il (o la) saccente! 2. ant. Sapiente, istruito, e anche esperto, scaltro: con un s. barattier si convenne del prezzo (Boccaccio). ◆ Dim. saccentèllo, saccentino, saccentuzzo, accr. e spreg. saccentóne, tutti anche come s. m. (f. -a): una studentessa un po’ saccentuzza; quel saccentone deve sempre intromettersi e dire la sua. ◆ Avv. saccenteménte, con tono saccente, da saccente: intervenire saccentemente su ogni argomento.
1 ora fa, il.pignonista ha scritto:
Buon giorno signor concime chimico. eh sì, questa volta devo darle atto, ha proprio ragione. Uso poco la testa,, ha volte mi chiedo persino se ce l'abbia una testa, ma d'altronde cosa pretende da uno che non è riuscito nemmeno a superare l'asilo, che a sette anni non solo non sapeva leggere, ma che con difficoltà riusciva a stento a spiaccicare qualche parola, come Alessandro Volta e che ancora oggi arrivare sino a sei, conta la dita della mano sinistra conta la destra, poi non riuscendo ad andare oltre perché la grande difficoltà sta nel cambiare mano, per arrivare a sei conteggia il naso.
Eppure anche uno sprovveduto come me riesce a leggere fra le righe, anche uno come ma a tratti ha delle "illuminazioni" ops no credo di avere sbagliato termine io non ho, come lei, le lampadine nel cervello al posto dei neuroni, chiamiamole intuizioni, semplice istinto animale di base di cui tutti gli esseri viventi dotati di intelligenza e non sono dotati. Tanto basta per valutare che la sua risposta data a Sauro relativa alla dichiarazione da le pubblicata "visiting professor a Princeston....... ecc... ecc... ecc.... che lei giustifica come si fosse trattata di presa una in giro ai danni di Sauro, ma si badi bene che la presa in giro secondo lei non si riferisce al presunto millantato credito sul fratello, ma sul fatto che se ne fosse completamente scordato e che ne avesse richiesto le prove. La giustificazione così come presentata suona talmente tarocca, fasulla e altamente ridicola tanto da essere subito colta coma una bufala, più bufala della bufala stessa. Ora signor concime chimico non si deve preoccupare i forumisti seri hanno capito e siccome i forumisti seri sono dotati di umorismo e del senso dell'ironia si stanno sbellicando dalle risa per la sua ennesima figura di...(E.Fede docet). Continuando a leggere fra le righe prendo nota che come dice e ribadisce nella risposta. tutti i bambini "normali" potrebbero imparare a leggere gìa a quattro anni perché i genitori già lo sanno fare, ma i genitori sanno fare anche il altro sacco di cose i bambino dovrebbero imparare anche quelle allora (imprinting fosfororum). Comunque a dimostrazione del suo scritto prima scomoda neintepopodimeno che l'illustre Indro Montanelli, che credo si stia rivoltando nella tomba, a giustificazione della sua ridicole bufala, poi arriva a citare e non so a che proposito e a dimostrazione di che, come Montale e Quasimodo sottolineando che pur essendo premi Nobel per la letteratura, non fossero neppure laureati e chiude chiosando "un matematico come me" (non se ne coiscono le ragioni) a conferma della sua immensa modestia. Ignoriamo pure le tiritere sulla mamma insegnante, l'impossibilità di ricorrere a una babysitter ecc... ecc... ecc... , non accentuiamo il senso del ridicolo già di per sé traboccante, che aleggia nell'aria e di cui lei è assolutamente privo, e passiamo al fatto che lei per giustificare l'affermazione che le già a quattro anni giacasse a scacchi e sapesse leggere, si associa, si accomuna si fa partecipe della capacità di due illustri sconosciuti, tale Reshewsky e un certo Mozart.
Ora oltre ad avere a tratti delle intuizione mi capita raramente, quando non sono distratto, di fare ricorso al mio spirito di osservazione, mi è capitato così di notare, come lei fosse presente in forum che al momento della pubblicazione del mio breve commento in forum e ne ha preso visione mi aspettavo quindi che controbattesse, ma no, lei signor concime chimico, come è solito fare, si assentato per preparare il compitino a casa, è andato a razzolare in rete per documentarsi ulteriormente sugli scacchi poi è tornato, circa un ora dopo, tronfio come un cappone, a postare la risposta, reiterando Mozart, a dimostrazione delle sue presunte trascorse capacità infantili, Kasparof e le sorelle Polgar documentando il tutto con due filmati You tube, reperiti nel frattempo. Il tutto per indorare come è solito fare il suo imprescindibile e nozionistico sfoggio di cultura... ops pardon "Cultura"? Ho detto culturaaaaaaa? No, no, mi correggo quella che lei fa e che dispensa a piene mano, mai richiesta e sempre fuori luogo e contesto, signor concime chimico non è cultura. No, no, non si tratta di cultura ma di saccenteria. Lei signor concime chimico non è colto, è solo semplicemente "saccente" e su ogni dizionario della lingua italiana è possibile trovare nell'esatta definizione del termine la descrizione breve fedele corretta e sintetica della sua persona.Mi perdoni se per una volta anch'io, per non essere da meno, ho fatto ricorso alle *** presenti nei dizionari in rete.
Buona giornata signor concime chimico mi stia bene
Dici che sono un saccente? Ma sei tu che mi sopravvaluti! Secondo te io avrei dovuto ricordarmi che quasi 6 anni fa prendevo scherzosamente in giro l'allora docgalieo accostando un mio parente ad Einstein? La mia memoria purtroppo non arriva a tanto, caro Pignonista. È Saurino che colleziona e memorizza tutti i miei post. Non se ne perde uno! Contento lui. La mia memoria arriva solo a pochi giorni fa, infatti ricordo che mi avevi dato il tuo "addio" o il tuo "a mai più" (nemmeno questo ricordo bene). E invece sei già di nuovo tra i piedi. Se vuoi discutere con me, amico mio, cerca di farlo in modo serio, e nel merito delle cose. Possibilmente senza offendere le persone. Altrimenti comincerò a prendere in giro anche te come faccio con Saurino pane e vino. Io mi documento in Rete? Certo, come tutti. Perché la mia non è una cultura nozionistica bensì quella di cui parlava Eugenio Montale: "La cultura è ciò che ci resta quando abbiamo dimenticato tutto". E anche per cercare le cose in Rete, per sapere cosa esattamente cercare e per filtrare una marea di in.formazioni, servono la bussola e il vaglio della cultura, esattamente nel senso di Montale. Quella cultura che manca a te e a Saurino che non siete capaci di sviluppare idee e di rispondermi nel merito. Ti informo anche che io con il pc e con il tablet ci lavoro, ci lavoro anche di notte, faccio telelavoro esattamente dal 2006, 14 anni prima della pandemia. Per me il forum è solo un intervallo, una pausa ricreativa. Piacevole, e per me anche istruttiva perché ho molto da imparare dai forumisti seri ed educati. A quelli come te e Saurino invece posso solo insegnare l'educazione e confutare le balle che scrivete. Se Saurino/docgalileo ogni volta che discute con me la butta sul personale, anzi apre intere discussioni come questa per attaccarmi sul piano personale, io devo rispondere anche citando cose personali. Tipo come e perché ho imparato a leggere e scrivere a 4 anni. Cosa che ai miei tempi forse non era comune, oggi è comunissima. Mentre il confuso Saurino sostiene addirittura che è impossibile. Oggi lo standard è il figlio unico, massimo due. E molti genitori li vorrebbero bambini prodigio come Mozart o le sorelle Polgar. Sappi che per me il ge.nio non esiste come qualità innata. L'ho scritto spesso: siamo tutti potenzialmente e ugualmente geniali. Tutti potremmo diventare come Einstein o come Mozart, anzi anche meglio con gli strumenti e le conoscenze del XXI secolo. La spiegazione è molto semplice. Per ragioni fisiologiche nessuno, nemmeno Einstein, usa tutta la potenza del cervello, ma solo una parte. Quindi tutti hanno ampi margini per raggiungere Einstein e perfino per superarlo. Il ge.nio si coltiva fin dall'infanzia, con il gioco e con l'intervento dei genitori, poi intervengono la scuola e gli insegnanti, ma a un certo punto il protagonista è il soggetto con la sua forza di volontà. Per superare Mozart non occorre essere più dotati di Mozart: è necessario amare la musica più di quanto l'amava Mozart.
1 ora fa, fosforo311 ha scritto:Dici che sono un saccente? Ma sei tu che mi sopravvaluti! Secondo te io avrei dovuto ricordarmi che quasi 6 anni fa prendevo scherzosamente in giro l'allora docgalieo accostando un mio parente ad Einstein? La mia memoria purtroppo non arriva a tanto, caro Pignonista. È Saurino che colleziona e memorizza tutti i miei post. Non se ne perde uno! Contento lui. La mia memoria arriva solo a pochi giorni fa, infatti ricordo che mi avevi dato il tuo "addio" o il tuo "a mai più" (nemmeno questo ricordo bene). E invece sei già di nuovo tra i piedi. Se vuoi discutere con me, amico mio, cerca di farlo in modo serio, e nel merito delle cose. Possibilmente senza offendere le persone. Altrimenti comincerò a prendere in giro anche te come faccio con Saurino pane e vino. Io mi documento in Rete? Certo, come tutti. Perché la mia non è una cultura nozionistica bensì quella di cui parlava Eugenio Montale: "La cultura è ciò che ci resta quando abbiamo dimenticato tutto". E anche per cercare le cose in Rete, per sapere cosa esattamente cercare e per filtrare una marea di in.formazioni, servono la bussola e il vaglio della cultura, esattamente nel senso di Montale. Quella cultura che manca a te e a Saurino che non siete capaci di sviluppare idee e di rispondermi nel merito. Ti informo anche che io con il pc e con il tablet ci lavoro, ci lavoro anche di notte, faccio telelavoro esattamente dal 2006, 14 anni prima della pandemia. Per me il forum è solo un intervallo, una pausa ricreativa. Piacevole, e per me anche istruttiva perché ho molto da imparare dai forumisti seri ed educati. A quelli come te e Saurino invece posso solo insegnare l'educazione e confutare le balle che scrivete. Se Saurino/docgalileo ogni volta che discute con me la butta sul personale, anzi apre intere discussioni come questa per attaccarmi sul piano personale, io devo rispondere anche citando cose personali. Tipo come e perché ho imparato a leggere e scrivere a 4 anni. Cosa che ai miei tempi forse non era comune, oggi è comunissima. Mentre il confuso Saurino sostiene addirittura che è impossibile. Oggi lo standard è il figlio unico, massimo due. E molti genitori li vorrebbero bambini prodigio come Mozart o le sorelle Polgar. Sappi che per me il ge.nio non esiste come qualità innata. L'ho scritto spesso: siamo tutti potenzialmente e ugualmente geniali. Tutti potremmo diventare come Einstein o come Mozart, anzi anche meglio con gli strumenti e le conoscenze del XXI secolo. La spiegazione è molto semplice. Per ragioni fisiologiche nessuno, nemmeno Einstein, usa tutta la potenza del cervello, ma solo una parte. Quindi tutti hanno ampi margini per raggiungere Einstein e perfino per superarlo. Il ge.nio si coltiva fin dall'infanzia, con il gioco e con l'intervento dei genitori, poi intervengono la scuola e gli insegnanti, ma a un certo punto il protagonista è il soggetto con la sua forza di volontà. Per superare Mozart non occorre essere più dotati di Mozart: è necessario amare la musica più di quanto l'amava Mozart.
Ecco appunto come volevasi dimostrare
dopo una risposta del genere le possibilità sono due
mi limito ad enunciarne una, la meno probabile in verità
1) Essere in assoluta malafede
La seconda? Evito di esporla per decenza e per evitare il rischio di eventuali denunce per diffamazione, anche se sarebbe facile appurare le effettive capacità mentali del soggetto, Ops mi è scappata...
chiedo venia e comunque resta il fatto che sono sempre convinto che il soggetto soffra di un incurabile...
"saccenteria"
saccènte agg. e s. m. e f. [forma di origine merid.: lat. sapĭens -entis, part. pres. di sapĕre «essere saggio»]. – 1. Di persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede di sapere, che non perde occasione per intervenire su ogni argomento, ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso: è un uomo s. e noioso; è così s. che nessuno la può soffrire; per estens.: parlare con tono s.; la sua aria s. indispone tutti. Spesso sostantivato: detesto i s.; non fare il (o la) saccente! 2. ant. Sapiente, istruito, e anche esperto, scaltro: con un s. barattier si convenne del prezzo (Boccaccio). ◆ Dim. saccentèllo, saccentino, saccentuzzo, accr. e spreg. saccentóne, tutti anche come s. m. (f. -a): una studentessa un po’ saccentuzza; quel saccentone deve sempre intromettersi e dire la sua. ◆ Avv. saccenteménte, con tono saccente, da saccente: intervenire saccentemente su ogni argomento.
La cosa tragica è che a quanto sembra il soggetto in questione non se ne renda nemmeno conto, questo mi porta ad escludere la prima ipotesi, quella della malafede ed optare per la seconda.
20 minuti fa, il.pignonista ha scritto:
Ecco appunto come volevasi dimostrare
dopo una risposta del genere le possibilità sono due
mi limito ad enunciarne una, la meno probabile in verità
1) Essere in assoluta malafede
La seconda? Evito di esporla per decenza e per evitare il rischio di eventuali denunce per diffamazione, anche se sarebbe facile appurare le effettive capacità mentali del soggetto, Ops mi è scappata...
chiedo venia e comunque resta il fatto che sono sempre convinto che il soggetto soffra di un incurabile...
"saccenteria"
saccènte agg. e s. m. e f. [forma di origine merid.: lat. sapĭens -entis, part. pres. di sapĕre «essere saggio»]. – 1. Di persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede di sapere, che non perde occasione per intervenire su ogni argomento, ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso: è un uomo s. e noioso; è così s. che nessuno la può soffrire; per estens.: parlare con tono s.; la sua aria s. indispone tutti. Spesso sostantivato: detesto i s.; non fare il (o la) saccente! 2. ant. Sapiente, istruito, e anche esperto, scaltro: con un s. barattier si convenne del prezzo (Boccaccio). ◆ Dim. saccentèllo, saccentino, saccentuzzo, accr. e spreg. saccentóne, tutti anche come s. m. (f. -a): una studentessa un po’ saccentuzza; quel saccentone deve sempre intromettersi e dire la sua. ◆ Avv. saccenteménte, con tono saccente, da saccente: intervenire saccentemente su ogni argomento.
La cosa tragica è che a quanto sembra il soggetto in questione non se ne renda nemmeno conto, questo mi porta ad escludere la prima ipotesi, quella della malafede ed optare per la seconda.
Sei ripetitivo Pignonista, mi avevi già spiegato cosa significa saccente. Io non mi considero un saccente ma solo uno che cerca di argomentare sulla base della conoscenza. In ogni caso meglio un saccente in buona fede che scrive verità che un ignorante in malafede che scrive falsità. Ti ricordo anche che in questo forum si discute di politica, quindi si giudicano i politici e non i forumisti. Se poi la politica non ti interessa ma ti interessa la polemica personale, allora cercati un altro forum o un altro interlocutore.
2 minuti fa, fosforo311 ha scritto:Sei ripetitivo Pignonista, mi avevi già spiegato cosa significa saccente. Io non mi considero un saccente ma solo uno che cerca di argomentare sulla base della conoscenza. In ogni caso meglio un saccente in buona fede che scrive verità che un ignorante in malafede che scrive falsità. Ti ricordo anche che in questo forum si discute di politica, quindi si giudicano i politici e non i forumisti. Se poi la politica non ti interessa ma ti interessa la polemica personale, allora cercati un altro forum o un altro interlocutore.
non si inalberi si signor saccente e non urli, è da maleducati, mi scuso per la ripetizione ma considerando il suo scritto precendente ho avuto l'imporessione che lei avesse frainteso con "sapiente" così ho tenuto a precisare. Inoltre sia preciso, perchè vede vede io non l'ho mai cercata come interlocutore è lei che è entra a volte a commentare nei miei piccoli scritti di levello elementare per lascire i suoi illuminati commenti non rispondendo mai alla questione, da me posta in modo ironico, ma rigirando la frittata cambiando argometo, santificando il suo idolo del momento e p.i.s.c.i.a.n.d.o sistematicamente fuori dal vaso.
La prego signor saccente, straccio e spazzolone, un po' di igiene ci vuole soprattutto di questi tempi.
Io da tempo mi sono ripromesso di non commentare più nessuno dei suoi scritti, e nessun altro a meno che come in questo caso non sia stato chiamato in causa per un susseguirsi di sitiiuazioni a lei note. Le suggerirei di fare altrettanto perchè altrimenti potrei irritarmi anch'io e andare sul pesante.
I miei omaggi...
saccenteria... una brutta malattia, ma sarà contagiosaaa?
22 ore fa, fosforo311 ha scritto:Ma avevo già imparato a contare (nulla di più facile per un bambino di 3 anni) e contavo almeno fino a 12, perché nel giardino sotto la finestra della mia cameretta c'erano appunto una dozzina di gatti.
Se invece dei gatti ci stavano i dalmata sono certo che imparavi a contare fino a 101.
E ovviamente rimane una balla galattica quella che hai imparato a leggere a quattro anni.
Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti
PS: il metodo è quello di DOMAN https://www.nostrofiglio.it/bambino/metodo-doman
Ti sbagli Saurino. Milioni di bambini più intelligenti di te (alla loro età, ma ci vuol poco) e il sottoscritto nei primi anni '60 testimoniano che hai scritto un'altra colossale provolonata sull'impossibilità di imparare a leggere a 4 anni. Il metodo Doman è anche questo:
https://www.mammeacrobate.com/bambini-apprendimento-precoce-metodo-doman/
Ma in realtà basta un poco di pazienza e di dolcezza per insegnare a leggere, a scrivere, a contare, e pure a giocare a scacchi, a qualsiasi bambino di 4 anni. Altra cosa è il dire che sia un fatto positivo in assoluto. Ci sono tante cose che a quell'età è molto meglio evitare di leggere. Ma ce ne sono anche per gli adulti. Per esempio le Enews di Renzi e le tue quotidiane castronerie.
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Inviata
Per me si ...😂😂
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