DEMOCRAZIA IN OFFERTA: 3X1

Continuano le straordinarie promozioni al Super Discount della Democrazia Italiana. Riproposta l’offerta 3x1 che ha riscosso tanto successo anche nella passata legislatura:  prendi 3 governi con 1 voto. Decine di altri prodotti a prezzo speciale, tra i quali Ciampolillo, Lonardo, Tabacci, Polverini e confezioni famiglia di costruttori e responsabili senza glutine, senza lattosio e senza dignità, ricchi di ipocrisia e avidità, con proprietà diuretiche e lassative. Le offerte sono valide solo nei due punti vendita ufficiali, Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama, fino a esaurimento scorte nervose degli italiani.

Sei governi in due legislature, ai quali va aggiunto anche quello (indimenticabile) di Mario Monti, che hanno creato le condizioni affinché i signori della casta possano parlare di instabilità politica e poco peso politico dell’Italia in campo internazionale, come se queste fossero due caratteristiche del sistema democratico italiano distaccate dal loro operato. Sei governi con a capo cinque Presidenti indicati con investitura divina e non popolare, come emanazione di un potere superiore indiscutibile e invisibile. Sei governi che hanno affrontato gli stessi problemi, aggravandoli o creandone altri, ma risolvendo i propri. E’ un trend che dimostra efficacemente la natura arbitraria della Democrazia italiana, la sua continua modifica in base alle esigenze del momento e agli aspetti di comodo che una parte politica, a turno, ne ha sempre tratto. Si parla di rappresentatività parlamentare quando c’è da evitare il taglio dei seggi e subito dopo ci si affretta a precisare che non esiste il vincolo di mandato e, in base a questi due concetti, deputati e senatori rappresentano i cittadini che hanno avallato (con il proprio voto) un programma politico; ma se gli eletti cambiano idea….come dire, la cambino anche i cittadini, perché una Democrazia (assembleare) rappresentativa non prevede programmi vincolanti. Sono solo i cittadini ad essere vincolati. Questo modo di intendere e far funzionare questa accezione italiana di Democrazia, nasce da una programmata idea di precarietà politica, da una volontaria necessità di impostare equilibri di sistema da utilizzare in modo elastico e strumentale. La struttura partitica del sistema politico italiano è stata sempre ricca di entità, grandi e piccole, tutte importanti per alimentare il caos istituzionale e la caratteristica conflittualità politica del Paese.

Se è vero che uno Stato è governabile quando esiste una maggioranza politica solida, in grado di esprimere un esecutivo che possa lavorare per una intera legislatura, è anche vero che una maggioranza solida, ma  composita, prima o poi, trova un motivo per sfaldarsi. Siccome c’è la consapevolezza della frequenza di questa eventualità, non esiste il vincolo di mandato e viene riconosciuta come prassi la continua modifica di maggioranza a prescindere dal responso delle urne. Ora, ad aprire il testo della Costituzione italiana (art.1, comma 2) c’è una indicazione che non lascia spazio a sfumature e manipolazioni interpretative: la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Questo enunciato sta a significare che la sovranità popolare legittima il potere degli organi costituzionali, seguendo un percorso ben definito che parte dalla proposta elettorale presentata dai partiti agli elettori, arriva all’espressione di voto che fornisce il consenso di maggioranza (e legittimità) a una futura azione di governo e si completa con la composizione di un esecutivo che esprime e rappresenta la stessa volontà popolare. L’assenza del vincolo di mandato (art.67 Cost.) si fa sentire nel momento in cui al governo viene a mancare l’appoggio della maggioranza parlamentare, perché entra in gioco non il principio di rappresentanza, ma la prassi istituzionale. Prassi, non legge. E’ questo il momento in cui i partiti vengono svincolati dall’espressione popolare che ha approvato con il proprio voto un programma, una alleanza e non una trattativa a porte chiuse. In più, ultimamente, abbiamo assistito alla nascita di un partito (Iv) all’interno dello stesso Parlamento, formato da elementi che si sono distaccati da un altro partito (Pd) che gli ha permesso di essere eletti nelle loro liste e che è risultato decisivo per le sorti del governo bis-Conte. Io ricordo una campagna elettorale improntata su centinaia di accuse, anatemi, sberleffi e insulti molto partecipati, che hanno coinvolto tutte le forze politiche concorrenti e che hanno attivato anche gli ultrà delle fazioni cittadine. L’astio ideologico dei militanti è stato trasmesso al corpo elettorale, gli accorgimenti e gli espedienti propagandistici hanno accompagnato per settimane e mesi tutti quelli che credono nell’importanza della propria opinione, che prende forma con il VOTO. Invece:  governo giallo-verde, governo giallo-rosso, governo giallo-rosso-verde e azzurro. Allora perché hanno chiesto il voto agli italiani? Se vado al ristorante e accetto il consiglio del cameriere che mi propone un risotto con crema di scampi e poi mi vedo arrivare una carbonara…….. In tutto questo abbiamo sempre assistito al mutuo soccorso tra istituzioni, Parlamento e Presidente della Repubblica in primis, impegnati a legittimare le proprie scelte anti-democratiche, oltre a quelle del governo, invocando senso di responsabilità e unità di intenti per far fronte ad una situazione complessa e difficile che, secondo loro, si affronta  con la retorica. Il problema è che l’Italia vive costantemente, da decenni, una situazione complessa, per effetto della mancanza di Democrazia in favore di una sostituzione di interessi. La necessità di ricorrere periodicamente a governi con a capo la Gens Maria lo dimostra ampiamente. Vivere nell’incertezza è una comodità politica, è una condizione artificiosa che offre pascoli infiniti alla malavita organizzata, ai poteri economici che speculano e sfruttano le deboli iniziative dei governi, agli inetti e ignoranti ministri e parlamentari, a soggetti politici stranieri (anche piccoli) che fanno dell’Italia il reggi-moccolo europeo.

DvMcEv

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7 messaggi in questa discussione

l'articolo e interessante illustra perfettamente la situazione politica italiana

peccato per quell'eurospin che purtroppo ne invalida il contenuto adagiandosi nel sistema.

Modificato da il.pignonista

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12 ore fa, il.pignonista ha scritto:

l'articolo e interessante illustra perfettamente la situazione politica italiana

peccato per quell'eurospin che purtroppo ne invalida il contenuto adagiandosi nel sistema.

Sig. il.Pignonista se un contenuto è "interessante e rispecchia la situazione...", non può essere invalidato da una immagine. L'immagine non può invalidare le parole: le parole possono spiegare, le immagini possono sviare. Ho allegato il logo di una catena della grande distribuzione perché è quella ritenuta (credo) la più conveniente, ma anche la più scadente, proprio come la qualità della Democrazia italiana. In più, ho dotato l'immagine di un'ampia didascalia, l'ho corredata di opinioni, ma queste non sono state scritte per commentare quella immagine, avente un aspetto secondario, una funzione accessoria e di corredo (infatti, se non ci fosse, lascerebbe invariato il senso di quanto ho scritto). Se una persona condivide le mie opinioni, ma ritiene di invalidarle sotto l'aspetto iconografico, posso solo considerare fatuo quel commento. Se lei ritiene inappropriata l'immagine perché ne ha colto un diverso sentire, dovrebbe far riferimento solo a quella, ma non trasferire la sua contestazione visiva sulle considerazioni che ha letto e definito interessanti. Apprezzo comunque il suo interesse.

DvMcEv

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1 ora fa, londonercity ha scritto:

Sig. il.Pignonista se un contenuto è "interessante e rispecchia la situazione...", non può essere invalidato da una immagine. L'immagine non può invalidare le parole: le parole possono spiegare, le immagini possono sviare. Ho allegato il logo di una catena della grande distribuzione perché è quella ritenuta (credo) la più conveniente, ma anche la più scadente, proprio come la qualità della Democrazia italiana. In più, ho dotato l'immagine di un'ampia didascalia, l'ho corredata di opinioni, ma queste non sono state scritte per commentare quella immagine, avente un aspetto secondario, una funzione accessoria e di corredo (infatti, se non ci fosse, lascerebbe invariato il senso di quanto ho scritto). Se una persona condivide le mie opinioni, ma ritiene di invalidarle sotto l'aspetto iconografico, posso solo considerare fatuo quel commento. Se lei ritiene inappropriata l'immagine perché ne ha colto un diverso sentire, dovrebbe far riferimento solo a quella, ma non trasferire la sua contestazione visiva sulle considerazioni che ha letto e definito interessanti. Apprezzo comunque il suo interesse.

DvMcEv

Trovo poco corretto e decisamente fuori luogo inserire un immagine pubblicitaria di mero livello commerciale  in un  tale contesto. Tutto qui.

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Mi sembra di aver risposto esaustivamente al suo appunto, sig. il.pignonista, e come conferma la sua successiva risposta, è chiaro che ha dato all'immagine un significato estraneo al contenuto del testo. Non credo che l'utilizzo fatto del logo sia scorretto o fuori luogo, perché non ha alcun aspetto commerciale, non è inerente all'attività che rappresenta, ma solo ironicamente funzionale all'articolo che ho scritto. La cosa fuori luogo appare sempre più la sua contestazione, davvero non attinente al tema e al contenuto del post. Tuttavia, sono disponibile ad eliminare il marchio se continua ad urtare la sua sensibilità commerciale.

DvMcEv  

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5 ore fa, londonercity ha scritto:

Mi sembra di aver risposto esaustivamente al suo appunto, sig. il.pignonista, e come conferma la sua successiva risposta, è chiaro che ha dato all'immagine un significato estraneo al contenuto del testo. Non credo che l'utilizzo fatto del logo sia scorretto o fuori luogo, perché non ha alcun aspetto commerciale, non è inerente all'attività che rappresenta, ma solo ironicamente funzionale all'articolo che ho scritto. La cosa fuori luogo appare sempre più la sua contestazione, davvero non attinente al tema e al contenuto del post. Tuttavia, sono disponibile ad eliminare il marchio se continua ad urtare la sua sensibilità commerciale.

DvMcEv  

 beh decisamente avrebbe sicuramente potuto trovare di meglio da inserire nel contesto, al posto di qualla che  al di là,  del mailinteso resta comque un immagine ed un marchio commerciale.

 

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5 ore fa, londonercity ha scritto:

Mi sembra di aver risposto esaustivamente al suo appunto, sig. il.pignonista, e come conferma la sua successiva risposta, è chiaro che ha dato all'immagine un significato estraneo al contenuto del testo. Non credo che l'utilizzo fatto del logo sia scorretto o fuori luogo, perché non ha alcun aspetto commerciale, non è inerente all'attività che rappresenta, ma solo ironicamente funzionale all'articolo che ho scritto. La cosa fuori luogo appare sempre più la sua contestazione, davvero non attinente al tema e al contenuto del post. Tuttavia, sono disponibile ad eliminare il marchio se continua ad urtare la sua sensibilità commerciale.

DvMcEv  

 beh decisamente avrebbe sicuramente potuto trovare di meglio da inserire nel contesto, al posto di qualla che  al di là,  del mailinteso resta comque un immagine ed un marchio commerciale.

 

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Mi perdoni, sig. il.pignonista, provo ad aggiungere ulteriori elementi per cercare di esaurire questa polemica inutile e, pare, surreale. L'immagine si ricollega alla prima parte del testo, caratterizzato da sfumature ironiche (almeno credo) prese in prestito da un momento di vita quotidiana: la consuetudine della spesa. Questa "usanza comune" si manifesta nei vari supermercati che presentano un proprio segno di riconoscimento, un logo. Avrei potuto scegliere tra decine di marchi, ma non una immagine estranea al discorso. Sembra che mi stia accusando di promuovere un'azienda, quanto di più assurdo si potrebbe evincere dal mio post. Ad ogni modo, la prossima volta, se lo permette, mi avvarrò della sua consulenza di immagine. Fino ad allora, però, la invito a valutare ciò che ha scritto all'inizio: "quell'eurospin invalida il contenuto".  Una considerazione infelice e illogica, una affermazione che pone una immagine al di sopra delle parole, mentre per naturale applicazione è vero esattamente il contrario. La parola ha un potenziale espressivo e divulgativo evidentemente maggiore rispetto alle immagini, come ho accennato nella prima risposta. Questo è l'elemento che invalida il suo contenuto, non il mio. L'immagine la può mettere da parte, il mio pensiero no. Focalizzi la sua critica su questo banale errore e faccia la spesa dove meglio crede.

DvMcEv

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