lebbra
Giornata internazionale dei malati di lebbra

3 messaggi in questa discussione

28 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:

mentre tutto il mondo è preoccupato per il coronavirus ci sono zone del pianeta dove continuano ad esistere malattie che pensavamo scomparse

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/non-solo-covid-l-africa-continua-a-fare-i-conti-con-la-lebbra/ar-BB1dea4M?ocid=BingHPC

 

Carissimo Etrusco, a certa gente fa comodo non sapere, a certa gente fa comodo mandare avanti gli altri, a certa gente fa comodo organizzare raccolte telefoniche ... dove nessuno riesce a sapere in quale posto siano finiti i soldi.

Modificato da dune-buggi

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11 minuti fa, dune-buggi ha scritto:

a certa gente fa comodo non sapere,

Diciamo che se una malattia colpisce i ricchi  o i paesi ricchi, allora tutti si preoccupano, cercano cure, cercano vaccini, se una malattia colpisce prevalentemente i poveri o le nazioni povere allora la cosa non fa notizia e le varie aziende farmaceutiche non hanno interesse a investire nella ricerca perché in un mondo dove contano solo i soldi non ci sono ritorni economici che giustifichino le ricerche e la lebbra, che molti pensano non esista più, è una di queste malattie che invece esistono ancora, così come continua a d esistere sul pianeta terra la peste bubbonica di Manzoniana memoria  https://www.epicentro.iss.it/peste/#:~:text=Peste bubbonica%3A è la forma,della pelle di una persona.

 

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Il 30/1/2021 in 11:07 , etrusco1900 ha scritto:

Diciamo che se una malattia colpisce i ricchi  o i paesi ricchi, allora tutti si preoccupano, cercano cure,

Se una azienda non riesce a trarre profitto dalla propria attività, non ha motivo di esistere. Non capisco perché la colpa del malessere e delle disuguaglianze debba essere sempre a carico delle multinazionali e, in generale, al sistema economico capitalista. Il benessere dei cittadini è una responsabilità dei singoli Stati, i quali dovrebbero predisporre strumenti e condizioni idonee al suo raggiungimento e mantenimento. In particolare, le risorse finanziarie indirizzate verso la ricerca in medicina dovrebbero avere questo scopo primario, mentre nella realtà (oltre all’esigua entità dei fondi, nel caso italiano) si procede a tagli continui o a scelte incomprensibili circa i campi di intervento. E’ chiaro, sig. Etrusco, che se una azienda farmaceutica decide di programmare una ricerca scientifica per individuare una cura per una patologia comune e diffusa, il riscontro economico sarà molto diverso rispetto allo stesso investimento dedicato ad una malattia rara; a meno che non venga fissato un prezzo esorbitante per il farmaco creato (cosa che avviene già). Discutere su malattie come lebbra e peste (per le quali esistono farmaci) in funzione economica, quando i casi che si registrano nel mondo sono pochi, non ha molto senso; mentre, se il tema è il valore e il diritto alla vita, quindi etico e morale, bisogna rivolgere le invettive ideologiche ai governi e alle loro guide politiche. Da quanto ho potuto capire sull’argomento, è l’India il Paese dove si registrano ancora migliaia di casi di lebbra ogni anno e anche la peste è presente in Asia (Cina, guarda caso) più o meno con costanza, oltre che in Africa. L’India è un Paese ricco, con una popolazione povera, come la Cina e dispiace dirlo, ma le loro politiche demografiche spesso non hanno rispettato i diritti umani e, alla luce di questa indifferenza, spiego anche il disinteresse per la “nicchia infettiva” che miete vittime in numero, per loro, trascurabile.

DvMcEv

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