Una buona idea per capire la crisi di governo

Diciamoci la verità, la crisi di governo non è nata solo per un capriccio o un livore personale del Saudita. Questa poteva essere la prima e generale impressione. Ma se questa fosse stata creata ad arte, di proposito, proprio per deviare l'attenzione dai veri scopi di chi vuole fare fuori il miglior premier degli ultimi decenni? I fatti recenti rafforzano questo dubbio. Naturalmente, come ho già scritto, il Saudita è solo una pedina, un cavallo di Tro. ia, i veri nemici di Conte sono i poteri forti che non riescono a controllarlo e che vogliono mettere le mani sui miliardi europei indirizzando verso i loro interessi il piano economico del governo. Ma quali poteri esattamente? Alcuni, come le banche e Confindustria, non sembrano avere interesse, in questo momento, all'instabilità politica. Anche se naturalmente preferirebbero un fantoccio in salsa europeista al posto dell'avvocato di ferro. Ho riflettuto e mi è venuta un'idea e volevo scriverci un post. Ma un acuto lettore del Fatto mi ha preceduto e l'ha corroborata con un importante precedente storico. La storia va letta sempre vichianamente, alla luce dell'insegnamento del grande filosofo e storico napoletano.  Eccovi l'articolo che vi invito a leggere e a commentare. Aggiungo solo una notizia di cronaca: dopo appena 3 mesi il bancarottiere Verdini è già ai domiciliari. Più veloce a uscire perfino del corrotto Formigoni. Ufficialmente per un piccolo focolaio Covid a Rebibbia. Dove andarono a fargli gli auguri di Natale il Capitone e il Saudita, buoni amici suoi e nemici giurati di Conte. Si vocifera che il via libera alla crisi sia partito da lì. Ma naturalmente anche i faccendieri, di solito, sono solo pedine di giochi più grandi.

 https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/29/renzi-vola-a-riad-dai-petrolieri-e-affossa-il-governo-che-vuole-il-green-deal-coincidenze/6082603/

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Giorno 45 – Sports Day 2017 – Family in trasferta

Ciao Fosforo - ricordi il Cane Medaglia Mattley dei cartoni animati. Pur di avere una medaglia era disposto a compiere azioni strane e pericolose. Prova a vedere un certo "pinocchio" toscano ..... Ciao a presto. 

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Pensare che un indagato per ammanco di molti soldi dai fondi del suo partito, non abbia pensato ai benefici che potrebbero arrivargli dai soldi della U.E.... che lui stesso prima a contestato, e per farlo a bisogno di essere in cabina di regia, lui stesso a dichiarato che chi guadagna di più non è giusto che paghi più tasse....e se non lo sà il salvini......

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Muttley (detto anche Borbottone in alcuni adattamenti italiani) è un personaggio della Hanna-Barbera apparso per la prima volta nel film di animazione Yogi, Cindy e Bubu (1964), nella parte del cane dell'impresario del circo. Nel 1968 apparve nelle Wacky Races come spalla del villain principale della serie Dick Dastardly. I due vennero utilizzati anche per altre serie dello stesso produttore.

Muttley è un cane, e come tale non dovrebbe parlare mai: tuttavia riesce sempre a pronunciare i termini "sì", oppure "medaglia"; in genere si limita a una risata asmatica, normalmente alle spese di Dick, ma non di rado formula una serie di grugniti di protesta sempre nei confronti del suo padrone, nei quali è possibile riconoscere anche altre parole del linguaggio umano. In vari episodi dimostra di comprendere perfettamente il linguaggio umano. Nella versione originale Muttley parla meno che non nella versione italiana. Addirittura il celebre "Medaglia, Medaglia" è un'invenzione del doppiaggio in italiano e non è presente nella versione inglese in cui Muttley si limita ad emettere una serie di grugniti di approvazione verso Dick Dastardly che gli chiede se vuole la medaglia. Negli adattamenti italiani delle puntate italiane La caccia al tesoro di Yoghi in cui il personaggio viene chiamato Borbottone fa precedere i suoi brontoli dal mugugnio "Razza-razza-frazza!".

Nelle Wacky Races indossa solo un collare, ma in Dastardly e Muttley e le macchine volanti ha un'uniforme da pilota della prima guerra mondiale, ed accompagna Dick e altri due piloti dello "Squadrone Avvoltoi": Klunk e Zilly. In questa serie sfoggia diverse medaglie, ed è sempre alla caccia di nuovi trofei. Spesso Dastardly gliele strappa dal petto (cosa che lo irrita molto) a causa dei suoi madornali errori.

In quest'ultima serie, Muttley riesce a volare utilizzando la coda come elica, cosa che gli è molto utile nei frequenti incidenti aerei.

È protagonista anche dello spin-off The Magnificient Muttley, in cui Muttley sogna sempre ad occhi aperti, suscitando l'ira di Dastardly.

Nel 2020 ricompare insieme a Dick Dastardly nel film d'animazione Scooby!   

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Evidentemente il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 non è il solo a soffrire di allucinazioni. Uno zoologo lettore del Fatto Quotidiano scrive sul suo blog che dietro la crisi di governo ci sono i POTERI FORTI , mica i poteri deboli.

I POTERI FORTI nella persona dei petrolieri, mica caxxi!

Peccato che allo zoologo prestato alla complottologia sfugga:

1 - che Giuseppi si è dimesso, dopo avere ottenuto la fiducia al Senato e alla Camera. Contrariamente all'asinata ragliata dallo zoologo prestato alla complottologia, Renzi non ha fatto cadere nessun governo;

2 - che Giuseppi si è dimesso per non prendere uno scapaccione dal Parlamento a proposito della relazione sulla giustizia, firmata da D.J. Fofò Bonafede (mica caxxi!);

3 - che il grinniùdil non è farina del sacco del governo italiano;

4 - che nell'Unione Europea da tempo il petrolio greggio ha perso importanza come tipo di combustibile

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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Cari forumisti seri, roba da matti! Credevo che in Italia e nel mondo fossero in due a spacciare la monumentale balla che il governo Conte non sia stato fatto cadere dall'irresponsabile di Rignano: il pinocchio tosco-saudita per l'appunto, e il suo lekkino pisano. E invece sono in tre: si aggiunge "mister banalità" Sauro24, probabilmente anche sotto l'effetto del Tavernello. Critica un intelligente lettore del Fatto, vediamo se criticherà anche il titolo di questo semisconosciuto settimanale:

Just what they didn't need

Matteo Renzi crashes Italy's government in mid-pandemic

Many see it as  the height of irresponsibility

https://www.economist.com/europe/2021/01/14/matteo-renzi-crashes-italys-government-in-mid-pandemic

Saurino rimedia subito l'ennesima figuradicacca e potrei fermarmi qui. Inutile spiegargli che l'irresponsabile ha sulla carta numeri decisivi per il governo. Che ha ritirato la delegazione ministeriale. Che si è astenuto sulla fiducia solo perché temeva di essere abbandonato da mezzo partito (la parte meno sciagurata). Che il siciliano Bonafede in gioventù faceva il Dj e non il ladro o il mafioso, mentre oggi è avvocato e dottore di ricerca presso l'università di Pisa (e non l'IMT di Lucca e degli scopiazzatori di tesi). E che le dimissioni di Conte prima della relazione del guardasigilli sono state un tatticismo per togliere olio dal fuoco durante l'emergenza. Peraltro io non ho condiviso questa scelta. Non so se il governo sarebbe caduto, ma nel caso sarebbe caduto a testa alta, altissima. Cedo la parola a Travaglio: ...il caso ha voluto che la risicata fiducia in Senato fosse seguita a stretto giro dalla relazione di Bonafede sulla giustizia: il marrano minaccia addirittura di impiegare 2,75 miliardi di Recovery per rendere più rapidi i processi e più capienti le carceri e, quel che è peggio, senza ripristinare la prescrizione. Una triplice minaccia a mano armata per chi vuole rubare in pace...

Saurino ignora che il Green New Deal è un epocale progetto europeo, e dunque anche italiano: un bilione di euro in 10 anni per la transizione energetica alle rinnovabili con l'obbiettivo della "neutralità climatica" entro il 2050. Che l'Italia è presente nella Commissione europea con il commissario all'Economia, e che il M5S votò per la von der Leyen soprattutto per il chiaro spirito ecologista del suo programma.

Alla fine della fiera della banalità, Saurino chiude in bellezza, nel suo stile, con una sesquipedale provolonata. Testuale: 

...nell'Unione Europea da tempo il petrolio greggio ha perso importanza come tipo di combustibile.

Roba da matti! Non so se questa colossale scemenza sia frutto di una fantasia bacata, del Tavernello o di qualche sito bufalaro che il nostro sprovveduto avrà scambiato per un portale del settore energetico. Più probabilmente discende dalla sua nota incapacità di leggere e interpretare i dati. Lacuna grave per un sedicente laureato in Economia. Infatti, il diagramma Eurostat che ha allegato si riferisce alla PRODUZIONE e non ai CONSUMI. Ma sono ovviamente i consumi a dirci se una certa fonte energetica ha perso importanza o meno nell'economia interna. Peraltro nella stessa pagina si legge che la dipendenza energetica dell'UE dalle importazioni è in crescita. Vedremo che ciò vale anche per il petrolio. Andiamo a leggere i dati sull'annuario statistico della BP (edizione 2020) che è quasi una bibbia per gli addetti ai lavori e per i semplici cultori del settore, come il sottoscritto. L'annuario utilizza varie unità energetiche, per omogeneità convertirò tutto in exajoule, unità del Sistema Internazionale con simbolo EJ

dove 1 EJ = 10^18 joule = 41,868 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio).

Ebbene, nel 2009 il consumo complessivo di energia primaria nei paesi UE era pari a 71,58 EJ, ed è passato a 68,81 EJ nel 2019 (incluso UK). Una diminuzione del 3,87% in 10 anni con tasso medio annuo di decrescita pari a meno 0,39%. A questi consumi il petrolio contribuiva per 28,40 EJ nel 2009 e 26,49 EJ nel 2019: meno 6,73% in 10 anni, meno 0,69% di decrescita media annua. La produzione di greggio nei paesi UE è calata da 2,39 EJ del 2009 a 1,72 EJ del 2019 con una diminuzione del 28% in 10 anni. Quindi la dipendenza dell'UE dalle importazioni di greggio è cresciuta dall'84,1% del 2009 al 93,5% del 2019. Si nota che i consumi energetici nell'UE seguono un trend comune alla maggior parte dei paesi ricchi. Leggero calo del consumo complessivo e pro capite, calo un poco più accentuato del consumo di petrolio, sensibile calo della produzione di greggio. Un'importante eccezione sono gli USA dove il consumo di energia primaria è cresciuto negli ultimi 10 anni, anche se quello pro capite è lievemente sceso, mentre sono cresciuti consumo e produzione di petrolio. Dal 2017 gli USA sono il primo produttore mondiale di greggio: stanno dando fondo alle riserve con un largo impiego della tecnica del fracking (fratturazione idraulica delle rocce: invasiva e pericolosa per l'ambiente). Tornando all'UE, il dato più importante e che smonta la clamorosa bufala di Saurino è questo: è vero che i consumi di greggio sono in leggera e costante diminuzione, ma

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE.

 Dai dati precedenti ricaviamo infatti che nel 2009 il petrolio copriva il 39,7% del fabbisogno energetico dell'Unione, il 38,5% nel 2019. A titolo di confronto, nel 2019 il gas naturale copriva il 24,5% del fabbisogno, seguito dal carbone con l'11,2%, dalle rinnovabili diverse dall'idroelettrico (ma incluse biomasse e inceneritori) con l'11%, dal nucleare (sopratutto francese) al 10,5% e dall'idroelettrico con il 4,3%. In Italia la dipendenza dal petrolio è (da sempre) perfino maggiore di quella del resto d'Europa. Gli sceicchi lo sanno bene e da sempre corteggiano i nostri politici, almeno i più abbordabili: 39,1% la quota petrolio nel 2019 (era il 45% 10 anni prima) anche se c'è stato il sorpasso del metano che ha coperto il 40% del fabbisogno nazionale. L'annuario cita l'Italia come il paese che ha registrato nel 2019 la seconda maggiore riduzione assoluta nel consumo di petrolio (dietro il Messico). Dato preoccupante per gli sceicchi e la lobby dei petrolieri. Forse Giuseppe Conte, a differenza di un predecessore, non è un loro idolo.  Ma in definitiva, e al contrario di quello che raglia Saurino, il petrolio resta negli ultimi anni la più importante fonte energetica per l'Europa (e per il mondo, anzi il consumo globale di greggio tra il 2009 e il 2019 è cresciuto di quasi il 15%). Tuttavia i paesi esportatori di petrolio, in primis l'Arabia Saudita, hanno ben ragione di preoccuparsi. I dati del 2020 saranno per loro pessimi a causa della pandemia e della crisi globale. E il 2021 potrebbe non essere migliore. Il petrolio è sempre meno impiegato nelle centrali termoelettriche per motivi ecologici (specie nei paesi sviluppati, ma non solo). Si pensi che nel 2019 le centrali a olio combustibile hanno prodotto meno di un quinto dell'elettricità prodotta dalle centrali idroelettriche e meno di un terzo di quella ricavata dalle altre rinnovabili. Lo zoccolo duro dei consumi petroliferi restano i trasporti. Ma questo è il settore energetico più colpito dalla pandemia per il crollo del turismo, della mobilità e del commercio. Gli esportatori di greggio hanno un altro nemico naturale, perfino più terribile sul lungo periodo: i mutamenti climatici che costringeranno a tagli sempre più severi delle emissioni di CO2. Il petrolio, non ha ancora perso la sua importanza e la sua preminenza nel settore energetico, è destinato a perderle nei prossimi anni, probabilmente già sul finire del decennio nei paesi più sviluppati e virtuosi. La mobilità elettrica, le fonti rinnovabili, l'efficienza energetica, la transizione green, metteranno in gravi difficoltà i paesi OPEC che non hanno previsto una rapida diversificazione dell'economia. Già nel 2019 la crescita netta delle rinnovabili, trainata dal colosso cinese con ingenti investimenti di Stato, è stata la più alta in assoluto tra tutte le fonti energetiche. E pensare che appena 5 o 6 anni fa un irresponsabile governo italiano definiva "opere di pubblica utilità, urgenti e indifferibili" le ricerche di idrocarburi nonostante il grave impatto ambientale. E un irresponsabile e spudorato premier invitava in tv i cittadini a disertare un referendum contro le trivelle in mare. È lo stesso che, dietro compenso, è andato in Arabia a sviolinare un regime oscurantista, medievale e oppressivo, fondato sui petrodollari. Paragonandolo addirittura al Rinascimento! Delle due l'una: o questo signore ha un debole per i petrolieri, o i petrolieri ce l'hanno per lui.

Modificato da fosforo311
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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Credevo che in Italia e nel mondo fossero in due a spacciare la monumentale balla che il governo Conte non sia stato fatto cadere dall'irresponsabile di Rignano: il pinocchio tosco-saudita per l'appunto, e il suo lekkino pisano.

Leggendo il resoconto parlamentare

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=18&id=1202084&part=doc_dc-ressten_rs

del giorno 19 gennaio 2021 risulta che la questione di fiducia sulla risoluzione n.1 è stata posta dal governo e non da Renzi. Per quanto riguarda la relativa votazione, il senatore Renzi si è astenuto. In ogni caso il governo Conte ha portato a casa la fiducia.

L'Egoarca Conte si è dimesso

DOPO

avere portato a casa la fiducia, per evitare uno scapaccione connesso alla relazione sulla giustizia (feat. DJ Fofò Bonafede).

In ogni caso lo scapaccione sarebbe stato rifilato dal PARLAMENTO

e non da Renzi. Detto questo, passiamo a

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

Eurostat provvede a sbugiardare il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

Nel 2018 il petrolio greggio contribuiva alla produzione di energia primaria dei Paesi EU-27 nella misura del 3,4%. Le energie rinnovabili nella misura del 34,2%.

Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 contabilizzi l'ennesima balla galattica della sua collezione ultradecennale.

A beneficio del cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 faccio inoltre presente che condizione necessaria perché qualcosa sia consumato è che in precedenza sia stato prodotto. Posto pari a 100 la produzione dell'anno 2008 di energia primaria da petrolio greggio, nel 2018 tale produzione è pari a 64,7

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

Non a caso il miracoloso Green Deal europeo

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52019DC0640&from=EN

parla espressamente di APPROVVIGIONAMENTO di energia pulita.

Vale appena il caso di sottolineare che in Italia i consumi petroliferi totali

https://dgsaie.mise.gov.it/consumi_petroliferi.php

sono passati dalle 92.283 migliaia di tonnellate del 2002 alle 60.188 migliaia di tonnellate del 2019.

I POTERI FORTI non sono molto svegli oppure il lettore presunto intelligente del FQ ha bisogno di un bravo psichiatra.

Come del resto ha bisogno di un bravo psichiatra il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

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Peccato, era partito benissimo, poi si è perso.

Diceva Falcone: "segui i soldi" 

La storia insegna agli uomini! 

Luiss e Bocconi da decadi oramai conducono una guerra per il potere e per i relativi benefici. 

Quindi si, il porkicello non sta conducendo una battaglia fine a se stessa e al suo tornaconto elettorale, bensì una battaglia per tutti i Montezemolo, Malagó, Moratti, Tronchetti-provera etc etc etc, contro gli Agnelli, i deloitte, i Debenedetti (gruppo arcuri) che hanno fagocitato quel che resta di un movimento oggi rappresentato dal "Trasformista avvocato" 

E gli Italiani? Disperati come sono fanno il tifo. Se non è peste è rogna. 

Non ci crede? Chieda pure a Niky lauda... 

I soldi, segui i soldi, 

Modificato da liberamentre
Consecutio

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Lasciamo perdere le banalità che, con sprezzo del ridicolo, Saurino pane e vino continua a sciorinare sulla crisi di governo. Resta il fatto che un partito con numeri decisivi è uscito dal governo e dalla maggioranza. Perché? Perché il suo capetto odiava il premier? Perché è manovrato da poteri forti? Perché ha paura di finire un giorno nelle carceri che Bonafede intende ampliare con i fondi europei senza potersela cavare con la prescrizione? Perché è un irresponsabile narciso che vuole fare la primadonna a tutti i costi, anche nel pieno di una pandemia? Vattelapesca, tutte le ipotesi sono lecite. Fatto sta che non c'è un analista serio AL MONDO, dico uno solo, che non attribuisca la crisi del governo italiano a quel piccolo mestierante che l'Italia si trascina da 7 anni come una palla al piede. Sfido Saurino pane e vino a indicarne uno solo. Punto.

Per quanto riguarda l'importanza del petrolio come fonte di energia primaria nell'UE, è addirittura imbarazzante per me continuare a discutere sulle farneticazioni di un sedicente laureato in Economia cui manca letteralmente l'abc della materia. L'importanza per il sistema economico di una fonte energetica primaria (o di una materia prima) si giudica, in generale, in base alla produzione e in base ai consumi. Nei paesi esportatori dove la produzione è molto superiore ai consumi interni, l'importanza è legata soprattutto alla produzione; nei paesi importatori dove i consumi sono molto superiori alla produzione, l'importanza è legata essenzialmente ai consumi. Orbene, nell'UE a 27 cui si riferiscono i dati allegati da Saurino, cioè escluso il Regno Unito (che però nel 2018 non era ancora ufficialmente uscito), il petrolio scarseggia drammaticamente, quindi siamo nel secondo caso. I soli paesi a disporre di riserve appena significative sono la Danimarca, l'Italia e la Romania, e forse un pochino l'Olanda. Ma si estraggono pochi milioni di tonnellate di greggio l'anno e la produzione è in calo, non certo perché il petrolio abbia perso di importanza bensì perché le riserve si stanno esaurendo. Anche in questi paesi la domanda è ben più alta della produzione interna. Lo stesso Regno Unito, che ha importanti giacimenti offshore ma ha dimezzato le riserve in 20 anni, secondo l'annuario BP nel 2018 ha coperto con la produzione interna poco più di un terzo del suo fabbisogno di petrolio. D'altra parte ci sono nell'UE paesi ricchi, come il Belgio e la stessa Spagna, che forse non estraggono neppure una goccia di greggio dal loro sottosuolo ma dove il petrolio copre ancora circa la metà dell'intero fabbisogno interno di energia primaria: 1,42 su 2,59 exajoule il Belgio, 2,72 su 5,82 exajoule la Spagna (dati BP 2018). Solo un assoluto incompetente e un disinformato come Saurino può spingersi a dire l'enorme CASTRONERIA che il petrolio ha da tempo perso di importanza come combustibile nell'Unione Europea. Il petrolio è ancora oggi la PRIMA FONTE ENERGETICA nei paesi UE, precedendo con ampio distacco la seconda che è il gas naturale. In particolare il petrolio con i suoi derivati: benzina, gasolio, Gpl, nafta, kerosene, etc., recita tuttora la parte del leone nel settore cruciale e strategico dei TRASPORTI, dove le fonti alternative (metano, accumulatori elettrici, idrogeno, biocarburanti) raccolgono tuttora le briciole. In poche parole, OGGI SENZA IL PETROLIO L'ITALIA E L'EUROPA SI FERMANO! Ma per Saurino il petrolio ha perso di importanza in Europa solo perché è diminuita la produzione interna. Roba da matti! QUELLO CHE DETERMINA L'IMPORTANZA ECONOMICA DEL PETROLIO IN EUROPA SONO I CONSUMI E NON LA PRODUZIONE. La produzione di greggio nell'Unione Europea è sempre stata minima e marginale (UK a parte). La sua diminuzione, dovuta all'esaurirsi delle riserve, ci rende semmai ancora più DIPENDENTI DALLE IMPORTAZIONI e dagli sceicchi. Anche i consumi di petrolio sono in diminuzione nell'UE (non nel resto del mondo). Ma nell'UE è in diminuzione, come scrivevo nel post precedente, l'intero consumo di energia primaria. Le sole fonti stabilmente in crescita sono le rinnovabili diverse dall'idroelettrico. Ecco il tasso medio di variazione annua dei consumi energetici per le diverse fonti primarie nell'UE a 28 nel decennio 2008-2018 secondo l'annuario BP:

PETROLIO: -1,3%

GAS NATURALE: -1,2%

CARBONE: -3,0%

NUCLEARE: -1,8%

IDROELETTRICO: -0,2%

ALTRE RINNOVABILI: +10,5% 

Ragionando con la zucca vuota di Saurino, dovremmo concludere che tutte le fonti di energia primaria hanno da tempo perso di importanza nell'UE, fatta eccezione per le rinnovabili. Magari fosse così! Purtroppo nel 2019 la somma dall'idroelettrico e di tutte le altre rinnovabili copriva il 15,2% dei consumi di energia primaria contro il 38,4% del solo petrolio. 

 

 

 

 

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1 - A dispetto delle fantasie cervellotiche del cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31, il governo Conte non è caduto per volontà di Renzi. Il resoconto della seduta al Senato del 19 gennaio 2021 è chiarissimo: il governo ha portato a casa la fiducia. L'Egoarca Conte si è dimesso per propria volontà

DOPO

avere portato a casa la fiducia. Vale appena il caso di ricordare che il senatore Renzi, relativamente alla votazione in oggetto, si è astenuto.

2 - A dispetto delle fantasie cervellotiche del cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31, Eurostat certifica che quanto scritto dal cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 il giorno 01 febbraio 2021 (post delle ore 00.12)

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è una

balla galattica

 Infatti Eurostat certifica che nel 2018

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio greggio

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

TRE VIRGOLA QUATTRO PER CENTO

sul totale.

Eurostat certifica che se il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 continuerà a sostenere la tesi secondo la quale

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

allora il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 ha urgente ed improcrastinabile bisogno di uno psichiatra (serio).

FOSFY, PARLACI DELLA PIZZA DI MICHELE

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Il vetro della finestra si è rotto causa l'urto con un sasso, non perché qualcuno ha tirato il sasso.

 

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Cari forumisti seri, ho sempre pensato, e penso tuttora, che l'ignoranza non sia e non debba essere imbarazzante. Alcuni dei miei migliori amici non hanno che la terza media, uno ha la quinta elementare. Ma ritengo di avere ancora molto da imparare da loro. In realtà siamo tutti ignoranti, io per primo so di non sapere. Tuttavia ci sono eccezioni nelle quali l'ignoranza oggettiva si accompagna all'ostinazione del soggetto, alla protervia, all'inerzia intellettuale, all'indisponibilità, più che incapacità, a ragionare, e non ultima alla presunzione di sapere e di imporre le proprie errate convinzioni. Ebbene, in questi casi estremi l'ignoranza diventa realmente imbarazzante, addirittura vergognosa. Sebbene spesso a questi soggetti faccia difetto anche il pudore. È il caso, purtroppo, del nostro Sauro24ore. Che in questa discussione continua ad insultarmi e a contraddire il semplice dato statistico che il petrolio è tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria utilizzata nell'UE. E crede di smentirlo affermando che solo "il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio".  E con ciò? Probabilmente Saurino ignora il concetto stesso di fonte di energia primaria. Come uno che ignorando le regole base degli Scacchi insultasse uno scacchista e lo accusasse di avere eseguito una mossa debole. L'unica attenuante che posso concedergli è che l'espressione, sebbene di uso corrente, può essere ingannevole per i profani. A beneficio dei quali sarebbe meglio scrivere "fonte energetica primaria" oppure "fonte primaria di energia". Perché l'aggettivo "primaria" si riferisce alla fonte e non all'energia. Anche se molto spesso, quando non c'è ambiguità o quando ci si riferisce alle fonti primarie in senso generico, si parla di "energia primaria".  Una fonte energetica primaria è presente in natura, quindi l'energia primaria non deriva da trasformazioni energetiche ma in sostanza è energia potenziale "contenuta" nella fonte primaria. Per essere misurabile e utilizzabile questa energia deve poter essere liberata in un processo che coinvolga direttamente  la fonte primaria. Per esempio il petrolio greggio è una fonte primaria, la benzina, il gasolio e gli altri derivati sono fonti secondarie. L'energia primaria del petrolio è il suo potere calorifico, che può essere misurato come il calore (energia termica) liberato nella reazione chimica di combustione completa di una quantità unitaria di greggio. Analogamente l'energia primaria nucleare corrisponde al calore liberato dal materiale fissile nella reazione nucleare di fissione. Generalmente l'elettricità non è una fonte ma un vettore di energia e l'energia elettrica non è energia primaria. A meno che non sia prodotta direttamente dalla fonte primaria, es. dalla radiazione solare per effetto fotovoltaico. Orbene, assodato che l'energia primaria è legata direttamente alla sua fonte primaria, dire che solo il 3,4% dell'energia primaria prodotta nell'UE a 27 deriva dal petrolio ha senso se e solo se ci riferiamo alla produzione interna di petrolio, ovvero al greggio estratto nell'UE a 27. Nel 2018 secondo l'annuario BP si sono estratte 72 milioni di tonnellate di greggio nell'UE a 28 (UK è formalmente uscito il 31 gennaio 2020). Tolte le 50,9 milioni di tonnellate del Regno Unito, nell'UE a 27 si sono estratte appena 21,1 milioni di tonnellate di greggio. Nessuna sorpresa che questa quantità relativamente modesta di energia primaria sia solo il 3,4% di quella complessivamente prodotta all'interno dei 27 paesi, che comprende anche il gas, il carbone, il nucleare (il solo nucleare francese equivale a oltre 88 milioni di tonnellate di petrolio nel 2018), l'idroelettrico e le altre rinnovabili (solo quelle tedesche equivalgono a 47 milioni di tonnellate di petrolio). Se non ho sbagliato i calcoli e le conversioni, dalle tabelle della BP deduco che l'UE a 27 ha consumato nel 2018 ben 536 milioni di tonnellate di petrolio. In definitiva, nel 2018 il petrolio è  stato la principale fonte di energia primaria consumata nell'UE. La produzione interna di greggio ha coperto meno del 4% dei consumi, oltre il 96% è stato importato. Ma questo non vuol dire affatto che il petrolio abbia ormai scarsa importanza nell'economia dell'UE. La gran parte di questo greggio importato viene raffinata all'interno dell'Unione e poi distribuita o esportata sotto forma di benzina e altri derivati, creando lavoro e un ingente VALORE AGGIUNTO che va a sostenere il PIL. La tesi di Saurino è davvero bislacca. Tra le più assurde che egli abbia confezionato in questi anni per il sollazzo del sottoscritto e dei forumisti seri. Sostiene che essendo scarsa e in calo l'estrazione interna, allora il petrolio ha ormai scarsa importanza nell'economia dei paesi UE. Proviamo a schiarirgli le idee con un'analogia. In Italia oggi si estrae pochissimo oro. Nessuno sa esattamente quanto perché viene estratto per lo più setacciando la sabbia dei fiumi da cercatori più o meno improvvisati. Si parla in ogni caso di pochi kg l'anno. Però a inizio secolo la produzione era significativa: fino a una tonnellata l'anno grazie a un giacimento in Sardegna, chiuso nel 2008 per motivi ambientali. A questo punto Saurino dirà che l'oro ha ormai perso importanza per l'economia italiana. E invece su Wiki leggiamo che in Italia si lavorano 450-500 tonnellate d'oro l'anno, che sono quasi un sesto dell'estrazione mondiale.  L'artigianato orafo italiano, sempre secondo Wiki, è il primo al mondo. 

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Ciao Fosforo da d/b, come mia abitudine inizio con la situazione meteo. Cielo coperto, forse nuvoloso, la pioggia si avvicina, dopo la soleggiata giornata di ieri. Passo ora al tuo scritto. Su queste pagine di libera scrittura vi sono certi “personaggi” che avendo feequentato un “l'icieo” ed avendo ricevuto per sorteggio di fine anno un “l'aurea” si credono autorizzati di usare liberamente “linchiostro” della tastiera. Tranquillo Fosforo, gli svarioni di scrittura sono voluti … per prendere per i fondelli i sapientoni della rubrica. 

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2 ore fa, dune-buggi ha scritto:

Ciao Fosforo da d/b, come mia abitudine inizio con la situazione meteo. Cielo coperto, forse nuvoloso, la pioggia si avvicina, dopo la soleggiata giornata di ieri. Passo ora al tuo scritto. Su queste pagine di libera scrittura vi sono certi “personaggi” che avendo feequentato un “l'icieo” ed avendo ricevuto per sorteggio di fine anno un “l'aurea” si credono autorizzati di usare liberamente “linchiostro” della tastiera. Tranquillo Fosforo, gli svarioni di scrittura sono voluti … per prendere per i fondelli i sapientoni della rubrica. 

Buongiorno d/b, qui invece è una bella mattinata di sole anche se in nottata ha piovuto. L'anno scorso la figlia unica e viziata di un mio cugino sostenne l'esame di maturità. Una delle mie figlie provò a darle qualche ripetizione ma non riusciva a capacitarsi di come una simile somarella potesse essere arrivata indenne alla quinta liceale. Davanti alla commissione di esame la ragazza fece letteralmente scena muta. Riuscì solo a balbettare, stando alle testimonianze, di essere stressata dalla pandemia e dalla didattica a distanza. Le fu dato il diploma con qualcosa in più del minimo dei voti. Ora frequenta la facoltà di Biologia e i genitori si offesero quando io gli consigliai di iscriverla a un corso professionale per parrucchiera.  Spero che la materia le apra la mente. In ogni caso non è priva di prospettive. Perché, come ho constatato innumerevoli volte, anche in questo forum, in Italia si laureano "cani e porci". 

Colgo l'occasione per correggere uno spiacevole errore di un mio precedente post dovuto a una inversione di scrittura. Avevo scritto che un exajoule, unità di misura dell'energia, equivale a 41,868 milioni di tonnellate di petrolio. Non è così. Una tonnellata di petrolio equivale a 41,868 gigajoule, di conseguenza un exajoule equivale a circa 23,885 milioni di tonnellate di petrolio. In conseguenza di ciò va corretto quanto ho scritto nel post successivo sulla produzione di petrolio del Regno Unito, che nel 2018 non ha coperto poco più di un terzo del fabbisogno interno bensì poco più di due terzi.

Saluti

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10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

Che in questa discussione continua ad insultarmi e a contraddire il semplice dato statistico che il petrolio è tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria utilizzata nell'UE. E crede di smentirlo affermando che solo "il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio".  E con ciò? Probabilmente Saurino ignora il concetto stesso di fonte di energia primaria.

E con ciò il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 ha ragliato un'asinata colossale quando, nel post del giorno 01 febbraio 2021 (ore 00.12) ha scritto

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

Sono certo che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 abbia ragliato quanto sopra sulla base dei dati forniti da Petruzziellostat, l'ente statistico della prestigiosissima Barbershop University "Carmine Petruzziello" di Soccavo (NA).

Purtroppissimo per il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, il dato Petruzziellostat viene clamorosamente sbugiardato da Eurostat. Per chi ignorasse cosa sia Eurostat segue una breve presentazione

https://ec.europa.eu/eurostat/about/who-we-are

Eurostat certifica che (cito testualmente) 

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

nel 2018 la produzione di energia primaria nell'UE proveniva da numerose fonti di energia diverse, le più importanti delle quali in termini quantitativi erano le fonti di ebìnergia rinnovabili, che rappresentavano più di un terzo (34,2 %) della produzione totale dell'UE ... La quota dei combustibili fossili solidi (18,3 %, principalmente carbone) era pari a poco meno di un quinto e la quota del gas naturale era quasi un decimo (9,3 %). Il petrolio greggio (3,4 %) era l'unica altra fonte importante di produzione di energia primaria

Eurostat provvede anche a produrre un disegnino per chiarire il concetto

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

(basta fare clic sul link e si apre il disegnino)

A definire cosa sia energia primaria provvede Eurostat:

prodotti energetici estratti o ricavati direttamente da risorse naturali si definiscono fonti di energia primaria

Per tutto quanto sopra esposto, concludiamo che Eurostat certifica che quanto scritto dal cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 il giorno 01 febbraio 2021 (post delle ore 00.12)

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è una

balla galattica

Eurostat certifica che nel 2018

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio greggio

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

TRE VIRGOLA QUATTRO PER CENTO

sul totale.

Il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 che continua a sostenere la tesi secondo la quale

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è la prova lampante che il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 ha urgente ed improcrastinabile bisogno di uno psichiatra (serio) .

FOSFY, NON FARESTI MEGLIO A PARLARCI DELLA PIZZA DI MICHELE?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Urka !!! Il Cazzaro napoletano , in una botta sola e dall’alto della sua competenza in materia , smentisce , nientepopodimeno :   Beniamin Franklin , Michael Faraday , Luigi Galvani ed Alessandro Volta . Ammetterò  che chi dichiaro’ di mettersi sotto i piedi un Premio Nobel , questa faraonica impresa del Cazzaro va derubricata come “ minimo sindacale “ e che smentire quei patetici personaggi e’ stata una specie di ordinaria amministrazione . Perchéeeee’ ?? Perché quei 4 sfascia carrozze , in modi ed in tempi diversi , hanno affermato che le principali fonti energetiche primarie , e quindi rendendole uno dei motori principali da cui dipendono gran parte delle nostre attività quotidiane , nell’ordine , sono : La luce del sole e le di lui radiazioni , l’energia proveniente dagli stati profondi crosta terrestre, il vento , il mare , la legna . All’ultimissimo posto troviamo i combustibili ed il gas naturale. E spiegano pure il perché ; perché e’ l’unica fonte che ha la necessità di essere sottoposta a trasformazioni industriali od ad altri tipi di processo intermedio .   Ergo ed in conclusione : Si consiglia al Cazzaro napoletano di fare più attenzione quando fotoincolla da siti abili e funzionali alla divulgazione presso la Barber Shop University del Rettore Carmine Petruzziello . 

 

 
Modificato da mark222220

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Sei proprio irrecuperabile caro Saurino. Purtroppo stai perfino peggio di quanto pensassi. Ma faccio un ultimo tentativo di imboccarti la verità con il cucchiaino. I diagrammi Eurostat che continui bovinamente ad allegare sono relativi alla PRODUZIONE INTERNA ALL'UE A 27 E NON AI CONSUMI. OVVERO SONO RELATIVI SOLO ALLA MODESTA E QUASI INSIGNIFICANTE QUANTITÀ DI PETROLIO ESTRATTA DAI POZZI DEI 27 PAESI UE (per lo più in Danimarca, Italia e Romania). Hai un'automobile, caro Saurino? Dove la usi? Immagino prevalentemente in Italia e nell'UE. La benzina o il gasolio che usi (fonti energetiche secondarie) da dove vengono? Vengono per lo più da PETROLIO GREGGIO (fonte primaria) IMPORTATO NELL'UE (in quota pari a oltre il 96% dei consumi nel 2018), RAFFINATO NELL'UE E DISTRIBUITO NELL'UE CON VALORE AGGIUNTO AL PIL DELL'UE. CHIARO? Questo non vale solo per la tua macchina ma per la stragrande maggioranza dei mezzi di trasporto a motore impiegati in Europa, con l'eccezione dei treni che sono per lo più elettrici: auto e motoveicoli, bus, veicoli industriali e commerciali, macchine agricole, navi e altre imbarcazioni, aerei. Senza il petrolio, in gran parte importato dall'estero, i TRASPORTI in Europa si paralizzerebbero. CHIARO? I trasporti sono una delle principali, se non la principale in assoluto, componente del consumo di energia primaria nei paesi sviluppati e una delle principali, se non la principale componente del PIL se si include tutta la filiera e tutto l'indotto. Inoltre, tuttora derivati del petrolio come il gasolio e il GPL sono largamente usati per il riscaldamento, benché più  inquinanti del metano. Infine, tuttora esistono nell'UE centrali termoelettriche a olio combustibile o altri derivati del petrolio (ce ne sono anche in Italia, sia pure in via di dismissione). In definitiva, IL PETROLIO È ANCORA OGGI E DI GRAN LUNGA LA PRIMA FONTE ENERGETICA PRIMARIA UTILIZZATA NELL'UNIONE EUROPEA E IL SUO CONTRIBUTO AL PIL NONCHÉ ALLE ALTRE ATTIVITÀ ECONOMICHE È RILEVANTISSIMO. Questa chiara e oggettiva VERITÀ, certificata da tutte le statistiche, non è minimamente in contraddizione con il dato Eurostat sulla quota del petrolio greggio ESTRATTO ALL'INTERNO DELL'UE-27, pari al 3,4% di tutta L'ENERGIA PRIMARIA GENERATA ALL'INTERNO DELL'UNIONE NEL 2018. La quota è bassa solo perché le riserve sono scarse e in via di esaurimento. Quindi la domanda interna di petrolio deve essere coperta con le importazioni. La contraddizione esiste solo nelle zucche vuote di Saurino pane e vino e del suo amichetto pisano. Allego una inoppugnabile CERTIFICAZIONE della verità oggettiva di cui sopra.

https://grafici.altervista.org/consumo-di-energia-primaria-per-fonte-nellunione-europea-e-nel-mondo/

Sono forniti i diagrammi dei consumi di energia primaria per singola fonte a livello mondiale e a livello dei 28 paesi dell'UE-28 tra il 1965 e il 2019. I diagrammi sono forniti sia per i valori assoluti dei consumi sia per le corrispondenti quote percentuali. I valori assoluti sono espressi in exajoule, dove

1 exajoule ~ 23,885 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio).

Nei diagrammi relativi all'UE-28, in particolare il settimo e l'ottavo nella pagina, si nota che a partire dal 1967 il petrolio ha superato il carbone come prima fonte energetica primaria nell'insieme dei 28 paesi. Si nota anche che la quota percentuale del petrolio, dopo il picco del 1973 (quasi il 54%), cala bruscamente in seguito alle crisi petrolifere degli anni '70 fino a scendere sotto il 40% nella seconda metà degli anni 80. Per poi risalire negli anni '90 e tornare a calare, lentamente, nel corso dei primi due decenni di questo secolo. Ma sempre sopravanzando nettamente il gas naturale e tutte le altre fonti primarie. Tra il 2018 e il 2019 la quota del petrolio nei consumi energetici dell'UE-28 supera il 38% mentre il gas è sotto il 25%.

Queste conclusioni valgono qualitativamente anche per l'UE-27. Per scorporare i dati del Regno Unito (che peraltro è uscito formalmente dall'UE solo il 31 gennaio 2020) basta scaricare la Statistical Review of World Energy 2020 della BP (ex British Petroleum), autentica bibbia per gli addetti ai lavori, e andare a leggere i dati dell'UE-28 (in calce) e del Regno Unito nella tabella a pagina 9:

Primary Energy: Consumption by fuel 

https://www.bp.com/en/global/corporate/energy-economics/statistical-review-of-world-energy.html

Tutti i diagrammi precedenti sono stati elaborati in base dell'annuario 2020 e alle annate precedenti della stessa autorevole rassegna statistica.

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Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, dopo averci deliziato con la notizia che dispensa ai genitori consigli su quali corsi professionali si addicono alle figlie (i corsi per parrucchiera presso la Barbershop University Carmine Petruzziello ovviamente sono i più gettonati), si ostina a cercare di rimediare all'asinata che ha scritto il giorno 01 febbraio 2021 (post delle ore 00.12):

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

Eurostat, non l'umile ilsauro24ore, non lascia dubbi sulla definizione di fonte di energia primaria

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

prodotti energetici estratti o ricavati direttamente da risorse naturali si definiscono fonti di energia primaria

Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, secondo consolidatissima consuetudine, parla di altro.

Stiamo parlando di fonti di energia primaria dei Paesi UE, non di consumi o di crisi petrolifere degli anni Settanta.

Eurostat, non l'umile ilsauro24ore, certifica che 

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

nel 2018 la produzione di energia primaria nell'UE proveniva da numerose fonti di energia diverse, le più importanti delle quali in termini quantitativi erano le fonti di ebìnergia rinnovabili, che rappresentavano più di un terzo (34,2 %) della produzione totale dell'UE ... La quota dei combustibili fossili solidi (18,3 %, principalmente carbone) era pari a poco meno di un quinto e la quota del gas naturale era quasi un decimo (9,3 %). Il petrolio greggio (3,4 %) era l'unica altra fonte importante di produzione di energia primaria

Eurostat, non l'umile ilsauro24ore, provvede anche a produrre un disegnino per chiarire il concetto

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

(basta fare clic sul link e si apre il disegnino)

Eurostat, non l'umile ilsauro24ore, certifica che quanto scritto dal cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 il giorno 01 febbraio 2021 (post delle ore 00.12)

 

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è una

balla galattica

Eurostat, non l'umile ilsauro24ore, certifica che nel 2018

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio greggio

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

Avete letto, cari i miei venticinque lettori (seri)? TRE VIRGOLA QUATTRO PER CENTO sul totale. Il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 continua a sostenere la tesi secondo la quale

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

fornendo prova lampante che ha urgente ed improcrastinabile bisogno di uno psichiatra (serio), in modo ulteriore rispetto alla prova lampante di urgente ed improcrastinabile bisogno di uno psichiatra costituita dal post inviato alle ore 02.11.

Avete capito benissimo, cari i miei venticinque lettori (seri): il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 alle ore 02.11 non trova di meglio da fare che postare deliri in questo forum, cercando di rimediare ad una colossale asinata ragliata in precedenza e sbugiardata da Eurostat, non dall'umile ilsauro24ore.

FOSFY, NON PENSI SIA IL CASO DI CHIEDERE ALLO PSICHIATRA COSA NE PENSA DEL TUO VEZZO DI POSTARE DELIRI IN ORE IN CUI LA GENTE NORMALE DORME BEATA?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Saurino caro, Saurino bello, posa il fiasco, ridimensiona i caratteri cubitali (che non ti faranno uscire dal cul de sac in cui ti sei cacciato) e non provarci nemmeno a barare con me! Dovresti già sapere che i sempliciotti e gli sprovveduti come te io me li cucino aglio e olio in due minuti e poi ci condisco gli spaghetti al dente. Ora te lo ricordo io di che cosa stiamo esattamente parlando. Tutto è iniziato domenica scorsa, alle 11:10, da questa tua assordante ragliata:

"...nell'Unione Europea da tempo il petrolio greggio ha perso importanza come tipo di combustibile".

A questa panzana monumentale ho risposto, dati alla mano, lunedì alle ore 00:12:

"Il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE" .

Facendoti notare che nei paesi poveri di una certa fonte energetica naturale l'importanza di questa risorsa, nel mix energetico e nell'economia in generale, risiede essenzialmente nei consumi e non nella produzione o estrazione della stessa.

Al che hai banalmente e penosamente replicato (lunedì, ore 11:57):

 "...faccio inoltre presente che condizione necessaria perché qualcosa sia consumato è che in precedenza sia stato prodotto". 

D'accordo, Saurino banalino, ma forse c'è un dettaglino che ti sfugge. Nel mondo globalizzato e nel mercato libero in cui viviamo, non è necessario produrre in loco ciò che si consuma (con poche eccezioni, tipo il pesce fresco) ma lo si può importare dall'estero. Quindi il dato Eurostat che hai allegato e a cui continui assai comicamente ad aggrapparti, ovvero che il petrolio estratto all'interno dell'UE è appena il 3.4% della produzione interna complessiva di energia primaria, giustificherebbe la tua colossale provolonata se l'Unione Europea fosse la Corea del Nord o peggio (immagino che perfino Kim Jong-un importi un po' di gasolio dalla Cina per i suoi carri armati e forse anche un po' di greggio dalla Russia o dal Venezuela). Ho provato a spiegarti in tutte le salse e imboccandoti col cucchiaino (e sempre con il conforto dei dati) che l'importanza economica del petrolio nei paesi dell'Unione Europea è legata ai consumi, quindi soprattutto alle importazioni, essendo le riserve interne scarse e in via di esaurimento, cioè assolutamente non in grado di coprire la domanda interna di olio grezzo, che pur in leggera diminuzione (come in quasi tutti i paesi sviluppati eccetto gli USA) è sempre importante. Tanto è vero che il petrolio resta, di gran lunga, la prima fonte energetica primaria nei paesi UE, esattamente come avevo scritto nel post di lunedì, ore 00:12. Ma ecco che oggi, alle 17:16, Saurino pane e vino, non sapendo che pesci prendere, stretto fra le argomentazioni chiare e inconfutabili del sottoscritto e la sua irresistibile (in tutti i sensi) sindrome di Aristotele, fa appello alla sua faccia tosta e prova a barare cioè a cambiare le carte in tavola scrivendo: 

"Stiamo parlando di fonti di energia primaria dei Paesi UE, non di consumi..." 

Eh no, furbetto, a me non me la fai: scripta manent!  Come ti ho appena ricordato e come i tuoi post e i miei attestano, qui stavamo parlando di fonti di energia primaria nei Paesi UE. E non dei Paesi UE. Quindi, anche di consumi, anzi soprattutto di consumi, perché il petrolio presente nei Paesi UE è il petrolio utilizzato, consumato nei Paesi UE: per lo più importato, in minima parte estratto in loco, poi raffinato e trasformato in benzina, gasolio e altri combustibili derivati (più asfalti, plastiche, lubrificanti, etc.) con valore aggiunto per il PIL e per l'economia. Cari forumisti seri, qual era quel film in cui il rag. Fantozzi provava a fare il furbo, forzando la sua natura di ingenuo, e poi finiva curnuto e mazziato?  Non ricordo il titolo, venitemi in aiuto. Intanto, io ricordo ancora una volta a Saurino, mentre si dibatte nel fondo del suo vicolo cieco, che il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE. E gli allego il disegnino: 

Consumo di energia primaria per fonte nell'Unione Europea - percentuali (1965-2019)

Saurino caro, Saurino bello, arrenditi una volta tanto all'evidenza, e alla logica! Lo so che è difficile sottrarsi alla tua sindrome di Aristotele, ma mica puoi campare tutta la vita con l'ossessione di avere sempre ragione? Anche quando hai torto marcio come in questa occasione? Coraggio, chiedi scusa per la caterva di insulti gratuiti che mi hai lanciato, ammetti che in questa discussione hai provoloneggiato più del solito e ormai più che abbastanza, e prova a uscire con dignità dal cul de sac in cui ti sei cacciato. Altrimenti farai ridere anche i polli. Saluti

Modificato da fosforo311

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Povero Cazzaro !! Non riesci proprio a capire che oramai hai toccato il fondo del barile della pateticita’.  Sei un poveraccio perdipiu’ borioso e presuntuoso. 

Efficienza e sostenibilità energetica: l'Europa tra promossi e bocciati

centrali carbone

Quando parliamo di energia primaria nell’Unione Europeadovremmo immaginarci la cartina del mondo collegata da diverse linee, come se esistesse una metropolitana che collega l’Europa alla Russia, deviando però anche verso l’Asia e l’Africa.

L’UE-28 (cioè l’attuale conformazione dell’Unione Europea) nel 2016 ha prodotto l’1,6% in meno di energia primaria, a conferma della tendenza di decrescita degli ultimi anni, ad eccezione del 2010.

Prendendo ad esempio i dati rilasciati da Eurostat possiamo notare che in soli 10 anni la produzione di energia primaria dell’Unione Europea è diminuita del 14,7%.

Meno produzione però significa maggiore dipendenza energetica da altri Paesi.

Da dove importiamo l’energia primaria

“La flessione della produzione primaria di carbone fossile, lignite, petrolio greggio, gas naturale e, più recentemente, di energia nucleare ha avuto come conseguenza un aumento del ricorso dell'Unione alle importazioni di energia primaria per soddisfare la domanda”. Sono queste le parole riportate nel report Eurostat che mette in luce come la totalità dell’Unione Europea non sia energeticamente indipendente.

Nel 2016 le importazioni di energia primaria dell'UE-28 superavano le esportazioni di quasi 904 milioni di tep (tonnellata equivalente di petrolio, è l’unità di misura che si utilizza in materia di energia, ndr).

Ma da dove importiamo l’energia primaria? I maggiori importatori d’energia, com’è facilmente prevedibile, sono i paesi più popolosi dell’Unione, ad eccezione della Polonia, che presenta una tanto importante quanto inquinante riserva di carbone. Il caso polacco infatti è, dal punto di vista climatico, uno dei meno virtuosi dell’intera UE. In Polonia infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono presenti ben 33 città tra le 50 più inquinate d’Europa. Lo smog è dovuto principalmente alla produzione del carbone che corrisponde a più dell’80% del fabbisogno energetico del Paese.

Ad oggi quindi non esistono Stati membri che siano esportatori netti di energia. Lo Stato da cui importiamo maggiormente energia è la Russia, sia per quanto riguarda il petrolio, che il gas naturale che i combustibili solidi. Per quanto riguarda l’importazione di combustibili solidi c’è uno stato che, negli ultimi 10 anni, ha visto di fatto raddoppiare la sua richiesta. Stiamo parlando della Colombia, dalle cui riserve di carbone sono arrivate molte risorse anche nelle nostre centrali di Civitavecchia e Brindisi.

Quando parliamo di Colombia però parliamo anche di Cesar, una delle più grandi aree estrattive del Paese situata nel nord del Paese, e delle violazioni di diritti umani avvenute al suo interno. Era il maggio 2017 quando l’amministratore delegato dell’Enel Francesco Starace, comunicò all’assemblea degli azionisti che l’utility energetica italiana non avrebbe più importato carbone dalla Colombia, seguendo di fatto la strada già percorsa dalla compagnia energetica danese Dong.

Questa decisione avvenne in seguito alla pubblicazione, da parte di Re:Common,di “Profondo Nero”, un’inchiesta che parte dall’assassinio di due sindacalisti da parte di alcuni paramilitari e segue tutta quella che viene chiamata “La via del carbone”, che parte dalla Colombia ed arriva fino in Italia.

Come viene prodotta l’energia primaria nell’UE

Come riportato dal report rilasciato nel luglio 2018 da Eurostat, nel 2016 la produzione di energia primaria dell’Unione Europea proveniva principalmente da quella nucleare (28,7%), che significa in particolare dalla Francia, dove il nucleare rappresenta quasi l’80% della produzione nazionale, dal Belgio e dalla Slovacchia dove il nucleare corrisponde al 62,3% della produzione nazionale.

Al secondo posto come produzione di energia primaria nell’UE ci sono le fonti di energia rinnovabili (27,9%) seguite dai combustibili solidi, cioè principalmente il carbone, (17,5%), dal gas naturale (14,2%) e dal petrolio greggio per il 9,8%. Proprio la produzione di petrolio greggio è stata quella che, negli ultimi 10 anni, è calata maggiormente.

 

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Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 continua a girare la frittata. Stiamo parlando di quello che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 ha ragliato nel post del giorno 01 febbraio 2021 (ore 00.12):

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia

A dispetto dei dei dati forniti da Petruzziellostat, l'ente statistico della prestigiosissima Barbershop University "Carmine Petruzziello" di Soccavo (NA), il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 viene clamorosamente sbugiardato da Eurostat.

Eurostat certifica che (cito testualmente) 

 

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

nel 2018 la produzione di energia primaria nell'UE proveniva da numerose fonti di energia diverse, le più importanti delle quali in termini quantitativi erano le fonti di ebìnergia rinnovabili, che rappresentavano più di un terzo (34,2 %) della produzione totale dell'UE ... La quota dei combustibili fossili solidi (18,3 %, principalmente carbone) era pari a poco meno di un quinto e la quota del gas naturale era quasi un decimo (9,3 %). Il petrolio greggio (3,4 %) era l'unica altra fonte importante di produzione di energia primaria

Eurostat provvede anche a produrre un disegnino per chiarire il concetto

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

(basta fare clic sul link e si apre il disegnino)

A definire cosa sia energia primaria provvede Eurostat:

prodotti energetici estratti o ricavati direttamente da risorse naturali si definiscono fonti di energia primaria

Per tutto quanto sopra esposto, concludiamo che Eurostat certifica che quanto scritto dal cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 il giorno 01 febbraio 2021 (post delle ore 00.12)

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è una

balla galattica

Eurostat certifica che nel 2018

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Energy_production_and_imports/it&oldid=508649

il 3,4% dell'energia primaria prodotta nei Paesi UE-27 deriva dal petrolio greggio

https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=File:Production_of_primary_energy,_EU-27,_2018_(%_of_total,_based_on_tonnes_of_oil_equivalent).png

TRE VIRGOLA QUATTRO PER CENTO

sul totale.

Il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 che continua a sostenere la tesi secondo la quale

il petrolio resta tuttora e di gran lunga la principale fonte di energia primaria nei paesi UE

è la prova lampante che il cialtronissimo panzanaro seriale fosforo31 ha urgente ed improcrastinabile bisogno di uno psichiatra (serio).

Quasi dimenticavo: vale appena il caso di sottolineare che

https://ec.europa.eu/eurostat/cache/infographs/energy/bloc-2c.html

Russia is the main EU supplier of crude oil, natural gas and solid fossil fuels

Vedere pupari sauditi dietro la conferenza di Renzi è roba da sottoporre urgentemente all'attenzione di un ottimo psichiatra.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

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Quindi preferisci continuare a fare ridere i polli. Lo prevedevo: la sindrome di Aristotele è più forte di te. Ma se ti piace esporti al ridicolo è un problema tuo. Ti ricordo solo che nel 2019 il petrolio copriva oltre il 39% dei consumi di energia primaria in Italia (altro che perdita di importanza!) e che il primo fornitore era l'Iraq seguito da Azerbagian, Russia, Libia e Arabia Saudita (quota pari a oltre l'8% per oltre 2 miliardi di euro). 

https://www.confartigianato.it/2020/01/studi-da-iraq-e-libia-il-314-dellimport-di-petrolio-con-20-barile-petrolio-il-pil-cala-di-71-miliardi-e-04-punti/

 

Modificato da fosforo311

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Stiamo parlando del miracoloso Green Deal, targato UE. Vale il caso di sottolineare che

https://ec.europa.eu/eurostat/cache/infographs/energy/bloc-2c.html

Russia is the main EU supplier of crude oil, natural gas and solid fossil fuels

Ripeto: vedere pupari sauditi dietro la conferenza di Renzi è roba da sottoporre urgentemente all'attenzione di un ottimo psichiatra.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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