Per un attimo ho vacillato e temuto ..

Poi mi sono detto :” Sarebbe la prima volta che un grillino ha ragione “.  Ed allora mi sono tranquillizzato ed ho aspettato che il cadavere passasse sotto il ponte ...!! 

POLITICA
29/01/2021 17:26 CET

Bomba o non bomba, Di Stefano smentito dalla Farnesina (a guida Di Maio)

Di Stefano attribuisce al governo Renzi vendite di armi all'Arabia Saudita. Ma le date lo smentiscono

 
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Nell’indecisione se tornare o no al tavolo con Matteo Renzi, dentro il Movimento 5 Stelle succede tutto e il contrario di tutto. Succede anche che il sottosegretario grillino agli Esteri, Manlio Di Stefano, dica che il leader di Italia Viva, quando era premier, firmò una commessa per la vendita di bombe all’Arabia Saudita. E succede che il suo dicastero di riferimento, la Farnesina, guidata da Luigi Di Maio, anima più pragmatica e dialogante dei pentastellati, sia costretta a smentire: “Non è esattamente come dice Di Stefano”. Tutto questo con non poco imbarazzo, sia perché si tratta di un errore storico, sia perché questo errore può far saltare una possibile trattativa tra gli ex alleati quando le consultazioni sono in corso.

Ma stiamo ai fatti. Il leader di Italia Viva giorni fa vola in Arabia Saudita per partecipare a una conferenza, previa retribuzione, durante la quale definisce questo Paese “culla” di un possibile “nuovo Rinascimento”. Eppure si tratta di un regime autoritario e oscurantista. Terreno fertile per i 5Stelle che, in piena crisi di governo, calcano la polemica. In particolare coloro che non vogliono riallacciare i fili del dialogo con Italia Viva.

L’iniziativa di Renzi riaccende quindi i riflettori sul tema della vendita delle armi al paese arabo. E qui arriviamo al sottosegretario grillino agli Esteri Manlio Di Stefano che su Facebook annuncia: “Revocata la vendita di 12.700 bombe all’Arabia Saudita autorizzate nel 2016 da Renzi. Un altro ‘affare non corrente’ che si voleva bloccare? Da pacifista prima ancora che da Sottosegretario di Stato sono estremamente felice del percorso fatto, insieme alla società civile e al Parlamento, per bloccare una vergogna lasciataci in eredità da Matteo Renzi ai tempi del suo mandato da Premier, la maxi commessa da oltre 20.000 bombe all’Arabia Saudita nel 2016, proprio nel momento peggiore della guerra in Yemen”. Poi il sottosegretario accusa Renzi di conflitto di interessi per essere andato in Arabia Saudita: “Il percorso di revoca della vendita delle armi si conclude formalmente oggi, con una temporalità che fa riflettere sul problema enorme ancora irrisolto del conflitto d’interessi dei nostri politici, proprio al ritorno del Senatore di Rignano da una strapagata conferenza a Riad”.

C’è però un problema temporale. Ovvero le date non coincidono. E inoltre un’uscita del genere rischia di far saltare anche quelle poche possibilità rimaste di dialogo tra M5s e Italia Viva. Quindi la Farnesina, guidata da Luigi Di Maio, è costretta a smentire il suo sottosegretario. “No, non è proprio così”, rispondono fonti interne alla domanda se la vendita di bombe ai sauditi sia davvero un’eredità del governo Renzi come sostiene Di Stefano. “I contratti di export di armi con alcuni Paesi – spiegano - non sono iniziati nel 2014, ma prima, quindi è tecnicamente sbagliato attribuirli a un singolo o a una singola forza politica”. E dunque, neanche a Renzi.

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