Possibile vita aliena
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vincent29264,
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18 minuti fa, londonercity ha scritto:All’improvviso, la discussione si è spostata su implicazioni teologiche e religiose che, per carità, possono entrare e uscire a piacimento in qualsiasi diatriba, ma spesso complicano i ragionamenti, perché non tutti partono da premesse mistiche per giungere ad una conclusione pratica. E’ già ipotetica l’esistenza di vita aliena dal punto di vista puramente scientifico e se, in aggiunta, si introduce anche l’aspetto ultraterreno, con gerarchie angeliche e le varie entità che fungono da intercessori presso un Dio qualunque, allora la ricerca può rimanere sulla Terra (e nella mente) senza impegnarsi o avventurarsi nello spazio. Posso dire di non aver mai visto cherubini, angioletti o serafini, né avvalendomi di un telescopio né dedicando un’intera serata alla mescita di chianti, ma questo non prova che non esistano; come parimenti non dimostrano la loro realtà tutte quelle splendide opere d’arte che li raffigurano. Alcuni le considerano costruzioni fantasiose (al pari di demoni e spettri, come contraltare malvagio) ed altri le fanno coincidere con gli alieni stessi. In effetti, ci sono molte testimonianza artistiche e manufatti molto antichi che rappresentano divinità con fattezze umane e con peculiarità di altro genere, associabili a mondi lontani. Quindi, si intuisce che il tema abbraccia molti campi. Posso aggiungere anche un appunto riguardo le correnti di pensiero che nel corso dei secoli si sono alternate o sconfessate a vicenda e credo sia necessario vedere il cambiamento di posizione della Chiesa in funzione dello sviluppo dell’era scientifica, in concomitanza con l’invenzione della stampa e la conseguente possibilità di accedere più facilmente a studi e dati scientifici, oltre al miglioramento dell'istruzione (quindi della consapevolezza) nel corso degli anni. Fin quando ha potuto, la Chiesa ha rifiutato qualsiasi teoria o scoperta che potesse minare l’inconfutabilità dogmatica con la quale difendeva la propria dottrina (strumento di controllo delle masse). Il fatto che molti studiosi e scienziati fossero alle strette e dirette dipendenze del mondo religioso (molti erano, in particolare, membri di ordini monastici), fa intuire l’importanza che assumeva il controllo della scienza in seno alla Chiesa e in questo ambiente, probabilmente, sapevano benissimo che la Terra "girava" e che non si sviluppava in lunghezza. Alla fine, essendo impossibilitati a gestire in regime di monopolio anche il mondo scientifico, il clero ha aperto le porte alla “comprensione” e all’avvicinamento delle due sfere che per secoli vennero tenute distanti: scienza e religione. L’intensità di questo cambiamento, oggi, dovrebbe essere misurato in funzione di una scoperta sconvolgente e che metta in pericolo quelle poche certezze che ancora tengono in piedi il cristianesimo. Invece, questo motivo compromettente non è presente (ancora) nel cosmo, bensì negli archivi vaticani e in altri ambienti mantenuti opportunamente segreti. In sostanza, non deve stupire il fatto che ci siano scienziati della Santa Sede, come economisti, medici e ricercatori vari, perché così è sempre stato. La differenza è che ieri veniva negata ogni forma e stile in contrasto con il potere dei papi e il mondo da essi rappresentato; mentre oggi, non viene negata una scoperta scientifica, bensì viene subito associata al classico disegno divino, conseguendo funzionalità alla visione della creazione. La scienza esiste perché Dio lo vuole e l’ha prevista, tutto qui. Gli scienziati che lavorano alla Specola credono in Dio e fanno ricerche, raggiungendo anche ottimi risultati riconosciuti in tutto il mondo scientifico, senza parlare di gerarchie celesti. Semplicemente, fanno scoperte in nome di Dio. Potrebbe essere indicativa un’intervista di padre Funes, direttore della Specola Vaticana, rilasciata diversi anni fa e che non sono riuscito a reperire per mancanza di tempo. Si potrebbe dire che lo studioso gira la frittata, mostrando piena disponibilità della Chiesa ad assorbire e adeguarsi a nuovi elementi. Chiudo, ribadendo che Fede e Scienza, alieni e serafini, fratello Sole e sorella Luna, sono campi diversi che convivono, ma che non riusciranno mai a giustificarsi l’uno con l’altro.
DvMcEv
Purtroppo, l'arrivo del "personaggio" Padre Etrusco, uso a mischiare religione, politica e razzismo, ha portato ad andare fuori tema. Del resto costui è come l'inquinamento atmosferico: c'è e occorre abituarsi a conviverci.
6 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:
https://www.papaboys.org/vuoi-sapere-cosa-dice-la-chiesa-sugli-ufo/
2 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:
Vedi che stai anche mancando di rispetto agli altri utenti di questo forum: vieni qui, in questa pagina dove si cerca di parlare di Scienza, a postare i tuoi spropositi con "arcangeli", "cherubini" e "serafini". Fatti creare una apposita pagina denominata "Religione" o "Religione Cattolica".
20 minuti fa, lupogrigio1953 ha scritto:in questa pagina dove si cerca di parlare di Scienza,
evidentemente non hai capito come le cose siano connesse: dato per scontato che le cose non si possono essere fatte da sole; puoi chiamarlo creatore, ingegnere, fai te; cercare di scoprire se possa esserci vita fuori della terra implica necessariamente capire cosa ha fatto il creatore delle cose, perché le ha fatte , come le ha fatte, perché ha creato la vita, se l'ha creata solo sulla terra o se l'ha creata anche altrove; poi però tu sei liberissimo di pensare come facevano gli atei del 1800 che non ci sia nessun creatore e che le cose si sono fatte da sole; però non dire che gli scienziati sono tutti atei perché non è vero e ci sono fior fiore di premi Nobel che sono credenti; vuoi parlare in modo stretto di Scienza? hai presente il DNA che è presente in tutte le cellule viventi dove è scritto tutto dal colore degli occhi all'interazione fra le varie ghiandole fra di loro; si è composto tutto da solo senza l'intervento di un ingegnere? (Chiamiamolo così ) e quando parlo dell'intervento di un "ingegnere" non parlo del metodo e dei tempi che questo ingegnere ha usato; posso pensare a virus che hanno trasportato *** genetiche da una specie all'altra, all'invenzione degli occhi che si è diffusa fra tutti gli esseri viventi; come vedi le intuizioni di Darvin non vanno contro la fede; tu vuoi continuare a pensare che le cose sono comunque frutto del caso? tuo diritto; però puoi fare questo piccola prova; prendi dei dadi, scrivici sopra delle lettere dell'alfabeto e tira a caso ripetutamente i dadi, tirali per anni, tirali per secoli e guarda se per caso per combinazione si scrive da solo un romanzo che narri senza errori grammaticali una storia emozionante.... dimenticavo: per fare questa prova occorrono i dati, un tavolo o una superfice dove lanciarli, uno che tira i dadi e uno che scrive i risultati.
P.S: come vedi parlare di un creatore in una discussione nella quale si parla di Possibile vita aliena non vuol dire andare fuori tema
13 minuti fa, etrusco1900 ha scritto:evidentemente non hai capito come le cose siano connesse: dato per scontato che le cose non si possono essere fatte da sole; puoi chiamarlo creatore, ingegnere, fai te; cercare di scoprire se possa esserci vita fuori della terra implica necessariamente capire cosa ha fatto il creatore delle cose, perché le ha fatte , come le ha fatte, perché ha creato la vita, se l'ha creata solo sulla terra o se l'ha creata anche altrove; poi però tu sei liberissimo di pensare come facevano gli atei del 1800 che non ci sia nessun creatore e che le cose si sono fatte da sole; però non dire che gli scienziati sono tutti atei perché non è vero e ci sono fior fiore di premi Nobel che sono credenti; vuoi parlare in modo stretto di Scienza? hai presente il DNA che è presente in tutte le cellule viventi dove è scritto tutto dal colore degli occhi all'interazione fra le varie ghiandole fra di loro; si è composto tutto da solo senza l'intervento di un ingegnere? (Chiamiamolo così ) e quando parlo dell'intervento di un "ingegnere" non parlo del metodo e dei tempi che questo ingegnere ha usato; posso pensare a virus che hanno trasportato *** genetiche da una specie all'altra, all'invenzione degli occhi che si è diffusa fra tutti gli esseri viventi; come vedi le intuizioni di Darvin non vanno contro la fede; tu vuoi continuare a pensare che le cose sono comunque frutto del caso? tuo diritto; però puoi fare questo piccola prova; prendi dei dadi, scrivici sopra delle lettere dell'alfabeto e tira a caso ripetutamente i dadi, tirali per anni, tirali per secoli e guarda se per caso per combinazione si scrive da solo un romanzo che narri senza errori grammaticali una storia emozionante.... dimenticavo: per fare questa prova occorrono i dati, un tavolo o una superfice dove lanciarli, uno che tira i dadi e uno che scrive i risultati.
P.S: come vedi parlare di un creatore in una discussione nella quale si parla di Possibile vita aliena non vuol dire andare fuori tema
Naturalmente non leggo tutto il tuo commento: riesci a dire 10 scemenze in mezza riga, figuriamoci cosa saresti capace di fare con una ventina di queste. Dico solo che il fatto che ci sia o ci possa essere un Creatore, è una cosa, sicuramente ragionevole, ma tirar fuori arcangeli, cherubini e serafini e spacciarli per qualcosa di scientifico mettendoci di mezzo osservatòri e scienziati, è una cosa di una ignoranza totale, oltre che intellettualmente poco onesta, come un prete di infimo livello come te sa fare.
Il sig. Etrusco ribadisce ed insiste spesso sul concetto di ateismo ottocentesco, un ambiente e un periodo nei quali inserisce immancabilmente l’interlocutore di turno e reitera l’esempio dei dadi che rotolano e scrivono, ogni volta che ne individua una possibilità di utilizzo in qualunque oggetto di conversazione riconducibile, in vero forzatamente, ad un tema che gli sta veramente a cuore: l’esistenza di Dio. Il continuo ricorso a queste argomentazioni, alla fine, ne inflaziona il senso e ne compromette l’efficacia. Vincent ha proposto una discussione sull’esistenza di vita aliena e già questo mi sembra sufficiente per rendersi conto che il tema ha subito una eccessiva divagazione, dato che non trovo collegamenti (né prossimi né traversi) tra ateismo e ufologia. Tra l’altro, non capisco perché fa riferimento ad un ateismo ottocentesco, quando invece questo orientamento ha origini ben anteriori e , soprattutto, una presenza e un’importanza crescente nella prima metà del ‘900. Semmai, darei più importanza all’ateismo degli illuministi che si opponevano alle teorie filosofiche medievali sull’esistenza di Dio e allora dovrebbe prendere come periodo di riferimento il ‘700. Se vuole dare, sig. Etrusco, una spiegazione sull’ateismo (senza scomunicare nessuno), dovrebbe semplicemente mettere a confronto differenti condizioni storico-sociali e scoprirà che essere ateo nel medioevo, non era esattamente la stessa cosa che esserlo oggi. In più, oggi come secoli fa, l’ateismo era presente in tutti gli strati sociali e se oggi, come ieri, un falegname si definisce ateo, non significa che l’intera categoria segua il suo pensiero e non significa che la qualità del lavoro abbia a risentirne. La ragione è che un tempo la scienza e le arti non erano libere, o meglio, non erano liberi i risultati delle loro applicazioni. Oggi, invece, la propria condizione spirituale esula dalla professione o dallo stile di vita. Si fa ricorso semplicemente a buon senso e razionalità, in modo da separare le due sfere di competenza. La religione può sfruttare la scienza senza interferire nelle sue applicazioni e la scienza continuerà a non occuparsi di gerarchie celesti. Lei, sig. Etrusco, ha affermato (lo scrivo in sintesi) che voler scoprire se c’è vita su altri pianeti, implica la necessità di capire perché Dio ha creato la vita sulla Terra. Io questo collegamento non lo vedo. Le sonde spaziali sono state lanciate senza che l’uomo abbia trovato la risposta ai suoi dilemmi. Secondo il suo ragionamento, è scontato e certo che il tutto si riconduce a Dio e conferma quello che ho affermato nel post precedente: la Chiesa, oggi, usa la scienza per far convergere sulle sue scoperte l’idea del disegno divino e lo scienziato, che sia ateo o credente, è uno strumento idoneo al conseguimento dell’obiettivo, come lo era secoli fa. La differenza sta nel fatto che oggi una scoperta non viene taciuta o avvolta dall’eresia, bensì usata per rafforzare una posizione universale che va recuperata. La Chiesa si è adeguata alla scienza, non viceversa.
DvMcEv
Vabbè, Padre Etrusco
2 ore fa, londonercity ha scritto:Il sig. Etrusco ribadisce ed insiste spesso sul concetto di ateismo ottocentesco, un ambiente e un periodo nei quali inserisce immancabilmente l’interlocutore di turno e reitera l’esempio dei dadi che rotolano e scrivono, ogni volta che ne individua una possibilità di utilizzo in qualunque oggetto di conversazione riconducibile, in vero forzatamente, ad un tema che gli sta veramente a cuore: l’esistenza di Dio. Il continuo ricorso a queste argomentazioni, alla fine, ne inflaziona il senso e ne compromette l’efficacia. Vincent ha proposto una discussione sull’esistenza di vita aliena e già questo mi sembra sufficiente per rendersi conto che il tema ha subito una eccessiva divagazione, dato che non trovo collegamenti (né prossimi né traversi) tra ateismo e ufologia. Tra l’altro, non capisco perché fa riferimento ad un ateismo ottocentesco, quando invece questo orientamento ha origini ben anteriori e , soprattutto, una presenza e un’importanza crescente nella prima metà del ‘900. Semmai, darei più importanza all’ateismo degli illuministi che si opponevano alle teorie filosofiche medievali sull’esistenza di Dio e allora dovrebbe prendere come periodo di riferimento il ‘700. Se vuole dare, sig. Etrusco, una spiegazione sull’ateismo (senza scomunicare nessuno), dovrebbe semplicemente mettere a confronto differenti condizioni storico-sociali e scoprirà che essere ateo nel medioevo, non era esattamente la stessa cosa che esserlo oggi. In più, oggi come secoli fa, l’ateismo era presente in tutti gli strati sociali e se oggi, come ieri, un falegname si definisce ateo, non significa che l’intera categoria segua il suo pensiero e non significa che la qualità del lavoro abbia a risentirne. La ragione è che un tempo la scienza e le arti non erano libere, o meglio, non erano liberi i risultati delle loro applicazioni. Oggi, invece, la propria condizione spirituale esula dalla professione o dallo stile di vita. Si fa ricorso semplicemente a buon senso e razionalità, in modo da separare le due sfere di competenza. La religione può sfruttare la scienza senza interferire nelle sue applicazioni e la scienza continuerà a non occuparsi di gerarchie celesti. Lei, sig. Etrusco, ha affermato (lo scrivo in sintesi) che voler scoprire se c’è vita su altri pianeti, implica la necessità di capire perché Dio ha creato la vita sulla Terra. Io questo collegamento non lo vedo. Le sonde spaziali sono state lanciate senza che l’uomo abbia trovato la risposta ai suoi dilemmi. Secondo il suo ragionamento, è scontato e certo che il tutto si riconduce a Dio e conferma quello che ho affermato nel post precedente: la Chiesa, oggi, usa la scienza per far convergere sulle sue scoperte l’idea del disegno divino e lo scienziato, che sia ateo o credente, è uno strumento idoneo al conseguimento dell’obiettivo, come lo era secoli fa. La differenza sta nel fatto che oggi una scoperta non viene taciuta o avvolta dall’eresia, bensì usata per rafforzare una posizione universale che va recuperata. La Chiesa si è adeguata alla scienza, non viceversa.
DvMcEv
Ma la cosa più "bella" è che Padre Etrusco (a me non è facile prendere sul serio costui) da anni, ormai, mi appioppa il titolo di "ateo", quando personalmente neanche lo sono (anche se il rischio è che mi ci faccia diventare lui). Mi considera ateo perché non sono religioso, e si tratta di 2 condizioni assolutamente slegate tra loro. Anzi, è probabile che se io fossi o fossi stato religioso, probabilmente sarei anche diventato ateo per reazione a tutte le porcherie che le religioni, tutte le religioni, hanno commesso.
@etrusco1900 devo rammentarti che il signor Zichichi è un negazioni-sta della teoria dell'evoluzione, che Darwin è un sognatore, che la materia inanimata non può diventare animata senza che il soffio divino intervenga. Ma soprattutto che èp capace di riscrivere le teorie della fisica pur di compiacere ai suoi padrone del clero, perché adesso solo loro lo sovvenzionano, più che per fede.
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Padre Etrusco, ma non avevi detto che "parlare con me è perfettamente inutile"? Zichici parla di scienza quando parla di scienza. Quando parla di religione diventa credibile quanto Padre Etrusco.
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