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Facciamo il punto sulla pandemia
Iniziata da
fosforo311,
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Inviata
Situazione in lieve e ulteriore miglioramento in Italia rispetto all'ultimo aggiornamento di 4 giorni fa. Continuano a calare le terapie intensive (-139 in una settimana) e i reparti ordinari (-1065) e questo è confortante. In calo anche gli ingressi effettivi in rianimazione: 1075 contro i 1244 della settimana precedente. Questo dimostra che lo svuotamento delle terapie intensive non è dovuto solo ai decessi e alle dimissioni ma anche a una minore affluenza. In calo su base settimanale anche il numero dei nuovi casi con una media di 13.135 contro i 16.560 della settimana precedente. Per contro resta alto il numero dei decessi (2025 in questi 4 giorni) ma questo parametro è sempre in ritardo sui precedenti. Le zone rosse saggiamente imposte dal governo nel periodo natalizio hanno per ora scongiurato la temuta terza ondata. Può anche darsi che il clima di gennaio, che favorisce la permanenza della gente a casa, stia dando una mano. Resta tuttavia il fatto che la strategia adottata dal governo (apri e chiudi su base parametrica regionale) è estremamente lenta nel mitigare la seconda ondata in cui ci troviamo ancora drammaticamente coinvolti. Lo avevo previsto da mesi e purtroppo i numeri lo confermano. Per fare un confronto grossolano, possiamo assumere che la prima ondata sia iniziata il primo marzo e la seconda il primo ottobre (anche se in realtà ambedue sono iniziate un po' prima), quindi dobbiamo confrontare la situazione di oggi 21 gennaio con quella del 21 giugno scorso. Ebbene, oggi stiamo molto peggio. Abbiamo oltre 16 volte i ricoverati di allora in terapia intensiva e quasi il decuplo nei reparti ordinari, mentre la media mobile settimanale dei decessi è 479 contro 41. Ergo: le misure di lockdown nazionale adottate per la prima ondata (e che fu possibile allentare ben prima del 21 giugno) furono molto più efficaci. Probabilmente anche i controlli delle forze dell'ordine e i comportamenti individuali erano più rigorosi. È anche plausibile che il confronto sia disomogeneo perché in primavera il virus era meno contagioso. Ma in questo caso bisognava irrigidire le misure e non allentarle. In conclusione: la strategia adottata per la seconda ondata si rivela controproducente anche nell'ottica della protezione dell'economia per cui è stata pensata. Allungando i tempi della crisi sanitaria si allungano anche quelli della crisi economica, pur con restrizioni meno severe.
Un'occhiata all'estero è sempre doverosa dato siamo in una pandemia e le prospettive di ogni paese sono correlate alla situazione degli altri. Due dati saltano all'occhio dal Worldometer di ieri: l'ennesimo record mondiale dei decessi, per la prima volta sopra i 17mila (17.350), e il record britannico: 1820 morti in 24 ore, quasi 5mila in tre giorni. Quando la variante inglese arriverà qui, volenti o nolenti serviranno un mese e mezzo o due di lockdown nazionale. Doveroso anche riportare, sia pure in ritardo, una notizia agghiacciante. Al 18 gennaio erano state somministrate oltre 41 milioni di dosi di vaccino nel mondo. Delle quali nei paesi poveri 25, dicasi venticinque. L'applicazione letterale della scellerata legge Moratti: la priorità delle vaccinazioni si regola in base al PIL. Scellerata, disumana e anche ottusa. Nessun paese del mondo ricco uscirà dalla pandemia se non ne usciranno anche i poveri.
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