Franceschini gongolava dopo la scoperta a Pompei. Ora vi spiego perché

Avrete certo notato nei giorni scorsi il particolare compiacimento manifestato in tv dal ministro Franceschini (Pd), apparso assai ringalluzzito e fiero dopo un importante (ma a mio avviso non eccezionale) ritrovamento archeologico negli Scavi di Pompei. Naturalmente un ministro dei Beni Culturali ha ragione di rallegrarsi per una scoperta del genere, ma nella fattispecie Franceschini forse aveva, come vi spiego tra poco, una ragione in più. Che è anche il motivo per cui le massime autorità campane, in primis il pur loquace governatore De Luca, hanno invece parlato poco o nulla del ritrovamento. Eppure, di primo acchito, sembrerebbe una scoperta importante per l'economia della Campania basata sul turismo. In realtà, purtroppo (per noi campani) c'è un paradosso correlato alla politica di questi anni ma che io farei addirittura risalire a Garibaldi. Il quale, come è noto, partì con i suoi Mille da Quarto (che oggi è un quartiere di Genova) e sbarcò a Marsala. Come dico spesso, se l'eroe avesse unificato l'Italia seguendo il percorso inverso, la storia sarebbe stata radicalmente diversa. Ma qual è il paradosso? Signori miei, non ci crederete, ma il paradosso è che Pompei arricchisce Venezia! E perché Franceschini gongolava? Perché buona parte degli introiti di uno dei più importanti siti archeologici del mondo finisce a una coop rossa con sede a Mestre (che oggi è un quartiere di Venezia). Si chiama Coopculture e gestisce in Campania non solo gli Scavi di Pompei ma anche quelli di Ercolano (non meno ricchi e importanti sotto l'aspetto culturale) e di Cuma, più altri 7 siti tra Castellammare di Stabia e Capri. Tutta questa lucrosa gestione avviene, secondo l'articolo allegato, per effetto di bandi di gara scaduti e mai rinnovati. Naturalmente è ben noto che le cooperative rosse sono "perversamente" intrecciate con il Pd del ministro Franceschini, ma è sempre utile andarsi a rileggere questo articolo dell'Espresso:

https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/12/19/news/pd-e-cooperative-rosse-l-intreccio-perverso-1.192734

Nessuna meraviglia nel leggere il nome della presidente di questa Coopculture veneziana che lucra sui tesori culturali della Campania. Si tratta di Giovanna Bardi, proveniente dal Cda della fondazione Monte dei Paschi di Siena. Ovvero  la fondazione, anch'essa in orbita Pd, che controllava l'omonima banca privata prima del salvataggio pubblico a suon di miliardi di ricapitalizzazione operato dal governo Gentiloni. Ennesimo capitolo della serie: privatizziamo i profitti e nazionalizziamo le perdite. Ma non sarebbe forse il caso di nazionalizzare anche la gestione dei siti archeologici e culturali che sono patrimonio dell'Italia e dell'Umanità? Questo, a mio avviso, dovrebbe fare un partito politico serio e di sinistra. 

https://napolipiu.com/pompei-arricchisce-venezia-i-fondi-dei-siti-storici-campani-finiscono-a-mestre

 

Modificato da fosforo311

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