Dopo il disastro Lombardia è il turno del Veneto
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fosforo311,
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Leggiamo con sconcerto questa denuncia del Convesap (Comitato veneto per la sanità pubblica) risalente a 15 giorni fa, dove si lamentava il metodo errato della Regione nel calcolare la percentuale di positività rispetto ai test e si chiedeva, invano, la riclassificazione del Veneto in zona arancione o rossa.
https://www.oggitreviso.it/percentuale-dei-contagi-dichiarata-da-zaia-è-del-tutto-errata-243701
Mi spiace dirlo perché anch'io nutrivo una certa stima per Zaia, ma sembra che in Veneto si scherzi con la salute delle persone. Peraltro anche l'articolo allegato contiene una imprecisione. Non è vero, infatti, che un test rapido con sensibilità effettiva del 70% (di solito minore di quella teorica dichiarata dal produttore) comporti un 30% di falsi negativi sul totale dei negativi. La sensibilità è definita come la probabilità di esito positivo su un soggetto contagiato, quindi il suo complemento a 1 è la percentuale di falsi negativi sul totale degli infetti testati. Resta comunque il fatto che ai test rapidi sfugge tuttora un numero assolutamente pericoloso e inaccettabile di portatori asintomatici del virus.
Colgo l'occasione per un cenno all'andamento nazionale alla fine del periodo natalizio, che quest'anno si è prolungato con il fine settimana. I dati sono ovviamente falsati e poco attendibili per il difetto di registrazioni e comunicazioni dagli uffici preposti, ma soprattutto per l'esiguo numero di tamponi processati. Domenica sono scesi addirittura sotto i 60mila: un valore così basso non si registrava dal 28 settembre quando peraltro la circolazione del virus era molto più limitata dell'attuale. A mio avviso questo crollo del testing è assolutamente ingiustificabile e pericoloso: anche (anzi soprattutto) nel periodo natalizio bisognava mantenersi sui 150-200mila tamponi al giorno per limitare il rischio di una risalita della curva. Temo che i dati di oggi e di domani faranno evaporare qualche facile illusione.
Da segnalare una notizia proveniente dalla Russia. Anche in Russia i decessi per Covid sono ben più numerosi di quelli registrati. L'ufficio statistico Rosstat comunica, per bocca della vice di Putin, che tra gennaio e novembre 2021 l'eccesso di mortalità nazionale rispetto agli anni precedenti è stato pari a circa 230mila decessi, di cui l'81% attribuibili alla pandemia. Ne discende che i decessi effettivi da Covid in Russia non sono i circa 56mila uffi.ciali di oggi ma almeno 188mila, cioè oltre il triplo. Di questi, ben 26mila solo a novembre, ma la stima complessiva non tiene ancora conto dell'eccesso di mortalità di dicembre. Eppure in Russia - come si vanta Putin e sempre stando ai dati comunicati - sono stati eseguiti quasi 90 milioni di test, con un rapporto tamponi/popolazione maggiore di quello di paesi come Spagna, Francia, Italia e Germania. Figuriamoci che eccesso di mortalità troveremmo in paesi come India e Brasile dove questo rapporto è meno di un quarto di quello della Russia.
Modificato da fosforo311
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Figurati i fascisti ad una decisione del genere...si limita la loro libertà...lo dice anche salvini e la meloni....
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