La centralità del parlamento

 
 
 
Aggiornato 20/12/2020 16:14 CET
 
Andrea PerticiProfessore ordinario di diritto costituzionale nell'Università di Pisa
 

Da alcune settimane sono ricorrenti i richiami alla centralità del Parlamento, anche da parte di esponenti politici che, in passato (soprattutto quando erano al governo), non erano dello stesso avviso, alcuni dei quali, a dire il vero, continuano a riproporre quella vecchia idea del “sindaco d’Italia”, che con il parlamentarismo non è decisamente coerente.

In ogni caso, sulla centralità del Parlamento, prevista dalla Costituzione, siamo certamente d’accordo. In virtù di questa non abbiamo condiviso l’ipotesi di “chiusura per pandemia”, che, per quanto sempre respinta dai Presidenti delle Camere, è balenata più volte durante la “prima ondata”, anche con la modalità soft del collegamento da casa e, in virtù della medesima centralità, abbiamo avversato i tentativi di revisione costituzionale volti a indebolire il Parlamento a vantaggio del Governo.

Ora, però, questa grande concordia sulla centralità del Parlamento deve essere messa in pratica, a partire dal suo rapporto con il Governo. Quindi, auspichiamo che tutte le critiche che le diverse forze politiche – anche di maggioranza – stanno muovendo all’Esecutivo siano portate e discusse in Parlamento. Si discuta nelle Camere, massima sede della rappresentanza popolare (ancorché ammaccata dal sistema elettorale), di meriti ed errori del Governo, si dica lì se questo Conte II, in carica da 470 giorni, abbia operato in modo almeno accettabile, anche alla luce della straordinarietà degli eventi, o invece no. Si dica lì se debba continuare ed eventualmente con quali correzioni oppure se debba lasciare e, quindi, quali idee e progetti migliori le forze politiche ritengono che potrebbero essere portate avanti eventualmente da un altro Governo e quali caratteristiche questo dovrebbe avere.

Ciò potrebbe essere fatto, forse, rimanendo più distanti dalla possibile apertura di una crisi, in sede di discussione sulle comunicazioni relative al nuovo DPCM, secondo quanto prescritto dal decreto legge 19/2020, oppure, in modo più esplicitamente legato alla prosecuzione o no del Governo in carica, discutendo una mozione di sfiducia (presentata da qualche forza politica che ne avesse la volontà e il coraggio) o una questione di fiducia posta da Governo stesso.

In questo modo si uscirebbe dall’ambiguità e dalla politica di corridoio e si chiarirebbero le volontà politiche, fugando il sospetto maliziosamente e indelicatamente adombrato, ma prontamente respinto, che possa trattarsi di una “questione di poltrone”, esplicitando in modo articolato (e non per titoletti), le idee e i progetti, oltre che le modalità per la loro realizzazione. È certamente il Parlamento, e non la corrispondenza epistolare, il luogo per farlo.

Così il Parlamento riacquista realmente la centralità di cui tutti parlano e che non deve suonare come l’omaggio a un monumento, ma una pratica quotidiana, tanto più in momenti di grave crisi sociale, economica e politica. In questo modo risulterebbe certamente rinvigorito il circuito democratico, che trae origine dalla sovranità popolare.

C’è da augurarsi che con tanti parlamentaristi convinti, ciò avvenga quanto prima: farebbe bene alle forze politiche, che riuscirebbero finalmente ad esprimere bene e far conoscere le proprie idee e i propri progetti, che altrimenti spesso rischiano di sfuggire ai cittadini; al Governo che uscirebbe da una situazione di logoramento, rimanendo in carica soltanto se assistito dal necessario solido consenso, come lo stesso Presidente del Consiglio ha del resto dichiarato di voler fare; ai cittadini, che potrebbero controllare e valutare in piena trasparenza l’operato dei propri rappresentanti.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

0 messaggi in questa discussione

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora