I "neri"...

C'entrano eccome i "neri".

In Italia esiste una vivacissima subcultura di destra che, oltre a idealizzare il fascismo, nega il coinvolgimento – largamente provato – dell’estrema destra nelle stragi. 
E addirittura sin dagli anni Settanta si nasconde dietro lo slogan della “strage di Stato”, quindi i neri non c’entrano.

 

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9 messaggi in questa discussione

Il terrorismo rosso è un tipo di eversione armata d’ispirazione comunista e rivoluzionaria e, più in generale, collegata a ideologie politiche di estrema sinistra, che ha come obiettivo il ricorso alle armi come unico mezzo individuato per disarticolare il sistema Stato-Capitale, al fine di provocare un sollevamento del proletariato e innescare così uno slancio rivoluzionario liberatore delle masse oppresse.[1]

Obiettivo di tali organizzazioni è il rovesciamento violento dei governi capitalistici per la loro sostituzione con la dittatura del proletariato, ossia con l'unica classe rivoluzionaria e anti-imperialista, in grado di abolire il classismo e lo sfruttamento per favorire l'instaurazione di una società marxista-leninista o socialista, come passo fondamentale verso il raggiungimento di una democrazia vera e non solo formale

L'arco temporale attraverso cui si snoda la vicenda del terrorismo di sinistra, nell'Italia repubblicana, è un periodo che comprende gli anni settanta e la fine degli anni ottanta. Le prime azioni, fatte di attentati dinamitardi all'interno delle fabbriche e sequestri di persona dimostrativi di dirigenti, industriali e magistrati, lasciarono poi il passo ad un'estremizzazione della violenza politica con gli attentati e gli omicidi.

Una parabola che vide il suo apice con l'agguato di via Fani ed il sequestro dell'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nella primavera 1978 (e assassinato dopo 55 giorni di reclusione in una cosiddetta prigione del popolo) e che entrò in crisi, nella seconda metà degli anni ottanta, anche grazie alla promulgazione di leggi speciali dello Stato e grazie soprattutto al fenomeno del pentitismo.

Dopo l'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, del senatore democristiano Roberto Ruffilli, nel 1988, il fenomeno fu considerato praticamente esaurito e, solo verso la fine degli anni novanta, il Paese fu testimone di una nuova breve stagione di omicidi politici e di lotta armata che si esaurì nuovamente nel 2002 con l'omicidio di Marco Biagi.

Complessivamente i morti provocati dalle organizzazioni armate di sinistra in Italia, tra il 1974 e il 2002, ammontano a circa 130

per lA STORIA:PRIMA DI PARLARE ACCENDER  IL CERVELLO...ANCHE SE DA POLLO COME IL TUO!!!

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31 minuti fa, director12 ha scritto:

Il terrorismo rosso è un tipo di eversione armata d’ispirazione comunista e rivoluzionaria e, più in generale, collegata a ideologie politiche di estrema sinistra, che ha come obiettivo il ricorso alle armi come unico mezzo individuato per disarticolare il sistema Stato-Capitale, al fine di provocare un sollevamento del proletariato e innescare così uno slancio rivoluzionario liberatore delle masse oppresse.[1]

Obiettivo di tali organizzazioni è il rovesciamento violento dei governi capitalistici per la loro sostituzione con la dittatura del proletariato, ossia con l'unica classe rivoluzionaria e anti-imperialista, in grado di abolire il classismo e lo sfruttamento per favorire l'instaurazione di una società marxista-leninista o socialista, come passo fondamentale verso il raggiungimento di una democrazia vera e non solo formale

L'arco temporale attraverso cui si snoda la vicenda del terrorismo di sinistra, nell'Italia repubblicana, è un periodo che comprende gli anni settanta e la fine degli anni ottanta. Le prime azioni, fatte di attentati dinamitardi all'interno delle fabbriche e sequestri di persona dimostrativi di dirigenti, industriali e magistrati, lasciarono poi il passo ad un'estremizzazione della violenza politica con gli attentati e gli omicidi.

Una parabola che vide il suo apice con l'agguato di via Fani ed il sequestro dell'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nella primavera 1978 (e assassinato dopo 55 giorni di reclusione in una cosiddetta prigione del popolo) e che entrò in crisi, nella seconda metà degli anni ottanta, anche grazie alla promulgazione di leggi speciali dello Stato e grazie soprattutto al fenomeno del pentitismo.

Dopo l'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, del senatore democristiano Roberto Ruffilli, nel 1988, il fenomeno fu considerato praticamente esaurito e, solo verso la fine degli anni novanta, il Paese fu testimone di una nuova breve stagione di omicidi politici e di lotta armata che si esaurì nuovamente nel 2002 con l'omicidio di Marco Biagi.

Complessivamente i morti provocati dalle organizzazioni armate di sinistra in Italia, tra il 1974 e il 2002, ammontano a circa 130

per lA STORIA:PRIMA DI PARLARE ACCENDER  IL CERVELLO...ANCHE SE DA POLLO COME IL TUO!!!

Urka...vorrei sapere come fai tu...

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Le  destre   sono  notoriamente   stragiste 

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8 ore fa, director12 ha scritto:

Il terrorismo rosso è un tipo di eversione armata d’ispirazione comunista e rivoluzionaria e, più in generale, collegata a ideologie politiche di estrema sinistra, che ha come obiettivo il ricorso alle armi come unico mezzo individuato per disarticolare il sistema Stato-Capitale, al fine di provocare un sollevamento del proletariato e innescare così uno slancio rivoluzionario liberatore delle masse oppresse.[1]

Obiettivo di tali organizzazioni è il rovesciamento violento dei governi capitalistici per la loro sostituzione con la dittatura del proletariato, ossia con l'unica classe rivoluzionaria e anti-imperialista, in grado di abolire il classismo e lo sfruttamento per favorire l'instaurazione di una società marxista-leninista o socialista, come passo fondamentale verso il raggiungimento di una democrazia vera e non solo formale

L'arco temporale attraverso cui si snoda la vicenda del terrorismo di sinistra, nell'Italia repubblicana, è un periodo che comprende gli anni settanta e la fine degli anni ottanta. Le prime azioni, fatte di attentati dinamitardi all'interno delle fabbriche e sequestri di persona dimostrativi di dirigenti, industriali e magistrati, lasciarono poi il passo ad un'estremizzazione della violenza politica con gli attentati e gli omicidi.

Una parabola che vide il suo apice con l'agguato di via Fani ed il sequestro dell'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nella primavera 1978 (e assassinato dopo 55 giorni di reclusione in una cosiddetta prigione del popolo) e che entrò in crisi, nella seconda metà degli anni ottanta, anche grazie alla promulgazione di leggi speciali dello Stato e grazie soprattutto al fenomeno del pentitismo.

Dopo l'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, del senatore democristiano Roberto Ruffilli, nel 1988, il fenomeno fu considerato praticamente esaurito e, solo verso la fine degli anni novanta, il Paese fu testimone di una nuova breve stagione di omicidi politici e di lotta armata che si esaurì nuovamente nel 2002 con l'omicidio di Marco Biagi.

Complessivamente i morti provocati dalle organizzazioni armate di sinistra in Italia, tra il 1974 e il 2002, ammontano a circa 130

per lA STORIA:PRIMA DI PARLARE ACCENDER  IL CERVELLO...ANCHE SE DA POLLO COME IL TUO!!!

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4 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

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mai sentito parlare di depistaggi? gia' allora erano in voga..anzi che dico,..li avete  inventati voi

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8 ore fa, director12 ha scritto:

mai sentito parlare di depistaggi? gia' allora erano in voga..anzi che dico,..li avete  inventati voi

I fascisti che parlano di depistaggi...non solo siete ladri ma pure ridicoli, e credimi qualcuno come berlu....bunga, bunga, è stato sicuramente uno dei più remunerativi su questa linea, su salvini non mi esprimo per non stuzzicarti troppo...

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Il 13/12/2020 in 08:09 , director12 ha scritto:

Il terrorismo rosso è un tipo di eversione armata d’ispirazione comunista e rivoluzionaria e, più in generale, collegata a ideologie politiche di estrema sinistra, che ha come obiettivo il ricorso alle armi come unico mezzo individuato per disarticolare il sistema Stato-Capitale, al fine di provocare un sollevamento del proletariato e innescare così uno slancio rivoluzionario liberatore delle masse oppresse.[1]

Obiettivo di tali organizzazioni è il rovesciamento violento dei governi capitalistici per la loro sostituzione con la dittatura del proletariato, ossia con l'unica classe rivoluzionaria e anti-imperialista, in grado di abolire il classismo e lo sfruttamento per favorire l'instaurazione di una società marxista-leninista o socialista, come passo fondamentale verso il raggiungimento di una democrazia vera e non solo formale

L'arco temporale attraverso cui si snoda la vicenda del terrorismo di sinistra, nell'Italia repubblicana, è un periodo che comprende gli anni settanta e la fine degli anni ottanta. Le prime azioni, fatte di attentati dinamitardi all'interno delle fabbriche e sequestri di persona dimostrativi di dirigenti, industriali e magistrati, lasciarono poi il passo ad un'estremizzazione della violenza politica con gli attentati e gli omicidi.

Una parabola che vide il suo apice con l'agguato di via Fani ed il sequestro dell'allora presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nella primavera 1978 (e assassinato dopo 55 giorni di reclusione in una cosiddetta prigione del popolo) e che entrò in crisi, nella seconda metà degli anni ottanta, anche grazie alla promulgazione di leggi speciali dello Stato e grazie soprattutto al fenomeno del pentitismo.

Dopo l'omicidio, da parte delle Brigate Rosse, del senatore democristiano Roberto Ruffilli, nel 1988, il fenomeno fu considerato praticamente esaurito e, solo verso la fine degli anni novanta, il Paese fu testimone di una nuova breve stagione di omicidi politici e di lotta armata che si esaurì nuovamente nel 2002 con l'omicidio di Marco Biagi.

Complessivamente i morti provocati dalle organizzazioni armate di sinistra in Italia, tra il 1974 e il 2002, ammontano a circa 130

per lA STORIA:PRIMA DI PARLARE ACCENDER  IL CERVELLO...ANCHE SE DA POLLO COME IL TUO!!!

Urka...vorrei sapere come fai tu...

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Signore e signori, ecco il modello della destra. 

Toti e la sua giunta, nel bel mezzo della pandemia, hanno aumentato di 883mila euro il budget per i propri staff. Un esborso che peserà in totale di 7 milioni di euro.

C’erano mille altri modi per gestire quel denaro: sanità, servizi, supporto alle comunità locali. Ma la destra ha deciso di aumentare gli staff della giunta.
 
Siamo basiti e, sinceramente, sconcertati per l’ordine di priorità di questa destra.

 

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