Gli USA superano i 300mila morti

Come al solito non commento i dati nazionali nel fine settimana, ma devo fare un'eccezione per il Veneto. Come scrivevo in un post precedente, il Veneto è costantemente regione gialla fin dal 6 novembre, giorno dell'entrata in vigore del Dpcm che introduceva le restrizioni su base regionale, ma la sua condizione epidemica è decisamente peggiorata. In questi 37 giorni consecutivi in giallo il Veneto ha incrementato del 90% i morti dall'inizio della pandemia e ha più che raddoppiato i casi attivi, i posti occupati in terapia intensiva e quelli nei reparti ordinari, mentre i casi totali sono quasi triplicati (+171%). E il trend dell'ultima settimana non è meno sconfortante. Il patetico Zaia offre materiale a Crozza  dicendo che più reti si gettano più pesci si prendono, perché nell'ultima settimana il rapporto positivi/tamponi in Veneto è più che doppio della media nazionale. In particolare oggi con 5098 nuovi casi (record della regione), 110 morti e 55 nuovi ingressi in terapia intensiva, il Veneto è al primo posto in Italia nelle classifiche giornaliere di questi tre parametri. Non so quali altri dati a disposizione del ministero possano smentire la seguente conclusione: la zona gialla in Veneto è stata un totale fallimento, è durata fin troppo e la regione dovrebbe diventare immediatamente arancione o rossa. Probabilmente fu un errore anche l'attribuzione iniziale del colore. Probabilmente, ripeto, è sbagliata o molto rischiosa la stessa strategia di diversificazione delle restrizioni tra regioni. 

Qualche dato da Worldometer. Come prevedevano qualche giorno fa il prof. Crisanti e il sottoscritto, l'Italia ha superato il Regno Unito nel totale dei decessi, sia pure di un soffio (+10 unità). Ora siamo primi in Europa e quinti al mondo in questa triste classifica. In compenso il Regno Unito ci ha scavalcati al sesto posto della classifica dei casi totali. Questo si deve anche a un preoccupante rallentamento dei nostri tamponi, che negli ultimi 8 giorni non hanno mai superato quota 200mila e restano ben lontani dal record del 13 novembre (255mila). Ieri gli USA hanno nuovamente superato quota 3000 decessi e hanno stabilito il record di nuovi positivi (quasi 248mila). Record anche a livello mondiale con oltre 704 mila. Mentre ieri l'altro era stato battuto il record dei decessi giornalieri: 12.918. Se nel 2021 il mondo si mantenesse sulla media dell'ultima settimana, avremmo in un anno 4 milioni di morti. Di cui 236mila in Italia. Ripeto: speriamo nei vaccini. Se non funzioneranno saranno cavoli amari. 

Modificato da fosforo311

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40 messaggi in questa discussione

10 ore fa, fosforo311 ha scritto:

 

...Qualche dato da Worldometer. Come prevedevano qualche giorno fa il prof. Crisanti e il sottoscritto, l'Italia ha ...

Eh beh tra “colleghi” di cotanto livello non e’ infrequente avere opinioni di carattere scientifico uguali ...!!               Ma te senti sto idio ta :” Come prevedevamo qualche giorno fa il sottoscritto ed il Prof . Crisanti “.  Che buffone !! 

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forumisti del quartierino ,si dilettano e duellano sulla pandemia ,fanno a gara x chi la spara piu grossa  sembrano i Virologi che hanno orditamente tirato fuori la testa in questa occasione, prima chi se li kakava? Ma anche adesso dimostrano di fare le prime donne più che gli  esperti in materia di tracciamento ed epidemia, una somiglianza tragicomica con Giuseppi il paternalista dispensatore di provvedimenti e consigli, insomma sarebbe meglio ed il caso di mandare a quel paese entrambi, tanto il loro linguaggio e' politichese ,vuoto di significato e povero di sostanza, ma sono fortunati...lo stivale é fatto da un popolo di burattini, sempre pronti a chinare la testa, eppur si muove il paese zombie ,ma verso il baratro 

Modificato da marzianocattiv0

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Ricordo ancora una volta al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 che stiamo parlando di questo:

"... l'età mediana degli italiani è 9 anni maggiore di quella degli statunitensi (47,3 contro 38,3, fonte Worldometer) e ignora che questo fattore incide drammaticamente sulla letalità effettiva del Covid".

Quanto sopra è stato scritto dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 nel post del giorno 11 dicembre 2020, ore 19.36 .

Quanto scritto dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 viene sbugiardato dallo studio di Ryosuke Omori, Ryota Matsuyama e Yukihiko Nakata

https://www.nature.com/articles/s41598-020-73777-8

pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche di questo pianeta.

Nel caso non fosse chiaro questo studio, abbiamo anche

https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/34028

Leggiamo nella sintesi dello studio quanto segue:

"a greater share of reported COVID-19 deaths occur at younger ages in low- and middle-income countries (LMICs) compared to high-income countries (HICs). Based on data from 26 countries, p e o p le age 70 and older constitute 37 percent of deaths attributed to COVID-19 in LMICs on average, versus 87 percent in HICs. Only part of this difference is accounted for by differences in population age structure".

I dati raccolti nello studio ci dicono quanto segue:

in Italia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 85% . In Italia l'età mediana della popolazione è 47,3 anni (dato 2020 worldometers).

Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 esulta: esattamente come diceva l'umile fosforo31, che ragiona con la sua testa!

Calma e sangue freddo, cari forumisti (seri).

I dati raccolti nello studio ci dicono inoltre quanto segue:

in Spagna la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 85% . In Spagna l'età mediana della popolazione è 44,9 anni (dato 2020 worldometers);

in Canada la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 91% . In Canada l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Olanda la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Olanda l'età mediana della popolazione è 43,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Svezia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Svezia l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Danimarca la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90% . In Danimarca l'età mediana della popolazione è 42,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Norvegia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90%. In Norvegia l'età mediana della popolazione è 39,8 anni (dato 2020 worldometers).

Resta ovviamente fermo che trattasi di

BALLA GALATTICA

quella della propensione a vivere in casette monofamiliari che influenzerebbe Rt. La ragione è banale: il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 non dispone di alcuno studio per sostenere questa tesi che pertanto si rivela essere l'ennesima provolonata inventata da un cazzaro affetto da grave pseudologia fantastica.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

Modificato da ilsauro24ore

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Quindi sig lucertolona da cosa dipende il numero dei nostri morti?

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6 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

Quindi sig lucertolona da cosa dipende il numero dei nostri morti?

Egregio, conosco il tuo senso dell'umorismo ma il sig. Lucertolona è troppo in confusione perfino per spiegarti da cosa dipende il numero abnorme delle castronerie che scrive. Ora cita i dati di una serie di paesi, i quali dimostrano che l'età mediana, o più in generale la distribuzione della popolazione per età, non è  l'unico fattore che influenza la mortalità stratificata. Bella scoperta! Non è l'unico, ma la influenza eccome! Lo conferma platealmente la bassa percentuale da lui riportata dei decessi degli over 70 nei paesi poveri (37%), paesi dove l'età mediana è in genere molto bassa e dove gli over 70  sono una piccola frazione della popolazione (certo << del 37%).  Una popolazione con elevata età mediana avrà una maggiore concentrazione di popolazione negli strati alti della piramide delle età, quindi, A PARITÀ DI TUTTE LE ALTRE CONDIZIONI, avrà un tasso di mortalità da Covid MAGGIORE di quello una popolazione di età mediana minore. Perché, come tutti sanno, questo virus è letale soprattutto sugli anziani. Questo spiega perché nei paesi poveri ma con una popolazione giovane si muore meno che nei paesi ricchi, sebbene i primi abbiano sistemi sanitari pessimi; e perché gli USA hanno una mortalità leggermente minore della nostra pur essendo un popolo perfino più indisciplinato di noi nei riguardi della profilassi. LO DIMOSTRERÒ MATEMATICAMENTE PIÙ AVANTI. Tra l'altro Saurino cita dati di vari paesi a casaccio ma non degli Stati Uniti. Gli ricordo che non stiamo confrontando la mortalità dell'Italia con quella della Norvegia o del Canada, ma con quella degli USA. Ebbene, la stratificazione delle età ultimamente adottata dal CDC americano non ci consente di ricavare direttamente la percentuale dei decessi degli over 70, ma da un'interpolazione all'interno dello strato (65-74 anni) ricaviamo che i deceduti dai 70 anni in su sono circa il 70% del totale. Stima confermata in questo studio dove si legge: About 70% of all US Covid-19 deaths are to age 70 y or above. 

https://www.pnas.org/content/117/36/22035

Secondo l'ultimo report dell'ISS aggiornato al 2 dicembre i positivi deceduti dai 70 anni in su in Italia sono 47.822 su 55.824, pari all'85,7%. Deduciamo quindi che i deceduti under 70 sono il 14,3% in Italia e oltre il doppio cioè circa il 30% negli USA. Ipotizziamo che queste percentuali fossero immutate alla data di ieri 12 dicembre. Benissimo, non ci resta che reperire in Rete le piramidi delle età per gli USA e per l'Italia:

https://www.populationpyramid.net/united-states-of-america/2020/

https://www.tuttitalia.it/statistiche/popolazione-eta-sesso-stato-civile-2020/

Dalle piramidi deduciamo che gli over 70 sono l'11,1% della popolazione americana e il 17,3% della popolazione italiana, quindi gli under 70 sono l'88,9% degli americani e l'82,7% degli italiani. A questo punto, usando i dati di Worldometer aggiornati a ieri (quelli di oggi degli USA arriveranno in tarda nottata) sui decessi Covid totali e sulle popolazioni nazionali, abbiamo tutti gli elementi per calcolare i tassi di mortalità stratificati sulle due fasce di popolazione: under 70 e over 70, ovvero i rapporti tra i decessi in ciascuna fascia e la relativa frazione di popolazione residente. Ebbene, secondo Worldometer i tassi di mortalità sull'intera popolazione al 12 dicembre sono:

USA: 919 decessi per milione; Italia: 1060 decessi per milione.

Mentre i tassi di mortalità stratificati risultano:

USA: 5797 decessi per milione nella fascia over 70,  310 decessi per milione tra gli under 70; 

Italia: 5250 decessi per milione nella fascia over 70,  183 decessi per milione tra gli under 70. 

Dunque, LE MORTALITÀ STRATIFICATE DELL'ITALIA PER GLI OVER 70 E GLI UNDER 70 SONO AMBEDUE SENSIBILMENTE PIÙ BASSE DELLE CORRISPONDENTI MORTALITÀ  STRATIFICATE NEGLI USA. 

COME VOLEVASI DIMOSTRARE (e come modestamente avevo previsto).

MIRACOLO? NO, MATEMATICA (e forma mentis matematica, quella che manca a Saurino).

COROLLARIO: la minore mortalità generale degli USA rispetto all'Italia è conseguenza del fatto che gli USA hanno una popolazione mediamente e sensibilmente più  giovane della nostra (età mediana 38,2 anni contro 47,2). Come avevo inutilmente cercato di spiegare al forumista Saurino (pane e vino). 

 

Modificato da fosforo311

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Ricordo per l'ennesima volta al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 che stiamo parlando di questo:

"... l'età mediana degli italiani è 9 anni maggiore di quella degli statunitensi (47,3 contro 38,3, fonte Worldometer) e ignora che questo fattore incide drammaticamente sulla letalità effettiva del Covid"

che è stato scritto dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 nel post del giorno 11 dicembre 2020, ore 19.36 .

Quanto scritto dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 viene sbugiardato dallo studio di Ryosuke Omori, Ryota Matsuyama e Yukihiko Nakata

https://www.nature.com/articles/s41598-020-73777-8

pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche di questo pianeta.

Non solo: abbiamo anche

https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/34028

Leggiamo nella sintesi dello studio quanto segue:

"a greater share of reported COVID-19 deaths occur at younger ages in low- and middle-income countries (LMICs) compared to high-income countries (HICs). Based on data from 26 countries, p e o p le age 70 and older constitute 37 percent of deaths attributed to COVID-19 in LMICs on average, versus 87 percent in HICs. Only part of this difference is accounted for by differences in population age structure".

Per quanto riguarda i dati raccolti nello studio rimando i forumisti (seri) al post precedente.

I dati, ovvero la realtà, sbugiardano quanto affermato dal cialtronissimo percottaro serale fosforo31 ovvero che l'età mediana incida drammaticamente sulla mortalità effettiva del covid19.

Cosa voglia dire "drammaticamente" nessuno lo ha capito. Quello che conta è che a sbugiardare il cialtronissimo percottaro serale fosforo31 ci pensa la realtà.

E ovviamente rimane fermo che trattasi di

BALLA GALATTICA

quella della propensione a vivere in casette monofamiliari che influenzerebbe Rt. La ragione è banale: il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 non dispone di alcuno studio per sostenere questa tesi che pertanto si rivela essere l'ennesima provolonata inventata da un cazzaro affetto da grave pseudologia fantastica.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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Ahahahah!!! L'indefesso copiaincollatore dei propri post, Saurino pane e vino, non si arrende neppure davanti ai numeri. Ci vuole altro per fare breccia nella sua testa dura! Ahahahah! Sei troppo patetico. Non capisci che significa "drammaticamente"? Ti ho appena dimostrato che una differenza di appena 9 anni nelle età mediane è in grado di CAPOVOLGERE il rapporto delle mortalità passando da quelle generali a quelle stratificate. In altri termini, guardando il dato generale, su Worldometer o altra fonte, un sempliciotto come te potrebbe concludere che tra USA e Italia gli conviene stare negli USA perché hanno un tasso di mortalità più basso. E INVECE NO: TI CONVIENE RESTARE IN ITALIA, SIA CHE TU ABBIA PIÙ DI 70 ANNI SIA CHE TU NE ABBIA MENO. NEGLI USA AVRESTI IN AMBEDUE I CASI UNA MAGGIORE PROBABILITÀ DI MORIRE! CHIARO? Quindi gli USA non hanno affatto risposto meglio dell'Italia alla pandemia come bovinamente lasciavi intendere nel tuo primo post di questa discussione. Hanno risposto PEGGIO di noi. Sono solo più fortunati nell'avere una popolazione più giovane della nostra. Quindi, in definitiva, sono io che, a buon diritto, dico a te:

AMBECILLEEEEE !!!!

 

Modificato da fosforo311

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13 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Ahahahah!!! L'indefesso copiaincollatore dei propri post, Saurino pane e vino, non si arrende neppure davanti ai numeri.

Negativo. Sei tu che non ti arrendi davanti ai numeri.

I numeri non supportano affatto quella dell'età mediana che incide drammaticamente (cosa vorrà dire?) sulla mortalità effettiva di covid19.

I numeri dicono quanto segue:

in Canada la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 91% . In Canada l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Olanda la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Olanda l'età mediana della popolazione è 43,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Svezia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Svezia l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Danimarca la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90% . In Danimarca l'età mediana della popolazione è 42,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Norvegia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90%. In Norvegia l'età mediana della popolazione è 39,8 anni (dato 2020 worldometers).

Vale il caso di sottolineare che si tratta di Paesi che non hanno sistemi sanitari da Terzo Mondo.

Una raccomandazione: fai pace con la realtà e domani mattina chiama uno psichiatra (serio).

Quasi dimenticavo: quanta psilocibina avevi assunto per arrivare a pensare che la propensione a vivere in casette monofamiliari influenzerebbe Rt?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

Modificato da ilsauro24ore

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Ahahaha! L'ineffabile Saurino pane e vino, quello che crede che l'America di Trump sia stata più efficiente dell'Italia di Conte nella lotta al Covid, e che quindi potrebbe credere anche agli asini che volano, sostiene che io avrei bisogno dello psichiatra. Io invece penso che lui avrebbe bisogno prima di tutto di un esperto e paziente professore di logica e di matematica, che gli ficcasse nella zucca vuota l'abc di queste materie, ma che soprattutto gli insegnasse a pensare come un animale razionale. Cita nuovamente i dati di 5 paesi le cui popolazioni hanno età mediane prossime (tutte e 5 cadono in un range di 3 anni e mezzo) e i cui sistemi sanitari sono grosso modo ugualmente efficienti, e poi sembra meravigliarsi che anche le rispettive quote di deceduti over 70 siano simili. Roba da matti! Credo che tutti concordino sul fatto, attestato da tutte le statistiche, che la letalità dell'infezione da Covid sia drammaticamente influenzata dall'età degli infetti. Secondo il già citato report dell'ISS, meno dell'1% dei deceduti in Italia ha meno di 50 anni. L'età mediana dei deceduti è ben 82 anni. Mentre l'età mediana dei positivi è 48 anni, e la cosa non è sorprendente: questo valore è molto vicino all'età mediana della popolazione italiana (47,3), dunque il virus non sembra avere preferenze di età nel contagiare, anche se poi è molto selettivo nel colpire in modo severo e nell'uccidere soprattutto gli anziani. Lo stesso accade in altri paesi, almeno in quelli dove si fanno molti test. Per es. negli USA all'inizio della pandemia si facevano pochi test (erano a pagamento e costavano cari) e l'età mediana dei positivi era alta, oggi fanno quasi 2 milioni di tamponi al giorno e l'età mediana dei positivi si avvicina alla mediana della popolazione (38,3 anni). In statistica la mediana è un parametro sintetico della distribuzione di una grandezza, nel nostro caso l'età. E se l'età influenza drammaticanente la probabilità di vita o di morte di un infetto, non vedo cosa ci sia di strano nel dire che l'età mediana influenza drammaticamente il tasso di mortalità della popolazione. Ma nel nostro caso c'è di più perché l'età mediana è anche un importante parametro epidemiologico. Come abbiamo visto, essa coincide in prima approssimazione con l'età mediana dei contagiati. Dunque in questa pandemia è un grosso vantaggio per una popolazione avere una bassa età mediana. Tra due popolazion quella con l'età mediana più bassa avrà anche, CETERIS PARIBUS, il tasso di mortalità più basso. Ma di quanto più basso? In pratica, se le età mediane differiscono poco, gli effetti intrinseci del parametro possono essere mascherati da fattori concomitanti che ingannano lo scarso (a dir poco) senso matematico di Saurino. Le misure di profilassi (individuali e collettive), le capacità di testing e di tracing (giustamente enfatizzate dal prof. Crisanti), l'efficienza degli ospedali e, non ultimo, l'errore di rilevazione. Come ho più volte scritto, i dati sottostimano la mortalità (sia pure meno della morbilità) perché specie nella fasi epidemiche acute non tutti gli infetti vengono testati prima del decesso. In paesi come Italia, Spagna e Stati Uniti, l'eccesso di mortalità nazionale sugli anni precedenti supera di molte migliaia le vittime certificate del Covid. Ma questo tipo di errore si verifica anche nei paesi citati da Saurino, dove più dove meno. E generalmente è più accentuato nelle fasce di età elevate. Durante la prima ondata migliaia di anziani contagiati nelle nostre RSA (ma anche in Spagna, Francia, etc.) morirono senza test quindi sono esclusi dalle statistiche uffi.ciali. Al di là delle colpe dei gestori ci sono anche limitazioni oggettive. Il tampone rinofaringeo è oggettivamente un esame delicato e fastidioso, anche se non doloroso. Un bastoncino viene introdotto molto in profondità in una narice, dove resta per qualche secondo. La sensazione è spiacevole: un mio parente me l'ha descritta quasi come quella dell'acqua di mare che ti entra nel naso. Poi si ripete l'operazione per l'altra narice. Un altro bastoncino va in fondo alla gola per qualche secondo. È necessaria una certa cooperazione e capacità di sopportazione da parte del paziente. Sui bambini piccoli e sulle persone molto anziane e malate o con problemi psichici il test può essere problematico. In definitiva il tasso di mortalità degli anziani è sicuramente elevato ma anche incerto. Non bastano piccole differenze nell'età mediana per evidenziare l'effetto intrinseco di questo fattore. Evidente per esempio nel caso dei paesi africani (l'età mediana dell'Africa è sotto i 20 anni), mentre nel confronto Italia-USA (differenza di 9 anni) sono stato costretto a imboccare Saurino con il cucchiaino (fa rima!) per fargli capire come stanno le cose. A proposito: ho rifatto il calcolo con i dati aggiornati a ieri: Negli USA il tasso di mortalità stratificato vale 5823 pm per gli over 70 e 312 pm per gli under 70. In Italia: 5292 pm e 185 pm rispettivamente, quindi ancora ambedue più bassi che in America. Per dare a Saurino un'idea dell'effetto intrinseco provo a fissare le idee in un piccolo esempio. Consideriamo un paese immaginario P, fotocopia dell'Italia a parte un milione in più di ultrasettantenni. Stante il tasso di mortalità di cui sopra, P avrebbe avuto finora 5292 decessi in più. Ma quanto vale l'età mediana di P? Basta un'occhiata alla nostra piramide delle età per capire che l'età mediana di P supera quella dell'Italia di poco più 6 mesi. Infatti la metà più giovane della popolazione di P supera di mezzo milione la corrispondente metà degli italiani. Dobbiamo dunque aggiungere mezzo milione alla metà inferiore della piramide. Questa aggiunta va dunque a collocarsi sopra l'età mediana di 47,3 anni, pressoché al centro della fascia dai 45 ai 50 anni. È possibile dunque interpolare linearmente con un'approssimazione,  accettabile. La fascia contiene circa 4,8 milioni di italiani, di cui mezzo milione sono poco più di un quinto, ovvero in proporzione lineare poco più di 6 mesi su 5 anni. In definitiva, l'età mediana di P sarà pari a 47,8 anni contro 47,3 anni dell'Italia. Basta dunque questa piccola differenza tra due paesi molto simili all'Italia per dare luogo, nell'ipotesi fatta e fino a questo punto della pandemia, a oltre 5mila decessi in più, incrementando di quasi 90 decessi per milione il tasso di mortalità generale. 

Oltre che all'insegnante di logica e di matematica, suggerirei a Saurino di rivolgersi anche a un esperto e paziente amministratore che gli schiarirà le idee sulle problematiche legate al Covid in ambito condominiale. Problematiche sconosciute ai gonzi e ai fortunati che vivono in case monofamiliari. 

https://www.trevisotoday.it/casa/sicurezza/coronavirus-condominio-regole-positivo-covid.html

Modificato da fosforo311

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Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 non si arrende davanti ai numeri.

Sono i numeri, e non l'umile ilsauro24ore, che sbugiarda la sparata dell'età mediana che incide drammaticamente (cosa vorrà dire?) sulla mortalità effettiva di covid19.

I numeri dicono quanto segue:

in Canada la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 91% . In Canada l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Olanda la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Olanda l'età mediana della popolazione è 43,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Svezia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Svezia l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Danimarca la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90% . In Danimarca l'età mediana della popolazione è 42,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Norvegia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90%. In Norvegia l'età mediana della popolazione è 39,8 anni (dato 2020 worldometers).

Ancora una volta vale il caso di sottolineare che si tratta di Paesi che non hanno sistemi sanitari da Terzo Mondo.

Detto questo, il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 è costretto a inventarsi che le  popolazioni hanno età mediane prossime e che le rispettive quote di deceduti over 70 siano simili.

NEGATIVO. Le  popolazioni hanno età mediane

INFERIORI

e le rispettive quote di deceduti over 70 sono

SUPERIORI

Nello studio 

https://openknowledge.worldbank.org/handle/10986/34028

si legge a chiare lettere quanto segue:

"a greater share of reported COVID-19 deaths occur at younger ages in low- and middle-income countries (LMICs) compared to high-income countries (HICs). Based on data from 26 countries, p e o p le age 70 and older constitute 37 percent of deaths attributed to COVID-19 in LMICs on average, versus 87 percent in HICs.

Only part of this difference is accounted for by differences in population age structure".

Ovviamente il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 si limita a blaterare a vanvera una supercazzola senza fondamento scientifico alcuno, citando infine un articolo di trevisotoday (autorevolissimo, NdA) che non ci azzecca un azzoc con quello di cui stiamo discutendo.

La raccomandazione rimane la solita: il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 faccia pace con la realtà e domani mattina chiami uno psichiatra (serio).

La domanda rimane la solita: il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 quanta psilocibina avrà assunto per arrivare a pensare che la propensione a vivere in casette monofamiliari influenzerebbe Rt?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

PS: sfido il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 a trovare uno studio pubblicato su Nature o rivista equivalente che supporti l'ipotesi che l'età mediana incida drammaticamente (cosa vorrà dire?) sulla mortalità effettiva di covid19. 

Modificato da ilsauro24ore

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Si conferma che la zucca di Saurino pane e vino è vuota come quella del teschio che, coerentemente, si è scelto come avatar. Continua a ripetere, come un disco rotto e come sempre, le stesse cose, mentre io pazientemente confuto con la logica e con la matematica le sue idiozie. Gli ho dimostrato che leggendo i dati con attenzione e raziocinio, ben diversamente cioè da come li legge lui, si conclude che gli USA di Trump hanno risposto alla pandemia peggio di noi pur avendo un indice di mortalità più basso. Questo è dovuto al fatto che hanno un'età mediana di 9 anni inferiore alla nostra e l'età mediana influenza fortemente la mortalità da Covid. Poi gli ho dimostrato con un esempio artificiale (naturalmente se ne possono formulare altri con conclusioni analoghe) che anche un piccolo incremento dell'età mediana incrementa drasticamente il tasso di mortalità, ferme restando le altre condizioni. Nell'esempio considerato un'Italia invecchiata medianamente di appena 6 mesi supererebbe i 70mila decessi e scavalcherebbe nettamente il Perù al terzo posto della classifica mondiale per tasso di mortalità. Naturalmente, come ho scritto e come non entra nella zucca vuota di Saurino, la mortalità dipende anche da altri fattori ed è affetta da incertezza: Germania e Giappone hanno età mediane prossime alla nostra ma un tasso di mortalità pari a un quarto e a un 50simo del nostro rispettivamente. In particolare è spesso sottostimata la mortalità degli anziani mentre la loro esposizione al contagio varia da un paese all'altro, dunque i confronti riportati da Saurino tra paesi con età mediane prossime non dimostrano alcunché. Inoltre anche un bambino, ma un bambino pensante, capirebbe che chi vive in una casa monofamiliare è meno esposto al contagio di chi vive in condominio con ascensore, scale e altre parti comuni. Sempre ovviamente a parità di tutte le altre condizioni. Lasciamo quindi perdere questo ostinato quanto confuso forumista, palesemente negato per l'epidemiologia, e facciamo un plauso al governo Conte che mi avevo molto deluso e che avevo molto criticato per l'approccio e la gestione di questa seconda ondata. A quanto pare si sta ravvedendo e la tragica prospettiva di pochi giorni fa, cioè Natale tutto in giallo pur con limiti di spostamento tra comuni e regioni, sembra fare posto a un ben più logico Natale in arancione se non addirittura in rosso a livello nazionale. Il periodo natalizio, diciamo da sabato 19 dicembre a domenica 10 gennaio, tra cenoni, veglioni, tombolate, cerimonie religiose, shopping, *** consumistiche e settimane bianche, è potenzialmente e di gran lunga il più pericoloso dell'anno sotto il profilo della circolazione del virus. Quindi è giusto e sacrosanto inasprire la profilassi collettiva, mentre sarebbe demenziale allentarla anche in condizioni meno preoccupanti di quella che attraversiamo. Come del resto dimostrano paesi che hanno già varato severe restrizioni pur stando molto meglio di noi (come la Corea del Sud) o meno peggio (come Germania e Regno Unito). D'altra parte era prevedibile, e modestamente l'avevo previsto, che la strategia dell'apri e chiudi regionale adottata dal governo, che io chiamo "tira e molla parametrico", non avrebbe dato grossi risultati. La curva scende ma molto lentamente e in modo disomogeneo. Ieri, per esempio, dopo 6 giorni consecutivi di calo sono tornati a crescere i ricoveri nei reparti ordinari. Ieri sera dalla Gruber il prof. Vespignani sottolineava che allentare le misure prima di avere predisposto un adeguato sistema di tracciamento significa esporsi a una ricrescita pressoché certa della curva. La stessa cosa ripete da tempo il prof. Crisanti, e io umilmente con loro. Come ho scritto, il meccanismo di regolazione parametrica delle restrizioni  su base regionale adottato dal governo è concettualmente ben noto a qualsiasi studente di elettronica e di automatica: si chiama controreazione negativa e non può che portare a una stabilizzazione del sistema. Ma stabilizzare una situazione come quella che attraversiamo da inizio novembre equivale a cronicizzare  l'ecatombe. Mi ha fatto anche piacere leggere l'intervista di oggi all'ottimo prof. Galli. Lui parla di "tira e molla della politica", io di tira e molla parametrico, ma alla fine il concetto è il medesimo. 

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/12/15/news/coronavirus_galli_l_europa_chiude_da_noi_continua_il_tira_e_molla_in_troppi_non_hanno_capito_-278385471/

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Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 parla di Perù, shopping, cenoni natalizi, tombolate.

Ricordo al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 che stiamo parlando di quanto da lui ragliato il giorno 11 dicembre 2020 nel post delle ore 19.36:

"Saurino pane e vino ignora che l'età mediana degli italiani è 9 anni maggiore di quella degli statunitensi (47,3 contro 38,3, fonte Worldometer) e ignora che questo fattore incide drammaticamente sulla letalità effettiva del Covid".

Secondo quello che scrive il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31, il minore tasso di letalità effettiva di covid19 osservato negli Stati Uniti sarebbe da spiegare con la minore età mediana della popolazione statunistense rispetto alla popolazione italiana.

Come consolidata consuetudine, I DATI SMENTISCONO QUANTO AFFERMATO DAL CIALTRONISSIMO PERACOTTARO SERIALE FOSFORO31.

Nel mondo reale si osserva quanto segue:

in Canada la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 91% . In Canada l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Olanda la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Olanda l'età mediana della popolazione è 43,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Svezia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 89% . In Svezia l'età mediana della popolazione è 41,1 anni (dato 2020 worldometers);

in Danimarca la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90% . In Danimarca l'età mediana della popolazione è 42,3 anni (dato 2020 worldometers);

in Norvegia la quota degli ultrasettantenni sul totale dei decessi COVID19 è pari a 90%. In Norvegia l'età mediana della popolazione è 39,8 anni (dato 2020 worldometers).

Il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 continua a vaneggiare in preda ai fumi della boria, facendo violenza ai dati e OVVIAMENTE senza avere trovato uno studio degno di questo nome su Nature o rivista equivalente che confermi quanto da lui affermato.

Concludiamo che siamo di fronte all'ennesima balla galattica inventata al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31.

Ed è una balla galattica quanto affermato dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31: "i giapponesi osservano le norme profilattiche con più rigore degli italiani e degli spagnoli" .

Non esiste uno straccio di evidenza statistica a supportare quanto sopra.

Concludiamo che siamo di fronte all'ennesima balla galattica inventata al cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31.

Però la balla galattica che vince il Nobel 2020 è quella della "densità abitativa, che negli USA è poco più di un sesto della nostra, e la propensione degli americani a vivere in casette monofamiliari, propensione ulteriormente cresciuta durante la pandemia" che sono fattori che "influenzano Rt" .

OVVIAMENTE non esiste su questo pianeta uno studio pubblicato su Nature, o altra rivista equivalente, che possa essere di supporto a quanto sostenuto dal cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 .

Concludiamo che il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 ha inventato una balla galattica di tali proporzioni che può essere spiegata solo ipotizzando un massiccio uso di psilocibina da parte del cazzaro napoletano.

Come già autorevolmente sostenuto dal'umile ilsauro24ore, per il cialtronissimo peracottaro seriale fosforo31 è tempo di rivolgersi SENZA ULTERIORI RITARDI ad uno psichiatra (serio).

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

 

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Ahahahaha! Sempre più ridicolo il nostro Saurino. Guarda che non te lo prescrive il medico di postare su una materia per la quale sei palesemente e completamente negato. In base al tuo "ragionamento" (si fa per dire) sui dati che continui a citare come un disco rotto, confrontando il Sudafrica con il Giappone si dovrebbe dedurre che il Covid è una malattia spietata sui giovani ma lieve negli anziani. O quanto meno si dovrebbe escludere che l'età media sia un fattore positivamente correlato con il tasso di mortalità. Infatti in Sudafrica l'età mediana è oltre 20 anni inferiore a quella del Giappone ma il tasso di mortalità è quasi 20 volte quello del Giappone. Eppure il Sudafrica ha un sistema sanitario quasi da paese occidentale (hai mai sentito parlare di un certo Barnard?). Invece la deduzione corretta da farsi è che il Covid è all'incirca egualmente letale sugli anziani del Sudafrica e del Giappone, ma i giapponesi rispettano la profilassi e praticano il tracciamento dei contatti più e meglio dei sudafricani, quindi si contagiano molto meno. Discorso analogo se confrontiamo l'Italia con il Giappone. In questo caso la nostra età mediana è solo di poco più bassa (circa un anno) ma il nostro tasso di mortalità è 50 volte più alto. Oggi il Giappone ha toccato il suo record giornaliero di decessi dall'inizio della pandemia: 58 morti. Noi oggi 846 con meno della metà della popolazione giapponese. E abbiamo le strade e le piazze di tutti i centri urbani affollate per lo shopping, e i bar e i ristoranti addirittura con la gente in fila agli ingressi nelle regioni gialle. In Veneto oggi 165 morti, positivi/tamponi quasi al 20% ed è ancora in zona gialla da un mese e mezzo! Davanti ai giapponesi, ma anche ai cinesi, ai coreani, ai cubani e ai vietnamiti, noi dobbiamo solo toglierci il cappello e vergognarci.

Modificato da fosforo311

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12 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Invece la deduzione corretta da farsi è che il Covid è all'incirca egualmente letale sugli anziani del Sudafrica e del Giappone, ma i giapponesi rispettano la profilassi e praticano il tracciamento dei contatti più e meglio dei sudafricani, quindi si contagiano molto meno.

Hai evidenza statistica di quello che affermi?

Se la risposta è NO allora aggiorna il contatore delle balle galattiche.

Detto questo , ti faccio sommessamente presente che la realtà per l'ennesima volta ti prende a curegge (serie) nel muso.

Hai qualche idea sulle ragioni di questo fatto evidente?

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

PS: per curegge serie intendo quelle che vengono dopo avere diluviato una piattata di barbe di prete

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Mal comune mezzo gaudio.

 

Desisamente triste quando si evidenziano le disgrazie degli altri solo per nascondere le proprie.

:/

 

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