Diego, non camminerai mai solo!

Il più grande di tutti ci ha lasciato. Napoli è in lutto, lo sport mondiale è in lutto. Diego, il tuo piede era d'oro, il tuo cuore di più!

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17 messaggi in questa discussione

La testa però non era a posto per niente, oppure lo avete rovinato voi, trasformandolo in idolo quando era ancora troppo giovane per capire che la vita non è solo in un campo di calcio.

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4 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

La testa però non era a posto per niente, oppure lo avete rovinato voi, trasformandolo in idolo quando era ancora troppo giovane per capire che la vita non è solo in un campo di calcio.

Come sai, egregio, il geni.o si accompagna molto spesso con la sregolatezza. Sgarbi ha paragonato la genialità di Maradona a quella del Caravaggio, ma quest'ultimo fu ben più sregolato del campione argentino (si spinse fino all'omicidio). Un altro caso è quello di George Best, la mitica ala destra del Manchester United, alcolista cronico già da calciatore e poi fino alla morte (continuò a bere anche dopo il trapianto di fegato). Guarda caso, anche Best, come Maradona e Fidel Castro, morì un 25 novembre.

Diego era fondamentalmente una persona buona e ingenua. Nella sua vita non fece mai del male a nessuno se non a se stesso. Durante la sua prima stagione con il Napoli, un giorno portò l'intera squadra a giocare un'amichevole su un campetto dissestato e fangoso di periferia. La società era contraria, si rischiavano seri infortuni, Maradona pagò di tasca sua 12 milioni di lire di assicurazione. Lo scopo di quella partita era raccogliere fondi per un bambino malato. Si fidava di tutti, anche dei delinquenti che gli fecero assaggiare la cocaina. Gli piacevano le donne e tradiva sua moglie, pur amandola a modo suo, e ricoprendola d'oro. Ma Diego era soprattutto innamorato della palla di cuoio. Non saltava gli allenamenti solo a causa della cocaina e della vita notturna. Detestava la parte atletica, avrebbe voluto sempre e solo un pallone tra i piedi. O qualcosa di simile. Diceva Michel Platini: tutto quello che io riesco a fare con un pallone, Maradona lo fa con un'arancia. Mio padre, che di calcio se ne intendeva molto più di me, comprava il biglietto al San Paolo per vedere il riscaldamento pre-partita di Diego (vedi filmato). La partita, diceva, è solo un extra in omaggio. Senza la cocaina e gli altri vizi il mondo avrebbe visto per almeno 15 anni di seguito il marziano che portò quasi da solo la mediocre Argentina dei carneadi Cuciuffo, Giusti e Ruggeri, al titolo mondiale. E nessuno dubiterebbe che Maradona è meglio 'e Pelé. Maradona ha la cittadinanza onoraria di Napoli e la merita tutta perché pochi hanno amato questa città come lui. Il Barcellona, club molto più ricco del Napoli di Ferlaino (che si era salvato a stento dalla retrocessione), gli proponeva altri 5 anni di contratto a stipendio doppio, ma Diego scelse Napoli. Al presidente del Barcellona disse: io non inseguo i soldi, inseguo la palla. E i napoletani sono un popolo che contraccambia l'amore. Ieri, dopo la tragica e inaspettata notizia io sono sceso in strada. Per tradizione noi napoletani non affrontiamo il lutto in solitudine. La casa di un defunto viene invasa da parenti, amici, conoscenti, vicini di casa. Ognuno si prodiga per consolare e assistere i familiari del morto, anche se spesso si creano assembramento e confusione. Bene: la casa di Maradona era Napoli, è Napoli. Quindi era giusto scendere in strada, Covid o non Covid. Ho rivisto le scene di 53 anni fa. Ero un bambino, mio padre mi portò in strada, in mezzo alla gente, appena si diffuse la notizia dell'improvvisa scomparsa di Totò. L'unica differenza è che ieri si piangeva solo, mentre all'epoca era inevitabile anche sorridere quando qualcuno ricordava le mitiche battute del principe del sorriso. Francamente qualche lacrima è scappata anche a me: non accadeva da oltre 20 anni, dalla morte di mio padre. Chi non è napoletano non può capire il legame tra Napoli e Maradona. L'uomo che ha portato il Sud alla vittoria e al riscatto, sia pure solo su un campo di calcio. Ieri è morto uno di noi. Uno che continuerà a vivere nel ricordo di tutti noi. Dirò di più. Ieri è morto più di un campione e di una leggenda dello sport. È morto un mito di tutti i Sud del mondo. Un amico dei veri comunisti, come Fidel e Chávez, ma soprattutto un amico della povera gente, quella che le ville e le auto di lusso non può nemmeno sognarle, ma poteva sognare davanti a una prodezza del pibe de oro. Grazie Diego, non camminerai mai solo. 

https://youtu.be/JNCeAjcZK88

P.S. In questo secolo io non avevo mai visto tanto spazio mediatico (giornali, telegiornali, siti web) dedicato alla scomparsa di un personaggio pubblico, se non nel caso della morte di Giovanni Paolo II. Per il secolo scorso mi vengono in mente lady Diana e John Kennedy.  

Modificato da fosforo311

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Diego non era un *** ma un uomo che ha saputo sfruttare il suo Talento al meglio..

ma che poi,essendo un essere umano,ha commesso molti errori e di vario genere!

Piantiamola di descriverlo come un Santo!

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5 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Come sai, egregio, il geni.o si accompagna molto spesso con la sregolatezza. Sgarbi ha paragonato la genialità di Maradona a quella del Caravaggio, ma quest'ultimo fu ben più sregolato del campione argentino (si spinse fino all'omicidio). Un altro caso è quello di George Best, la mitica ala destra del Manchester United, alcolista cronico già da calciatore e poi fino alla morte (continuò a bere anche dopo il trapianto di fegato). Guarda caso, anche Best, come Maradona e Fidel Castro, morì un 25 novembre.

Diego era fondamentalmente una persona buona e ingenua. Nella sua vita non fece mai del male a nessuno se non a se stesso. Durante la sua prima stagione con il Napoli, un giorno portò l'intera squadra a giocare un'amichevole su un campetto dissestato e fangoso di periferia. La società era contraria, si rischiavano seri infortuni, Maradona pagò di tasca sua 12 milioni di lire di assicurazione. Lo scopo di quella partita era raccogliere fondi per un bambino malato. Si fidava di tutti, anche dei delinquenti che gli fecero assaggiare la cocaina. Gli piacevano le donne e tradiva sua moglie, pur amandola a modo suo, e ricoprendola d'oro. Ma Diego era soprattutto innamorato della palla di cuoio. Non saltava gli allenamenti solo a causa della cocaina e della vita notturna. Detestava la parte atletica, avrebbe voluto sempre e solo un pallone tra i piedi. O qualcosa di simile. Diceva Michel Platini: tutto quello che io riesco a fare con un pallone, Maradona lo fa con un'arancia. Mio padre, che di calcio se ne intendeva molto più di me, comprava il biglietto al San Paolo per vedere il riscaldamento pre-partita di Diego (vedi filmato). La partita, diceva, è solo un extra in omaggio. Senza la cocaina e gli altri vizi il mondo avrebbe visto per almeno 15 anni di seguito il marziano che portò quasi da solo la mediocre Argentina dei carneadi Cuciuffo, Giusti e Ruggeri, al titolo mondiale. E nessuno dubiterebbe che Maradona è meglio 'e Pelé. Maradona ha la cittadinanza onoraria di Napoli e la merita tutta perché pochi hanno amato questa città come lui. Il Barcellona, club molto più ricco del Napoli di Ferlaino (che si era salvato a stento dalla retrocessione), gli proponeva altri 5 anni di contratto a stipendio doppio, ma Diego scelse Napoli. Al presidente del Barcellona disse: io non inseguo i soldi, inseguo la palla. E i napoletani sono un popolo che contraccambia l'amore. Ieri, dopo la tragica e inaspettata notizia io sono sceso in strada. Per tradizione noi napoletani non affrontiamo il lutto in solitudine. La casa di un defunto viene invasa da parenti, amici, conoscenti, vicini di casa. Ognuno si prodiga per consolare e assistere i familiari del morto, anche se spesso si creano assembramento e confusione. Bene: la casa di Maradona era Napoli, è Napoli. Quindi era giusto scendere in strada, Covid o non Covid. Ho rivisto le scene di 53 anni fa. Ero un bambino, mio padre mi portò in strada, in mezzo alla gente, appena si diffuse la notizia dell'improvvisa scomparsa di Totò. L'unica differenza è che ieri si piangeva solo, mentre all'epoca era inevitabile anche sorridere quando qualcuno ricordava le mitiche battute del principe del sorriso. Francamente qualche lacrima è scappata anche a me: non accadeva da oltre 20 anni, dalla morte di mio padre. Chi non è napoletano non può capire il legame tra Napoli e Maradona. L'uomo che ha portato il Sud alla vittoria e al riscatto, sia pure solo su un campo di calcio. Ieri è morto uno di noi. Uno che continuerà a vivere nel ricordo di tutti noi. Dirò di più. Ieri è morto più di un campione e di una leggenda dello sport. È morto un mito di tutti i Sud del mondo. Un amico dei veri comunisti, come Fidel e Chávez, ma soprattutto un amico della povera gente, quella che le ville e le auto di lusso non può nemmeno sognarle, ma poteva sognare davanti a una prodezza del pibe de oro. Grazie Diego, non camminerai mai solo. 

https://youtu.be/JNCeAjcZK88

P.S. In questo secolo io non avevo mai visto tanto spazio mediatico (giornali, telegiornali, siti web) dedicato alla scomparsa di un personaggio pubblico, se non nel caso della morte di Giovanni Paolo II. Per il secolo scorso mi vengono in mente lady Diana e John Kennedy.  

In due hanno saputo affrontarlo su un campo di calcio, un grande difensore italiano, Claudio Gentile ed un rude randellatore basco di nome Andoni Goicoexea.

Ma Claudio Gentile umiliò il grande Maradona senza rompergli le ossa.

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1 minuto fa, robyrossa236 ha scritto:

Diego non era un *** ma un uomo che ha saputo sfruttare il suo Talento al meglio..

ma che poi,essendo un essere umano,ha commesso molti errori e di vario genere!

Piantiamola di descriverlo come un Santo!

Ho scritto che Maradona era una persona fondamentalmente buona e ingenua, non che era un santo. Era fin troppo umano e commise fin troppi errori, ma giocava divinamente. E non è affatto vero che sfruttò al meglio il suo talento. La cocaina è una droga, non un sostanza dopante pensata per migliorare le prestazioni sportive. Senza la cocaina e con una vita sobria, da atleta, Maradona avrebbe vinto almeno il triplo degli scudetti e dei campionati del mondo che ha vinto. 

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11 minuti fa, cortomaltese-*** ha scritto:

In due hanno saputo affrontarlo su un campo di calcio, un grande difensore italiano, Claudio Gentile ed un rude randellatore basco di nome Andoni Goicoexea.

Ma Claudio Gentile umiliò il grande Maradona senza rompergli le ossa.

Nello sport una singola partita non fa testo. In quel momento Maradona era nervoso e immaturo e l'Italia era la squadra più forte del mondo. Con il miglior Maradona e con un arbitro serio il rude randellatore Gentile avrebbe fatto la figura del birillo. Paolo Maldini era più forte di Gentile e quando gli chiesero chi fosse stato l'avversario più difficile da marcare incontrato nella sua carriera, rispose: "Facile, Maradona". 

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5 minuti fa, fosforo311 ha scritto:

Nello sport una singola partita non fa testo. In quel momento Maradona era nervoso e immaturo e l'Italia era la squadra più forte del mondo. Con il miglior Maradona e con un arbitro serio il rude randellatore Gentile avrebbe fatto la figura del birillo. Paolo Maldini era più forte di Gentile e quando gli chiesero chi fosse stato l'avversario più difficile da marcare incontrato nella sua carriera, rispose: "Facile, Maradona". 

Vero. Maradona era difficilissimo da marcare. Gentile riuscì nell'impresa non perché Maradona fosse nervoso o immaturo.

Ma perché Bearzot capì che solo un difensore a "baricentro basso" ci poteva riuscire.

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Povera Trottola della Laguna e’ molto significativo che ti interessino particolarmente i giudizi morali sulla vita di Maradona, ma vedi , Trottola , ad un *** sregolato quando togli la sregolatezza resta comunque la genialità. Invece , ad un meschino incapace come te ,  quando togli il moralismo,  restano i fallimenti di una vita mediocre che non lascerà il segno per nessuno.  E’ stata la tua  consapevolezza di essere nulla che ti ha spinto a discettare su quanto fosse poco irreprensibile la vita del grande Maradona .  Ora , però , torna a mungere!! 

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...,il tuo cuore di più ???? E' stato un calvario fargli riconoscere il figlio nonostante gli somigli in modo

più che lapalissiano !! Sono occorsi anni e cause civili prima di riconoscerne la paternità . e per il

ragazzo resterà sempre un trauma !!!

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2 ore fa, fosforo311 ha scritto:

.... Bene: la casa di Maradona era Napoli, è Napoli. Quindi era giusto scendere in strada, Covid o non Covid. Ho rivisto le scene di 53 anni fa. Ero un bambino, mio padre mi portò in strada, in mezzo alla gente, appena si diffuse la notizia dell'improvvisa scomparsa di Totò....  

Eh eh eh , sig Cazzaro !! Lei non doveva trasgredire . Lei ha buttato all’aria mesi e mesi di salite in ascensore al sesto piano , diete speciali antiCovid e passeggiate all’alba . Mi scusi , eh , ma lei non era quello del “datemelo a me uno che sta senza mascherina . Lo faccio pentire di essere al mondo “.  Lei non e’ quello che si aggirava in città per fare i controlli dei locali per far rispettare , con le buone o le cattive , le norme che erano state emanate e che non dovevano essere trasgredite per nessunissima ragione ??  Cosa la differenzia da quei Cialtroni (così ebbe a definirli) che senza nessun rispetto per gli altri scendevano a fiotte nei locali del centro storico e del lungomare ? Quindi cosa l’ha spinto a farlo ?? Ci dica , ci dica ( in realtà non ci dirà un caz.z.o ).

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1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Povera Trottola della Laguna e’ molto significativo che ti interessino particolarmente i giudizi morali sulla vita di Maradona, ma vedi , Trottola , ad un *** sregolato quando togli la sregolatezza resta comunque la genialità. Invece , ad un meschino incapace come te ,  quando togli il moralismo,  restano i fallimenti di una vita mediocre che non lascerà il segno per nessuno.  E’ stata la tua  consapevolezza di essere nulla che ti ha spinto a discettare su quanto fosse poco irreprensibile la vita del grande Maradona .  Ora , però , torna a mungere!! 

Ridicola marketta pisana, la genialità di Maradona è finita quando ha smesso di giocare a calcio.

Ma sono sicuro che lei mi dimostrera' che la genialità è proseguita anche dopo, con tutti i particolari della sua superiorità intellettuale da mono laureata.

Modificato da ahaha.ha

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2 ore fa, mariellasikelia ha scritto:

...,il tuo cuore di più ???? E' stato un calvario fargli riconoscere il figlio nonostante gli somigli in modo

più che lapalissiano !! Sono occorsi anni e cause civili prima di riconoscerne la paternità . e per il

ragazzo resterà sempre un trauma !!!

Forse sei troppo giovane per ricordare che all'epoca, tra Napoli e provincia, Barcellona e dintorni, e Buenos Aires e sobborghi, erano decine le ragazze che raccontavano di aspettare o avere avuto un figlio da Maradona. Per lo più erano scherzi di cattivo gusto, ma più di un caso finì in mano agli avvocati, mentre nel caso della Sinagra era tutto vero e Diego riconobbe quel figlio in colpevole ritardo. Probabilmente negò la paternità per non compromettere il rapporto con sua moglie, che alla fine comunque si ruppe. In ogni caso non basta una forte somiglianza fisica per attribuire una paternità: perfino l'esame del Dna dà probabilità non certezze. 

A completamento di un post precedente voglio anche ricordare che il vizio della cocaina Diego non lo prese a Napoli ma in Spagna.

Modificato da fosforo311

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53 minuti fa, ahaha.ha ha scritto:

Ridicola marketta pisana, la genialità di Maradona è finita quando ha smesso di giocare a calcio.

Ma sono sicuro che lei mi dimostrera' che la genialità è proseguita anche dopo, con tutti i particolari della sua superiorità intellettuale da mono laureata.

Ti sbagli scemina di una Trottolina . La genialità di Maradona non è terminata quando ha smesso di guidare . Terminerà solo quando il calcio non ci sarà più . Perché Maradona era il calcio . Era la sublimazione del calcio . E lo sarà in eterno !! Un po’ come te che sei la sublimazione dei mungitori . Ora vai a cena che poi devi assumere là pasticchina dei 20 e passa post prima di coricarti . Su ...!! 

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Maradona ha rappresentato per Napoli quello che Riva ha rappresentato per la Sardegna.

In entrambi i casi un simbolo di riscatto. Due scudetti per il Napoli e uno, giudicato quasi impossibile, per il Cagliari (i percorai che hanno vinto lo scudetto).

Napoletano è diventato Maradona, Sardo a tutti gli effetti Riva.

E Maradona lo ha cercato, lo ha voluto incontrare e si sono incontrati.

NB: Avrà avuto tanti difetti (ne abbiamo tutti) ma una azione come questa li fa passare tutti in secondo piano. Perché non è da tutti.

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://ilgiornaledellosport.net/26/11/2020/io-sono-diego-ecco-chi-era-maradona-una-partita-di-beneficenza-per-aiutare-un-ragazzino-per-un-intervento-chirurgico/&ved=2ahUKEwi1gIDK_6DtAhWLDuwKHf-HDKMQqOcBMAV6BAgMEAw&usg=AOvVaw1EYeF3wrWUyFfkzBMkJsP8

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Per quella partita, siccome Ferlaino non era d'accordo, avendo paura degli infortuni, pagò di tasca propria 12 milioni per l'assicurazione.

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1 ora fa, mark222220 ha scritto:

Ti sbagli scemina di una Trottolina . La genialità di Maradona non è terminata quando ha smesso di guidare . Terminerà solo quando il calcio non ci sarà più . Perché Maradona era il calcio . Era la sublimazione del calcio . E lo sarà in eterno !! Un po’ come te che sei la sublimazione dei mungitori . Ora vai a cena che poi devi assumere là pasticchina dei 20 e passa post prima di coricarti . Su ...!! 

stupidina di una ridicola marketta pisana, deve stare attenta quando scrive, "guidare non ha lo stesso  intendimento di giocare".

Anche se non sono un intenditore di calcio come lei, le ricordo che il calcio è nato molto prima di Maradona, lui ha dato il suo contributo da campione, forse il più grande, ma la genialità, (quella che non non mi ha spiegato cosa sia) a mio parere è un'altra cosa.

Mi permetta infine di ringraziarla per avermi annoverato nel gota dei mungitori ( ne conosce qualcuno?) ma se permette preferisco essere quello che le caccia in gola tutte le kagate che sparge sul forum e che, avrà visto, nessuno prende in considerazione.

Le auguro buona digestione con la speranza che non si faccia prendere dall'irritazione altrimenti passerà un'altra brutta nottata.

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Il 26/11/2020 in 16:34 , fosforo311 ha scritto:

Ho scritto che Maradona era una persona fondamentalmente buona e ingenua, non che era un santo. Era fin troppo umano e commise fin troppi errori, ma giocava divinamente. E non è affatto vero che sfruttò al meglio il suo talento. La cocaina è una droga, non un sostanza dopante pensata per migliorare le prestazioni sportive. Senza la cocaina e con una vita sobria, da atleta, Maradona avrebbe vinto almeno il triplo degli scudetti e dei campionati del mondo che ha vinto. 

Maradona mi piaceva piu da giovane,da vecchio è diventato un piccolo uomo deludente e si è lasciato morire 

per raggiungere felicemente i suoi genitori !

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