l'unica ad indignarsi è giorgia..il viminale tace

E pure costretti a lavorare quasi 20 ore consecutive senza sosta e senza pasti adeguati. È l’amara sintesi del servizio cui sono stati chiamati, giovedì scorso, gli agenti del reparto mobile di Roma. Servitori dello Stato, dunque abituati a portare a termine la missione nonostante tutto. Ma stavolta obbligati dal Viminale a subire un trattamento “indegno” e “disumano”.

Le foto, che ilGiornale.it pubblica in esclusiva, mostrano il velivolo sovraccarico di persone. Per ogni fila sei posti occupati, cioè tutti, senza alcun distanziamento tra poliziotti e migranti. Il servizio inizia alle 10 di mattina del 12 novembre, quando gli agenti partono da Roma in direzione Catania per trasferire al Nord 82 stranieri. Al primo giro caricano 40 immigrati e li scortano fino a Milano: non li hanno mai visti prima, non sanno se sono negativi o positivi al coronavirus, ma il dipartimento li fa viaggiare appiccicati come se fossero congiunti. L’aereo atterra in Lombardia alle 17.30. Neppure il tempo per un caffè che i poliziotti alle 18 ripartono subito e tornano a Catania per imbarcare gli altri 42 stranieri da accompagnare a Torino. Sotto la Mole l'aereo arriva alle 2 di notte, fa sbarcare i migranti e poi decolla di nuovo per riportare a casa i malcapitati poliziotti. Quando atterrano a Roma, cinque voli aerei dopo, sono ormai le 4.30 di notte. Cioè circa 20 ore consecutive di lavoro dal primo decollo.

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