shinycage

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Messaggi pubblicate da shinycage


  1. 🤣🤣🤣🤣 vedere gigino insieme al toscosaudita sostenere il prossimo governo Draghi, sarà una delle più grandi soddisfazioni per il mezzoscemo pisano.

    Birra e patatine per tutti.

    Offre il Sig. “Staisereno”

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  2. IL VENTENNIO DEMOCRATICO
    Ogni tanto passa qualcuno che dice pieno di indignazione: "Dite ai pacisfisti che la Russia sta ammazzando un sacco di ucraini!"
    Scusate, ma ditelo ai guerrafondai.
    I pacifisti non volevano la guerra e non la vogliono. 
    Quanto all'appello di Italia Viva che invita Mario Draghi a presentarsi in Parlamento "senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia", avrei soltanto una domanda: ma non si può fare prima abolendo anche le persone di stretta fiducia? Voglio dire: la storia è piena di capi politici che governano da soli. Non ricordo come si chiami questa forma di governo però garantisce stabilità. Può durare fino a vent'anni.
     

    A. O.

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  3. Il mezzoscemo pisano, si appresta a portare all’interno del forum il commiato di Mr. Zerovirgola.

    Ne consegue che il toscosaudita incassa l’ennesima e tremenda MAZZOCCATA dal M5S, restituita con gli interessi dopo aver ostinatamente e soprattutto vigliaccamente portato la mummia a palazzo Chigi.

    Suddetta mummia che sloggia dopo un anno😀 di sopravvivenza, su quanto costruito faticosamente da Conte.

    Ora per il toscosaudita si apre la pagina elezioni con buone se non ottime probabilità di incassare il famoso zerovirgola-zero che gli italiani si preparano a calciargli, in quel noto posto dove non batte mai il sole.

     


  4. 3 ore fa, ahaha.ha ha scritto:

    La domanda sorge spontanea:

    Italia più morta che viva, sopravvivera' alle prossime elezioni? 

    Il mezzoscemo pisano ( dargli dell’intero sarebbe un complimento) riesce a constatare l’ennesimo flop del toscosaudita da Rignano?

     


  5. Qualcuno spieghi all’ebete pisano la differenza tra denuncia, querela, cioccolata e kakka ( quest’ultima vigorosamente spalmata nei panini imbottiti e strabordanti)

    gnammmm 

    Ps. Tale madre, tale padre e prole perché ovviamente la quercia non produce melograni.


  6. Matteo Renzi è un ***. E ormai lo sappiamo. Ma stavolta si è superato. 

    Leggete bene, perché siamo alla leggenda. Cito l’articolo di stamani di Vincenzo Iurillo sul Fatto Quotidiano.

    “È accaduto in una delle numerose azioni legali intentate contro di noi. Citazione civile nei confronti della società editoriale, del direttore e di tre giornalisti del Fatto. Tra i quali la nostra valida Ilaria Proietti, cronista del settore politico. Nata nel 1973 e non nel 1974 come l’omonima collega di altra testata che si è vista recapitare a casa la busta verde, gravido presagio di noie legali che tutti preferiremmo evitare.

    A questo punto va aperta una parentesi. L’equivoco non ci sarebbe stato se la citazione fosse stata notificata soltanto alla sede del giornale (e sarebbe stata valida comunque). Renzi però preferisce far notificare ai domicili privati dei giornalisti. Così forse i loro vicini di casa possono assistere alle procedure di consegna della citazione legale.

    Parentesi chiusa. E chiuso anche il processo per l’Ilaria Proietti omonima: il giudice ha condannato Renzi a rimborsarle le spese legali sostenute, quantificate in 4.700 euro, da pagare subito.

    Una bastonata alla quale i legali dell’ex premier hanno provato invano a sottrarlo con motivazioni davvero singolari: le Ilaria Proietti iscritte all’albo dei giornalisti sono quattro (vero), e quelle che lavorano al Fatto Quotidiano sono due (falso, ce n’è una sola). E allora? Anzi, secondo il giudice proprio le omonimie avrebbero dovuto indurre Renzi a verificare con scrupolo chi stava chiamando in causa. Se Renzi guarirà dalla querelite, farà più attenzione la prossima volta”.

     


  7. Non dimentichiamolo a quegli insostituibilimbecilli del forum, partendo dal mezzoscemo pisano, fino ad arrivare a coccarmerdaccia:

    Un milione di poveri in meno nell’anno in cui è stato introdotto il reddito di cittadinanza: i dati di Eurostat sull’esclusione sociale.

    Secondo l'istituto di statistica europeo il calo delle persone in situazione di disagio nel 2019 è stato di poco inferiore al 2 per cento rispetto all'anno precedente. Più a rischio sono le donne e i giovani. Campania tra le Regioni messe peggio in tutto il continente.

    Sgnammmm!!!

     


  8. Nella sua E-news diramata ieri, il giorno dopo aver presentato al governo il progetto “Ciao”, la controproposta di Italia Viva sul Recovery plan, Matteo Renzi puntualizza: “Le note di Iv sul Recovery le invieremo domani (oggi, ndr) al ministro Gualtieri: io non chiedo che tutto ciò che scriviamo sia accolto. Mi basterebbe fosse letto. E magari chi non è d’accordo potrebbe fare la fatica di spiegare perché. Quello che è certo è che noi vogliamo spendere bene i soldi europei. Perché altrimenti ci strangoliamo con il debito e sprechiamo la più grande opportunità degli ultimi trent’anni”. Tranchant il leader di Azione Carlo Calenda: “Se Renzi ha la ragionevole certezza di arrivare a un governo Draghi, ben venga. Ma se finisce con un Conte ter e due ministri a Renzi, va preso a pernacchie.


  9.  

    di Antonio Padellaro 

    “C’è chi dice che io non sia abile nella strategia: può darsi, ma questa volta dal punto di vista tattico ho fatto un capolavoro perché li ho messi tutti con le spalle al muro” (Matteo Renzi a La Stampa). Bisogna dargliene atto, lui non si nasconde, parla come un azzardato giocatore di poker che mette sul tavolo l’intera posta (che non ha) sperando che gli avversari non vadano a vedergli il bluff. Non sono un esperto del ramo, ma chi lo è spiega che un bluff ha molte più probabilità di riuscire se effettuato contro un solo avversario. Mentre più giocatori nel piatto significa più persone da dover convincere a ritirarsi millantando una mano vincente.

    Purtroppo per il rottamatore di se stesso, a leggere i giornali, non gli dà retta più nessuno. Nel Pd, il ministro Dario Franceschini dichiara al Corriere della Sera che se cade il governo Conte si va al voto: concetto già espresso dal vicesegretario Andrea Orlando con il beneplacito di Nicola Zingaretti. Nel M5S, nessuno è così pazzo da rischiare il probabile dimezzamento dei parlamentari in caso di elezioni. Non parliamo dell’opposizione dove Matteo Salvini e Giorgia Meloni liquidano il senatore di Rignano come un inaffidabile traffichino della politica. Compreso Silvio Berlusconi, che proprio ieri ha dichiarato al Messaggero: “Bene il dialogo con Conte, dico no al governo di tutti”.

    Ma il pokerista senza punti in mano dovrebbe temere soprattutto quanto nei giorni scorsi è filtrato dalle stanze del Quirinale. Ovvero, in caso di caduta dell’esecutivo giallorosso, Sergio Mattarella non perderebbe tempo alla ricerca di pastrocchi più o meno tecnici e procederebbe all’immediato scioglimento delle Camere. E allora sì: Italia Viva, bye bye

    . Poiché il partitino artificiale creato con un’operazione di palazzo ai danni del Pd, attualmente viene valutato tra il 2 e il 3% dei voti. Perfino meno di Azione, il garage dove Carlo Calenda gioca a freccette. Ora, è pur vero che i due Matteo si somigliano in quanto a iattanza, ma sicuramente il Salvini che pretendeva i pieni poteri poteva contare su parecchi milioni di voti.

    Ora, tutto è possibile, ma c’è qualcuno sano di mente che affiderebbe le sorti, e il futuro, di un Paese sconvolto dalla pandemia, a un signore che forse neppure può contare sul consenso dei congiunti più stretti? Vedremo se alla fine Giuseppe Conte sfanculerà, come tanti italiani sognano, il bullo in Parlamento. Il quale, a proposito di capolavori tattici, ci ricorda la barzelletta del pugile suonato che si consola: quante me ne ha date… ma quante gliene ho dette.

     


  10. 1 minuto fa, ahaha.ha ha scritto:

    Io condivido e lei sig lucertolona?

    Credo che per lei sarà una sorpresa, scrivere che condivido un post pubblicato dal sottoscritto non più di 10 minuti fa.

    Mi dia retta sig. Risata, si prenda un po’ di riposo e di lontananza dalle megaputtanate scritte dallo scemopisano. 
    Ne ha un assoluto bisogno, come il papà del beota fiorentino di presentarsi in sede di giudizio.

    saluti


  11. “I have a dream, ho fatto un sogno: Giuseppe Conte che sfancula Matteo Renzi nell’aula del Senato, come fece con l’altro Matteo in quell’indimenticabile (per me, ma penso anche per voi) 20 agosto 2019. Direte: ma che volgarità, che mancanza di stile, di rispetto per i lettori e per le istituzioni, vergogna! Tutto vero, tutto giusto, mi vergogno, chiedo perdono, ma provateci voi a censurare i sogni, soprattutto i bei sogni, al culmine di un crescendo (stavo per scrivere ***) narrativo. 

    Ho sognato Conte che inizia il suo intervento (quasi) con le stesse parole dell’altra volta: Caro Matteo, minacciando la crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. A questo punto ho visto Renzi sbiancare (io sogno a colori) mentre ricordo che intorno a lui alcuni senatori italivivi si accasciavano disperati sui banchi.

    È straordinario, mi sembrava di essere lì mentre il caro premier rappresentava il pensiero di molti italiani che rammento parola per parola: caro Matteo, io non mi faccio ricattare da te e dal tuo partitino personale magari in cambio di qualche poltrona di potere, non ho alcuna voglia di galleggiare, o di tirare a campare per qualche settimana, o qualche mese in attesa del tuo ennesimo avviso di sfratto. 

    Ritengo che la sofferenza degli Italiani, i lutti che ogni giorno si sommano ai lutti, meritino rispetto. Se vuoi giocare a poker sulla pelle del Paese sappi che io non ci sto, e uscito da quest’aula andrò al Quirinale per dimettermi.

    E se dopo il mio gesto si andrà a elezioni anticipate, e se a vincere saranno Salvini e Meloni, vorrà dire che questo ci meritiamo, anzi vi meritate. Anche perché tu e i tuoi amici di Italia Viva andrete a casa e dovrete trovarvi un lavoro”.

    Antonio Padellaro

     


  12. SOTTOVUOUTO di un povero BABBEO

     

    È passato un altro giorno e l’Innominabile e i suoi cari non sono ancora riusciti a spiegare ai cittadini cosa contestano davvero al governo, al punto di minacciarne la crisi. L’altra sera, mascherine abbassate e fidanzato a parte, è bastato che la Gruber chiedesse lumi alla Boschi per squadernare coram populo il sottovuotospinto dell’ex ministra e del suo non-partito col suo non-programma, i suoi non-ideali e il suo esercito di non-elettori. Ormai l’hanno capito tutti che gli italomorenti non minacciano il governo per “difendere la democrazia, il governo e il Parlamento” dalla cabina di regìa voluta da Conte per monitorare le opere pubbliche del Recovery Plan, renderne conto all’Ue ed evitare i soliti sprechi, ritardi, truffe e intoppi all’italiana. Non certo per deliberarle (lo fanno governo e Parlamento) o per attuarle (lo fanno ministeri, regioni, province e comuni). Il motivo è un altro, ma se non lo dicono dev’essere perché non possono. Altrimenti gli scapperebbe dal ridere quando fanno i partigiani della democrazia violentata dal tiranno Giuseppi. Quando purtroppo contava – leggere Giacomo Salvini a pag. 4 per credere – l’Innominabile fece esattamente ciò che rimprovera falsamente a Conte: riempì Palazzo Chigi di “strutture di missione” (ben 7, ridotte da Conte a 3) e l’Italia di commissari ad (suam) personam: Sala a Expo, Piacentini al Digitale, Nastasi a Bagnoli, Gutgeld e Perotti alla spending review, Gabrielli al Giubileo.Quanto al suo rispetto per il governo e il Parlamento: teneva Consigli dei ministri di 2-3 minuti; imponeva trucchetti da magliari tipo “tagliole”, “canguri” e “supercanguri” per silenziare le opposizioni e cancellarne gli emendamenti; minacciava i dissidenti del Pd di “usare il lanciafiamme” e di non ricandidarli e, quando si mettevano di traverso nelle commissioni, li sostituiva con dei camerieri per far passare la controriforma costituzionale, cioè il piedistallo e il monumento equestre al suo ego; insultava chi lo criticava, inclusi i migliori costituzionalisti, come “soloni”, “professoroni”, “gufi” e “rosiconi”, lasciandoli poi finire da orde di manganellatori da social. Varò 54 decreti in 32 mesi senza emergenze paragonabili al Covid. Impose una legge elettorale incostituzionale (l’Italicum) a colpi di maggioranza (che poi era una minoranza drogata dal premio illegittimo del Porcellum) e financo a botte di fiducia. Poi nel maggio scorso, quando per fortuna non contava più nulla, presentò un “Piano choc per le opere pubbliche” da 180 miliardi con “100 commissari” dai pieni poteri – progettazione, attuazione e controllo – in barba alle leggi, al governo e al Parlamento. Ma ormai gli si perdona tutto, perché ci fa tanto divertire.

    Fatto Quotidiano -10 dicembre 2020

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  13. Anche Briatore risulta contagiato. Sembra sia ricoverato al S.Raffaele in condizioni che possono essere definite “serie” ma non preoccupanti.

    Il sindaco di Arzachena non è stato ascoltato mentre mostrava preoccupazioni anche per persone di una “certa età”:D

    Qualche volta adoro il lato Marxista del buon Dio.xD

    Auguro una pronta guarigione al nostro Flavio nazionale.

     


  14.  

    Dicevano: i 5Stelle sono totalitari perché comandano Grillo e Casaleggio. Poi Casaleggio morì e Grillo s’eclissò, allora dicevano: eh, non parla più perché l’han fatto fuori, anzi si è stufato, anzi i 5Stelle sono morti e lui fa un nuovo movimento. Poi è arrivato Casaleggio jr. e dicevano: non sono totalitari, sono ereditari. Ora Casaleggio sta sulle palle pure a Di Maio, allora dicono: ecco, fanno fuori pure Casaleggio. Dicevano: Rousseau è una roulette truccata, vince sempre il banco, cioè la Spectre casaleggiana: poi sull’abolizione del reato di clandestinità Grillo e Casaleggio dissero no, e vinse il sì; sull’alleanza col Pd Casaleggio sperava nel no, e stravinse il sì; l’altro giorno sulle alleanze coi partiti Casaleggio puntava sul no, ed è uscito il sì. Dicevano che i 5Stelle erano un monolite, una setta plagiata dai suoi guru, una massa di ebeti terrorizzati dalle espulsioni, anzi epurazioni, anzi purghe staliniane e rastrellamenti nazisti; ma dicevano pure, in lieve contraddizione, che il M5S è sempre sull’orlo della rivolta, della scissione, della fuga di massa, dell’esodo biblico. Dicevano che era ora di finirla con quest’allergia alle alleanze: quelli le hanno fatte, anche troppe e ora gli dicono che sono incoerenti ad allearsi.

    Dicevano che questa storia dei due mandati non aveva senso, in fondo bisogna pur imparare nei consigli comunali: allora quelli han levato dal computo il mandato in consiglio comunale, e ora gli dicono che sono incoerenti a fare ciò che gli avevano sempre detto di fare. Dicevano che i 5Stelle portano solo incompetenti: poi han portato il premier più competente da un pezzo, allora dicono che però non è iscritto e in fondo non è poi così competente. Dicevano che Conte voleva l’alleanza col Pd, mentre Di Maio la sabotava per indebolire Conte e tornare con Salvini: poi Di Maio, a urne di Rousseau aperte, s’è schierato pro alleanze, allora hanno detto che “ora Conte è più debole” (Claudio Tito, Repubblica). Dicono che i 5Stelle non hanno idee, infatti le cambiano su tutto: la Gronda di Genova (parzialmente vero, ma non è più quella da 5-6 miliardi bocciata in passato); il Tav Torino-Lione (mai cambiato idea: han perso in Senato contro Lega, Pd, FI, FdI); il Tap (mai cambiato idea: l’iter era troppo avanzato per fermarlo senza penali); il Ponte sullo Stretto (mai cambiato idea: infatti Conte vuole il tunnel, mentre a cambiare idea da No Ponte a Sì Ponte è Repubblica); i tunnel in generale (mai stati contrari ai tunnel: solo a quello del Tav Torino-Lione perché scaverebbe 60km di montagna contro i 4 dello Stretto e ospiterebbe non treni passeggeri, ma merci che già viaggiano da Torino a Modane sotto il Frejus).

    Ma dicono anche che ora il Pd è succube del M5S, che gli ha imposto la parte del suo programma che non era riusciti a imporre alla Lega dopo averla costretta a votare Dl Dignità, Reddito di cittadinanza, Anticorruzione, blocca-prescrizione, stop ai vitalizi ecc. Ma non spiegano dov’è lo scandalo se un partito di sinistra che da vent’anni faceva leggi di destra oggi vota misure di sinistra volute da un partito “nè di destra né di sinistra”: manette agli evasori, taglio dei parlamentari (storica battaglia della sinistra, dalla Iotti a Ingrao a Rodotà), reddito d’emergenza, salario minimo, fuori i Benetton da Autostrade, Stato in settori strategici dell’economia, bonus per bisognosi, incentivi al green. Dicevano che il M5S sapeva solo urlare “vaffa” a tutti e “partito di Bibbiano” al Pd (che purtroppo, a Bibbiano e dintorni, era pure vero): ora che ha smesso, gli dicono che è incoerente perchè ha smesso. Dicevano che il M5S deve spiegare perchè s’è alleato con la Lega e col Pd dopo aver detto mai con la Lega e col Pd: invece la Lega, il Pd e l’Innominabile non devono spiegare perchè si sono alleati col M5S dopo aver detto mai col M5S. Dicono sempre che i 5Stelle devono spiegare perchè chiedono agli iscritti il permesso di fare tutto: invece i partiti non devono mai spiegare perchè ai loro iscritti non chiedono mai il permesso di fare nulla.

    Dicono che la Raggi doveva evitare di ricandidarsi, visto che il Pd non la vuole: così ora avremmo la prima campagna elettorale della storia senza neppure un candidato (strano, visto che quelli che sanno come si fa il sindaco di Roma sono più numerosi di quelli che sanno come si fa il ct della Nazionale). Dicono che la svolta pro alleanze del M5S è positiva, così il Pd può vincere in tutti i Comuni e Regioni, ma solo a patto che il M5S si decida a dire che è di sinistra (non si vede perchè, ma è una fissa di Ezio Mauro: bisognerà fare qualcosa) e che Raggi e Appendino si ritirino (confondono il concetto di allearsi con quello di portare l’acqua con le orecchie). Dicono che il terzo parzialissimo mandato e le alleanze locali segnano la fine della diversità del M5S, ormai “un partito come gli altri” (senza sedi nè soldi nè pregiudicati, ma questi son dettagli). Nessuno dice che son cambiati anche e soprattutto gli altri, tutti più o meno grillizzati: sennò Benetton sarebbe ancora il re delle autostrade e l’Innominabile il segretario Pd, il premier non sarebbe Conte, i furbastri del bonus non farebbero notizia e tutti i partiti si batterebbero per il No al referendum. Dicono, dicono, dicono tutto e il suo contrario, per non sputare quello che davvero pensano: “Dovete morire”. Così Salvini sarebbe al potere da un pezzo e tutti vivrebbero felici e contenti.

     


  15. L'incostituzionalità dell' articolo 4 della riforma Renzi è firmata al femminile. "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme"

    La Corte suprema pubblica le motivazioni della bocciatura del Jobs Act. Incostituzionale la parte della riforma del lavoro che ancorava le indennità da corrispondere in caso di licenziamento solo all'anzianità di servizio. Una decisione che conferma i dubbi sollevati nel corso degli anni dalla Cgil. Quel criterio - spiega il documento - "non fa che accentuare la marginalità dei vizi formali e procedurali e ne svaluta ancor di più la funzione di garanzia di fondamentali valori di civiltà giuridica, orientati alla tutela della dignità della persona lavoratore".  Dopo due sentenze di illegittimità costituzionale e la pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali diventa esplicito l'invito a intervenire sulla normativa. Un monito al legislatore, secondo il sindacato di Corso d'Italia che commenta: "È tempo che questo intervento ci sia e che avvenga nel solco tracciato dalla Carta dei Diritti universali del lavoro, ancora ferma all'attenzione del Parlamento, dopo essere stata sostenuta da un milione e mezzo di firme".  Quella odierna è anche una sentenza storica perché per la prima volta in sessantacinque anni a firmarla sono state tre donne: la presidente della Corte Marta Cartabia, la giudice relatrice Silvana Sciarra e la cancelliera Filomena Perrone


  16. Povero somaro pisano. 
    Tra presunti attestati scolastici inesistenti, botte sui denti giornaliere e un isolamento generale al limite del soldato giapponese, dimenticato in qualche atollo nel Pacifico, non ti rimane altro che una confortante e strabordante razione di panini imbottiti e sgocciolanti.

    Gnam...

    xD


  17. 16 ore fa, cortomaltese-*** ha scritto:

    E con questo ? Le colpe dei padri non possono ricadere sui figli. E neppure viceversa: il tuo babbo non può essere imputato per avere un figlio scemo....


    xD Il corto di cervello, tenta l’insolita scalata di avvocato difensore delle cause inesistenti. 
    Probabilmente il mangia-sbira non si è accorto che nessuna ha menzionato il povero tappetaro. Semmai l’insolito accostamento babbo-figliol prodigo, ci porta ad una semplice valutazione:

    Kazzaro il padre, tale e quale il figlio.

    Un altro fulgido esempio di questa provata valutazione,  riguarda proprio il nostro Cortodicervello. Il padre del nostro eroe, era sovente spararle tra una bitta di ormeggio e una birra fresca, vaneggiando di fuoriserie da lui possedute.

    Stesso vizietto del figlio, che sparla di fuoriserie di lusso e del loro possesso, non facendo i conti, con il misero reddito raggranellato a fatica.
     

    Una quercia non farà MAI limoni.

    xDxDxD

    BrS


  18. 20 ore fa, ilsauro24ore ha scritto:

    Potrebbe essere una verità bugiarda o una bugia veritiera.

    In ogni caso il Bomba ne faceva una questione di dignità.

    BOMBA ARCHIBUGIANDUM EST

    Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

     

    xDxDxD