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A beneficio dei disinformati (in primis il ministro Orlando) e dei faziosi (in primis i reggicoda di Renzino e famiglia che, esattamente come faceva il Delinquente ai vecchi tempi, cominciano a evocare la storiella del golpe giudiziario, tout se tient ) oggi il Fatto Quotidiano pubblica due illuminanti interviste che allego. La prima è alla più nota e autorevole specialista italiana di diritto dell'informazione e della comunicazione, l'avvocato Caterina Malavenda; la seconda a uno dei più autorevoli giuristi italiani, il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. La prof.ssa Malavenda ci ricorda che, nella giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, un uomo pubblico ha una pri.vacy attenuata in relazione all'attività che svolge. Mentre il prof. Zagrebelsky ci ricorda la definizione che la Corte Europea dà dei giornalisti (si parla ovviamente di giornalisti veri, non di servi sciocchi tipo quelli che stanno (ri)mandando in rovina la (fu) Unità): cani da guardia della democrazia, e osserva che i cani da guardia "sono lì per mordere". Sottolinea poi che: "la distinzione tra penalmente rilevante e penalmente irrilevante per il giornalista, mi si passi il gioco di parole, non ha nessuna rilevanza. La pretesa per cui sarebbero pubblicabili solo le notizie penalmente rilevanti è priva di senso. E non acquista senso ripetendolo all’infinito".
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/ma-la-***-e-piu-debole-se-la-notizia-e-sul-potere/
Da parte mio traggo da quanto sopra una elementare conseguenza logica. Non sono i giornalisti (veri) quelli che attaccano la democrazia. I nemici della democrazia sono quelli che, come il patetico Orfini, attaccano i giornalisti (scomodi).
Modificato da fosforo31
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