LECTIO MAGISTRALIS

  Andarsene     fino  in  America,  per    ricevere   quello  che  in  Italia    riceve  tutti  i  giorni  ovvero  lezioni  anche  dagli   studenti.  A  proposito  uno  è  stato  zittito  perché  stava  facendo  una  domanda  troppo  scomoda  al  di  mejo...   ricorda     un  altro  episodio  dove    i  grilli  in  quella  occasione  si  sono  scatenati...  oggi  nessun   parla...

É colpa della kasta se dimail non ha potuto laurearsi! AhahHah

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Uno degli studiosi: “Avevate promesso competenze, ma il vostro partito è fatto da persone con istruzione molto bassa, e lei non è neanche laureato”. E il professor…
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7 messaggi in questa discussione

Presentazione  del  tutto  reale  ma  il  di  mejo se  ne  sarà  accorto  che  non  lo  presentava   dal   lato  migliore  ??

Il professore presenta Di Maio agli studenti di Harvard: "È il primo populista di destra qui. È raro come comunisti e unicorni"

 

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Populista di destra Di Maio? E allora, secondo questo professorino di Harvard, Donald Trump, quello che vuole alzare i Muri ai confini e bombardare i comunisti, cosa sarebbe: un neonazista un po' stagionato? Forse confondeva Di Maio con Salvini. Negli USA i 5 stelle sarebbero considerati un movimento utopistico di estrema sinistra. Non tanto per il programma ambientalista e il reddito di cittadinanza,  quanto soprattutto per la loro idea di E-democracy. Gli americani aborrono la democrazia diretta. Preferiscono affidarsi a un capo, a un commander in chief dagli ampi poteri, controllato, ma non troppo, da un'assemblea elettiva. Da quelle parti già un semplice attivista non inquadrato nei due partiti tradizionali, uno che fa politica in mezzo alla gente, viene guardato di cattivo occhio, viene considerato una testa calda. Peggio ancora se fa politica e proselitismo su Internet: viene schedato dall'FBI come un pericoloso sovversivo. Jill Stein, leader dei Verdi americani, un milione e mezzo di voti alle ultime presidenziali, è stata arrestata 3 volte. In metà degli Stati USA non è ammesso il referendum popolare e non è previsto dalla Costituzione a livello federale. In pratica i cittadini americani non hanno nessun potere di emendare o riformare la Costituzione, né di approvare o respingere un emendamento proposto dal Congresso.

In ogni caso una cosa è certa. Le università USA, quelle pubbliche e quelle private (come Harvard), a differenza delle nostre non sprecano tempo e denaro senza una ragione. Un capo di Stato o di governo può essere invitato per ragioni di prestigio dell'ateneo, ma se hanno invitato Di Maio vuol dire che ritenevano di avere qualcosa da imparare da lui e dal M5s. Anche se io resto fermo nella mia opinione: come candidato premier Di Battista vale tre volte Di Maio, e come premier varrebbe forse anche di più.

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Ah  già  diventato professorino ,  quel  Prof se  invece  avesse  fatto  una  elegia   al di  mejo  che  appellativo  li davi, dai  ormai  sei  diventato  un  fazioso e  non  t'accorgi   che  porti  in  palmo  di  mano  gente  peggiore  di  quella  che  contesti e  vai  pure   fuori tema  il  post  iniziale  era  tutt'altro   ma   guarda  anche  questo...

Il vicepresidente della Camera contestato da un docente italiano emigrato negli Usa: «Anch’io ho lasciato Napoli e sono laureato, e lei?»

Da Corriere Tv

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Uno sconosciuto professorino napoletano emigrato negli USA accoglie un connazionale e corregionale con una domandina a dir poco irrispettosa e sgarbata che appalesa tutto il suo ridicolo senso di superiorità derivante dal fatto di essere laureato e di insegnare ad Harvard. Delle due l'una: o questo professorino era un cafone in partenza o lo è diventato insegnando ai figli dei ricchi bovari e venditori di hamburger americani che possono permettersi di pagare una retta di 50.000 dollari. Nel primo caso mi verrebbe quasi di dare ragione a quell'altro cafone del ministro Poletti quando diceva che fanno bene i giovani che se ne vanno all'estero, perché così  "si tolgono dai piedi". Secondo questo professorino dei miei stivali, per governare sarebbe necessaria la laurea. Quando è ben noto (non a lui) che non solo in Italia ma anche negli USA oggi si laureano cani e porci. Basta pensare che in un ateneo non meno prestigioso e perfino più costoso ed esclusivo di Harvard riuscì a laurearsi in Economia un certo Donald Trump. E sono ben noti i casi dei tanti semianalfabeti campioni di basket, baseball e football americano laureati "per meriti sportivi" nei più prestigiosi college. Mi piacerebbe anche sapere dove e come hanno generosamente dato un pezzo di carta a questo professorino maleducato. Una cosa è certa: oltre alle regole della buona educazione non conosce nemmeno la Storia. Giorgio Washington, Abramo Lincoln, Harry Truman furono tre grandi presidenti degli Stati Uniti ma nessuno di loro era laureato. Il primo era un semplice agrimensore che si diede alla carriera militare; il secondo era figlio di un fabbro, studiò come autodidatta e diventò un grande avvocato per la sua abilità oratoria (e per fortuna non si imbatté mai nel nostro professorino di Harvard che gli avrebbe chiesto: come ti permetti di fare l'avvocato se non hai la laurea?); il terzo era un contadino.

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Il 4/5/2017 in 17:20 , fosforo31 ha scritto:

Populista di destra Di Maio? E allora, secondo questo professorino di Harvard, Donald Trump, quello che vuole alzare i Muri ai confini e bombardare i comunisti, cosa sarebbe: un neonazista un po' stagionato? Forse confondeva Di Maio con Salvini. Negli USA i 5 stelle sarebbero considerati un movimento utopistico di estrema sinistra. Non tanto per il programma ambientalista e il reddito di cittadinanza,  quanto soprattutto per la loro idea di E-democracy. Gli americani aborrono la democrazia diretta. Preferiscono affidarsi a un capo, a un commander in chief dagli ampi poteri, controllato, ma non troppo, da un'assemblea elettiva. Da quelle parti già un semplice attivista non inquadrato nei due partiti tradizionali, uno che fa politica in mezzo alla gente, viene guardato di cattivo occhio, viene considerato una testa calda. Peggio ancora se fa politica e proselitismo su Internet: viene schedato dall'FBI come un pericoloso sovversivo. Jill Stein, leader dei Verdi americani, un milione e mezzo di voti alle ultime presidenziali, è stata arrestata 3 volte. In metà degli Stati USA non è ammesso il referendum popolare e non è previsto dalla Costituzione a livello federale. In pratica i cittadini americani non hanno nessun potere di emendare o riformare la Costituzione, né di approvare o respingere un emendamento proposto dal Congresso.

In ogni caso una cosa è certa. Le università USA, quelle pubbliche e quelle private (come Harvard), a differenza delle nostre non sprecano tempo e denaro senza una ragione. Un capo di Stato o di governo può essere invitato per ragioni di prestigio dell'ateneo, ma se hanno invitato Di Maio vuol dire che ritenevano di avere qualcosa da imparare da lui e dal M5s. Anche se io resto fermo nella mia opinione: come candidato premier Di Battista vale tre volte Di Maio, e come premier varrebbe forse anche di più.

Povero Fosfy, stai diventando la barzelletta vivente del forum ...

Ecco a voi un populista di destra: così Harvard accoglie Di Maio

M5S
Immagine

Di Maio ospite alla scuola di specializzazione per i laureati di Harvard ha dovuto rispondere alle domande degli studenti e ricercatori, non senza qualche difficoltà

 Forse Luigi Di Maio pensava che tutto il mondo fosse Paese, ma in America gli hanno ricordato che non è così. Abituato a convocare conferenze stampa senza domande, ad intervenire senza contraddittorio nei programmi tv oppure in collegamento esterno (con tanto di claque al seguito) o a pontificare sul sacro blog, deve essere rimasto molto male dell’accoglienza riservatagli all’università Kennedy Harvard School, che è la scuola di specializzazione per i laureati di Harvard (cosa diversa rispetto all’Università stessa).

Una precisione che è d’obbligo visto il gran clamore che ha suscitato la visita di Di Maio oltreoceano.

Prima di tutto la presentazione: il professore Archon Fung, che introdotto il candidato in pectore del M5, ha definito il MoVimento come “populista di destra”. Una definizione che in Italia avrebbe creato un caso diplomatico per giorni, con probabili ( e consueti)  attacchi ai media. Ma poi il professore di Democrazia e cittadinanza, ha voluto precisare: “Abbiamo ricevuto tante lamentele perché invitavamo qui Luigi Di Maio. Per questo voglio spiegare lo spirito con cui lo riceviamo: è importante coinvolgere anche chi ha punti di vista molti diversi dai nostri. Abbiamo spesso speaker dal centro-sinistra, qualche volta anche dal centro-destra, ma un populista considerato di destra, non lo abbiamo mai avuto”. Per non far sembrare la cosa troppo brutta si è lanciato anche in un parallelo con l’attuale presidenza Usa a guida Trump ricordando che, per gli stessi motivi che lo hanno portato a vincere, anche Di Maio “potrebbe essere il prossimo primo ministro in Italia”. Chissà se il leader pentastellato avrà gradito.

Poi è stata la volta del discorso di Di Maio, letto parola per parola da un foglio, a cui sono seguite una serie di domande, alcune molto ficcanti.

Jacopo Iacoboni su La Stampa riporta quelle di un classico caso di cervello in fuga: “Il punto più imbarazzante è stato quando un ricercatore italiano che ha studiato ad Harvard, Mario Fittipaldi (caso ha voluto che venisse anche lui da Napoli – s’è concesso una battuta sul fatto che a tutti, anche a lui, piace la pizza e la mozzarella, e avrebbe preferito restare a fare ricerca in Italia anziché doversene andare così lontano) gli ha domandato: “Vi siete presentati sulla scena anche parlando di competenze. Ma io non accetto che questo partito sia fatto da persone con un’istruzione molto bassa, come anche lei, bisogna dire, che non ha finito l’università ma che parla di eccellenze universitarie. Paola Taverna, che faceva l’assistente di laboratorio, deve venire a spiegare a me, che studio queste cose da anni, come funzionano i vaccini?”.

Domande che in America è lecito fare ma che in Italia sono quasi diventate un tabù; basta vedere come ha reagito Marco Travaglio all’articolo del New York Times proprio sul rapporto M5S e morbillo additando il quotidiano “come giornale umoristico” e di essere “sedicenti cacciatori di fake news”.

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