Effetti Jobs act: nel 2016 quasi un milione di licenziamenti +5,7%

Con il Jobs Act sono state introdotte le nuove norme sui licenziamenti ma anche di contrasto alle dimissioni in bianco con l'obbligo della comunicazione online, entrato in vigore anch'esso a marzo 2016. E nel 2016 ci sono stati quasi un milione di licenziamenti: +5,7%. Sono gli effetti delle norme introdotte con il Jobs Act. Diminuiscono invece le dimissioni in bianco, con lʼobbligo della comunicazione online... ma voi questi progressi li avete visti?

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

12 messaggi in questa discussione

secondo me il Job Act ha fatto solo danni...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

eppure,  nonostante il flop, uno insisteva ke la disoccupaz era in diminuz e tutto andava bene xò, il male peggiore,  nn erano le balle ke sto tizio raccontava e visibili a tutti e facilmente smaskerabili ma i compagni ke gli credevano in pubblico salvo poi lamentarsi in privato xké il figlio nn trovava lavoro, il padre era esodato e tutti campavano con la pensione del nonno xké nn arrivavano a fine mese...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

e delle eliminazione dei voucher,che m isi racconta? ah si...i sindacalisti hanno appoggiato l'eliminazione..ma loro,pagavano i loto impiegati con questi!!!!

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

i voucher avevano anche degli aspetti positivi...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

veramente e quali?

11 minuti fa, mariallen ha scritto:

i voucher avevano anche degli aspetti positivi...

 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

per esempio l'introduzione dello strumento delle dimissioni online ha fatto di molto diminuire le cause di cessazione...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

per esempio l'introduzione dello strumento delle dimissioni online ha fatto di molto diminuire le cause di cessazione...

 

ma sei proprio sicura?

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

diminuiscono i licenziamenti perché oramai li hanno licenziati già tutti!

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Inviata (modificato)

10 minuti fa, crocy75 ha scritto:

per esempio l'introduzione dello strumento delle dimissioni online ha fatto di molto diminuire le cause di cessazione...

 

ma sei proprio sicura?

Se  prima  ,  al momento di assumerti   ti facevano   firmare  le  dimissioni  in  bianco, quando poi te   le  mettevano  sul tavolo   non  risultavi  tra  i  licenziati...S

Senza   voucher  certi  lavori   venivano  svolti  in  nero, ora  se  non  trovano un  buon  sostituto   torneranno  in  nero...che  poi certi  prenditori  ne  abbiano   approfittato  è acclarato ,  sarà  colpa  del  voucher  o del  prenditore  che  ne  ha  approfittato ?? 

Modificato da pm610

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
3 minuti fa, pm610 ha scritto:

Se  prima  ,  al momento di assumerti   ti facevano   firmare  le  dimissioni  in  bianco, quando poi te   le  mettevano  sul tavolo   non  risultavi  tra  i  licenziati...S

Senza   voucher  certi  lavori   venivano  svolti  in  nero, ora  se  non  trovano un  buon  sostituto   torneranno  in  nero...che  poi certi  prenditori  ne  abbiano   approfittato  è acclarato ,  sarà  colpa  del  voucher  o del  prenditore  che  ne  ha  approfittato ?? 

ovviamente non citi i  sindacati,visto che il cammusso ha firmato per toglierli..perccato che negli stessi sindacati,pagavano gli mpiegati  proprio con i voucher!! arimba..svejate

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Scusate ma dov'è la sorpresa? Il Jobs act è una leggiaccia scritta sotto dettatura di Confindustria per spostare verso i padroni quel poco di potere contrattuale che era rimasto nelle mani dei lavoratori e per giunta per regalare un bel po' di denaro pubblico agli stessi padroni sotto forma di decontribuzioni. Senza una sostanziosa ripresa economica, che al momento non si vede e che avrebbe bisogno di ben altri provvedimenti e di ben altre politiche per essere innescata, i licenziamenti non potranno che aumentare. Il Jobs act era un'idea malsana e fallimentare in partenza, il sottoscritto lo scrisse fin da subito, qualche piddino serio pure, e abbandonò il partito finito nelle mani dei padroni, oggi se ne accorge anche l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano:

http://www.cesaredamiano.org/2017/03/30/jobs-act-damiano-ammettiamo-che-non-ha-funzionato/

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Come da tradizione, la pubblicazione dei dati Inps sull’occupazione è un’occasione imperdibile per i professionisti delle strumentalizzazioni ed i bufalari  sempre pronti a piegare i numeri alle proprie esigenze di parte. Per leggere in quei numeri, come molti stanno facendo in queste ore, un fallimento delle politiche occupazionali degli ultimi anni ci vuole una buona dose di fantasia.I dati Inps di oggi arrivano al dicembre 2016 e quindi chiudono il bilancio di due anni di Jobs Act, se prendiamo a riferimento il gennaio 2015 quando entrò in vigore la decontribuzione totale delle nuove assunzioni a tempo indeterminato. La prima notizia è che la variazione netta sul totale dei rapporti di lavoro subordinato dall’introduzione del Jobs Act in poi è positiva per oltre 968 unità (+628 mila nel 2015, +340 mila nell’anno successivo). Tanto per avere un idea: nel biennio precedente si erano registrati sempre saldi negativi (nel 2014 -34.000 unità, nel 2013 -101.000). Considerando i soli contratti a tempo indeterminato, il saldo dei due anni, grazie alla trasformazione di contratti a termine o di apprendistato, supera il milione. Se qualcuno due anni fa avesse promesso la creazione di un milione di nuovi contratti permanenti (al netto di dimissioni e licenziamenti) sarebbe stato preso per un venditore di fumo. Appare quantomeno difficile scorgere in questi numeri un “crollo dei contratti stabili”. E i dati del 2015 e del 2016 vanno letti insieme perché il 2015 è stato l’anno degli sgravi contributivi totali, che hanno creato una decisa inversione di tendenza nelle assunzioni, spingendo anche molte imprese ad anticipare le proprie decisioni di stabilizzazione. Conclusione: i contratti stabili non sono affatto crollati, casomai sono stati anticipati al 2015, e comunque il dato finale del biennio del Jobs Act è un dato straordinariamente positivo – il milione di posti di lavoro di berlusconiana memoria non è fumo ma realtà. La seconda notizia riguarda i licenziamenti. Molti fingono di non sapere che il numero di licenziamenti naturalmente aumenta se l’occupazione aumenta: quel che conta è il tasso di licenziamento in relazione al numero dei contratti di lavoro esistenti. Anche se curiosamente pochi lo sottolineano, il tasso dei licenziamento è in continua diminuzione dopo il Jobs Act: dal 6,5% del 2014 si è scesi al 6,1% del 2015 per arrivare al 5,9% dell’ultimo anno. Numeri che contraddicono clamorosamente la bufala che i licenziamenti sono aumentati per colpa del Jobs Act, bufala sulla quale qualcuno è già in campagna elettorale e qualcuno , su questo forum , continua senza citare uno numero , ribadisco uno , come invece faccio io , a fare le figure del bufalaro e del Cazzaro fazioso ( ogni riferimento a Fosforo e' , naturalmente , voluto ). Saluti 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

È necessario essere registrati per poter lasciare un messaggio

Crea un account

Non sei ancora iscritto? Registrati subito


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.


Accedi ora