Referendum e riflessioni

Nel referendum costituzionale di ieri hanno vinto in tanti, da Grillo a Salvini, da Brunetta a Meloni, da Travaglio a D’Alema. Anche Berlusconi ha vinto ma non festeggerà più di tanto perché sa che da adesso l’ecosistema politico sarà più dissestato e tormentato. Ha perso un uomo solo, Matteo Renzi, che s’è assunto l’intera responsabilità di un risultato che cancella il suo processo riformista e congela la sua carriera politica. 

Quanto è accaduto negli ultimi mesi, dopo l’approvazione della riforma costituzionale a Montecitorio e Palazzo Madama, è riassumibile in pochi passaggi. Renzi in primavera ha dato al referendum costituzionale il carattere di un plebiscito su di sé e sul suo operato biennale a Palazzo Chigi. Poteva non farlo, però è nella sua natura alzare sempre la posta. Le destre e le sinistre più estreme, i populisti grillini e i rottamati ex PCI PDS Ulivo DS hanno colto al volo l’occasione calcando la mano sul valore da prova di Dio del voto di ieri. Con grave ritardo il capo del governo e segretario del Partito Democratico s’è reso conto d’essersi cacciato in un vicolo strettissimo, forse senza uscita. Ha preso sulle spalle tutto il carico della campagna referendaria tacitando i comprimari meno efficaci, abbassando i toni e puntando sulla spiegazione del quesito e degli effetti positivi di una vittoria del sì e negativi di quella del no. Ha combattuto duramente. Non ce l’ha fatta. La sconfitta è tutta sua. Ma si tratta pur sempre di una sconfitta che gli assegna quasi personalmente il 40 per cento dei consensi: che non è poco per un leader che s’è trovato contro persino una fetta significativa del suo partito.

I suoi avversari non hanno avuto nemmeno bisogno di confezionare uno straccio di messaggio costruttivo. Hanno sfruttato il vento populista e di destra che soffia forte in tutto il mondo occidentale. Come i britannici che con la Brexit hanno affondato la mediazione di Cameron e ucciso ogni prospettiva europea, come gli americani che con Trump sbaraccheranno le riforme interne di Obama e vanificheranno gli sforzi di costruire nuovi rapporti internazionali, così gli italiani hanno optato per un cambiamento di cavallo al buio piuttosto che salvare quanto di buono il governo Renzi ha fatto. Hanno dato credito a quanti che per quasi tre anni hanno chiuso le proprie comparsate in tv con la madre delle invettive antirenziane: “È un premier non eletto dal popolo. È illegittimo com’erano illegittimi Monti e Letta prima di lui”. Non sono stati impressionati - gli italiani - dal fatto che è un’invettiva senza alcuna base costituzionale in quanto nel nostro regime parlamentare sono le camere a scegliere il presidente della Repubblica, che a sua volta dà l’incarico per la formazione del governo a un cittadino, non importa se  eletto o no, affinché trovi una maggioranza nelle Camere. Ed allora , oggi , tutti coloro che hanno esultato per aver saputo " difendere" la Costituzione dagli attacchi antidemocratici del "dittatore fiorentino " mettendo assieme coppie indecenti ed improponibili come Landini e Passera, come Berlusconi e Davigo , come Salvini e Don Ciotti, come Grillo e Marino , come l'Anpi e Casa Pound, se ne debbono stare buonini buonini e visto che hanno salvato la Costituzione ora dimostrino di saperla difendere anche in questa occasione e si attengano a quel che Mattarella  deciderà sul da farsi essendo questo il ruolo che la Costituzione  assegna al Presidente della Repubblica . A nessuno venga in mente di tirare per la giacca il Pdr.

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1 messaggio in questa discussione

Bravo. Rifletti e nel frattempo

http://www.emorroidistop.com/pomate/

scegli con attenzione tra i prodotti che l'industria farmaceutica mette a disposizione di chi riflette.

Sono inoltre certo che un sonorissimo

AMBECILLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

aiuterà la riflessione.

Buona futura opposizione di inquisiti di sinistra a tutti

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