La patetica Madia (ri)minaccia querele mentre il FQ ribadisce i fatti

Chi di noi, cari forumisti, non si è mai cimentato con il popolarissimo rompicapo del cubo di Rubik? Mi ricordo epiche sfide tra il sottoscritto e gli altri studenti del Politecnico di Napoli nelle pause tra una lezione e l'altra. All'epoca (primi anni '80) ci chiedevamo: in quante mosse, al massimo, Dio riuscirebbe a domare il diabolico cubo partendo da una qualsiasi delle oltre 43 trilioni di configurazioni iniziali possibili? Esistevano solo delle congetture su questo numero, chiamato dai matematici "il Numero di Dio", ma nessuna dimostrazione formale e nessun computer abbastanza potente per risolverlo. Qualche anno fa, impiegando una ingente potenza di calcolo (ovviamente guidata dai matematici: una soluzione esaustiva, a forza bruta, sarebbe tuttora impossibile), è stato dimostrato che il Numero di Dio é pari a 20 (cioè 20 rotazioni di facce del cubo). Ebbene, la patetica ministra Madia, se effettivamente querelasse il FQ, cosa che minaccia di fare da quasi un anno, sarebbe paragonabile a quello sprovveduto a digiuno di matematica e di informatica che osasse contestare il citato risultato. Perché il FQ si è limitato a scoprire mediante strumenti informatici (dei software antiplagio) e a pubblicare un fatto oggettivo, incontrovertibile e facilissimamente verificabile ex post: nella sua tesi di dottorato la Madia ha COPIATO, senza virgolettare e senza citare le fonti, da altre pubblicazioni, brani per complessive 4000 parole e oltre. Per fatti del genere nei paesi seri fior di politici e ministri si sono giocati la carriera. E vengono annullate lauree e dottorati. Punto. Tutto il resto sono chiacchiere e  arrampicate sugli specchi per difendere l'indifendibile. Anzi, per la verità c'è un'altra cosetta: la Madia dichiara di avere svolto la parte sperimentale della tesi presso l'università di Tilburg. Ma l'ateneo olandese, interpellato 4 volte dal FQ, nega seccamente. Cosa vuole ora la ministra dal giornale di Travaglio? Nessun giudice onesto e sano di mente può condannare un giornale per avere pubblicato dei FATTI. Probabilmente la ministra spera solo di ripulirsi un poco la faccia in campagna elettorale minacciando ancora querele, senza temere di perderla definitivamente (la faccia) dopo l'inevitabile sentenza che darà ragione al Fatto. Perché siamo nel paese di Pulcinella e la sentenza arriverà, se arriverà, tra anni e sarà relegata in un trafiletto di due righe sui giornaloni. Ma io spero che faremo molto prima noi elettori a mandare definitivamente a casa la dottoressa Madia. Nel frattempo godiamoci questo bellissimo articolo con cui Stefano Feltri risponde  a testa alta alle minacce della ministra. Si conferma, en passant, che il FQ è un'autentica fucina di giovani talenti del giornalismo italiano. Il quale ha urgente bisogno di un ricambio generazionale: gli Scalfari e i Feltri (Vittorio) hanno fatto il loro tempo e ormai danno i numeri. D'altra parte, con due maestri di scuola montanelliana come Marco Travaglio e Peter Gomez, e due grandi vecchi del giornalismo di sinistra del calibro di Antonio Padellaro e Furio Colombo, gli allievi imparano presto e bene.

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/la-madia-copio-ma-riannuncia-querele/

 

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Imt: è originale la tesi di dottorato del ministro Madia 

Il risultato dell’esame chiesto a una società torinese L’ultimo “imprimatur” da parte di una commissione di saggi

31 Ottobre, 2017

LUCCA. La tesi di dottoroato del ministro Marianna Madia è originale. Lo sostiene un’analisi della società Resis, incaricata da Imt di esaminare l’elaborato di Madia (studente a Imt dal 2005 al 2008). Lo spiega in una nota proprio la direzione della scuola di Alti studi, “espandendo” lo stringatissimo comunicato stampa di venerdì scorso. 

Dopo l’esplodere del caso Madia, con l’accusa di aver copiato buona parte della sua tesi di dottorato, «come primo passo ***, a metà aprile, veniva nominata una commissione istruttoria interna formata dai cinque professori ordinari a tempo pieno di Imt con il mandato di eseguire un riesame della tesi. Al contempo, a ulteriore garanzia di indipendenza, terzietà e autorevolezza, veniva anche istituito un comitato di saggi formato da Francesco Donato Busnelli, professore emerito di diritto civile al Sant’Anna di Pisa, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, Massimo Egidi, professore emerito di economia alla Luiss. con il compito di coadiuvare il direttore della scuola nella valutazione delle risultanze degli accertamenti». 

A maggio, la commissione istruttoria interna terminava i suoi lavori «e riscontrava la regolarità del percorso dottorale della dottoressa Madia e del conseguimento del titolo, facendo presente al contempo di non disporre di tutti gli elementi necessari per potersi esprimere oltre nel mandato ricevuto. Per compiere le ulteriori valutazioni necessarie per il completamento del procedimento, all'inizio dell'estate, avvalendosi anche del parere di personalità del mondo accademico e scientifico internazionale, la scuola eseguiva una ricerca volta ad individuare esperti terzi di comprovata esperienza in materia di plagio, integrità della ricerca e condotta scientifica, giungendo a indentificare la società Resis S.r.l. A seguito del mandato *** conferito nel mese di settembre scorso, la Resis esaminava la tesi e redigeva una relazione finale, rilevando il grado di originalità della tesi alla stregua dei criteri di valutazione propri dello specifico settore accademico. La relazione inoltre giudicava positivamente le procedure adottate da Imt nel seguire e valutare la tesi e il percorso dottorale della candidata». 

A ottobre la relazione di Resis è stata «trasmessa integralmente al comitato dei saggi, che ne validava la serietà e la qualità dei risultati e riscontrava un alto grado di accuratezza nella ricostruzione dei fatti e di precisione e dettaglio nel considerare i punti critici. Il comitato dei saggi concludeva che il direttore della scuola, nel recepire la relazione finale di Resis, ha svolto pienamente e in totale trasparenza il compito di accertare i fatti contestati e di collocarli nella giusta cornice organizzativa e culturale. Nel ribadire quanto già affermato lo scorso venerdì 27 ottobre, la direzione della scuola *** considera pertanto definitivamente concluso l’iter preliminare iniziato nel mese di aprile scorso e ritiene di non avviare alcun procedimento ulteriore».


 

*** 
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