Questa sarebbe la TV indipendente di Stato ?

La scena muta di Fabio Fazio con Berlusconi Zero domande, neanche quando cita Dell’Utri   I processi e le inchieste tenuti fuori dall’intervista. L’ex Cavaliere elogia il co-fondatore di Forza Italia
e co-indagato nel fascicolo per le stragi del ’93 (ma questo i telespettatori di RaiUno non l’hanno saputo)

Nessuna domanda sui processi, sulle condanne, sulle prescrizioni, sull’indagine per le stragi di mafia. Nessuna domanda sul conflitto di interessi che non è certo diverso dai decenni scorsi, quando era considerato incompatibile con il ruolo istituzionale. L’incandidabilità, poi, è un dettaglio quasi trascurato. Nessuna domanda sugli alleati di Lega e Fratelli d’Italia in rapporti più o meno chiari con l’ultradestra (ma campo libero sugli attacchi ai Cinque Stelle “che non hanno mai lavorato”). Insomma, mezz’ora di comizio. In prima serata, su RaiUno. È un Silvio Berlusconi a ruota libera quello che siede al tavolo con Fabio Fazio per Che Tempo che fa

 

E questi sarebbero i conduttori milionari ? Povera Italia !

Modificato da monello.07

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3 messaggi in questa discussione

E quanti saranno quelli che voteranno il redivivo?....quello si povera Italia.....

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"Signor primo ministro, lei ha le mani sporche di sangue? Intende dimettersi?" 

Questo chiedeva, senza giri di parole, un giornalista inglese al premier Tony Blair durante una  conferenza stampa congiunta col premier giapponese ai tempi della guerra sporca in Iraq.  

"Signor presidente, lei è un cocainomane?"

Questo chiedeva, senza giri di parole, David Letterman al presidente Bush nella sua popolare trasmissione televisiva.

Ebbene, nel paese di Pulcinella un conduttore strapagato del servizio pubblico ospita un ex premier pregiudicato, pluriprescritto e plurinquisito, con una indagine per strage mafiosa appena riaperta su di lui e sul suo ex braccio destro, detenuto per mafia, e cosa gli domanda?

"Esiste davvero il nuovo presidente del Milan?"

"Presidente, cosa voleva fare da bambino?"

Etc.

Ma ora immaginiamoci David Letterman che intervista il Delinquente.

Signor presidente, quando lei da giovane cantava sulle navi da crociera, vi spacciava anche la cocaina?

Signor presidente lei corruppe un senatore per rovesciare il governo Prodi?

Signor presidente, lei è stato il mandante di qualche strage mafiosa?

Nei paesi seri i giornalisti sono pagati per fare domande scomode ai potenti. Nel paese di Pulcinella i giornalisti più pagati sono quelli che ai potenti non fanno domande serie e men che meno domande scomode. Ma c'è di più. Io sono convinto che in un paese serio un personaggio come Berlusconi, ammesso che fosse a piede libero, non verrebbe mai invitato a un programma del servizio pubblico, e men che meno per farsi uno spot elettorale gratuito tramite un intervistatore compiacente. Qualcuno potrebbe obbiettare che Berlusconi è ineleggibile ma nessuna legge gli vieta di dirigere un partito, di nominare i candidati e di fare la campagna elettorale. Ma è chiaro che non tutto può essere regolato dalle leggi. Nell'antichità i codici erano spesso brevi decaloghi o poco più, contenenti norme chiare e concise. Tutto quello che non era contemplato dai codici veniva giudicato in base alla consuetudo, al buon senso, alla logica, ai principi etici e morali condivisi. I paesi seri ed efficienti avevano poche leggi, mentre corruptissima re publica plurimae leges.  Il concetto in qualche modo è tuttora valido. Per es. in molti paesi seri ed efficienti non ci sono leggi specifiche sul conflitto d'interessi e sull'ineleggibilità. Nondimeno in quei paesi a nessun pregiudicato o inquisito come Berlusconi verrebbe neppure in mente di scendere in politica. E men che meno a un magnate dei media. Certo potrebbe farlo, ma prenderebbe più o meno i voti che in Italia prenderebbero un Ventura o un Tavecchio se oggi si candidassero al Senato. D'altra parte se uno è impresentabile e non può candidarsi, non si capisce con quale faccia tosta possa presentarsi in tv o in una pubblica piazza a fare un comizio. Le leggi in genere hanno una ratio assai più generale delle fattispecie cui si applicano. Es. la ratio della Severino è in sostanza questa: cercare di avere assemblee e cariche elettive un po' più "pulite" che in passato. Ma allora un pregiudicato per grave reato che sceglie personalmente i candidati al parlamento e il candidato premier, che li sostiene in campagna elettorale e che poi, una volta eletti, li controlla in qualità di capo del partito, viola platealmente questa ratio. È pacifico che non si può impedire a un giornale o a una tv privata di intervistare Berlusconi. Ma se io fossi il dg della Rai, non ci penserei due volte a emettere una sorta di "editto bulgaro" contro l'impresentabile e ineleggibile leader di Fl, almeno limitato al periodo elettorale. E non ci penserei due volte a chiudere quelle trasmissioni dove si intervistano in ginocchio i politici.

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8 ore fa, fosforo31 ha scritto:

"Signor primo ministro, lei ha le mani sporche di sangue? Intende dimettersi?" 

Questo chiedeva, senza giri di parole, un giornalista inglese al premier Tony Blair durante una  conferenza stampa congiunta col premier giapponese ai tempi della guerra sporca in Iraq.  

"Signor presidente, lei è un cocainomane?"

Questo chiedeva, senza giri di parole, David Letterman al presidente Bush nella sua popolare trasmissione televisiva.

Ebbene, nel paese di Pulcinella un conduttore strapagato del servizio pubblico ospita un ex premier pregiudicato, pluriprescritto e plurinquisito, con una indagine per strage mafiosa appena riaperta su di lui e sul suo ex braccio destro, detenuto per mafia, e cosa gli domanda?

"Esiste davvero il nuovo presidente del Milan?"

"Presidente, cosa voleva fare da bambino?"

Etc.

Ma ora immaginiamoci David Letterman che intervista il Delinquente.

Signor presidente, quando lei da giovane cantava sulle navi da crociera, vi spacciava anche la cocaina?

Signor presidente lei corruppe un senatore per rovesciare il governo Prodi?

Signor presidente, lei è stato il mandante di qualche strage mafiosa?

Nei paesi seri i giornalisti sono pagati per fare domande scomode ai potenti. Nel paese di Pulcinella i giornalisti più pagati sono quelli che ai potenti non fanno domande serie e men che meno domande scomode. Ma c'è di più. Io sono convinto che in un paese serio un personaggio come Berlusconi, ammesso che fosse a piede libero, non verrebbe mai invitato a un programma del servizio pubblico, e men che meno per farsi uno spot elettorale gratuito tramite un intervistatore compiacente. Qualcuno potrebbe obbiettare che Berlusconi è ineleggibile ma nessuna legge gli vieta di dirigere un partito, di nominare i candidati e di fare la campagna elettorale. Ma è chiaro che non tutto può essere regolato dalle leggi. Nell'antichità i codici erano spesso brevi decaloghi o poco più, contenenti norme chiare e concise. Tutto quello che non era contemplato dai codici veniva giudicato in base alla consuetudo, al buon senso, alla logica, ai principi etici e morali condivisi. I paesi seri ed efficienti avevano poche leggi, mentre corruptissima re publica plurimae leges.  Il concetto in qualche modo è tuttora valido. Per es. in molti paesi seri ed efficienti non ci sono leggi specifiche sul conflitto d'interessi e sull'ineleggibilità. Nondimeno in quei paesi a nessun pregiudicato o inquisito come Berlusconi verrebbe neppure in mente di scendere in politica. E men che meno a un magnate dei media. Certo potrebbe farlo, ma prenderebbe più o meno i voti che in Italia prenderebbero un Ventura o un Tavecchio se oggi si candidassero al Senato. D'altra parte se uno è impresentabile e non può candidarsi, non si capisce con quale faccia tosta possa presentarsi in tv o in una pubblica piazza a fare un comizio. Le leggi in genere hanno una ratio assai più generale delle fattispecie cui si applicano. Es. la ratio della Severino è in sostanza questa: cercare di avere assemblee e cariche elettive un po' più "pulite" che in passato. Ma allora un pregiudicato per grave reato che sceglie personalmente i candidati al parlamento e il candidato premier, che li sostiene in campagna elettorale e che poi, una volta eletti, li controlla in qualità di capo del partito, viola platealmente questa ratio. È pacifico che non si può impedire a un giornale o a una tv privata di intervistare Berlusconi. Ma se io fossi il dg della Rai, non ci penserei due volte a emettere una sorta di "editto bulgaro" contro l'impresentabile e ineleggibile leader di Fl, almeno limitato al periodo elettorale. E non ci penserei due volte a chiudere quelle trasmissioni dove si intervistano in ginocchio i politici.

Tutto giusto Cazzaro , tutto giusto . E poi ci sono i giornalisti che piacciono a te che si comportano così : 

 

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